(Teleborsa) – In base ai primi risultati delle nuove statistiche sperimentali trimestrali dei conti distributivi sulla ricchezza (Distributional Wealth Accounts, Dwa) condotte dalla Banca Centrale Europea ed elaborate per l’Italia dalla Banca d’Italia, nel Paese i principali indici di disuguaglianza sono rimasti sostanzialmente stabili tra il 2017 e il 2022, dopo essere aumentati tra il 2010 e il 2016, mentre la concentrazione della ricchezza risulta inferiore a quella media dell’area dell’euro, come avviene in Francia, mentre in Germania risulta più pronunciata.
In Italia il 5% delle famiglie italiane più ricche possiede circa il 46% della ricchezza netta totale. La composizione del portafoglio è molto eterogenea tra famiglie: in Italia quelle meno abbienti detengono principalmente abitazioni e depositi mentre quelle più ricche diversificano maggiormente. In particolare lo studio elaborato dalla Banca d’Italia evidenzia come quest’ultime detengano anche quote significative di azioni, partecipazioni e attività reali destinate alla produzione e di altri strumenti finanziari complessi.
Per quel che riguarda il resto d’Europa invece, la BCE ha rilevato che i primi dati mostrano che la ricchezza netta delle famiglie è aumentata del 29% negli ultimi cinque anni (ovvero circa 13.700 miliardi di euro), prevalentemente sulla spinta degli aumenti dei prezzi degli immobili, con la casa che costituisce una componente molto rilevante sulla ricchezza delle famiglie. Nello stesso periodo gli indicatori sulla disuguaglianza sono leggermente calati, ad esempio guardando il divario di ricchezza tra il 5% di famiglie più ricche e il 50% delle famiglie nella fascia più bassa di ricchezza.