Dicembre 2024

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    Borse europee poco mosse in clima natalizio. A Milano bene Leonardo

    (Teleborsa) – Eurolandia viaggia sulla parità, Piazza Affari compresa, in una seduta con volumi limitati per l’avvicinarsi delle festività natalizie. Sul fronte della politica monetaria, la presidente della BCE Christine Lagarde ha detto in un’intervista al Financial Times che “ci stiamo avvicinando molto a quella fase in cui possiamo dichiarare di aver portato l’inflazione in modo sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%”, avvertendo che bisogna essere molto vigili sull’inflazione dei servizi. Per quanto riguarda il contesto macroeconomico, il PIL reale del Regno Unito non ha mostrato alcuna crescita nel terzo trimestre del 2024, rivisto al ribasso rispetto alla prima stima di aumento dello 0,1%, il PIL della Spagna ha riportato un incremento del 3,3% nello stesso periodo, in ribasso rispetto alla prima lettura del 3,4%, l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 dell’Italia a novembre è pari a +5.908 milioni (+6.084 milioni nello stesso mese del 2023).Seduta in frazionale ribasso per l’Euro / Dollaro USA, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,35%. Prevale la cautela sull’oro, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,22%. Prevale la cautela sul mercato petrolifero, con il petrolio (Light Sweet Crude Oil) che continua la seduta con un leggero calo dello 0,41%.Sale lo spread, attestandosi a +117 punti base, con un incremento di 3 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,47%.Tra i mercati del Vecchio Continente nulla di fatto per Francoforte, che passa di mano sulla parità, composta Londra, che cresce di un modesto +0,31%, e incolore Parigi, che non registra variazioni significative, rispetto alla seduta precedente.Il listino milanese mostra un timido guadagno, con il FTSE MIB che sta mettendo a segno un +0,22%, mentre, al contrario, giornata senza infamia e senza lode per il FTSE Italia All-Share, che rimane a 36.026 punti. Consolida i livelli della vigilia il FTSE Italia Mid Cap (-0,15%); con analoga direzione, sulla parità il FTSE Italia Star (-0,06%).In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Leonardo (+2,58%, dopo le indiscrezioni secondo cui il presidente entrante degli Stati Uniti Donald Trump chiederà agli stati membri della Nato di aumentare la spesa per la difesa al 5% del PIL), Amplifon (+1,98%), Prysmian (+1,44%) e Inwit (+1,04%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Stellantis, che prosegue le contrattazioni a -0,63%. Fiacca Buzzi, che mostra un piccolo decremento dello 0,61%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Banco di Desio e della Brianza (+1,90%) e El.En (+1,69%).I più forti ribassi, invece, si verificano su CIR, che continua la seduta con -2,58%. GVS scende del 2,30%. Calo deciso per Banca Generali, che segna un -2,03%. Sotto pressione Sesa, con un forte ribasso dell’1,65%. LEGGI TUTTO

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    Gas, Goldman Sachs: prezzi più alti con riallocazione di GNL da USA a UE

