Dicembre 2024

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    Saipem, Norges Bank ha una partecipazione del 3,565%

    (Teleborsa) – Norges Bank, la banca centrale della Norvegia, ha una partecipazione pari al 3,565% in Saipem, società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 17 dicembre 2024.Il 16 dicembre Norges Bank era scesa al 2,643%, rispetto al 3,597% del 13 dicembre. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Anief: “Più di 230mila over 60 continuano a lavorare”

    (Teleborsa) – Ridurre l’età media dei docenti italiani e del personale scolastico è un obiettivo imprescindibile: bisogna andare in pensione a 60 anni, con riscatto gratuito della laurea, e non certo come adesso che si può lasciare il lavoro quasi a 70. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente del sindacato autonomo Anief. Per Pacifico “è necessario attuare l’anticipo pensionistico nella scuola, perché è impensabile non riconoscere la presenza dell’elevato burnout per chi lavora negli istituti scolastici derivante dallo stress da lavoro correlato”.Il sindacalista invita quindi il personale interessato e i cittadini che vogliono il bene della scuola e del suo personale, in primis degli studenti, a sottoscrive la petizione online attraverso la quale per il personale che lavora negli istituti scolastici si chiede il pensionamento a 60 anni e il riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria: in poche settimane la petizione ha raccolto oltre 75 mila adesioni. “Abbiamo visto – dichiara Pacifico – che ci sono delle norme che permettono al personale delle Forze armate di poter andare in pensione a 59 anni col massimo contributivo e non si comprende perché, invece, a scuola, dobbiamo avere più di 230mila over 60 che continuano a lavorare, aumentando quel gap generazionale tra alunni rispetto agli insegnanti e al personale scolastico. È evidente che bisogna riconoscere che, anche nella scuola, sia opportuno lasciare il lavoro a 60 anni e col massimo contributivo, come avveniva prima”.Secondo il leader dell’Anief “sarebbe un segno di riconoscimento per il personale scolastico, unitamente al fatto che per gli ufficiali dell’esercito è previsto ancora oggi il riscatto gratuito degli anni di formazione della laurea come avviene anche in Germania. Anche in questo caso – continua Pacifico – si comprende perché nella scuola bisogna pagare più di 7-8 mila euro per ogni anno di riscatto di un titolo, che poi serve per accedere alla formazione”. La gratuità del riconoscimento ai fini previdenziali – sottolinea il leader dell’Anief – “permetterebbe anche di poter aumentare il numero dei laureati e sarebbe anche un’importate misura di valorizzazione della laurea, in un Paese dove purtroppo da 15 anni si registrano sempre meno studenti che concludono l’Università. Questa proposta, tra l’altro, era stata già avanzata dall’ex presidente dell’Inps Raffale Tridico”.Il presidente Anief ha calcolato che per questa operazione “ci vogliono risorse per almeno un miliardo e mezzo di euro, ma è un investimento anche nei confronti delle giovani generazioni e, soprattutto, per il personale scolastico, che è deputato a costruire una società più giusta e più equa. È importante quindi valorizzare il personale”, conclude Pacifico, ricordando proprio che il sindacato “ha lanciato una petizione che ha raccolto in un mese più di 75mila firme per convincere il decisore politico a valorizzare chi lavora nella scuola”. LEGGI TUTTO

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    Migrazioni, Mediobanca: politiche di integrazioni generano crescita economica

