(Teleborsa) – Il previsto spin-off di , gruppo attivo nel risparmio gestito e incluso nel FTSE MIB, di oltre la metà delle sue attività italiane in una banca di nuova costituzione sarà probabilmente neutrale in termini di levafinanziaria a causa del limitato impatto a breve termine sulla sua base di utili. Lo afferma Fitch Ratings in un report sul tema.
Tuttavia, la transazione pianificata è “soggetta al rischio di esecuzione, in particolare per quanto riguarda il potenziale impatto sull’attuale franchise di Azimut e sulla capacità di continuare ad attrarre nuovi flussi netti di denaro, che sono solidi e supportano il profilo creditizio di Azimut”, si legge nel documento.
Scendendo nei dettagli, Azimut ha annunciato il suo piano di scorporo di circa 1.000 dei suoi 1.837 consulenti finanziari indipendenti (IFA) e fino a 25 miliardi di euro dei suoi 37 miliardi di euro di asset gestiti (AUM) con sede in Italia, in una banca di nuova costituzione. Nella nuova banca un partner finanziario, ancora da identificare, deterrà una partecipazione fino al 50% mentre Azimut deterrà inizialmente il restante 50%.
In una seconda fase, Azimut intende quotare la nuova banca, ridurre la propria partecipazione a meno del 10% e offrire agli IFA trasferiti una quota azionaria del 10% nei primi cinque anni di attività della banca. Azimut stipulerà con la nuova banca un accordo della durata di 20 anni che le darà diritto al 100% delle commissioni di gestione e delle altre commissioni sugli AUM trasferiti, al netto di retrocessioni alla nuova banca pari all’80% delle commissioni di gestione, sostanzialmente in linea con l’attuale modello di fatturato di Azimut.
“A nostro avviso, la logica è quella di monetizzare la rete italiana in forte crescita di Azimut, ma anche di generare livelli sostanziali di margine di interesse netto (cosa che Azimut attualmente non è in grado di fare) pur continuando a operare senza una licenza bancaria – evidenzia Fitch – A seguito dello scorporo, Azimut manterrà una rete italiana di circa 850 IFA, nonché la sua crescente rete internazionale (fine 2023: 16 miliardi di euro di AUM e 23 miliardi di euro di asset in custodia) e di mercato privato (8 miliardi di euro di AUM)”.
Sebbene Azimut intenda replicare efficacemente l’attuale modello di remunerazione degli IFA (offrendo fino al 10% in azioni della nuova banca invece di quelle del suo principale azionista Timone Fiduciaria, come avviene attualmente), Fitch ritiene che lo spin-off dovrà essere gestito con attenzione per evitare ripercussioni negative sulla produttività dei consulenti.
Tuttavia, “l’operazione potrebbe migliorare i nuovi flussi netti di denaro e l’AUM di Azimut, poiché la nuova banca potrebbe attrarre più clienti attraverso il cross-selling di prodotti bancari, come conti correnti e mutui – viene sottolineato – La partnership con una banca o un altro partner finanziario potrebbe ampliare il franchising, ma per ora è speculativa”.