(Teleborsa) – Nell’area euro “abbiamo bisogno di un nostro sistema di pagamenti digitali solido”. E questo obiettivo può essere raggiunto “traghettando la moneta della banca centrale nell’era digitale con l’introduzione di un euro digitale: una forma di contante emessa dalla banca centrale e accessibile a chiunque”. Lo ha affermato Piero Cipollone, componente del comitato esecutivo della Bce, nel suo intervento introduttivo alla audizione trimestrale al Parlamento europea sul progetto per l’euro digitale.
“Un euro digitale rafforzerebbe la sovranità e la resilienza finanziarie dell’Europa perché sarebbe basato su tecnologia e infrastrutture europee. Consentirebbe all’Europa – ha detto – di sviluppare e gestire in modo indipendente soluzioni di pagamento digitali, promuovendo un mercato unico più integrato”.
“Abbiamo avviato la fase di indagine nel 2021 e ora siamo a metà della fase di preparazione” dell’euro digitale, “a cui manca circa un anno. Uno dei nostri principali obiettivi in questa fase è sviluppare una metodologia per determinare la quantità massima di euro digitali che una persona può detenere in qualsiasi momento”.
“I massimali detenibili sono importanti per garantire la stabilità finanziaria ed evitare trasferimenti su vasta scala dai depositi bancari all’euro digitale, soprattutto durante le crisi”, ha sottolineato Cipollone, precisando che “entro la fine del 2025 il Consiglio direttivo della Bce deciderà se passare alla fase successiva del progetto”, ma “non prenderà alcuna decisione in merito all’emissione dell’euro digitale prima che l’atto legislativo sia stato adottato”.
“Abbiamo bisogno di un sistema di pagamento digitale forte”, ha ribadito Cipollone tornando a ricordare i vantaggi dell’euro digitale per il rafforzamento della “sovranità e resilienza finanziaria” dell’Europa.