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BCE pronta al primo taglio dei tassi. Cautela per le prossime mosse

(Teleborsa) – Tutto pronto per il primo taglio da 25 punti base della Banca centrale europea (BCE), la prima riduzione che l’istituzione di Francoforte effettuerà dal settembre del 2019, guardando al tasso sui depositi (attualmente al 4%). E se si guarda ai tassi sui principali rifinanziamenti (4,50%) e a quello sulle operazioni marginali (4,75%), sarà il primo taglio dal marzo del 2016. Il Consiglio direttivo della BCE è infatti ora sufficientemente fiducioso nella tendenza disinflazionistica dell’area euro per iniziare a ridurre i tassi di interesse.

La comunicazione sulle decisioni sarà pubblicata alle 14.15 di domani, contestualmente la BCE diffonderà anche le previsioni aggiornate dei suoi tecnici su crescita economica e inflazione. Alle 14.45 la presidente Christine Lagarde terrà la conferenza stampa esplicativa assieme al vicepresidente, Luis de Guindos.

Secondo Francois Rimeu, Senior Strategist del La Francaise, “Christine Lagarde probabilmente ribadirà che le decisioni monetarie continueranno a dipendere dai dati, mantenendo così una certa flessibilità nell’orientamento della politica monetaria dei prossimi mesi”.

Se viene data per certa la mossa di domani, sono invece molto minoritarie le attese di un ulteriore taglio a luglio e prevalgono quelle di una riduzione in autunno, con l’ipotesi di un terzo taglio prima della fine dell’anno che è in bilico.

“Se la BCE non avesse annunciato con tanta enfasi il taglio dei tassi questa settimana, riteniamo che ci sarebbe stato un acceso dibattito sull’opportunità di attendere altri dati dopo le pubblicazioni poco incoraggianti sui salari e sull’inflazione delle ultime due settimane – ha detto David Chappell, Senior Fixed Income Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments – È molto probabile che la Lagarde guidi i mercati verso una sospensione a luglio, con il prossimo aggiustamento a settembre o ottobre“.

La BCE invertirà la rotta monetaria, dopo che tra il luglio del 2022 e il settembre dello scorso anno ha operato la più aggressiva manovra di inasprimento della sua storia, un aumento dei tassi da 450 punti base complessivi (4,50 punti percentuali), accompagnato da massicci drenaggi di liquidità, in riposta alla galoppante inflazione che rifletteva una serie di shock, tra cui le strozzature nelle catene globali, la guerra in Ucraina e elementi interni dell’eurozona, come i prezzi di energia e gas.

Le decisioni dei banchieri centrali dell’area euro dovranno anche tenere conto degli sviluppi negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve ha adottato una linea attendista sui tassi. La maggio parte degli analisti continuano a scommettere che la banca centrale statunitense procederà con il primo taglio solo a settembre.

Intanto, oggi la Banca del Canada ha ridotto il suo tasso di riferimento di 25 punti base al 4,75%, il primo taglio in quattro anni, e ha detto che prevede un ulteriore allentamento se l’inflazione continuerà a diminuire.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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