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Eurogruppo, Donohoe e Gramegna in pressing: ratificare il MES

(Teleborsa) – Nel primo trimestre di quest’anno l’economia dell’area euro ha mostrato livelli di crescita migliori del previsto: “un ritorno a cui diamo il benvenuto dopo un 2023 molto difficile”: lo ha affermato il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo sottolineando che l’inflazione resta su una dinamica discendente e il mercato del lavoro resta considerevolmente solido, nel 2023 l’eurozona creato oltre 2 milioni di posti di lavoro. “Al tempo stesso continuiamo a navigare in acque insidiose, con due guerre non lontane e tensioni geopolitiche più ampie che creano accresciuti rischi a ribasso”. Gentiloni ha ricordato che mercoledì presenterà le previsioni economiche aggiornate della Commissione europea.

Se l’Unione Europea non riuscirà, nemmeno a livello di governi dell’area euro a andare avanti sul progetto dell’Unione del mercato dei capitali “sarà possibile” che alcuni Stati cerchino modi per procedere in tal senso tra loro. “Non è un suggerimento, è quello che ci attendiamo”, ha precisato il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni rispondendo a una domanda sulla questione nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo. “Mi aspetto che se non sarà possibile fare grandi progressi alcuni Stati cercheranno modi per andare avanti”, ha spiegato. Gli ha fatto ecco il presidente dell’eurogruppo, Paschal Donohoe: “sono diversi i governi che hanno manifestato la loro volontà di andare avanti in qualche modo. Dalla mia prospettiva – ha chiarito – la nostra forte preferenza è vedere progressi fatti in modo unitario”.

Donohoe, e Pierre Gramegna, direttore del Mes (il Fondo “salva Stati” dell’Eurozona), hanno sottolineato entrambi “la necessità di completare la ratifica della riforma del trattato del Mes”. Donohoe ha riferito che questa necessità è stata evidenziata “ancora un a volta” dai ministri dell’Eurozona, mentre Gramegna ha ricordato che “19 paesi su 20 hanno già ratificato” la riforma del Mes, senza menzionare l’Italia, che è l’ultimo paese a non averlo ancora fatto. Gramegna ha anche detto che la ratifica è necessaria per completare l’Unione bancaria, perché fornirà la “rete di sicurezza” finanziaria che è prevista dalla riforma per il Fondo unico di risoluzione in caso di crisi bancarie, e che a sua volta l’Unione bancaria è complementare alla futura Unione dei mercato dei capitali.

(Foto: © Michael Novelo / 123RF)


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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