(Teleborsa) – Il messaggio principale del FOMC di giugno è stata la revisione al rialzo delle stime di inflazione e, di conseguenza, una mediana più alta delle proiezioni sui tassi per la fine del 2024: i tagli previsti entro fine anno sono stati ridotti da 3 a 1, mentre i ribassi attesi nel 2025 sono aumentati da 3 a 4. Lo scrivono Paolo Mameli e Mario Di Marcantonio, economisti di , dopo gli annunci di ieri sera della Fed.
Tuttavia, ritengono che la revisione al rialzo delle proiezioni di inflazione sia dovuta soprattutto a dati più forti del previsto nel 1° trimestre 2024, ma le rilevazioni di aprile e, soprattutto, di maggio sul CPI sono state incoraggianti, e i progressi verso l’obiettivo del 2% sono stati riconosciuti sia nel comunicato del FOMC sia, ripetutamente, da Powell in conferenza stampa.
In sintesi, Intesa Sanpaolo non giudica il FOMC di giugno come interamente hawkish, anche perché i partecipanti sono molto divisi tra uno o due tagli dei tassi quest’anno. “Poiché non escludiamo sorprese positive sull’inflazione rispetto alle proiezioni della Fed, in un contesto in cui il ciclo economico sta perdendo slancio e il mercato del lavoro, sia pur ancora forte, si sta riequilibrando, manteniamo la nostra visione di due tagli dei tassi sui fed fund quest’anno, con una prima mossa attesa a settembre“, viene sottolineato.
(Foto: @ Shutterstock)