    (Teleborsa) – Le importazioni di GNL russo nell’UE potrebbero essere completamente sostituite con GNL statunitense da un punto di vista fisico, ma ciò aumenterebbe probabilmente i costi di trasporto e porterebbe potenzialmente a prezzi europei più elevati per motivare il reindirizzamento dei carichi statunitensi che altrimenti avrebbero optato per la consegna altrove. Lo afferma una ricerca di Goldman Sachs dopo che il presidente eletto Donald Trump ha scritto sui social che potrebbe imporre tariffe all’UE a meno che non riduca il suo surplus commerciale con gli Stati Uniti acquistando più petrolio e gas dagli Stati Uniti.Le esportazioni di GNL degli Stati Uniti hanno raggiunto una media di 91 mt nell’ultimo anno (23 dicembre-24 novembre), di cui 47 mt o il 51% sono state consegnate in Europa. Le esportazioni di GNL degli Stati Uniti verso l’Europa sono cresciute in modo significativo in termini di livelli e come quota delle esportazioni totali di GNL degli Stati Uniti dalla crisi energetica europea nel 2022, raggiungendo il picco nel 2023.Gli Stati Uniti sono diventati la principale fonte di GNL per l’Europa, con una media del 46% delle importazioni nella regione negli ultimi 12 mesi. La maggior parte delle importazioni di GNL europee proviene da fornitori del bacino atlantico per ridurre al minimo i costi di spedizione.”È importante sottolineare che gli Stati Uniti sono anche la principale fonte di probabile crescita delle importazioni di GNL europee, sulla base dei contratti di GNL a lungo termine firmati dagli acquirenti europei dall’inizio della guerra in Ucraina – si legge nella ricerca – I volumi statunitensi contrattati dagli acquirenti europei nel periodo ammontano a poco meno di 16 mtpa, ovvero più di qualsiasi altro singolo fornitore a livello globale”.Le consegne di GNL degli Stati Uniti ai paesi extra-UE sono attualmente circa 18 mtpa superiori ai livelli osservati durante il picco della crisi energetica europea, il che suggerisce che c’è abbastanza flessibilità nel mercato per sostituire gli attuali 17 mtpa di esportazioni di GNL della Russia nella regione. Tuttavia, una tale riallocazione dei flussi potrebbe offrire “pochi benefici, se non nessuno, all’Europa o agli Stati Uniti”, sottolinea Goldman Sachs. Percorsi meno ottimali per le consegne di GNL porterebbero probabilmente a costi di trasporto più elevati. Inoltre, i costi di importazione europei potrebbero aumentare per motivare il reindirizzamento dei carichi statunitensi che altrimenti avrebbero optato per la consegna altrove. Anche le esportazioni totali di GNL degli Stati Uniti non aumenterebbero a seguito di questa riallocazione, dato che la capacità di esportazione di GNL degli Stati Uniti non verrebbe influenzata dal processo.Secondo la banca d’affari, ulteriori contratti a lungo termine da parte degli acquirenti europei con progetti di GNL statunitensi proposti sarebbero la misura più incisiva che l’UE potrebbe adottare per sostenere maggiori future esportazioni di GNL degli Stati Uniti. Detto questo, gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Europa potrebbero limitare l’appetito delle aziende europee per impegni a lungo termine per aumentare l’uso del gas naturale. LEGGI TUTTO

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    BEI: 200 milioni di euro al Gruppo Electrolux per elettrodomestici più green

    (Teleborsa) – La Banca europea per gli investimenti (BEI) finanzia con 200 milioni di euro il Gruppo Electrolux, azienda svedese leader nella produzione di elettrodomestici, per sviluppare una gamma di beni di consumo più rispettosi dell’ambiente. Il Gruppo Electrolux utilizzerà le risorse per svolgere attività di ricerca, sviluppo e innovazione (RSI) incentrate sull’ambiente nei suoi stabilimenti in Italia, Svezia, Germania, Polonia e Romania.L’azienda svedese svilupperà apparecchi avanzati per la preparazione e la conservazione degli alimenti e per la cura di tessuti e stoviglie, e potenzierà le tecnologie digitali su tutte le piattaforme di prodotti. Il sostegno della BEI favorirà la ricerca pionieristica del Gruppo Electrolux volta a migliorare le prestazioni, la facilità d’uso e l’esperienza degli utenti, nonché a ridurre il consumo di energia e di risorse per una serie di elettrodomestici.Le attività di RSI, concluse entro il 2026, verranno realizzate prevalentemente negli impianti del Gruppo Electrolux in provincia di Pordenone. Il prestito della BEI è sostenuto da InvestEU, il programma dell’Unione europea diretto a mobilitare oltre 372 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi entro il 2027.”Questo accordo sottolinea il nostro impegno a promuovere l’innovazione e la sostenibilità nelle industrie leader europee – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI –. Ridurre il consumo energetico e migliorare la sostenibilità degli elettrodomestici sono passi fondamentali verso un futuro più verde”.”Il sostegno della BEI ci aiuta in misura importante a conseguire il nostro secondo obiettivo climatico basato su dati scientifici, approvato dall’iniziativa Science Based Targets dopo che avevamo raggiunto il nostro primo obiettivo con tre anni di anticipo. Nei prossimi anni ci concentreremo sull’accelerazione delle sinergie fra tecnologia e sostenibilità al fine di sviluppare prodotti più intelligenti e più efficienti sotto il profilo delle risorse per aiutare i consumatori a vivere in modo maggiormente sostenibile”, ha dichiarato Elena Breda, chief Technology and Sustainability officer del Gruppo Electrolux.La ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione sono fondamentali per la sostenibilità degli elettrodomestici in quanto circa l’85% dell’anidride carbonica emessa durante il loro ciclo di vita è ascrivibile alla fase di utilizzo.Il nuovo prestito è la quinta operazione finanziaria conclusa tra la BEI e il Gruppo Electrolux, che consolida un rapporto iniziato nel 1989. LEGGI TUTTO

