6 Novembre 2024

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    Kruso Kapital, utile adjusted 9 mesi sale a 2,98 milioni di euro

    (Teleborsa) – Kruso Kapital, società quotata su Euronext Growth Milan e parte del Gruppo Banca Sistema, ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un utile netto adjusted pari a 2,98 milioni di euro, in aumento a/a del 27%. L’utile netto contabile, che include le componenti non ricorrenti (spese derivanti principalmente dall’IPO e dall’acquisizione in corso in Portogallo, complessivamente pari a 130 mila netto tasse in buona parte registrato già nel 1Q24) è pari a 2,85 milioni di euro.Al 30 settembre 2024, sono circa 76 mila le polizze di credito su pegno in Italia sottostanti i 128,3 milioni di impieghi totali (117,3 milioni al 30 settembre 2023 e 121,4 milioni al 31.12.2023), in aumento a/a. La crescita a/a degli impieghi è stata guidata sostanzialmente dai volumi originati dalla rete in Italia. Nell’ambito del credito su pegno in Italia, sono state realizzate 39 aste, per i beni rivenienti dal pegno (30 nello stesso periodo del 2023).Il margine di intermediazione aumenta a/a del 24,6% (17,6 milioni vs 14,1 milioni al 30.9.2023), principalmente per il contributo del credito su pegno in Italia, a seguito dei maggior impieghi e della più alta marginalità. Il business delle aste di opere d’arte e oggetti da collezione rappresenta meno del 2% del totale margine di intermediazione al 30.9.2024 (4,6% dell’intero 2023), in calo a/a e caratterizzato da un terzo trimestre in cui tipicamente avvengono poche aste.La crescita degli interessi attivi e commissioni attive del credito su pegno (pari al 22% ai 9M 2024, in linea con il 1H 2024) ha più che compensato l’aumento del costo del funding, che dal secondo trimestre del 2024 ha iniziato a registrare segnali di stabilizzazione, grazie ad una marginalità in crescita a/a. L’aumento del 16% a/a delle commissioni nette è guidato dai maggior impieghi e dal maggior contributo delle aste del pegno in Italia. LEGGI TUTTO

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    Mese dell’Educazione Finanziaria, Intesa Sanpaolo: le iniziative del Museo del Risparmio

