22 Novembre 2024

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    Stabile in avvio la Borsa di New York. Focus sulla Fed

    (Teleborsa) – A Wall Street, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 43.943 punti; sulla stessa linea, si muove intorno alla parità l’S&P-500, che continua la giornata a 5.956 punti. Pressoché invariato il Nasdaq 100 (-0,01%); sulla stessa tendenza, sui livelli della vigilia l’S&P 100 (+0,05%).Sul fronte macroeconomico, sono attesi tra poco i dati sul comparto manifatturiero e servizi, oltre alla fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan. Ieri le richieste di disoccupazione settimanali sono state inferiori alle aspettative, mentre le richieste continuative di sussidio sono salite al massimo degli ultimi tre anni. Intanto, gli investitori continuano a interrogarsi sulla mossa della Fed nella riunione di dicembre. Nei giorni scorsi, due funzionari della Federal Reserve hanno esposto visioni contrastanti su dove potrebbe dirigersi la politica monetaria statunitense, con Michelle Bowman che ha espresso cautela e Lisa Cook che è stata più fiduciosa sul prosieguo dell’allentamento.Sul versante societario, dopo i conti in chiaro scuro del colosso dei semiconduttori, Nvidia, considerato il simbolo dell’ascesa dell’intelligenza artificiale, i riflettori puntano su Gap che alzato le previsioni di vendita annuali. LEGGI TUTTO

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    Orsini (Confindustria) : per mercato forte capitali serve essere attrattivi

    (Teleborsa) – “Per poter avere un mercato dei capitali forte in Europa serve essere attrattivi”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, a Parigi nella conferenza stampa finale del forum economico trilaterale che riunisce le associazioni imprenditoriali di Italia, Francia e Germania. “Per essere attrattivi – ha detto – abbiamo bisogno che le industrie siano forti e sappiano reagire al momento complicato che ci aspetta. Abbiamo constatato che le scelte del passato stanno penalizzando il presente e il futuro. Dobbiamo fare presto, non c’è più tempo”.Quindi, un monito a istituzioni europee e Stati membri che devono “fare presto, non c’è più tempo” perché “interi settori verranno spazzati via come l’automovite, l’acciaio e la chimica”. “Non possiamo permetterci che l’Europa possa perdere settori così importanti – ha aggiunto – la salvaguardia dell’industria europea è creare le condizioni perché possa essere mantenuta, essere competitiva e al passo con gli altri continenti con energia sostenibile e a prezzi sostenibili”.Orsini ha anche annunciato che il prossimo forum economico trilaterale Confindustria, Medef e Bdi che riunisce le associazioni imprenditoriali di Italia, Francia e Germania si svolgerà a Roma il 5 e 6 novembre 2025. LEGGI TUTTO

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    Unipol positiva con assist analisti

    (Teleborsa) – Allunga timidamente il passo Unipol, che tratta con un modesto progresso dello 0,94%.A fare da assist al titolo contribuisce la promozione giunta dagli analisti di Intesa SanPaolo. Gli esperti dell’ufficio studi hanno rivisto al rialzo il target price, confermando il giudizio “Buy”. Il prezzo obiettivo è stato portato dunque a 12,80 euro dai 10,50 indicati in precedenza e si confrontano con gli 11,79 euro delle attuali quotazioni. L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista del Gruppo finanziario italiano più pronunciata rispetto all’andamento del FTSE MIB. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.La tendenza di breve di Unipol è in rafforzamento con area di resistenza vista a 11,94 Euro, mentre il supporto più immediato si intravede a 11,61. Attesa una continuazione della tendenza al rialzo verso quota 12,27. LEGGI TUTTO

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    Assoinfluencer e AICDC: soddisfazione per il primo codice ATECO per gli influencer