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    Xerox acquisterà Lexmark in un’operazione da 1,5 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Xerox, colosso statunitense delle stampanti, ha siglato un accordo per acquisire Lexmark International da Ninestar Corporation, PAG Asia Capital e Shanghai Shouda Investment Centre in un accordo del valore di 1,5 miliardi di dollari, incluse le passività assunte. L’acquisizione rafforzerà il portafoglio di stampa principale di Xerox e creerà un’attività di stampa globale più ampia e servizi di stampa gestiti, si legge in una nota.”La nostra acquisizione di Lexmark riunirà due aziende leader del settore con valori condivisi, punti di forza complementari e un profondo impegno nel far progredire il settore della stampa per creare un’organizzazione più forte – ha affermato Steve Bandrowczak, CEO di Xerox – Combinando le nostre capacità, saremo meglio posizionati per guidare una crescita redditizia a lungo termine e servire i nostri clienti, promuovendo la nostra reinvenzione”.La transazione rafforzerà la capacità di Xerox di servire i clienti nel vasto e crescente mercato del colore A4 e diversificherà la sua distribuzione e presenza geografica, inclusa la regione APAC. La nuova organizzazione servirà oltre 200.000 clienti in 170 paesi con 125 stabilimenti di produzione e distribuzione in 16 paesi. Insieme, Lexmark e Xerox hanno una quota di mercato globale tra le prime cinque in ciascuno dei mercati di stampa entry, mid e production e sono attori chiave nel grande e stabile mercato dei servizi di stampa gestiti.La transazione ridurrà immediatamente il leverage ratio del debito lordo pro forma di Xerox, da 6,0x al 30 settembre 2024 a circa 5,4x prima delle sinergie. Il leverage del debito lordo pro forma sarà ridotto a circa 4,4x con il vantaggio di 200 milioni di dollari di sinergie di costo. Con un free cash flow migliorato e una priorità di rimborso del debito, Xerox prevede di ridurre il leverage ratio del debito lordo al di sotto di 3,0x nel medio termine. LEGGI TUTTO

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    UE, Goldman Sachs: modesto impulso alla crescita dall’aumento della spesa per difesa

