12 Novembre 2024

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    Mutui, genitorialità e invecchiamento attivo: Generali e Cattolica presentano “Protection”

    (Teleborsa) – Generali e la sua Business Unit Cattolica lanciano la nuova offerta Protection: “Scegli Col Cuore Progetti” e “Cattolica Domani Progetti”.Dall’acquisto della casa, alla nascita di una famiglia, fino all’invecchiamento attivo: l’assicurazione tutela i progetti di vita con un capitale che diminuisce gradualmente nel tempo per coprire le differenti necessità economiche nei diversi momenti della vita. Le due soluzioni decrescenti – spiega Generali in una nota – offrono una copertura che accompagna le esigenze di chi, per realizzare il futuro che ha in mente e a cui tiene, ha un finanziamento (“Credit Protection”) oppure di chi sa di avere impegni economici decrescenti nel tempo, permettendo loro di pianificare la protezione dei propri obiettivi di vita e del futuro dei propri cari.”Come Generali, vogliamo essere vicini alle persone in ogni momento rilevante: per questo – ha dichiarato Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia – analizziamo lo scenario e progettiamo soluzioni assicurative per soddisfare i bisogni emergenti e proteggere i nostri clienti, tenendo fede all’ambizione di essere Partner di Vita. La nostra nuova offerta a capitale decrescente risponde a priorità sempre più urgenti dettate da un contesto che vede la necessità di tutelare il proprio futuro in base al momento di vita in cui ci sitrova. Con queste nuove soluzioni, rese distintive dalla consulenza di valore delle Reti Generali Italia e Cattolica, ribadiamo la centralità della Protection nella nostra strategia e nel nostro modello di business”.Mutui: per coloro che aprono un mutuo e cercano una copertura che tuteli il capitale finanziatoOggi, in Italia, l’età media in cui si acquista casa e si stipula un mutuo è di circa 40 anni, con una durata media di circa 25 anni e un capitale finanziato superiore a 150mila euro. Tipicamente la decrescenza di un mutuo non è lineare ma segue un cosiddetto ammortamento francese ovvero una modalità di calcolo largamente impiegata da banche e finanziarie quando si deve stabilire l’ammontare di un finanziamento. Il funzionamento della decrescenza in “Scegli Col Cuore Progetti” e “Cattolica Domani Progetti” – si legge nella nota – offre una soluzione adeguata alla copertura di questa tipologia di finanziamenti perché prevede una decrescenza con ammortamento francese e un TAN predefinito al 5% (in modo da essere capiente anche in caso di tasso particolarmente altoe dando una sovra-copertura cautelativa al cliente in caso di tasso inferiore).Genitorialità: per una copertura che duri più a lungo nel tempo e con un capitale più alto nella parte iniziale della vita dei propri figliMantenere un figlio da 0 a 18 anni ha un costo medio di circa 175mila euro, ai quali si aggiungono i costi dell’università che variano a seconda che sia pubblica o privata o se lo studente studia in sede o fuorisede. In estrema sintesi, da 0 a 23 anni un figlio costa almeno 200mila euro (aumentando al crescere del reddito familiare). Un impegno economico, quello che deve affrontare una famiglia per la crescita dei figli, che con “Scegli Col Cuore Progetti” e “Cattolica Domani Progetti” – fa sapere Generali – può essere protetto con la sicurezza di essere tutelati nel tempo in linea con i propri impegni e obiettivi di vita.Invecchiamento attivo: per chi, anche senior, è nel pieno di progetti familiari o imprenditoriali che richiedono una tutela ma è attento al costo e cerca una durata più lunga o un capitale di partenza più alto”Scegli Col Cuore Progetti” e “Cattolica Domani Progetti” rappresentano una valida alternativa all’offerta classica a capitale costante, offrendo a parità di premio una durata maggiore e un capitale di partenza più alto. Le due soluzioni assicurative, inoltre, prevedono una durata pagamento premi più breve rispetto alla durata copertura: questo funzionamento permette di rimanere in copertura nell’ultima parte della durata contrattuale senza dover più versare il premio.WBenessere, lo strumento dedicato alla saluteCon la nuova offerta Protection è incluso W Benessere, il servizio dedicato alla tutela della propria salute: si può accedere in ogni momento, tramite o App MyGenerali, a visite e accertamenti diagnostici a tariffe agevolate in un network selezionato di strutture sanitarie convenzionate in tutta Italia; inoltre, vi è la possibilità di richiedere supporto alla prenotazione di visite specialistiche ed esami. In questo modo diventa più semplice effettuare con continuità tutti i check up per mantenersi in salute e fare prevenzione. LEGGI TUTTO