    (Teleborsa) – Il conseguimento della classificazione ATECO per le attività di influencer marketing è un risultato di grande importanza per il settore, raggiunto congiuntamente da diversi attori quali il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con il Sottosegretario Massimo Bitonci, dall’Associazione Italiana Content & Digital Creators e da Assoinfluencer che con Confcommercio Professioni hanno presentato la proposta rubricata C32 ad Istat ed Eurostat poi accolta, grazie al lavoro di tutti gli attori sopra menzionati relativamente al Codice ATECO 73.11.03.Le istanze plurime, ma aventi comuni intenti, infatti, hanno permesso un esito positivo dell’iter avente portata comunitaria.”Ringraziamo tutti coloro i quali hanno permesso che un lavoro durato tre anni diventasse realtà. Confcommercio Professioni e il Sottosegretario Massimo Bitonci hanno sostenuto le nostre istanze e siamo felici di aver lavorato al fianco di AICDC. È un traguardo storico per il settore, ma il nostro lavoro non è finito, anzi ciò spinge ancora di più il settore ad ambire ed a seguire un intento comune”, commenta Jacopo Ierussi, Presidente Assoinfluencer.”Ringraziamo Assoinfluencer per questo risultato storico che abbiamo ottenuto, insieme, oggi”, commenta Sara Zanotelli, Presidente di AICDC. “Il loro lavoro e il loro sostegno all’intero iter è stato essenziale per arrivare dove siamo oggi, nonché per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni circa l’esigenza di una normativa sistemica dedicata all’intero settore”. LEGGI TUTTO

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    Philogen promossa da Mediobanca, ma titolo non si scalda

    (Teleborsa) – Contenuto ribasso per Philogen che mostra una flessione dello 0,50% allineandosi alla debolezza mostrata dall’intero listino milanese.Il titolo, infatti, non riesce a trarre beneficio dalla promozione giunta da Mediobanca. Gli esperti dell’ufficio studi hanno rivisto al rialzo il target price a 31,90 euro dai 29,10 indicati in precedenza e si confrontano con i 19,85 euro delle attuali quotazioni. Il giudizio è confermato a “Outperform”.Il confronto del titolo con il FTSE Italia All-Share, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa dell’azienda biofarmaceutica che sviluppa farmaci per il trattamento del cancro e delle malattie infiammatorie croniche rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.Il quadro tecnico di Philogen segnala un ampliamento della linea di tendenza negativa con discesa al supporto visto a 19,8 Euro, mentre al rialzo individua l’area di resistenza a 19,95. Le previsioni sono di un possibile ulteriore ripiegamento con obiettivo fissato a 19,75. LEGGI TUTTO

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    Italia Trade automotive, ANFIA: nei primi 8 mesi del 2024 cala export veicoli e cresce import

    (Teleborsa) – Nei primi otto mesi del 2024, l’import di autoveicoli nuovi in valore verso l’Italia risulta in crescita (+3,9% rispetto ai primi otto mesi del 2023). Sia il comparto dei veicoli industriali che il comparto delle autovetture, mostrano incrementi nelle importazioni (rispettivamente +3,5% e +6,5%). Al contrario, l’export in valore risulta in calo rispetto a quello dei primi otto mesi del 2023, -18,9%: il valore dei veicoli industriali, nel periodo analizzato, 2024 cala del 6,9%; le autovetture esportate, invece, sono in calo del 23,1%. Il saldo è negativo per circa 12,6 miliardi di euro per le autovetture e positivo di circa 850 milioni per i veicoli industriali. È quanto emerge dal Focus Italia Trade automotive di Anfia relativo ad agosto 2024.Mentre l’import di autoveicoli ha origine quasi totalmente da paesi europei (l’89,3% del valore totale importato), l’export con destinazione Europa rappresenta, nel periodo gennaio-giugno del 2024, il 59,7% del totale. Tra i paesi di destinazione extra europei, gli Stati Uniti rimangono il primo mercato (19,3%), seguiti da Giappone (3,8%) e Cina (2,2%).Per quanto riguarda il comparto della componentistica, nel periodo analizzato, calano sia l’import, del 7,6%, che l’export, dell’1,8%, con un saldo positivo di circa 4,4 miliardi di euro (era di 3,7 miliardi nello stesso periodo del 2023). L’Europa rappresenta il 78,3% del valore dell’import e il 78,9% del valore dell’export. Al di fuori del continente europeo, la prima macroarea di origine è l’Asia, da cui l’Italia importa il 14,8% di parti e componenti (in valore), mentre la prima macroarea di destinazione dell’export è il Nord America: 9,7% del totale.Lo Stato da cui importiamo e a cui esportiamo più componentistica automotive è la Germania, che, rispettivamente rappresenta il 24,0% delle importazioni ed il 20,0% delle esportazioni del trade italiano. Seguono, nell’ordine, a completare la Top3, la Francia e la Cina per quanto riguarda le importazioni e Francia e Polonia considerando le esportazioni. LEGGI TUTTO

