(Teleborsa) – Secondo quanto riportato ad Ansa – che ha citato fonti europee – la Relazione sullo stato di diritto “si basa su una varietà di fonti” ed “è il risultato di molteplici scambi anche a livello politico con i Paesi membri” e di “una stretta collaborazione con le autorità nazionali”. La stessa agenzia fa sapere che al “consueto iter” sono chiamati a cooperare tutti i Paesi membri, Italia compresa e che prima dell’adozione “alle autorità nazionali è stata data l’opportunità di dare aggiornamenti fattuali”. La precisazione è arrivata il giorno dopo la lettera inviata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla presidente Ursula von der Leyen per lamentare dell’utilizzo della Relazione annuale sullo stato di diritto dell’Ue per “attaccare il Governo italiano”.
“Le chiacchiere stanno a zero. Serve una nuova legge che cancelli quella di Renzi del 2015 e che rispetti i principi imposti dall’Unione Europea. Dopo l’estate ci si sieda al tavolo e si ragioni seriamente su questo. È l’obiettivo degli Stati Generali ed è quella la migliore risposta che l’Italia, e non Giorgia Meloni, può dare all’Europa e soprattutto ai suoi cittadini”, ha commentato sui suoi canali social la presidente della commissione di vigilanza Rai, Barbara Floridia (M5S).
“Giorgia Meloni – ha aggiunto Floridia – si rivolge all’Europa per parlare di libertà di informazione e di Rai con lo sguardo rivolto perennemente al passato. Meloni sa benissimo che proprio in queste ore è in cantiere l’accordo tra i partiti della sua maggioranza per spartirsi le nuove nomine“. “Così come le fa gioco banalizzare i tanti episodi che hanno visto lei e il suo partito non solo favoriti dall’informazione del servizio pubblico, ma anche autori di veri e propri attacchi – ha concluso la senatrice del M5S – nei confronti di alcuni giornalisti attraverso querele mosse dai suoi ministri e dal suo partito”.