Dicembre 2024

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    Sciuker Frames, Stefano Matetich cooptato in CdA

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Sciuker Frames, gruppo quotato su Euronext Growth Milan e attivo nella produzione di finestre ecosostenibili e nella realizzazione di interventi di riqualificazione energetica, ha deliberato di cooptare Stefano Matetich, che resterà in carica fino alla prossima assemblea.Il nuovo consigliere, avvocato con una solida esperienza nei settori del diritto civile, societario, fallimentare e tributario, ha ricoperto prestigiosi incarichi per conto del MiSE, oltre a ruoli come curatore fallimentare, commissario giudiziale e docente in ambito accademico.Dal gennaio 2023 è Chief Operating Officer di Sciuker Frames, e successivamente è entrato nei Consigli di Amministrazione di Teknika e GC Infissi, consolidando la sua esperienza manageriale nel settore industriale.Alla data odierna, Matetich detiene 10.000 azioni nella società. LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale ottobre rivista al ribasso

    (Teleborsa) – Rivista al ribasso la produzione delle fabbriche giapponesi a ottobre 2024. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è salito del 2,8% su mese, meno di quanto previsto nella stima preliminare (+3%) e atteso dagli analisti. A settembre si era registrata una salita dell’1,6%. Su base annuale il dato non destagionalizzato della produzione è in aumento dell’1,4%. Le consegne registrano una salita mensile del 2,6% mentre le scorte sono invariate. La ratio scorte/vendite evidenzia una variazione pari a -0,9%. LEGGI TUTTO

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    Cellularline restringe guidance su esercizio 2025

    (Teleborsa) – Il CdA di Cellularline, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore degli accessori per smartphone e tablet, ha approvato i dati di budget relativi all’esercizio 2025, confrontando le attese attuali con quanto reso noto a ottobre 2022 con il Business Plan 2022-25.Riguardo ai ricavi di gruppo (allora attesi in un range tra 175 e 195 milioni di euro per l’anno 2025), le stime ad oggi disponibili confermano che gli stessi dovrebbero attestarsi nella parte centrale – inferiore della forchetta indicata.Rispetto all’Ebitda Adjusted, si conferma la crescita che ha caratterizzato gli ultimi periodi; tuttavia, sia per effetto di quanto sopra riferito rispetto ai ricavi, sia per una diversa composizione del mix paese-canale-prodotto, si ritiene che l’obiettivo massimo a suo tempo comunicato, consistente nel raddoppio dell’Ebitda 2021 (16,1 milioni di euro), sarà raggiunto – tenuto conto delle incertezze derivanti dal contesto macroeconomico e geopolitico – nella misura del 75%-90%.Rispetto al Leverage Ratio, il gruppo ritiene che la solida generazione di cassa che lo caratterizza permetterà di raggiungere l’obiettivo a suo tempo comunicato di un rapporto inferiore a 1:1. LEGGI TUTTO

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    Giappone, migliora leggermente l’indice Tankan nel quarto trimestre

    (Teleborsa) – Sentiment in miglioramento per le imprese giapponesi. È quanto emerge da sondaggio trimestrale dalla bank of Japan.Nel quarto trimestre del 2024, l’indice Tankan relativo alle grandi imprese della manifattura è salito a 14 punti, battendo le attese degli analisti che prevedevano un valore fermo a 13 punti.Quello delle grandi imprese non manifatturiere si è portato a +33 punti da +34 (attese per 33), mentre quello delle piccole imprese manifatturiere passa da 0 punti a 1 (attese per -2).Da rilevare che un valore inferiore allo zero segnala che le imprese pessimiste sono più numerose di quelle ottimiste.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Autonomia differenziata, via libera della Cassazione a referendum per l’abrogazione