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    Milano volatile in seduta penalizzata da dati PMI Eurozona. Attesa per Moody’s

    (Teleborsa) – Seduta volatile per Piazza Affari, in un contesto di incertezza per tutti listini azionari europei in seguito alla pubblicazione di nuovi dati macroeconomici. Hanno deluso i dati PMI dell’Eurozona per il mese di novembre, con l’attività che è riscesa in contrazione per la seconda volta in tre mesi. Il nuovo calo della produzione è dovuto al declino dell’attività economica terziaria, che per la prima volta in dieci mesi ha raggiunto il manifatturiero in zona contrazione, che ha a sua volta segnato un tasso di calo accelerato. Ciò ha fatto scendere le quotazioni dell’euro (ai minimi degli ultimi due anni contro il dollaro) e diminuire i rendimenti dei titoli di Stato della zona euro, perché sono aumentate le scommesse di taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea. Per quanto riguarda l’Italia, in serata arriverà il verdetto di Moody’s sul rating sovrano, attualmente “Baa3” con outlook stabile. Tra gli altri dati macro, la crescita dell’economia della Germania è stata debole nel terzo trimestre del 2024 (+0,1% sequenziale), con dati rivisti al ribasso rispetto alla prima lettura, mentre hanno deluso le aspettative le vendite al dettaglio in Regno Unito per il mese di ottobre.Seduta in frazionale ribasso per l’Euro / Dollaro USA, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,61%. L’Oro, in aumento (+1,2%), raggiunge 2.701,9 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la seduta poco sotto la parità con una variazione negativa dello 0,49%.In salita lo spread, che arriva a quota +124 punti base, con un incremento di 3 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 3,49%.Tra i listini europei piccoli passi in avanti per Francoforte, che segna un incremento marginale dello 0,42%, si muove in territorio positivo Londra, mostrando un incremento dell’1,00%, e senza slancio Parigi, che negozia con un +0,16%.Sosta sulla parità la Borsa di Milano, con il FTSE MIB che si attesta a 33.293 punti; sulla stessa linea, giornata senza infamia e senza lode per il FTSE Italia All-Share, che rimane a 35.442 punti. Poco sopra la parità il FTSE Italia Mid Cap (+0,31%); senza direzione il FTSE Italia Star (+0,19%).Tra i best performers di Milano, in evidenza DiaSorin (+3,03%), Terna (+2,37%), Recordati (+1,97%) e Snam (+1,91%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Unicredit, che ottiene -2,52%. Preda dei venditori Banca MPS, con un decremento del 2,24%. Si concentrano le vendite su Intesa Sanpaolo, che soffre un calo del 2,24%. Vendite su Banca Popolare di Sondrio, che registra un ribasso dell’1,86%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, OVS (+3,97%), Ferragamo (+3,29%), Cembre (+2,71%) e Alerion Clean Power (+2,60%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Maire, che prosegue le contrattazioni a -1,87%. Seduta negativa per MFE A, che mostra una perdita dell’1,65%. Sotto pressione Safilo, che accusa un calo dell’1,61%. Fiacca Reply, che mostra un piccolo decremento dell’1,49%. LEGGI TUTTO

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    UniCredit, Orcel: faremo M&A nei prossimi tre anni, HQ rimane a Milano

