(Teleborsa) – “Abbiamo fatto bene ad accendere i riflettori su Borsa Italiana a seguito della mobilitazione delle forze sindacali. Abbiamo ottenuto dai vertici dell’azienda l’impegno ad avviare anticipatamente la rinegoziazione del contratto integrativo, come segno tangibile di una nuova fase delle relazioni sindacali all’interno del gruppo”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel secondo incontro con le organizzazioni sindacali di Borsa Italiana.
All’incontro, presieduto da Urso e dal sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, sono intervenuti i rappresentanti di Fabi, First Cisl e Fisac Cgil. La riunione chiude un ciclo di incontri successivi alla proclamazione del primo sciopero della storia di Borsa Italiana, che i sindacati hanno motivato con diverse ragioni riguardanti la tenuta occupazionale, i mancati aumenti salariali, il ricorso al lavoro straordinario e la progressiva perdita di autonomia del management italiano all’interno di , principale infrastruttura di mercato paneuropea che, oltre a Milano, comprende anche Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Lisbona, Dublino e Oslo.
Dopo il tavolo con le forze sindacali dello scorso 3 luglio, il Ministro Urso e il Sottosegretario Freni hanno incontrato i vertici di Borsa Italiana e del suo socio pubblico di riferimento, CDP Equity. Ne è nato un confronto che resterà aperto in vista del nuovo piano strategico in programma per l’autunno, si legge in una nota.
“Nei giorni scorsi, insieme al Ministero dell’Economia – ha aggiunto Urso – abbiamo ricevuto dalla società i dettagli degli obiettivi raggiunti dopo l’acquisizione del 2021 e l’impegno che non saranno attuati piani di delocalizzazione di attività o riduzioni di dipendenti e competenze nelle sedi italiane del gruppo. Quanto al futuro, siamo fiduciosi che l’Italia diventerà ancora più centrale nelle strategie e nella governance di Euronext e siamo certi che gli impegni prospettati troveranno conferma nel prossimo piano strategico”.
“Il Ministero dell’Economia – ha sottolineato il Sottosegretario Freni – continuerà a lavorare con Borsa e con gli altri attori del sistema per rendere i mercati dei capitali italiani più efficienti in modo da attirare più investitori, in primis gli investitori istituzionali domestici. Siamo fiduciosi che le azioni intraprese costituiranno un volano a fondi specializzati in PMI quotate ed in via di quotazione”.
“Vigileremo affinché gli accordi che l’azienda ha preso con il ministro Urso e il sottosegretario Freni vengano mantenuti. Aspettiamo la presentazione del piano industriale e daremo conto dei prossimi eventi”, ha dichiarato Sergio Castoldi, delegato nazionale Fabi. “Sono soddisfatto di quello che abbiamo sentito, delle parole del ministro Urso come di quelle rassicuranti del sottosegretario Federico Freni, ai quali, come Fabi, abbiamo rappresentato il nostro ringraziamento, rassicurandoli sulla nostra vigilanza di cui daremo conto volta per volta”, ha aggiunto.
Gli impegni sono condizionati “al piano industriale che sarà presentato in autunno: lì peseremo la concretezza degli impegni – fanno notare il segretario nazionale della Fisac Cgil, Riccardo Sanna, e il segretario generale della Fisac Lombardia, Gabriele Poeta – Al momento infatti non abbiamo alcun elemento di garanzia, nonostante la partecipazione pubblica nel capitale di Euronext. In ogni caso abbiamo apprezzato l’impegno del Governo a discutere del Gruppo, in ragione di quanto sia strategico per l’economia e la finanza italiana ed europea, anche come presidio tecnologico. Ma rimane chiaro che senza elementi concreti saremo pronti a rilanciare la mobilitazione e lo sciopero. Per questo rivendichiamo da parte del governo un ruolo presente di monitoraggio e verifica degli impegni”.