    (Teleborsa) – La Cassazione ha dato il via libera al referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata. L’Ufficio centrale della Suprema Corte, ha quindi ritenuto legittima la richiesta di abrogazione. L’ordinanza della Cassazione arriva dopo il pronunciamento della Consulta che aveva considerato “illegittime” specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. La CorteCostituzionale sarà ora chiamata a giudicare l’ammissibilità del referendum.Il 3 dicembre scorso la Consulta, chiamata ad esprimersi sulle questioni di costituzionalità e accogliendo parzialmente i ricorsi di quattro Regioni, aveva affermato che “il regionalismo corrisponde a un’esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione” e “spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale”.”Prendo atto della sentenza della Corte di Cassazione, perché comunque per me ha un valore assoluto, e dico: premesso che poi sarà la Corte costituzionale a giudicare sull’ammissibilità del referendum, io dico perché no?”, ha commentato il ministro Roberto Calderoli, promotore della riforma, alla festa di Fratelli d’Italia Atreju. “Sono anche soddisfatto della sentenza della Cassazione, perché dichiarando ammissibile il referendum alla luce della sentenza della Corte – che aveva richiesto l’inammissibilità totale della legge, bocciata, e che su 52 motivi di incostituzionalità ne ha accettati 14 con 13 non ammissibili e 25 infondati – di fatto dice che la legge 86 è viva, vegeta e gode anche non di ottima, ma di buona salute. Vuol dire anche che la legge c’è ed è immediatamente applicabile”, ha aggiunto Calderoli.Soddisfazione per la decisione è arrivata anche dall’opposizione. “È una decisione importante contro una legge che aumenta le disuguaglianze tra i territori e indebolisce l’unità nazionale. Settori come sanità, scuola e infrastrutture non possono essere frammentati”, ha dichiarato il deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli. “Una nuova sonora bocciatura per il governo e per la maggioranza che sono andati avanti a testa bassa nell’approvazione della legge, nel contrasto al referendum e nella volontà di perseverare anche dopo che la Corte Costituzionale ha svuotato la legge cancellandone i pilastri principali”, hanno commentato in una nota i rappresentanti del M5S nelle Commissioni Affari Costituzionali della Camera e del Senato Enrica Alifano, Carmela Auriemma, Roberto Cataldi, Alfonso Colucci, Alessandra Maiorino e Pasqualino Penza(Foto: Blackcat CC BY-SA 3.0) LEGGI TUTTO

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    S&P, nel 2025 emissioni cartolarizzazioni per 135 miliardi in Europa

    (Teleborsa) – Le emissioni di cartolarizzazioni in Europa dovrebbero rimanere elevate, attestandosi a 135 miliardi di euro nel 2025, grazie a una base sempre più ampia di originator e sponsor, a prospettive migliori per la maggior parte delle aree di prestito sottostanti e a un maggiore coinvolgimento del mercato da parte delle banche originator, spinte da esigenze di finanziamento e di trasferimento del rischio.Lo scrive S&P Global Ratings nell’outlook per il 2025 sul segmento della finanza strutturata europea, pubblicato oggi, “European Structured Finance Outlook 2025: Up In The Air”, secondo cui i rating della finanza strutturata hanno per lo più resistito agli effetti dei tassi di interesse più elevati, rimanendo ampiamente stabili nell’ultimo anno, soprattutto a livelli di grado di investimento.La fine dei programmi di finanziamento a termine a basso costo delle banche centrali sosterrà probabilmente una crescita continua dell’offerta di cartolarizzazioni di origine bancaria nel 2025, soprattutto nel Regno Unito, dove molti prestiti scadono verso la fine dell’anno. Detto questo, la ripresa della crescita dei depositi ridurrà il fabbisogno di finanziamenti wholesale delle banche.L’inflazione è quasi tornata ai livelli target, i tassi di interesse di politica monetaria sono in calo e i redditi reali sono in aumento. Tuttavia, potrebbero persistere pressioni sulla performance del collaterale nelle cartolarizzazioni legate al credito al consumo, specialmente per i mutuatari con profili di credito deteriorati e nei settori in cui gli aumenti dei tassi stanno ancora influenzando i contratti di prestito.Per le transazioni corporate, le prospettive di credito stanno migliorando grazie all’allentamento delle condizioni di finanziamento e prevediamo che il tasso di default delle imprese con rating di grado speculativo inizierà a diminuire nel 2025. Il settore immobiliare commerciale continua a dover affrontare rischi di rifinanziamento, anche se i valori delle proprietà sembrano aver raggiunto il picco minimo.I rating della finanza strutturata hanno per lo più resistito agli effetti dell’aumento dei tassi di interesse, rimanendo sostanzialmente stabili nell’ultimo anno, soprattutto per quanto riguarda la categoria investment-grade.Il 2025 potrebbe rappresentare un anno particolarmente rilevante per gli sviluppi normativi nei mercati europei delle cartolarizzazioni. Tra i temi da monitorare vi sono le proposte legislative derivanti dalla recente consultazione della Commissione Europea sul quadro normativo UE per le cartolarizzazioni e l’implementazione dell’aggiornamento di Basilea III (Basel 3.1) nell’Unione Europea. LEGGI TUTTO

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    Tlc europee, Labriola (Tim): “Meno regole e più consolidamento per la competitività digitale”