    (Teleborsa) – “Abbiamo costruito degli acceleratori per il futuro, come le azioni sull’asset management, l’internalizzazione dell’assicurazione, le operazioni Vodeno e Aion Bank, la mossa in Romania, e potenzialmente le acquisizione che faremo”. Lo ha affermato il CEO di UniCredit, Andrea Orcel, alla JP Morgan European Financials Conference.”Il 2025 sarà l’anno più difficile, mentre il 2026 e il 2027 saranno molto meglio – ha spiegato Orcel – Nelle nostre ipotesi, abbiamo 130 punti di compressione dell’Euribor, con un exit rate del 2%. Contritamente a quello che molti pensano, la crescita dei volumi non accadrà automaticamente con il calo dei tassi, quindi assumiamo volumi piatti per il prossimo anno anche se il Centro ed Est Europa sta crescendo”. “Avremo un declino solo leggero dell’NII nel 2025, grazie a uno shift nei client, alla forza dell’Est Europa e grazie ad altri fattori”, ha aggiunto.Nel 2026, “vediamo una ripresa dei volumi, tassi ancora in ribasso di altri 30 punti base. Quell’anno NII e commissioni cresceranno, i costi saranno ancora sotto controllo, e quindi pensiamo di poter continuare a registrato un utile sopra i 9 miliardi di euro – ha detto il numero uno di UniCredit – Nel medio termine, non so se sarà il 2027 e 2028, pensiamo di poter raggiungere i 10 miliardi di euro”.Quando gli è stata chiesa un’opinione sull’M&A in Europa, ha detto: “Guido una società privata, quindi quello che mi interessa è cosa fa la società e come remunerare gli azionisti. Se allargo lo sguardo, devo però dire che in Europa ci servono banche più forti. Abbiamo mercati dei capitali frammentati ed è difficile avere banche più grandi senza l’Unione Bancaria. Lo abbiamo visto nelle reazioni al deal che abbiamo proposto”.Concentrandosi poi sulla propria situazione, ha affermato: “UniCredit nei prossimi tre anni farà M&A, sulla base di cosa ci aspettiamo per l’ambiente macro e in base al posizionamento delle banche. Se è in market o cross border dipenderà da vari fattori come la posizione delle autorità e dei regolatori, ma ci sarà M&A”.Orcel ha sottolineato la disciplina di UniCredit nel perseguire un M&A, altrimenti continuerà a comprare le proprie azioni. “Anche se faremo l’M&A, manterremo il payout invariato e ci impegneremo a mantenere la traiettorie di crescita dell’EPS come se non l’avessimo fatto”, ha detto, ammettendo che “un problema è che l’M&A porta distrazioni, ma ora è il momento giusto per noi”. Parlando del deal Commerzbank, ha frenato sulle tempistiche per una serie di fattori. Il primo, di natura tecnica, è che non conviene a UniCredit procedere nei primi sei mesi dopo aver superato il 5% per la natura dell’offerta che sarebbe costretta a fare secondo le leggi tedesche. Il secondo è che Orcel, “considerando anche quello di cui siamo stati accusati” non vuole muoversi durante le elezioni e il periodo successivo, considerando anche che l’aspettativa è che ci vorrà tempo per creare una coalizione.”Nel tempo ci sarà un migliore dialogo tra le due anche, credo davvero sia una grande opportunità per tutti”, ha sottolineato il banchiere, specificando che “dobbiamo essere pazienti: quando le emozioni sono fuori dalla discussione, l’accordo più essere migliore. Per questo credo ci vorrà tempo”. A una domanda sulla possibilità che UniCredit sposti gli headquarters a Berlino o Francoforte ha replicato con un secco “no”. “Al di là delle metriche finanziarie, siamo a Milano, siamo orgogliosi di essere a Milano, più della metà delle persone nella Torre a Milano non sono italiane e non avrebbe senso pensare alla nuova sede ogni volta che facciamo un’operazione. Non vogliamo creare un dibattito sulla sede dell’HQ”. LEGGI TUTTO