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Auto, Urso: transizione Ue “non è dogma”

(Teleborsa) – “Il successo della prima giornata degli incentivi riteniamo sia particolarmente significativo, soprattutto per l’elettrico che aveva una dotazione pari a 200 milioni di euro”. Lo ha detto il ministro del Mimit, Adolfo Urso, all’Automotive Business Summit del Sole 24 Ore spiegando che “gran parte della richiesta è avvenuta attraverso concessionarie e società di noleggio. Ci farà riflettere sulle prossime misure che dovremo adottare per soddisfare le esigenze delle famiglie e ridurre le emissioni”.

Su Stellantis: “abbiamo avviato un confronto sulla centralità dell’Italia e sul modo di mitigare gli effetti sul settore del passaggio da piattaforme termiche a quelle elettriche”. “Il confronto è stato in alcuni momenti serrato ma trasparente e responsabile e ha portato Stellantis a impegnarsi a produrre 1 milione di auto. Dobbiamo gestire insieme la transizione convinti che l’auto debba restare centrale”, ha concluso.

Il Ministro ha anche detto che “stiamo lavorando per portare un secondo player in Italia per produrre almeno altri 400/500mila veicoli per arrivare, incluso il milione di Stellantis, a 1,5 milioni e rendere sostenibile il settore e l’intera filiera”. “Dobbiamo sanare l’anomalia tutta italiana di un solo produttore in grado di produrre solo un terzo delle auto immatricolate in Italia. Deve aumentare la produzione nei siti Stellantis e dobbiamo introdurre un nuovo produttore per tutelare un settore che è un pilastro della nostra economia con oltre 1,2 mln di addetti. Per noi conta il lavoro e il prodotto realizzato nel nostro paese”, ha aggiunto

Sulla transizione: “non può essere un dogma e in Europa non lo sarà più con la nuova Commissione e il nuovo Parlamento. Siamo determinati a tracciare un percorso diverso in Europa su tempistiche e modalità della transizione”.

Sul taglio dei tassi – Finalmente hanno cominciato a farlo, avrebbero dovuto farlo prima. Forse alcuni Paesi europei non sarebbero entrati in recessione. Fortunatamente l’Italia ha evitato la recessione, è uno dei Paesi europei che cresce di più. Ma se avessero tagliato il tasso d’interesse “Lo dovevano fare prima, come ci si aspettava, probabilmente avremmo evitato impatti negativi sul sistema economico europeo”

A margine di un incontro a Vittorio Veneto (TV), Urso ha anche sottolineato che “l’Italia è il Paese che cresce di più sia in pil, sia in occupazione, e con il più basso tasso di inflazione tra i più grandi paesi industriali europei. Per la prima volta stiamo facendo meglio di Francia e Germania“.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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