    (Teleborsa) – “A livello europeo è necessario agire per restituire competitività al settore delle telecomunicazioni, che è un pilastro della transizione digitale, permettendo il consolidamento necessario, con meno regole e uguali per tutti”. A sottolinearlo è l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, parlando al Tech Leadership Forum del Financial Times, che stamattina ha riunito a Bruxelles i protagonisti del mondo delle telecomunicazioni europee. “Prima di tutto, quando parliamo di competitività dobbiamo definire cosa vogliamo: se vogliamo un’Europa digitale la strada non è questa”, ha spiegato Labriola. “In Italia la spesa media per la connettività mobile equivale a 4 caffè al mese. Servono regole che ci permettano di competere ad armi pari nel digitale e di fare profitti, altrimenti le tlc non avranno più le risorse necessarie per fare gli investimenti che servono e questo si tradurrà in un servizio peggiore per i consumatori”. L’ad di Tim ha anche rimarcato come “l’unica strada possibile sia quella di una minor regolamentazione e di permettere il consolidamento del mercato, perché la scala è importante. Solo così potremmo chiudere il gap con chi è più avanti di noi. Non è più accettabile che servano due anni di analisi di mercato per avere delle nuove regole, non possiamo cercare di guardare al futuro con lo specchietto retrovisore. L’innovazione è veloce, non possiamo essere lenti”, ha continuato Labriola. “WhatsApp è un servizio di telecomunicazioni, ma non ha gli stessi obblighi che abbiamo noi, ad esempio sui call center o sulle intercettazioni. Dobbiamo decidere quale sia il nostro obiettivo, dove vogliamo andare, e sapere che la strada per raggiungerlo può cambiare ogni giorno”. Labriola ha infine portato come esempio positivo ciò che sta avvenendo nel Regno Unito: “hanno inserito una correlazione fra i prezzi che i clienti pagano e l’inflazione, hanno iniziato a regolare i rapporti con gli Over-the-top e stanno permettendo un consolidamento di mercato con la fusione fra due grandi gruppi in cambio di investimenti”. LEGGI TUTTO

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    Sciopero trasporti, Tar Lazio boccia ordinanza Salvini: domani nessuna riduzione di 4 ore

    (Teleborsa) – Il Tar del Lazio ha deciso di accogliere la richiesta dell’Unione Sindacale di Base (Usb) di sospendere l’ordinanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, firmata dal ministro Salvini, il 10 dicembre 2024 con la quale è stata ordinata la riduzione a quattro ore dello sciopero generale proclamato per domani 13 dicembre dalla confederazione Usb, per una durata di 24 ore, nei settore dei trasporti. Con decreto monocratico, il tribunale amministrativo ha sottolineato “che non emergono, dalla gravata ordinanza, quelle ragioni che, in assenza della segnalazione della predetta Commissione (di garanzia, ndr), possano sorreggere la disposta precettazione”.In particolare, secondo il Tar del Lazio “i richiamati disagi discendenti dallo sciopero appaiono riconducibili all’effetto fisiologico proprio di tale forma di astensione dal lavoro, né emergono le motivazioni in base alle quali i disagi eccederebbero tale carattere, tenuto conto della vincolante presenza di fasce orarie di garanzia di pieno servizio”. Prima della decisione del Tar, il ministro Salvini aveva aperto ad un confronto con i sindacati per rivedere le norme sullo sciopero. “È chiaro che la normativa sullo sciopero va rivista insieme, insieme ai sindacati, perché penso che siano loro ad accorgersi in primis che se c’è uno sciopero al giorno, il primo a rimetterci è lo sciopero stesso. Non penso sia utile andare avanti di scontro in scontro, di precettazione in precettazione”, aveva dichiarato. “Abbiamo fatto tutto il possibile per difendere il diritto alla mobilità degli italiani. Per l’ennesimo venerdì di caos e disagi, i cittadini potranno ringraziare un giudice del Tar del Lazio”, ha dichiarato Salvini dopo la decisione.”Domani lo sciopero sarà di 24 ore. Uno sciopero legittimo sin dall’inizio”, ha dichiarato invece Francesco Staccioli, dell’esecutivo confederale di USB. “Oggi il pronunciamento del Tar che sospende l’ordinanza e fissa l’udienza di merito sull’ordinanza di Salvini, riteniamo che sia semplicemente un atto dovuto per la giustizia di questo paese – ha aggiunto –. Noi stessi avevamo detto al ministro che quest’atto non aveva alcuna giustificazione. Mancava perfino l’avallo della Commissione di garanzia”. La decisione, ha concluso Staccioli, “sicuramente rende questo sciopero fruibile e sgrava i lavoratori da una sanzione illegittima”, precisa. LEGGI TUTTO