(Teleborsa) – Il Consiglio generale di First Cisl ha approvato la piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto nazionale dei 36 mila lavoratori del credito cooperativo. I sindacati chiedono un aumento a regime di 435 euro per la figura media, il pagamento degli arretrati dal 1° gennaio 2023, due scatti di anzianità in più, il riconoscimento del Premio fedeltà anche per i lavoratori delle aree professionali e i per i quadri direttivi (Qd1 e Qd2), l’incremento della contribuzione previdenziale e sanitaria.
Tra le richieste anche quella di aprire spazi contrattuali finalizzati ad una reale partecipazione dei lavoratori. Previste poi la costituzione e l’avvio operativo dell’Ente bilaterale e del Fondo per l’occupazione di settore (Focc) con il recupero della contribuzione mai versata. I sindacati chiedono inoltre maggiore attenzione alla mobilità professionale all’interno dei gruppi, con l’introduzione di un sistema di gestione della circolarità delle professionalità, e la riduzione dell’orario di lavoro da 37,5 a 35 ore a parità di retribuzione.
“Nel 2023, grazie alla salita dei tassi, l’utile netto aggregato del sistema Bcc ha raggiunto i 2,5 miliardi di euro, il triplo del dato registrato l’anno precedente. Il patrimonio è salito a 24 miliardi ed il Cet1 al 21,3%, uno dei valori più alti a livello europeo. Questi risultati – affermano Pierpaolo Merlini, segretario nazionale, e Gianluca Pernisco, responsabile del settore credito cooperativo First Cisl – sono stati resi possibili dall’impegno costante e dalla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“La richiesta economica che presentiamo tiene conto della necessità non solo di garantire il potere d’acquisto delle retribuzioni, ma anche di redistribuire la produttività – aggiungono – La trattativa con Federcasse va quindi impostata subito e conclusa in tempi brevissimi. La piattaforma contiene un’indicazione chiara verso una maggiore partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Non è ammissibile che nelle Bcc si alzino barricate contro l’aspirazione dei lavoratori a divenire soci delle loro banche. Serve un impegno concreto da parte di Federcasse a fornire spazi per la declinazione nel secondo livello di contrattazione di forme di partecipazione”.