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    OPEC taglia ancora le previsioni sulla domanda di petrolio. Pesano Cina e India

    (Teleborsa) – L’Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio (OPEC) ha tagliato le previsioni di crescita della domanda globale di petrolio per il quarto mese consecutivo. In particolare, la previsione per il 2024 è stata rivista al ribasso di 107.000 barili al giorno (tb/d) rispetto all’ultima valutazione, attestandosi a un “sano” 1,8 milioni di barili al giorno (mb/d), anno su anno. Sono state apportate revisioni al rialzo per le Americhe OCSE, l’Europa OCSE e diverse regioni non OCSE – dati i dati effettivi ricevuti – mentre Cina, India, Altra Asia, Africa e Altra Eurasia hanno richiesto revisioni al ribasso, si legge nel Monthly Oil Market Report, il documento mensile che analizza i trend di mercato.L’OPEC prevede che la domanda di petrolio nell’OCSE crescerà di circa 0,2 mb/d, principalmente dalle Americhe OCSE, sostenuta da una crescita marginale dall’Europa OCSE e dalla regione Asia-Pacifico. Nei paesi non-OCSE, la crescita della domanda di petrolio è prevista di circa 1,7 mb/d, anno su anno, guidata dalla Cina e sostenuta da India, altri paesi dell’Asia, Medio Oriente e America Latina.Inoltre, prevede che la domanda mondiale totale di petrolio raggiungerà i 104,0 mb/d nel 2024, sostenuta da una forte domanda di carburante per i trasporti e da una continua crescita economica sana, in particolare in diversi paesi non-OCSE. Analogamente, si prevede che le aggiunte di capacità di raffinazione e i margini petrolchimici, principalmente in Cina e Medio Oriente, contribuiranno alla crescita della domanda di petrolio.La previsione per la crescita della domanda globale di petrolio nel 2025 è stata ridotta di 103 tb/d a 1,5 mb/d, anno su anno, segnando comunque un aumento “molto sano rispetto alle norme pre-pandemia”. Si prevede che l’OCSE crescerà di 0,1 mb/d, anno su anno, mentre si prevede che la domanda nei paesi non-OCSE aumenterà di 1,4 mb/d. Si prevede che la domanda di petrolio nei paesi non-OCSE sarà guidata principalmente dalle richieste della Cina, supportata da Medio Oriente, India, altri paesi dell’Asia e America Latina.Il cartello prevede che la crescita sarà sostenuta da “una forte domanda di viaggi aerei e da una sana mobilità su strada, inclusi diesel e autocarri su strada, nonché da sane attività industriali, edilizie e agricole nei paesi non-OCSE”. Analogamente, prevede che le aggiunte di capacità e i margini petrolchimici continueranno a contribuire alla crescita della domanda di petrolio.In termini di prodotti, l’OPEC prevede che la domanda di petrolio nel 2025 sarà guidata principalmente dalle richieste di jet/cherosene, seguite dalla benzina. Si prevede che anche il GPL registrerà una crescita apprezzabile e si prevede che il diesel registrerà una ripresa dai livelli più bassi nel 2024. La nafta e i combustibili residui cresceranno marginalmente. LEGGI TUTTO

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    Iren, margini 9 mesi in crescita. Via libera ad aumento di capitale in Egea Holding

