(Teleborsa) – I mercati europei continuano a caratterizzarsi per dimensioni strutturalmente inferiori rispetto al mercato statunitense in termini di capitalizzazione, mentre entrambe le giurisdizioni registrano anche una contrazione dei mercati azionari con il numero di società quotate in diminuzione ormai da diversi anni. Lo spiega CONSOB nella panoramica di mercato contenuta all’interno della relazione illustrativa programmatica del bilancio di previsione per l’esercizio 2025.
Il fenomeno del delisting interessa anche l’Italia dove, nei primi nove mesi del 2024, il numero di società quotate su Euronext Milan (EXM) si è ridotto di 9 unità. Secondo CONSOB, la progressiva contrazione dei mercati azionari, particolarmente marcata in Europa, conferma l’importanza di intensificare l’impegno volto alla piena realizzazione delle azioni delineate nel piano per l’Unione dei mercati dei capitali (CMU) per favorire un maggiore sviluppo dei mercati nella UE.
A tal fine, un fattore cruciale è rappresentato dalla partecipazione degli investitori istituzionali ai mercati azionari, che in Europa risulta significativamente più bassa rispetto agli Stati Uniti: a novembre 2024, la capitalizzazione di mercato delle prime 100 società statunitensi attribuibile agli investitori istituzionali risultava pari al 74% circa, a fronte del 42% riferibile alle prime 100 società europee.
Anche il settore del private equity e del venture capital risulta meno sviluppato in Europa rispetto agli USA. In base agli ultimi dati disponibili, nei primi nove mesi del 2024, gli investimenti di private equity negli Stati Uniti si sono collocati attorno a 650 miliardi di dollari, a fronte di 413 miliardi in Europa. Le operazioni riferibili all’Italia hanno rappresentato quasi un terzo del valore delle transazioni europee. “Gli investimenti di private equity e di venture capital sono un’importante fonte di finanziamento sia per le imprese mature sia per quelle maggiormente innovative e possono svolgere un ruolo complementare rispetto a quello dei mercati dei capitali pubblici”, viene sottolineato.
Il divario tra Stati Uniti ed Europa si conferma anche rispetto alla partecipazione degli investitori retail al mercato dei capitali. Il dato relativo al rapporto tra strumenti del mercato dei capitali e totale delle attività finanziarie detenuti dalle famiglie, a giugno 2024, risulta più elevato negli Stati Uniti (70%) rispetto all’area dell’euro (54%).
“Se, come detto, un mercato dei capitali sviluppato, efficiente, di dimensioni adeguate e con buone prospettive di crescita costituisce un pilastro portante del sistema di tutela degli investitori, esso risulta di fondamentale importanza anche per il finanziamento dell’economia reale, specie nell’attuale quadro congiunturale caratterizzato da condizioni finanziarie meno favorevoli rispetto al passato – sottolinea l’Autorità – Favorire un cambiamento strutturale nell’assetto delle fonti di finanziamento dell’economia reale resta una delle principali sfide per l’Eurozona. Attraverso la maggiore diversificazione nelle fonti di finanziamento è possibile garantire la resilienza del sistema finanziario e sostenere una crescita della competitività delle imprese in un contesto globale sempre più complesso”.
Accanto a tale obiettivo, permane la crescente attenzione ai temi della sostenibilità e dell’innovazione. Quanto al primo tema, le azioni volte allo sviluppo di un ecosistema dell’informazione su performance e rischi ESG risultano prioritarie ai fini della tutela degli investitori. Condotte quali il green o il social washing rappresentano, infatti, rischi rilevanti, che possono minare lo sviluppo della finanza sostenibile poiché determinano una perdita di fiducia nei prodotti qualificati come ESG, nonché l’incapacità del mercato di prezzare correttamente questi strumenti, impendendo che le risorse affluiscano ad attività o progetti realmente meritevoli.
Quanto al secondo tema, il diffondersi di nuove tecnologie, accanto a benefici in termini di efficienza e produttività, pone rischi connessi alla sicurezza delle infrastrutture pubbliche e private, che richiedono un adeguato monitoraggio. Analogamente, anche lo sviluppo dei mercati delle criptoattività rappresenta un fenomeno che necessita di attenzione ai fini della tutela degli investitori. Nonostante le dimensioni del settore siano ancora piuttosto contenute, il crescente interesse degli investitori per questa tipologia di attività, connesso anche alla progressiva diffusione di prodotti di investimento quali gli ETF su Bitcoin ed Ether, potrebbe incrementare le interconnessioni con il sistema finanziario tradizionale e per tale via porre dei rischi per la stabilità finanziaria, alla luce dell’estrema volatilità che caratterizza queste attività