    (Teleborsa) – Una ricerca dell’Area Studi Mediobanca sugli impatti economici delle migrazioni ha rilevato che le politiche di integrazione generano crescita economica, ma richiedono investimenti di lungo periodo che possono recare un beneficio economico contrastando il calo demografico e di produttivita’, uno dei principali nodi con cui il nostro Paese si confronta da ormai molti anni. Lo studio è stato presentata in occasione della prima Mediobanca CSR Conference ‘Migrazioni e inclusione, l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati’. Non mancano nel panorama internazionale modelli virtuosi, sottolinea lo studio. I Paesi europei che hanno ottenuto maggiori vantaggi economici dall’integrazione dei rifugiati sono quelli del Nord Europa, dalla Germania alla Danimarca fino alla penisola scandinava. Il “modello svedese”, in particolare, mette in campo avanzate politiche di integrazione che si completano con strutturate iniziative di partecipazione al mondo del lavoro di giovani e donne. Fuori dall’Europa, un altro Paese dotato di piani di accoglienza efficaci è il Canada. Secondo la ricerca, se la Ue adottasse una combinazione delle politiche di integrazione di Svezia e Canada riuscirebbe a conseguire al 2060 un miglioramento dei propri indici di dipendenza, che esprimono la gravità dello squilibrio demografico, prossimo al 20%. In particolare, l’adozione per l’Italia di un mix di politiche virtuose, ispirate ai modelli svedese e canadese, consentirebbe di abbattere al 2060 l’indice di dipendenza italiano in misura superiore al 40%, vincendo tutti i venti contrari della demografia. LEGGI TUTTO

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    Next Re cede immobile di via Spadari (Milano) per 45,5 milioni di euro

    (Teleborsa) – Next Re SIIQ, società immobiliare quotata su Euronext Milan, ha sottoscritto con Zeta Investment il contratto di compravendita relativo all’immobile, di proprietà di Next Re, ubicato in Milano, Via Spadari 2/A, per un prezzo di vendita pari a 45,5 milioni di euro oltre imposte.La società ha acquisito, in via definitiva, il corrispettivo che viene impiegato per il rimborso parziale anticipato del finanziamento soci sottoscritto in data 27 gennaio 2021 con il Socio di controllo CPI Property Group.La cessione ha una valenza strategica per Next Re in quanto permette di raggiungere anticipatamente alcuni obiettivi del Piano Industriale 2024-2028, con particolare riguardo alla rotazione del portafoglio immobiliare esistente e alla riduzione della propria esposizione debitoria mediante rimborso di finanziamenti attualmente in essere. LEGGI TUTTO

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    doValue, Barclays ha una quota potenziale dell’8,988%

    (Teleborsa) – Barclays ha una quota potenziale dell’8,988% in doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 13 dicembre 2024.Scendendo nei dettagli, l’1,706% sono diritti di voto riferibili ad azioni, il 6,999% sono “Right to recall” senza data di scadenza e lo 0,283% sono “Equity swap” con data di scadenza compresa tra il 29/12/2025 e il 12/06/2026 e “Portfolio Swap” con data di scadenza 29/04/2025.La partecipazione è detenuta tramite le società controllate Barclays Capital Securities Limited (7,257%), Barclays Bank PLC e Barclays Capital. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Goldman Sachs ha quota potenziale dello 0,87%

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha una quota potenziale dello 0,87% in UniCredit. È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 13 dicembre 2024.Scendendo nei dettagli, lo 0,003% sono diritti di voto riferibili ad azioni, lo 0,11% è una partecipazione potenziale e lo 0,75% sono altre posizioni lunghe con regolamento fisico e in contanti. LEGGI TUTTO

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    In forte rialzo Wall Street dopo che inflazione PCE migliora scommesse su taglio tassi