    (Teleborsa) – Mentre l’economia europea resta sotto pressione a causa delle tensioni geopolitiche, dei venti contrari economici strutturali e della crescente incertezza commerciale, gli investitori guardano a una potenziale maggiore spesa per la difesa con l’utilizzo della politica fiscale dell’UE. A questo proposito, “una spesa militare aggiuntiva potrebbe allo stesso tempo affrontare i rischi geopolitici, aiutare a ridurre la probabilità di tariffe statunitensi e sostenere la crescita europea”, fa notare Goldman Sachs in una ricerca sul tema.La spesa per la difesa europea è già aumentata notevolmente dall’invasione dell’Ucraina, ma rimane al di sotto dell’obiettivo NATO del 2% del PIL per un certo numero di paesi. Goldman Sachs vede tre possibili vie per finanziare la nuova spesa per la difesa. La prima è quella di fare affidamento sui deficit fiscali nazionali e concedere un’eccezione agli stati membri all’interno delle regole fiscali europee. La seconda riguarda il riutilizzo della capacità finanziaria inutilizzata all’interno di Next Generation EU (NGEU). La terza opzione è quella di istituire un nuovo strumento di finanziamento multilaterale per la difesa, simile nello spirito a NGEU ma aperto anche a stati membri non UE.”A nostro avviso, una combinazione di deficit nazionale e riutilizzo di NGEU è l’opzione più probabile – si legge nella ricerca, firmata dall’economista Filippo Taddei – Tuttavia, riteniamo che tutte e tre le opzioni condividano una bassa probabilità di un dispiegamento anticipato. Creare un’altra eccezione nelle nuove regole fiscali e riutilizzare i fondi di riserva all’interno di NGEU richiede un accordo sia nel Consiglio dell’UE che nel Parlamento. L’istituzione di un nuovo strumento di finanziamento multilaterale per la difesa coinvolgerebbe anche i parlamenti nazionali sia all’interno che all’esterno dell’UE, aumentando ulteriormente l’ostacolo per l’attuazione”. Date le elezioni generali in Germania, l’incertezza politica in Francia e la necessità di approvare il cambiamento attraverso diverse istituzioni dell’UE, la banca d’affari ritiene comunque improbabile che qualsiasi processo venga completato prima della fine del 2025.Goldman Sachs considera due scenari. Il primo punta alla spesa per la difesa del 2026 al 2,25% e implica un aumento medio annuo del deficit strutturale di circa lo 0,3% del PIL nei prossimi tre anni, mentre il secondo porta la spesa per la difesa al 2,5% del PIL nel 2026 e implica un aumento annuo leggermente maggiore di circa lo 0,5% del PIL. Viene spiegato che i moltiplicatori sulla spesa per la difesa sono relativamente piccoli, intorno allo 0,6, dato l’elevato contenuto di importazioni, e l’effetto è più di breve durata rispetto agli investimenti.L’analisi suggerisce che l’impulso alla crescita sarebbe positivo ma limitato, aumentando l’impulso fiscale annuale di una media di 0,1-0,2 pp nei prossimi tre anni rispetto all’attuale base di riferimento fino al 2027. L’impulso alla crescita, tuttavia, dipende dalla capacità del settore della difesa nazionale di ridurre la dipendenza dall’input estero con potenziali effetti maggiori se una maggiore spesa per la difesa porta a una riorganizzazione strutturale e all’espansione dell’industria della difesa europea. LEGGI TUTTO

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    Dotstay, concluso AuCap in opzione: sottoscritto il 62,70% delle nuove azioni

    (Teleborsa) – Dotstay, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore immobiliare come operatore di relocation e property management per locazioni di medio-lungo termine, ha reso noto che, a seguito dell’offerta in borsa dei diritti di opzione non esercitati durante il periodo di offerta in opzione, l’aumento di capitale in opzione risulta sottoscritto per 618.844 azioni, per un controvalore complessivo di 1.113.919,20 euro (pari al 60,36% dell’Aumento di Capitale), comprensivi di sovrapprezzo.Le nuove azioni non sottoscritte ad esito dell’offerta in Borsa potranno essere collocate, a cura dell’organo amministrativo e nel rispetto della normativa vigente, entro il termine del 31 marzo 2025, in conformità a quanto deliberato dal CdA in esercizio della Delega. Venerdì sono state collocate 24.000 nuove azioni, al prezzo di 1,8 euro per azione; risultano pertanto sottoscritte complessive 642.844 nuove azioni, per un ammontare complessivo pari a 1.157.119,20 euro (pari al 62,70% dell’Aumento di Capitale). Tenendo in considerazione la vendita di diritti inoptati nell’ambito dell’offerta in Borsa, i proventi complessivi realizzati dalla società sono pari a 1.327.837,2 euro. LEGGI TUTTO

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    Banca Sistema, Bankitalia sospende distribuzione degli utili dopo ispezione

