(Teleborsa) – Las sentenza della Corte di Cassazione con cui si dichiarano nulli i tassi Euribor, per il periodo che va dal 29 settembre 2005 al 30 maggio 2008, perché soggetti a manipolazione da parte di un gruppo di banche, implica la restituzione degli interessi pagati su mutui, finanziamenti leasing ed altri contratti di credito agganciati a tali tassi Euribor. E’ quanto sostiene Giuseppe Lepore, avvocato esperto di diritto diritto bancario e partner del Public Institutions Legal Consultants che ha sedi a Roma, Dubai e Riad.
“La vicenda – spiega Lepore – prende il via nel 2006 coinvolgendo una società a responsabilità limitata che aveva stipulato un contratto di leasing finanziario. La società aveva sollevato obiezioni contro il decreto ingiuntivo emesso dalla banca, contestando, tra le varie questioni, l’applicazione del tasso convenzionale collegato all’Euribor e a indici derivanti da accordi vietati dalle norme del Trattato CE e della legge 287/90. Nonostante il fallimento della società, questa aveva impugnato la sentenza di fallimento e presentato una richiesta di riassunzione. Tuttavia, sia il tribunale di primo grado che la corte di appello avevano respinto tali richieste”.
“Nel caso in esame – prosegue l’esperto – il ricorrente aveva contestato la nullità del tasso di leasing, affermando che fosse stato determinato in relazione al tasso Euribor, il quale, secondo la Commissione Antitrust Europea, risultava da un gruppo di istituti di credito in violazione delle norme del Trattato CE”.
“Questa ordinanza della Cassazione – precisa Lepore – indipendentemente dalla partecipazione diretta dell’istituto di credito all’accordo illecito, stabilisce che è necessario ricalcolare gli interessi nel periodo coinvolto nella manipolazione. Pertanto, tutti i prodotti bancari con tassi legati all’Euribor nel periodo settembre 2005 – maggio 2008 hanno diritto a un risarcimento. Ciò comporta l’annullamento di tutti gli interessi precedentemente versati, con un successivo ricalcolo basato sul tasso legale di riferimento“.