    (Teleborsa) – Giornata di forti guadagni per Wall Street dopo l’avvio in ribasso, con il Dow Jones in rialzo dell’1,74%; sulla stessa linea, si muove con il vento in poppa l’S&P-500, che arriva a 5.967 punti. Effervescente il Nasdaq 100 (+1,76%); sulla stessa tendenza, ottima la prestazione dell’S&P 100 (+1,65%).I dati sull’inflazione diffusi prima della campanella, più bassi del previsto, hanno portato gli investitori ad alzare le scommese sui tagli dei tassi per il 2025, nonostante nell’ultima riunione della Fed i funzionari della banca centrale abbiano detto che se ne aspettano solo due il prossimo anno.I dati del Dipartimento del commercio hanno mostrato che l’indice PCE, la misura dell’inflazione preferita dalla Federal Reserve, è aumentato del 2,4% a novembre su base annua, al di sotto delle stime del mercato del 2,5%; la misura core ha segnato un +2,8%, sotto le attese per 2,9%.Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti sanitario (+1,99%), finanziario (+1,97%) e informatica (+1,95%).Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, Goldman Sachs (+2,77%), Salesforce (+2,62%), Dow (+2,57%) e Caterpillar (+2,47%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Nike, che prosegue le contrattazioni a -1,13%.Tra i best performers del Nasdaq 100, Sirius XM Radio (+9,43%), DexCom (+7,35%), Marvell Technology (+4,50%) e Broadcom (+4,46%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Old Dominion Freight Line, che ottiene -2,86%. Tentenna Vertex Pharmaceuticals, con un modesto ribasso dello 0,93%. Giornata fiacca per PDD Holdings, che segna un calo dello 0,92%. LEGGI TUTTO

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    Le Borse europee recuperano nel pomeriggio e chiudono vicino alla parità

    (Teleborsa) – Chiusura vicino alla parità per le Borse europee, che migliorano nel pomeriggio grazie a una brusca inversione di Wall Street (che era partita in deciso ribasso e poi è migliorata, lasciandosi alle spalle il sell-off innescato dalla svolta hawkish della Fed nella sua ultima riunione). Sul fronte macroeconomico, in Italia a novembre i prezzi alla produzione hanno segnato una variazione di -0,5% su anno, mentre a dicembre la fiducia di consumatori e imprese è peggiorata. Negli Stati Uniti a novembre i consumi privati e il reddito personale sono aumentati meno delle attese, mentre il deflatore dei consumi ha mostrato variazioni annue inferiori di un decimo alle previsioni: +2,4% (da +2,3% di ottobre) per la misura headline e +2,8% (come a ottobre) per quella core.Lieve aumento per l’Euro / Dollaro USA, che mostra un rialzo dello 0,61%. L’Oro continua gli scambi a 2.625 dollari l’oncia, con un aumento dell’1,19%. Nessuna variazione significativa per il mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che si attesta sui valori della vigilia a 69,33 dollari per barile.Lo Spread fa un piccolo passo verso il basso, con un calo dell’1,72% a quota +114 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,44%.Tra i mercati del Vecchio Continente fiacca Francoforte, che mostra un piccolo decremento dello 0,27%, discesa modesta per Londra, che cede un piccolo -0,26%, e pensosa Parigi, con un calo frazionale dello 0,27%.Chiusura sulla parità per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB che si attesta a 33.766 punti; sulla stessa linea, rimane intorno alla linea di parità il FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 35.956 punti. In moderato rialzo il FTSE Italia Mid Cap (+0,69%); sulla stessa linea, leggermente positivo il FTSE Italia Star (+0,26%).A Piazza Affari risulta che il controvalore degli scambi nell’ultima è stato pari a 4,73 miliardi di euro, con un incremento di ben 1.595,6 milioni di euro, pari al 50,88% rispetto ai precedenti 3,14 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 1,11 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,97 miliardi di azioni del 20/12/2024.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Amplifon (+1,64%), Brunello Cucinelli (+1,45%), Italgas (+1,32%) e ERG (+1,29%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Saipem, che ha archiviato la seduta a -6,09%. Si concentrano le vendite su Telecom Italia, che soffre un calo del 3,67%. Vendite su Nexi, che registra un ribasso del 2,16%. Tentenna Banca Popolare di Sondrio, con un modesto ribasso dell’1,46%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Comer Industries (+15,51%), Rai Way (+3,68%), Caltagirone SpA (+2,52%) e Maire (+2,52%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su El.En, che ha chiuso a -2,94%. Seduta negativa per Cementir, che mostra una perdita del 2,36%. Sotto pressione Moltiply Group, che accusa un calo del 2,21%. Scivola OVS, con un netto svantaggio del 2,00%. LEGGI TUTTO