(Teleborsa) – Ursula von der Leyensi prepara ad bis della Commissione Europea, con uno scenario radicalmente mutato rispetto a cinque anni fa, quando ancora l’ondata dei sovranisti era stata solo avvistata, ma non aveva ancora sconvolto gli equilibri all’interno dell’emiciclo. E così inizia ora la fase più delicata: ricomporre quegli equilibri o trovarne altri per formare quella maggioranza che possa supportare la Presidente sino alla fine e garantire l’attuazione del suo programma.
Il clamoroso arretramenti dei Verdi a questa tornata elettorale ha fatto già suonare l’allarme rispetto all’attuazione degli obiettivi green ed alle velleità ambientaliste della UE. Ma tutti gli argomenti chiave appaiono divisivi: dalla difesa alle politiche dell’immigrazione, per non parlare poi dei temi ambientali, percepiti come vincoli dalle destre europee.
Le trattative in seno alla nuova composizione del Parlamento europeo partiranno da Socialisti e Liberali, che hanno già dato la loro disponibilità, a patto di non dover coesistere con Giorgia Meloni e la coalizione dei conservatori, cui si guardava con interesse sino a qualche giorno fa. Ma dell’ascesa della destra non potrà non tenersi conto, quella più moderata che fa capo alla Premier italiana, non certo quella oltranzista che fa capo a Le Pen.
Se una decina di giorni fa von der Leyen strizzava l’occhio a Meloni, l’ipotesi di aprire all’ala dei Conservatori e Riformisti appare oggi quanto mai azzardata, perché farebbe perdere il supporto di Socialisti e Democratici (S&D) e di Renew, i cui voti sono indispensabii per far reggere la maggioranza.
“Se il PPE negozia con i Conservatori e Riformisti noi non ci saremo”, ha subito avvertito il Partito socialista, ma anche Renew ha fatto sapere che non accetterà in coalizione Meloni, il PiS e Reconquete che rappresentano l’estrema destra. Ma quell’estrema destra ha anche chiaramente vinto le elezioni ed appare oggi troppo ingombrante per non tenerne conto nelle trattative.
I giochi inizieranno il prossimo 17 giugno, in occasione della cena informale dei Ventisette, dove Donald Tusk e Kyriakos Mitsotakis per il PPE apriranno le trattative, partendo dai Socialisti diu cui si fanno portavoce Pedro Sanchez e Olaf Scholz. Ma Von der eyen ha già anticipato che, pur volendo partire “dalle grandi famiglie europee che hanno ben collaborato”, come il PSE, lascerà “le porte aperte” ad altri.
Più probabile una apertura ai Verdi, che con una cinquantina di voti andrebbero a rafforzare quella maggioranza di 400 seggi che già sostiene Ursula von der Leyen e che garantirebbe una maggioranza più forte anche nell’ipotesi di franchi tiratori. Nel frattempo anche la destra sovranista si sta ricompattando con Salvini, Orban e Le Pen che stanno decidendo se riaccogliere l’ultradestra tedesca, uscita vincitrice dalle elezioni in Germania per riunire la grande famiglia di Identità e Democrazia con i Conservatori e Riformisti, con i quali si conta di creare un gruppo unico.
(Foto: © European Union 2019 – Source : EP)