14 Novembre 2024

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    Limita le perdite Wall Street. Focus su dati macro e dichiarazioni Fed

    (Teleborsa) – Seduta in leggero ribasso a Wall Street, con gli investitori che analizzano i dati macroeconomici e le dichiarazioni dei banchieri centrali per avere indizi sulla possibilità di un nuovo taglio ai tassi di interesse da parte della Fed il mese prossimo. È importante “continuare a prestare attenzione a entrambi i lati del nostro mandato”, ha detto Adriana Kugler, che fa parte del Board of Governors della Federal Reserve.Prima della campanella è emerso che l’indice dei prezzi alla produzione è aumentato leggermente più delle attese a ottobre. Inoltre, le domande di sussidi di disoccupazione statunitensi sono scese al livello più basso da maggio la scorsa settimana.Sul fronte politico, i media statunitensi hanno assegnato il controllo della Camera dei rappresentanti ai repubblicani (il conteggio in alcuni Stati era proseguito per i margini sottili tra gli sfidanti), anche se con un margine sottile. La vittoria dei repubblicani alla Casa Bianca e al Congresso conferisce al presidente Donald Trump un potere significativo per attuare il suo programma.Per quanto riguarda le trimestrali, Disney ha riportato entrate e utili migliori del previsto nel quarto trimestre, rafforzati in particolare dalla buona prestazione dello streaming.Sul fronte dell’M&A, Tapestry e Capri hanno annullato la loro fusione dopo che l’accordo è stato bloccato dalla Federal Trade Commission. General Mills ha stipulato un accordo per acquisire l’attività di alimentazione per gatti e trattamento per animali domestici in Nord America di Whitebridge Pet Brands in una transazione valutata 1,45 miliardi di dollari.Guardando ai principali indici del listino USA, il Dow Jones scende a 43.846 punti, con uno scarto percentuale dello 0,25%; sulla stessa linea, in lieve calo l’S&P-500, che continua la giornata sotto la parità a 5.966 punti. Poco sotto la parità il Nasdaq 100 (-0,33%); sulla stessa linea, sotto la parità l’S&P 100, che mostra un calo dello 0,23%.Tra i più negativi della lista del paniere S&P 500, troviamo i comparti beni industriali (-1,49%), beni di consumo secondari (-0,87%) e telecomunicazioni (-0,83%).Al top tra i giganti di Wall Street, Walt Disney (+6,94%), Chevron (+1,11%), 3M (+0,90%) e Apple (+0,84%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Cisco Systems, che continua la seduta con -2,54%. Salesforce scende del 2,25%. Calo deciso per IBM, che segna un -1,81%. Sotto pressione Boeing, con un forte ribasso dell’1,68%.Tra i protagonisti del Nasdaq 100, ASML Holding (+4,89%), DexCom (+3,61%), Datadog (+3,43%) e Sirius XM Radio (+3,15%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Tesla Motors, che ottiene -3,38%. Soffre Fortinet, che evidenzia una perdita del 3,18%. Preda dei venditori MercadoLibre, con un decremento del 3,17%. Si concentrano le vendite su Charter Communications, che soffre un calo del 2,89%. LEGGI TUTTO

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    Trevi, nuovi ordini per 450 milioni di euro nei 9 mesi. Guidance confermata

    (Teleborsa) – Trevi, società quotata su Euronext Milan e attiva nell’ingegneria del sottosuolo, ha acquisito nuovi ordini per 450,1 milioni di euro (di cui 156,6 milioni di euro acquisiti nel terzo trimestre 2024) nei primi nove mesi del 2024. Grazie a queste nuove acquisizioni, a fine settembre 2024 il portafoglio ordini del Gruppo risulta pari a 770 milioni di euro, in aumento del 29% rispetto a fine settembre 2023 e in aumento del 7% rispetto a fine anno 2023.Nei primi nove mesi del 2024, l’andamento dei nuovi ordini e del backlog di Gruppo risultano quindi in linea con le previsioni per l’anno 2024.La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo Trevi ammonta a 221,3 milioni di euro (207,7 milioni di euro al 30 giugno 2024).È confermata la guidance dei principali risultati economici per l’intero esercizio 2024, con ricavi consolidati attesi tra 639 e 665 milioni di euro e EBITDA ricorrente atteso tra 76 e 82 milioni di euro; la posizione finanziaria netta è attesa tra 210 e 225 milioni di euro. Si conferma inoltre, cha anche nel mese di ottobre, l’andamento del business è proseguito con positività ed in linea con le previsioni attese per il 2024. LEGGI TUTTO