    (Teleborsa) – Nei primi nove mesi dell’anno Iren ha registrato una crescita dell’8% del Margine Operativo Lordo (EBITDA) e del 9% dell’Utile netto. “Tali risultati positivi – ha spiegato la società in una nota – sono stati sostenuti principalmente dall’adeguamento dei parametri regolatori, dalla piena contribuzione del portafoglio clienti grazie all’efficacia della strategia commerciale, e dall’incremento del 31% dei volumi di energia rinnovabile”. L’EBITDA ha raggiunto i 924 milioni di euro, l’utile netto di gruppo i 193 milioni di euro.Indebitamento finanziario netto pari a 4,1 miliardi di euro. Investimenti tecnici sono risultati pari a 560 milioni di euro (+2%).I ricavi consolidati al 30 settembre 2024 si attestano a 4.156,6 milioni di euro in diminuzione del -10,2% rispetto ai 4.626,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2023. “I principali fattori di contrazione del fatturato sono riferibili ai ricavi energetici, influenzati per circa 270 milioni di euro dalla riduzione dei prezzi delle commodities e per circa 40 milioni dai minori consumi unitari ed effetti climatici, fattori che hanno ridotto le vendite energetiche”, ha spiegato Iren.”I risultati appena approvati con un Utile netto in crescita del +9%, evidenziano una solida crescita di tutti gli indicatori economico-finanziari rispetto allo scorso anno e ci rendono confidenti di conseguire la guidance nella fascia alta del range con un EBITDA atteso a fine anno pari a 1.250 milioni di euro ed un ratio debito netto/EBITDA di 3,3x. – ha dichiarato Luca Dal Fabbro, Presidente esecutivo di Iren – A conferma dell’impegno a perseguire una crescita equilibrata e sostenibile, il CdA ha deliberando la sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale di EGEA, dando il via al processo che porterà al controllo societario e al consolidamento da gennaio 2025, con un anno di anticipo rispetto alle attese di Piano Industriale. Il consolidamento anticipato consentirà al Gruppo di incrementare di circa 55/60 milioni di euro l’Ebitda atteso nel 2025, confermando l’operazione Egea un grande successo industriale per il Gruppo”.Il Consiglio di Amministrazione di Iren ha infatti deliberato l’esercizio del diritto di sottoscrizione e versamento del suddetto aumento di capitale, fino ad un massimo 20 milioni di euro, da esercitarsi anche in più tranches, tale da portare la quota di partecipazione al capitale sociale di Iren in Egea Holding fino al 55,26% del capitale sociale, con la finalità di finanziare lo sviluppo del progetto PNRR relativo al sistema di teleriscaldamento ad Alessandria, da attuarsi tramite Telenergia, società controllata da Egea Holding.L’aumento di capitale consentirà ad Iren di esercitare il controllo di EGEA Holding con la nomina di 4 membri del CdA sui 7 totali e consentirà ad Iren di anticipare di un anno il consolidamento della società (previsto a piano industriale nel 2026). La sottoscrizione ed il versamento sono subordinati all’ottenimento delle autorizzazioni Antitrust e Golden Power da parte delle competenti Autorità. LEGGI TUTTO

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    A2A aggiorna il piano al 2035: politica di dividendi rivista al rialzo

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, ha approvato l’Aggiornamento del Piano Strategico 2024-2035, che mantiene saldi gli obiettivi di crescita industriale del Gruppo definiti nel Piano di marzo 2024. Confermati gli investimenti per 22 miliardi di euro suddivisi in 6 miliardi per l’Economia circolare e 16 miliardi per la Transizione energetica, che permetteranno di raggiungere nel 2035 un EBITDA di 3,3 miliardi di euro e un utile netto superiore a 1 miliardo di euro.L’ambizione del Gruppo nell’orizzonte di Piano prevede il mantenimento dei principali target industriali, tra cui 3,4 miliardi di euro di RAB nelle reti elettriche, 5,7 GW di capacità da fonti rinnovabili e oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti trattati al 2035. Il percorso di trasformazione industriale del Gruppo poggia sul costante incremento degli investimenti annui da 0,8 miliardi di euro medi nel periodo 2018-20 a 1,8 miliardi di euro medi nel 2031-35, con una progressiva focalizzazione verso business future-fit.L’Utile Netto Ordinario è atteso a 0,8 miliardi nel 2024 (0,6 miliardi escludendo l’effetto scenario), 0,7 miliardi nel 2027 e 0,8 miliardi nel 2030, mentre si attesta a oltre 1 miliardo nel 2035. Il CAGR – al netto dell’effetto scenario – risulta pari al 12% nel periodo 2023-27, mentre è pari al 7% nel periodo 2023-35.L’avanzamento nel percorso di crescita strutturale del Gruppo ha permesso un aggiornamento della politica dei dividendi. La nuova politica prevede una crescita sostenibile del dividendo per azione di almeno il 4% annuo, rispetto al 3% annuo previsto nel precedente Piano presentato a marzo 2024.La crescita industriale, insieme ad una attenta disciplina finanziaria, limita il debito incrementale e riduce il rapporto PFN/EBITDA, atteso a un livello sempre inferiore a 2,7x. Si conferma l’impegno del Gruppo a mantenere l’attuale rating creditizio.”Guardiamo al 2035 con un Piano che coniuga generazione di valore sostenibile, decarbonizzazione, innovazione e contributo all’autonomia energetica del Paese – commenta l’AD Renato Mazzoncini – Sono scelte strategiche che indirizzano i nostri business e trovano conferma nel Rapporto Draghi per il rilancio della competitività europea. La nostra visione di lungo periodo ci ha consentito di essere solidi di fronte alle incertezze geopolitiche ed economiche di questa fase storica, e di ottenere ottimi risultati, superiori alle previsioni. Per questa ragione abbiamo potuto fare nuovi investimenti anticipando cantieri e rivedendo al rialzo i dividendi per i nostri investitori”.”Dopo aver destinato importanti risorse per un ampio piano di welfare a supporto della genitorialità a favore dei dipendenti del Gruppo, abbiamo deciso di proporre alla prossima Assemblea degli Azionisti un Piano di Azionariato Diffuso – ha aggiunto – Vogliamo coinvolgere tutti i colleghi nel percorso di crescita dell’azienda e condividere con loro i risultati di un lavoro costruito insieme”. LEGGI TUTTO

