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De’ Longhi, fatturato in crescita a un CAGR del 7-9% nel triennio 2024-2026

(Teleborsa) – , gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nel settore del piccolo elettrodomestico dedicato al mondo del caffè, della cucina, della climatizzazione e della cura della casa, si attende un incremento del fatturato per il triennio 2024-2026 con un CAGR a cambi costanti tra il 7% e il 9%, comprensivo del consolidamento de La Marzocco dal 1 marzo 2024. Tale aspettativa di incremento di fatturato è sostenuta da una espansione a perimetro costante, in continuità con il trend di crescita realizzato dal Gruppo nel medio termine, nell’intorno mid single digit. Lo si legge in una nota che precede il Capital Markets Day di domani.

Le proiezioni riguardanti la profittabilità prevedono per il nuovo perimetro un adjusted Ebitda in percentuale dei ricavi in miglioramento tra i 130 e 230 punti base nel 2026, rispetto al valore riportato alla fine dello scorso anno (pari al 14,4% del fatturato). Tale miglioramento risulta in linea con la progressione anticipata nell’attuale guidance relativa al 2024 e vedrà nei prossimi anni un potenziale ulteriore consolidamento in forza dell’attuale stima di crescita del mercato.

In continuità con quanto annunciato nel precedente piano strategico, ed alla luce delle recenti operazioni straordinarie, il Gruppo stima una generazione di cassa, prima dei dividendi e di eventuali acquisizioni, tra i 280 milioni e i 320 milioni di euro in media all’anno, con un livello di investimenti industriali (Capex) nell’intorno dei 150 milioni di euro all’anno.

In termini di utilizzo strategico della cassa generata, il Gruppo ribadisce una forte attenzione ad eventuali opportunità di crescita esterna, riconfermando la propria strategia di M&A focalizzata sull’espansione geografica e di prodotto con l’obiettivo di rafforzare i trend di crescita ed il posizionamento di leadership sui mercati internazionali.

Riguardo alla remunerazione degli azionisti, rimane in essere l’attuale politica dei dividendi che prevede un pay-out ratio al 40% dell’utile netto, modificabile in caso di variazioni rilevanti della leva finanziaria.

(Foto: Tyler Nix su Unsplash)


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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