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    Parlamento UE, via libera al rinvio della legge su deforestazione spacca maggioranza Ursula

    (Teleborsa) – La plenaria del Parlamento Ue ha adottato con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti la proposta di rinvio dell’attuazione della legge contro la deforestazione, con alcune modifiche al testo proposte dal gruppo Ppe, tra cui la richiesta di aggiungere una categoria di “Paesi a rischio zero” a cui garantire requisiti semplificati. Il regolamento impone alle aziende controlli mirati per evitare che immettano sul mercato materie prime o prodotti provenienti da aree oggetto di deforestazione. Sul dossier deforestazione si spacca, così, nuovamente la maggioranza Ursula. Il rinvio dell’attuazione della legge contro la deforestazione, con alcune modifiche al testo proposte dal gruppo Ppe, è infatti passato con il sì dei Popolari, dei Conservatori, dei Patrioti e dell’ultra destra dell’Europa delle Nazioni Sovrane. Socialisti, Verdi e Sinistra hanno votato contro sia ai due emendamenti del Ppe che modificano il testo sia nello scrutinio finale. I liberali di Renew si sono invece spaccati sul voto finale mentre sugli emendamenti ha prevalso la componente contraria, in linea quindi con i Socialisti. Votano compatte all’interno loro gruppi al Pe, invece le delegazioni italiane. Favorevoli al rinvio dell’attuazione della legge contro la deforestazione Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia in linea con Ecr, Patrioti e Ppe. Contrari invece senza defezioni gli eurodeputati del Pd, dei Verdi e delle Sinistre Ue. Il testo, passato grazie alla cosiddetta ‘maggioranza Venezuelà, è passato con 371 voti a favore, 240 contrari e 30 astenuti. Cedendo alle pressioni di partner internazionali e del Ppe, la Commissione europea ha proposto il mese scorso il rinvio di un anno dell’attuazione del regolamento per fare entrare la legge in vigore il 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e il 30 giugno 2026 per le Pmi, invece che, rispettivamente il 30 dicembre 2024 e il 30 giugno 2025. Dopo aver presentato la scorsa settimana, a sorpresa, una quindicina di emendamenti per ammorbidire ancora di più il testo di legge, a poche ore dal voto per riaprire il testo legislativo il Ppe ha deciso di ritirare i più controversi, tra cui la richiesta di rinviare di due anni, invece di uno, l’attuazione della legge. Gli eurodeputati hanno approvato otto dei nove emendamenti messi al voto, dunque il testo legislativo così modificato dovrà ora essere approvato in sede di Consiglio Ue dai Paesi membri. Il regolamento, già formalmente entrato in vigore a fine giugno 2023 ma ancora non attuato, rafforza i controlli dell’Ue sugli operatori o commercianti che devono poter dimostrare che alcuni prodotti immessi sul mercato Ue – tra cui caffè, cacao e olio di palma – non arrivano da terreni recentemente disboscati né hanno contribuito in qualche modo al degrado forestale. Dopo il voto dell’Eurocamera al rinvio di un anno della legge contro la deforestazione con alcuni emendamenti proposti dal Ppe, il gruppo dei Socialisti&Democratici ha chiesto alla Commissione europea di ritirare la sua proposta. “In coalizione con l’estrema destra, il Ppe ha indebolito le disposizioni chiave del regolamento Ue contro deforestazione” scrive il gruppo in una nota, esprimendo “profonda delusione” per quello che considera un “significativo passo indietro per gli impegni ambientali dell’Ue”.”Il rinvio del regolamento sulla deforestazione, approvato dal Parlamento Europeo, rappresenta una grande vittoria per l’Italia che, insieme a molti altri Governi di matrice politica diversa, aveva proposto di rinviarne l’applicazione poiché avrebbe causato effetti devastanti sulla produzione e trasformazione agricola – dichiara in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida –. La richiesta di rinvio – precisa il ministro – è stata avanzata non solo dai nostri produttori ma anche dagli Stati di origine delle merci, sottolineando l’inapplicabilità attuale delle regole previste e il forte rischio di favorire un mercato illegale parallelo. Inoltre, avrebbe rafforzato i sistemi produttivi che non rispettano i diritti ambientali”. Il ministro ricorda che “la