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    A2A alza la guidance dopo 9 mesi positivi con utile di 713 milioni di euro

    (Teleborsa) – A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con Ricavi del Gruppo pari a 9.097 milioni di euro, in contrazione del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (10.956 milioni di euro). La variazione è riconducibile al calo dei prezzi energetici sia all’ingrosso sia retail ed in misura molto contenuta alla contrazione delle quantità vendute ed intermediate sui mercati all’ingrosso più che compensata dai maggiori volumi venduti sui mercati retail elettricità, gas e teleriscaldamento.Il Margine Operativo Lordo è pari a 1.804 milioni di euro, in aumento del 33%, +447 milioni rispetto ai primi nove mesi del 2023 (1.357 milioni di euro). Al netto delle partite non ricorrenti (+16 milioni di euro nel 2024, +7 milioni di euro nel 2023), il Margine Operativo Lordo Ordinario è pari a 1.788 milioni di euro in aumento del 32%, +438 milioni di euro, rispetto all’ analogo periodo dell’anno precedente (1.350 milioni di euro) grazie al contributo di tutte le Business Unit, in particolare la Business Unit Generazione & Trading e la Business Unit Mercato.L’Utile Netto Ordinario di pertinenza del Gruppo risulta pari a 665 milioni di euro, in aumento del 65% rispetto ai primi nove mesi del 2023 (402 milioni di euro al 30 settembre 2023). L’Utile Netto di pertinenza del Gruppo risulta pari a 713 milioni di euro, in aumento di 288 milioni rispetto all’anno precedente (425 milioni di euro).”Le ottime performance economico-finanziarie ottenute nei primi nove mesi del 2024 hanno consentito di procedere più speditamente negli investimenti previsti dal nostro Piano. I risultati di questo terzo trimestre confermano ulteriormente la consistenza della nostra strategia: abbiamo raggiunto un utile netto mai realizzato prima di oltre 700 milioni di euro, superando quanto registrato in tutto il 2023 – commenta l’AD Renato Mazzoncini – Con questi risultati abbiamo potuto rivedere al rialzo la guidance per il 2024, con un EBITDA atteso tra 2,28 e 2,32 miliardi di euro e un utile netto ordinario di Gruppo tra 0,80 e 0,82 miliardi di euro. Si tratta di obiettivi importanti che ci consentono di sostenere la competitività e accelerare nel percorso intrapreso per lo sviluppo di infrastrutture strategiche per la transizione ecologica del Paese”.Gli Investimenti effettuati nei primi nove mesi del 2024 sono stati pari a 898 milioni di euro, +13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (796 milioni di euro). Le operazioni di M&A, al netto delle cessioni, sono state pari a 65 milioni di euro.La Posizione Finanziaria Netta al 30 settembre 2024 risulta pari a 4.011 milioni di euro (4.683 milioni di euro al 31 dicembre 2023). Escludendo gli impatti delle variazioni di perimetro intervenute nell’arco del periodo in esame pari a 65 milioni di euro e l’emissione del Bond Ibrido per -742 milioni di euro, la PFN si attesta a 4.688 milioni di euro, sostanzialmente allineata a quella del 31 dicembre 2023. Grazie alla generazione di cassa dei primi nove mesi è stata garantita la copertura di investimenti per 898 milioni di euro e dividendi per 300 milioni di euro. LEGGI TUTTO