(Teleborsa) – “L’Europa oggi è a un bivio”: lo ha sottolineato il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Paolo Gentiloni, intervenuto a Milano al Next Milan Forum organizzato da ISPI all’Università Bocconi osservando che “le crisi degli ultimi anni e le realtà geopolitiche odierne hanno scosso le fondamenta su cui l’Europa ha costruito gran parte del suo successo economico”.
Vale a dire che “potrebbe continuare a fare affidamento sulla Russia per il gas a basso costo, sulla Cina per le esportazioni e sugli Stati Uniti per la sicurezza”, ma “con il senno di poi, è più facile capire che si trattava di un’illusione. Kierkegaard diceva che ‘la vita può essere compresa solo all’indietro, ma va vissuta in avanti”.
Dove andrà l’Europa da qui in poi? “Con la nostra sicurezza e la nostra prosperità futura messe a dura prova – ha aggiunto Gentiloni – ritengo che sia l’intero modello di business, e anche la mentalità, a dover cambiare. L’Europa non può rimanere l’unico erbivoro in un mondo di carnivori”. Secondo il Commissario europeo,”dobbiamo mobilitare investimenti su una scala senza precedenti nella transizione verde e digitale, nelle competenze e nella difesa. La portata di questa sfida è semplicemente troppo grande perché un singolo paese possa affrontarla da solo. Dobbiamo pensare e agire in modo europeo”.
Gentiloni ha anche sottolineato che l’Unione europea deve “trovare il proprio ruolo nel mondo in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche e sfide al sistema commerciale multilaterale. Dovremmo lavorare per rendere la globalizzazione più sicura: per costruire catene di approvvigionamento più forti e più resilienti. Il protezionismo o il nazionalismo economico non sono la risposta”. “L’emergere di una divisione tra ciò che alcuni hanno chiamato ‘l’Occidente e il resto del mondo’ – ha proseguito – può anche ostacolare gli sforzi volti ad affrontare altre sfide globali che richiedono cooperazione internazionale: cambiamento climatico, intelligenza artificiale, povertà, pandemie”. ? “Non dobbiamo rassegnarci all’emergere di due schieramenti concorrenti. L’Ue è nella posizione ideale per fungere da ponte verso un multilateralismo più efficace”, ha concluso.
Infine, per il Commissario “è fondamentale che la prossima Commissione abbia un’agenda ambiziosa. In secondo luogo, non possiamo permetterci di aspettare i risultati delle elezioni americane di novembre o l’insediamento della nuova Commissione. Dobbiamo accelerare il nostro lavoro adesso”.