Germania, durante il G20 in Brasile, aveva richiesto un rinvio di 6 mesi, nonostante sia governata da una coalizione rosso-verde, mentre l’Italia ha proposto un rinvio di 1 anno, indicazione che è stata poi accolta. Ora auspichiamo – conclude – che il Consiglio e la Commissione possano concludere in tempi brevi l’approvazione del testo finale per rendere applicabile il rinvio”. “Il Ppe ha deciso di stracciare gli accordi con la maggioranza europeista che ha sostenuto Von der Leyen e allearsi con l’estrema destra. Questa volta a farne le spese è l’ambiente, protetto dal Regolamento Deforestazione, che mira a garantire la produzione di una serie di beni chiave immessi sul mercato dell’Ue non contribuisca più alla deforestazione e al degrado forestale nell’Ue e nel resto del mondo – hanno dichiarato gli eurodeputati del Partito Democratico al termine dei voti di oggi al Parlamento europeo a Bruxelles –. Nelle scorse settimane insieme al Ppe, era stato negoziato un accordo per sostenere la proroga di un anno all’attuazione del Regolamento Deforestazione a causa dei ritardi della commissione europea nello stabilire le procedure da seguire. I popolari invece, insieme all’estrema destra, hanno presentato alcuni emendamenti che mirano a modificare la sostanza del regolamento stesso, generando ulteriore incertezza negli operatori e nelle imprese sui tempi e sui contenuti finali del testo. Noi, al contrario, riteniamo che tutte le imprese e gli operatori interessati da questa grande novità debbano avere certezza e tempistiche chiare. Questa legge è di importanza cruciale per la lotta contro la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico; la sua ambizione e sostanza devono rimanere immutate. Oggi non abbiamo votato contro la proroga, bensì contro un accordo saltato a causa del Ppe, nuovamente alleatosi con l’estrema destra di Orban e Le Pen”.”In un momento storico in cui i cataclismi ambientali si abbattono ormai quotidianamente sulle regioni del Mediterraneo, con morti e distruzione provocate da alluvioni, bombe d’acqua e siccità, anziché rafforzare le misure per arginarli e cercare di mitigarli, le destre in Europa preferiscono annacquare la legge sulla deforestazione approvata nella scorsa legislatura. Un atteggiamento vergognoso e irresponsabile, che fa il paio con quello della destra che governa nel nostro Paese, che addirittura in Manovra pensa di abbattere i fondi contro il dissesto idrogeologico. Assurdo, così significa essere corresponsabili. Ne dovranno rispondere però al prossimo disastro che avverrà” dichiarano in una nota i parlamentari del M5S nelle commissioni Ambiente di Camera e Senato. Favorevoli al rinvio Coldiretti e Filiera Italia. “Il rinvio dell’applicazione del Regolamento Eudr sulla deforestazione votato dal Parlamento Europeo è in linea con le richieste avanzate da Coldiretti e Filiera Italia in tutte le sedi, per tutelare l’agroalimentare Made in Italy rispetto ai rischi di un insostenibile appesantimento burocratico. Oltre allo slittamento dell’applicazione al 30 dicembre 2025 per le grandi imprese e al 30 giugno 2026 per le micro e piccole, importante per le due sigle – spiegano Coldiretti e Filiera Italia in una nota – è l’inserimento della classe ‘rischio zero’, che consentirà una consistente riduzione degli obblighi per gli agricoltori italiani con conseguente semplificazione degli oneri burocratici. Si tratta di modifiche che confermano gli obiettivi del Regolamento nella lotta alla deforestazione su cui da sempre Coldiretti e Filiera Italia sono schierate, tengono a precisare, ma rappresentano un’opportunità di semplificazione per le imprese, consentendo di distinguere tra chi fa deforestazione come il Brasile e chi, come l’Italia, non ha ridotto la propria superficie forestale con un progressivo aumento negli anni, fino a raggiungere gli 11 milioni di ettari. Al voto dell’europarlamento seguirà una fase negoziale con Consiglio e Commissione che, Coldiretti e Filiera Italia auspicano si possa concludere in tempi brevi con l’approvazione delle modifiche e, quindi, del testo finale nei tempi utili per rendere applicabile semplificazione e rinvio”. LEGGI TUTTO

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    Bioera, Borsa: niente ordini senza limite di prezzo

