in

BofA: fragilità dei titoli statunitensi raggiunge nuovi estremi guidata dal tech

(Teleborsa) – e hanno registrato movimenti record legati agli utili la scorsa settimana, rappresentando gli ultimi esempi di titoli tecnologici statunitensi che hanno mostrato balzi fuori misura o fragilità dei prezzi. Lo afferma in una ricerca sul tema, sostenendo che tali shock di fragilità per le megacaps tecnologiche/americane sono oggi prossimi ai massimi di oltre 30 anni, sia in termini di frequenza che di entità.

All’attuale ritmo da inizio anno, il 2024 è sulla buona strada per registrare uno dei più alti numeri di eventi di fragilità tra le società tecnologiche statunitensi dal 1992, e l’entità media degli eventi di fragilità all’interno dei 50 maggiori titoli dell’S&P è attualmente al suo livello più estremo in questo periodo finora. “Tutto questo per dire che, sebbene l’indice possa non sembrare fragile, l’azione dei prezzi nei singoli titoli è stata insolitamente tale“, viene sottolineato.

Secondo BofA, questa azione dei prezzi quasi erratica non solo riflette l’incertezza nella stima del valore della rivoluzione tecnologica posta dall’intelligenza artificiale, ma evidenzia anche uno spostamento secolare dei mercati verso una maggiore fragilità.

Finora, questi shock di fragilità sono stati idiosincratici (si sono verificati in giorni diversi), tuttavia, il rischio è di uno shock correlato tra queste società che controllano gran parte degli indici azionari statunitensi e globali.

“Riteniamo che valga la pena tenere d’occhio la fragilità dei titoli poiché un continuo aumento della frequenza e dell’entità di questi eventi (in particolare nei titoli più grandi) potrebbe riversarsi in un aumento del volume del titolo e persino del livello dell’indice – si legge nella ricerca – L’S&P 500 non è mai stato così concentrato nella storia e i titoli dei Magnificent 7 sono ora più grandi dei paesi dal 2° al 5° posto negli indici azionari globali. Finora questi shock di fragilità sono stati idiosincratici (si sono verificati in giorni diversi); tuttavia, il rischio è quello di uno shock correlato tra queste società che controllano gran parte degli indici azionari statunitensi e globali”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

Ita-Lufthansa, nozze (im)possibili? A che punto siamo

Qualità della vita, Istat: nelle città italiane soddisfatto oltre 80% popolazione