    (Teleborsa) – Banca Sistema, quotata su Euronext STAR Milan e specializzata nell’acquisto di crediti commerciali verso la PA e di crediti fiscali, ha reso noto il rapporto di Banca d’Italia sull’accertamento ispettivo attuato negli scorsi mesi, che contiene la formalizzazione di alcuni rilievi di conformità relativi, tra le altre cose, a regole e prassi adottate dalla Banca per la mitigazione degli effetti degli orientamenti EBA sull’applicazione della Definizione di Default.Contestualmente, Banca d’Italia ha richiesto l’adozione di una serie di iniziative necessarie alla rimozione di carenze riscontrate in materia di governance, assetto dei controlli interni e recepimento delle disposizioni normative in materia di crediti deteriorati, anche mediante la redazione di un capital plan triennale aggiornato. In particolare, su richiesta dell’Autorità di Vigilanza, il Consiglio di Amministrazione, in data odierna, ha conferito, ai due Amministratori indipendenti di recente nomina, specifico incarico a supervisionare la realizzazione delle iniziative anzidette.L’Autorità di Vigilanza ha, quindi, disposto che il Gruppo Banca Sistema, fino al riesame da parte della Banca d’Italia, anche sulla base dei riscontri che saranno forniti dalla Banca, si astenga dal deliberare o porre in essere: i) la distribuzione di utili prodotti a partire dal corrente esercizio 2024 o di altri elementi del patrimonio; ii) la corresponsione della parte variabile delle remunerazioni di competenza dell’esercizio 2024 e seguenti. Per il pagamento di cedole o dividendi su strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1, andranno osservati i limiti sull’Ammontare Massimo Distribuibile previsti dalla normativa vigente sulle misure di conservazione del capitale.Era era stato svolto, su richiesta del team ispettivo, un esercizio di simulazione degli impatti, al 30 giugno 2024, derivanti dalla classificazione a past due dei crediti di factoring pro-soluto in ipotesi di completa inefficacia dei mitigant aziendali oggetto di riscontro negativo in sede di indagine campionaria ispettiva. Le stime fornite all’Autorità di Vigilanza evidenziano un ammontare di crediti scaduti deteriorati che passerebbero da 79 milioni a 372 milioni di euro e un conseguente incremento di RWA che determina un TCR del 12,3% (vs 15,5%), assumendo l’applicazione del prudential backstop alla fine del secondo anno dalla data di classificazione delle posizioni in past due. La Banca, applicando la medesima metodologia di calcolo, stima che, al 30 settembre 2024, i crediti scaduti passerebbero da 90 milioni a 307 milioni di euro con un TCR che si attesterebbe al 13,4% (vs 15,9%).Il 95% circa del portafoglio crediti scaduti della Banca riguarda esposizioni nei confronti della Pubblica Amministrazione con una limitata esposizione al rischio di credito. La Banca ritiene che il contenuto del richiamato rapporto ispettivo non modifichi, pertanto, il profilo di rischio della stessa. Il Consiglio di Amministrazione ha tempestivamente avviato la pianificazione delle attività necessarie per il superamento dei rilievi formulati e terrà informato il mercato sull’evoluzione delle attività in corso. LEGGI TUTTO

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    ERG acquista parco eolico in Scozia per 60 milioni di sterline

    (Teleborsa) – ERG, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha firmato uno Share Purchase Agreement (SPA) con BayWa r.e AG per l’acquisizione del 100% delle azioni di BayWa r.e. UK (Jubilee) Limited, società che detiene Broken Cross Wind Farm Limited, proprietaria di un parco eolico onshore da 43,2 MW nel South Lanarkshire, in Scozia.Il parco, entrato in esercizio nel corso del quarto trimestre del 2024, è costituito da nove turbine Nordex N133 da 4,8 MW l’una e beneficia di un Contract for Difference (CfD) aggiudicato nell’asta AR4 della durata di 15 anni in linea con la strategia di securitizzazione dei ricavi perseguita dal Gruppo. La produzione annua è stimata in circa 120 GWh, corrispondenti a 46 kt di emissioni di CO2 evitate ogni anno, pari al fabbisogno di oltre 28.000 famiglie. L’enterprise value della transazione ammonta a 60 milioni di sterline e il closing dell’operazione è previsto entro gennaio 2025.”Con l’acquisizione di Broken Cross ERG consolida ulteriormente la propria presenza nel Regno Unito, paese centrale nella strategia di crescita e diversificazione geografica del Gruppo, dove raggiungeremo una capacità installata complessiva di quasi 300 MW oltre a 47 MW in costruzione – ha detto l’AD Paolo Merli – L’impianto contribuirà ai risultati di gruppo già a partire dal 2025 e, grazie alla prossimità con i nostri impianti, assicurerà sinergie operative”. LEGGI TUTTO