    (Teleborsa) – Borsa Italiana ha comunicato che da domani 15 novembre 2024 e fino a successivo provvedimento sulle azioni ordinarie Bioera, società quotata su Euonext Milan e attiva nella produzione e distribuzione di prodotti biologici e naturali, non sarà consentita l’immissione di ordini senza limite di prezzo.Oggi il titolo ha chiuso la seduta con un ribasso del 31,82% a quota 0,045 euro per azione, con un controvalore di circa 50 mila euro. LEGGI TUTTO

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    GVS, utile normalizzato 9 mesi sale a 34 milioni di euro. Ricavi +3,7%

    (Teleborsa) – GVS, società quotata su Euronext Milan e attiva nella fornitura di soluzioni filtranti per applicazioni nei settori Healthcare & Life Sciences, Energy & Mobility and Health & Safety, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con ricavi consolidati pari a 321,7 milioni di euro, in crescita del 3,7% su base annua a cambi costanti e del 2,7% a cambi correnti.L’EBITDA normalizzato è pari a 78,1 milioni di euro, in crescita del 13% e con un margine sui ricavi pari al 24,3%, in significativo miglioramento rispetto al margine registrato nel 2023, pari a 22,1%. Il risultato netto normalizzato, al netto degli utili e perdite su cambi e del relativo impatto fiscale, si è attestato a 33,9 milioni di euro, in crescita del 20,5% rispetto all’esercizio precedente. Il risultato netto è di 19,5 milioni di euro (vs 15,8 milioni di euro un anno prima).L’indebitamento finanziario netto adjusted al 30 settembre 2024 è pari a 238,9 milioni di euro. La riduzione rispetto al 31 dicembre 2023, pari complessivamente a 13,2 milioni, è dovuto principalmente alla cassa generata dalla gestione operativa (82,2 milioni), al netto della liquidità assorbita dalle variazioni del capitale circolante (8,5 milioni) e impiegata per gli investimenti netti in immobilizzazioni materiali ed immateriali di periodo (27,9 milioni), per gli oneri finanziari netti (12,9 milioni), per il pagamento delle imposte (11,5 milioni) e per la sottoscrizione/rinnovo di contratti di leasing (6,9 milioni).A seguito dei risultati raggiunti nei primi nove mesi del 2024, la società prevede di realizzare nell’esercizio 2024 i seguenti risultati: una crescita organica del fatturato consolidato rispetto all’esercizio 2023 compresa tra il 2% e il 3%; un margine EBITDA normalizzato in crescita tra i 180 e i 220 punti base rispetto all’esercizio 2023; un adjusted leverage ratio previsto al 31 dicembre 2024 in un intorno di 2x.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Orsero, tengono i ricavi nei 9 mesi. Redditività in calo

    (Teleborsa) – Orsero, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con Ricavi Netti pari a 1.155,1 milioni di euro, in calo rispetto a 1.162,7 milioni registrati nei 9M 2023, grazie all’ottima performance della BU Distribuzione (+0,3% vs 9M 2023) – dovuta al continuo miglioramento del mix di prodotti commercializzati e, in particolare, alla gamma dei prodotti esotici – al netto degli effetti derivanti dalla normalizzazione dei prezzi unitari del prodotto banana e delle rate di nolo sui volumi reefer e dry per la BU Shipping (-14,8% vs 9M 2023).L’Adjusted EBITDA risulta pari a 66,9 milioni di euro, rispetto a 89,4 milioni dei 9M 2023, con un Adjusted EBITDA Margin pari al 5,8% (vs 7,7% un anno fa). L’Utile Netto Adjusted si attesta a 27,6 milioni di euro, rispetto a un utile di 49,9 milioni registrato nei 9M 2023, per effetto del minor margine operativo, parzialmente compensato da un lieve incremento dei proventi finanziari netti.”Nei primi nove mesi del 2024, il Gruppo ha registrato ricavi sostanzialmente in linea con le aspettative grazie al positivo andamento della BU Distribuzione, in particolar modo nel terzo trimestre che è diventato un periodo di ottima profittabilità per il Gruppo grazie agli sforzi fatti negli ultimi anni sul mix dei prodotti commercializzati e sui canali di vendita presidiati – ha commentato Raffaella Orsero, CEO di Orsero, e Matteo Colombini, Co-CEO e CFO di Orsero – La crescita su prodotti come kiwi, ananas, uva e le linee di prodotto esotico ha portato ad un ottimo risultato, più che compensando la stagnazione dei consumi di talune campagne, in particolare gli agrumi, che hanno visto volumi in calo e una flessione di interesse da parte dei consumatori. La redditività complessiva si è mantenuta sopra la media di settore e ben oltre i trend storici del Gruppo sulla BU Distribuzione, ritornando invece a livelli pre-pandemici per quanto riguarda la BU Shipping”La Posizione Finanziaria Netta è pari a 123 milioni di euro al 30 settembre 2024, rispetto a 127,8 milioni al 31 dicembre 2023, dei quali le passività IFRS 16 sono pari a 56,7 milioni (60,8 milioni nel 2023), caratterizzata da investimenti operativi del periodo per circa 18,8 milioni – legati agli interventi di dry-docking ed upgrade della flotta e interventi migliorativi specifici sui fabbricati ed impianti dei magazzini in Francia, Spagna, Italia e Portogallo, unitamente ai normali investimenti di rinnovo presso gli altri siti – e al pagamento del dividendo agli azionisti della Capogruppo per complessivi circa 10,2 milioni (0,60 euro per azione).Anche in ragione del recente investimento effettuato a supporto dei piani di sviluppo sulla Penisola Iberica, la società ritiene di rivedere le metriche relative agli investimenti e di conseguenza alla Posizione finanziaria netta. La Posizione finanziaria netta sarà compresa tra 123 milioni e 118 milioni (+13 milioni); investimenti in attivo immobilizzato operativo compresi tra 27 milioni e 25 milioni – inclusi investimenti legati al piano pluriennale di sostenibilità (+4 milioni). LEGGI TUTTO

