(Teleborsa) – Per gran parte dell’ultimo decennio, lo standard globale per il regolamento (settlement in inglese) dei titoli prevedeva che avvenisse il secondo giorno lavorativo successivo alla data in cui tali titoli erano stati negoziati (T+2). Tuttavia, i mercati dei capitali internazionali hanno iniziato a spostarsi gradualmente verso un ciclo di regolamento dei titoli standard più breve, vale a dire T+1. Questa tendenza ha ricevuto una spinta significativa a maggio di quest’anno con il Nord America (Stati Uniti, Canada e Messico), che è passato alla liquidazione T+1, il che ha spinto altre giurisdizioni ad annunciare una mossa simile.
L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) consegnerà la sua relazione al Consiglio e al Parlamento europeo nei prossimi mesi, ma i suoi risultati preliminari sono “chiari”. In primo luogo, l’accorciamento del ciclo di regolamento nell’UE cambierà il modo in cui funzionano i mercati, con impatti che dipendono dal tipo di stakeholder, dalla categoria di transazione e dal tipo di strumento finanziario. In secondo luogo, quantificare alcuni dei costi e dei benefici correlati all’accorciamento del ciclo di regolamento nell’UE è difficile, ma gli elementi valutati dall’ESMA fino ad oggi suggeriscono che gli impatti di T+1 in termini di riduzione del rischio, risparmi sui margini e riduzione dei costi legati al disallineamento con altre importanti giurisdizioni a livello globale, comportano “importanti benefici” per l’Unione europea. In terzo luogo, saranno necessarie armonizzazione, standardizzazione e modernizzazione e richiederanno investimenti.
Sebbene il regolamento delle transazioni su titoli in T+1 nei depositari centrali di titoli (CSD) dell’UE sia già tecnicamente e legalmente possibile, i partecipanti al mercato dell’UE hanno espresso una forte preferenza per la modifica del regolamento UE per imporre un accorciamento armonizzato del ciclo di regolamento nell’UE. Ciò garantirebbe una transizione “coordinata e fluida” a T+1 e fornirebbe certezza giuridica. Una decisione in merito deve essere presa dai colegislatori dell’UE a seguito di una proposta legislativa della Commissione europea, qualora quest’ultima decida di adottarne una.
In una dichiarazione congiunta, ESMA, BCE e Commissione UE affermano che “è urgente agire se l’UE vuole evitare di prolungare e amplificare gli impatti negativi del disallineamento con le principali giurisdizioni a livello internazionale. Dato l’elevato livello di interconnessione tra i mercati dei capitali dell’UE e quelli di altre giurisdizioni in Europa, è auspicabile un approccio coordinato in tutta Europa, con sforzi per raggiungere un consenso sui tempi di qualsiasi passaggio a T+1″.
A questo proposito, le tre istituzioni ritengono “necessario accelerare ogni aspetto del lavoro tecnico necessario per spianare la strada a qualsiasi futuro passaggio a T+1 nell’UE”
Hanno quindi concordato di istituire una struttura di governance, che incorpori il settore finanziario dell’UE, “il prima possibile” per supervisionare e supportare i preparativi tecnici di qualsiasi futuro passaggio a T+1. “Per non perdere slancio, i dettagli della struttura di governance seguiranno a breve – viene sottolineato Sarà importante che questa governance sia inclusiva e garantisca una rappresentanza equilibrata a livello settoriale e geografico”.