(Teleborsa) – “Il nostro mercato borsistico è sottodimensionato ed è un problema per tutti. Per le imprese, che non hanno altri modi di accedere al credito se non tramite le banche, e per i risparmiatori, che non hanno una vasta gamma di opzioni per allocare il loro risparmio. Inoltre, non va dimenticato che c’è una presenza dominante di banche e società pubbliche, altrimenti sarebbe ancora più sottodimensionato”. Lo ha affermato Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, durante le votazioni sul disegno di legge su interventi a sostegno della competitività dei capitali (il cosiddetto Ddl Capitali).
“Il Ddl Capitali era un’opportunità di fare bene, e non è che non contenga innovazioni buone, come la parte di semplificazioni per le aziende che si vanno a quotare, prese tra l’altro dal Libro verde – ha aggiunto – E abbiamo approvato anche la disposizione sul voto maggiorato, anche se rappresenta un rischio – ma questo sarà responsabilità del mercato punire o premiare – e le norme sull’educazione finanziaria”.
Le critiche di Marattin sono arrivate soprattutto sulle novità per la presentazione della lista del CdA, “una norma secondo cui gli azionisti che votano la lista di maggioranza in maniera maggioritaria possono ritrovarsi in minoranza – un miracolo della matematica e della corporate governance – oppure si trovano una minoranza che sta al 20% anche se ha preso pochissimi voti”. “Non si scassa un sistema di governance delle nostre realtà quotate solo per esigenze contingenti, giuste o sbagliate che siano”, ha sottolineato.
Marattin ha anche ricordato che “alcuni operatori hanno firmato manifesto di 10 punti per indicare quello che davvero servirebbe, perché far crescere i mercati non avvantaggia i ricchi, ma serve a creare un benessere diffuso, creando un mercato efficiente per le imprese e i risparmiatori. Questi 10 punti non hanno niente a che fare con quello di cui abbiamo parlato oggi, come ad esempio le norme sui PIR o sul credito d’imposta che le imprese che si quotano”.