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    OPA Servizi Italia, adesioni al 44% nel penultimo giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa sulle azioni Servizi Italia, società quotata su Euronext STAR Milan e leader nel settore dei servizi integrati di noleggio, lavaggio e sterilizzazione di materiali tessili e strumentario chirurgico per le strutture ospedaliere, risulta che oggi 14 novembre 2024 sono state presentate 1.700.599 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 2.660.535, pari al 44,095% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 28 ottobre 2024 e terminerà domani, 15 novembre 2024. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Servizi Italia acquistate sul mercato nei giorni 14 e 15 novembre 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    GHC, ricavi 9 mesi salgono a 347 milioni di euro con contributo M&A

    (Teleborsa) – Garofalo Health Care (GHC), società quotata su Euronext STAR Milan e tra i principali operatori del settore della sanità privata accreditata in Italia, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con ricavi consolidati pari a 347,3 milioni di euro, in aumento di 84,2 milioni di euro rispetto a 263,1 milioni di euro registrati nei 9M2023 (+32,0%). A parità di perimetro, ovvero escludendo il contributo di Sanatorio Triestino e del Gruppo Aurelia Hospital, i ricavi risultano in crescita del 3,9%.L’Operating EBITDA Adjusted consolidato si è attestato a 58,9 milioni di euro, in aumento del 15,6%, con una marginalità del 17,0%. Escludendo il contributo di Sanatorio Triestino e del Gruppo Aurelia Hospital, l’Op. EBITDA Adjusted risulta in crescita del 3,2%, con una marginalità del 19,5%. Il Risultato netto del Gruppo si è attestato a 18,7 milioni di euro, con un incremento dell’1,4%.”Ci avviciniamo alla fine del 2024 con risultati novestrali che confermano pienamente la nostra visione sull’anno, nonostante siano fisiologicamente impattati dalla stagionalità del trimestre estivo – ha commentato l’AD Maria Laura Garofalo – I risultati del Gruppo in questi 9 mesi, in crescita su tutti gli indicatori rispetto allo scorso esercizio, confermano la capacità delle nostre strutture di risultare estremamente attrattive anche per pazienti privati e Fuori-Regione, grazie a un parco tecnologico all’avanguardia ed a personale altamente specializzato. Siamo confidenti che il quarto trimestre possa esprimere performance di assoluto rilievo, in vista di un 2025 che vedrà il Gruppo traguardare obiettivi di crescita ancora più ambiziosi anche grazie alle nuove iniziative già messe in cantiere”.Al 30 settembre 2024 la Posizione Finanziaria Netta (PFN) di GHC risulta pari a 195,4 milioni di euro, data da liquidità per 36,8 milioni di euro e debito finanziario per 232,2 milioni di euro. LEGGI TUTTO