    (Teleborsa) – Il Museo del Risparmio di Intesa Sanpaolo, il primo al mondo dedicato all’educazione finanziaria, ha organizzato anche a novembre, Mese dell’Educazione Finanziaria, numerose iniziative rivolte agli adulti e alle scuole di ogni ordine e grado, sempre a ingresso libero e partecipazione gratuita. “Nell’ultimo anno – dichiara Giovanna Paladino, direttrice e curatrice del Museo del Risparmio – abbiamo esplorato nuove contaminazioni con discipline, materie e linguaggi apparentemente lontani dall’economia e dalla finanza, ma capaci di attrarre l’attenzione di bambini, ragazzi e adulti, trasmettendo loro concetti complessi in modo creativo e coinvolgente. L’educazione finanziaria si presta bene a queste ibridazioni, poiché possiede molte connessioni con ambiti molto diversi. Sconfinare in terreni artistici, umanistici e scientifici ci offre preziose occasioni di arricchimento. Con l’inaugurazione del nuovo exhibit ‘Ammirare’, protagonista di uno dei numerosi incontri che abbiamo organizzato per il Mese dell’Educazione Finanziaria, i visitatori hanno l’opportunità di riflettere su concetti fondamentali come consumo, risparmio, ricchezza, investimento, crisi, mercato e contabilità attraverso l’immersione nell’arte. Numerose attività e iniziative che realizziamo sono rivolte alle giovani generazioni e i nostri percorsi formativi hanno raggiunto l’anno scorso oltre 50mila studenti, di ogni ordine e grado, con l’obiettivo di raggiungerne 20mila in più in questo anno scolastico”.Gli appuntamenti del Museo del Risparmio per il Mese dell’Educazione FinanziariaMercoledì 6 novembre, alle ore 10, è in programma l’incontro online rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I grado “Cosa farò da grande” per riflettere su come decidere del proprio futuro e raggiungere i propri sogni in un mondo del lavoro in continuo cambiamento. Il World Economic Forum stima che circa un quarto dei posti di lavoro saranno destinati a cambiare nei prossimi anni, tra la scomparsa di mestieri tradizionali e la diffusione di professioni completamente nuove. Professioni legate all’intelligenza artificiale, alla sostenibilità, al sociale: tra innovazione, digitalizzazione e nuovi scenari, come riusciranno i ragazzi ad orientarsi e a capire come investire sullo sviluppo del loro capitale umano? Con le testimonianze di Laura Li Puma, rresponsabile Laboratorio Intelligenza Artificiale Innovation Center Intesa Sanpaolo, Luca Streri, Fondatore Movimento Mezzopieno e co-fondatore Arbor Foundation e Jacopo Agrimi, ricercatore Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova.Giovedì 14 novembre, alle ore 11, è in programma un originale appuntamento per gli studenti delle scuole secondarie di II grado, pensato in particolare per i Licei artistici e Istituti d’arte, in presenza e online dal titolo “In viaggio tra economia e arte attraverso alcuni capolavori”. Capire come nasce e si sviluppa il valore economico di un’opera d’arte è complesso. Molti fattori entrano in gioco: artisti, case d’asta, collezionisti, lo Stato, critici ed esperti, con un mercato che varia per periodi e generi. Valutare un’opera è il risultato di elementi culturali, sociali ed economici, spesso imprevedibili. Al Museo del Risparmio, però, l’approccio sarà diverso: si userà l’arte per spiegare l’economia. Dal febbraio 2024, infatti, la sala Ammirare offre un’esperienza immersiva in VR, dove alcune opere d’arte si animano per illustrare i concetti fondamentali di economia e finanza. E saranno proprio alcune opere presenti al museo a essere analizzate per comprendere il loro messaggio economico.Sempre giovedì 14 novembre, alle ore 17.45, presso il Museo del Risparmio (via San Francesco d’Assisi 8/a, Torino) e online si terrà l’evento “AMMIRARE: l’arte racconta l’economia”, un viaggio nell’arte e nella storia che avvicina il visitatore a temi economici e di educazione finanziaria in maniera originale e coinvolgente. Sotto la guida esperta del vicedirettore delle Gallerie d’Italia – Milano, Giovanni Morale, si imparerà a leggere tra le righe delle opere di artisti del calibro di Peter Paul Rubens, Édouard Manet, Edward Hopper, Pieter Brueghel, Pierre Bonnard, virtualmente presenti nella Sala Ammirare, scoprendo un nuovo modo di apprendere concetti di educazione finanziaria, in maniera semplice e divertente.Il 19 e 20 novembre è in programma la nona edizione de “Il Mio Posto nel Mondo”, il festival rivolto agli studenti delle scuole secondarie di II grado organizzato dal Museo del Risparmio con la partecipazione straordinaria di STEP FuturAbility District, che quest’anno intende esplorare il ruolo della bellezza come forza rigeneratrice attraverso testimonianze che abbracciano sia le scienze umane che quelle scientifiche. L’obiettivo è dar vita a un dialogo stimolante e produttivo tra diverse discipline nella tradizione di uso della contaminazione del Museo del Risparmio. I ragazzi delle scuole secondarie di II grado avranno così l’opportunità di scoprire come la bellezza possa ispirare, educare e creare un futuro ricco di possibilità. Prenderanno parte all’evento Antonio Presti, Mecenate, ideatore e presidente Fondazione Antonio Presti; Giovanni Morale, vicedirettore Gallerie d’Italia, Milano; Annalisa Banzi PhD, storica dell’arte, consulente e ricercatrice presso il CESPEB e Antonella Senese, professore associato di Geografia fisica e Geomorfologia e Dottore di ricerca in Scienze Naturali e Ambientali, Università degli Studi di Milano.Martedì 19 novembre alle ore 18 è in programma l’evento online “Crash point. Un’analisi filosofica e pratica per capire le crisi finanziarie”. Parlare di crisi finanziarie spesso significa analizzare processi economici, situazioni geopolitiche, mercati finanziari. Ma per capire meglio cos’è il crash point di un sistema finanziario, come anticiparlo, che strumenti abbiamo per capirne le caratteristiche e come affrontarlo, possiamo guardare alle crisi finanziarie da un punto di vista inedito: quello filosofico. L’incontro vedrà la partecipazione di Emiliano Ippoliti, professore di Logica e Filosofia presso l’Università La Sapienza e autore del libro che ispira il dibattito con la partecipazione di Riccardo de Bonis, capo servizio Educazione finanziaria Banca d’Italia, e Sergio Caprara, professore Dipartimento di Fisica, Università La Sapienza. Modera l’incontro Giovanna Paladino, direttore e curatore del Museo del Risparmio.Nell’ambito della ricca programmazione rivolta alle scuole primarie mercoledì 20 novembre, alle ore 11, è in programma l’evento online “Quanto costano i desideri!” nel quale i bambini cominceranno a interrogarsi sul loro atteggiamento nei confronti del denaro e a riflettere sull’importanza dell’indipendenza economica per realizzare i propri sogni.Infine, il 28 novembre alle ore 18, in presenza al Museo del Risparmio e online, si terrà l’evento “Niente sconti. Stop alla violenza economica” per affrontare il fenomeno della violenza economica ai danni delle donne da una prospettiva diversa. Non sarà il solito dibattito: l’incontro si aprirà con una narrazione teatrale dedicata alla violenza economica, seguita da un confronto con la partecipazione anche maschile, perché per cambiare una cultura dominante è essenziale il coinvolgimento di tutti. Con la partecipazione di Stefania Rosso della compagnia teatrale Liberipensatori, Marta Albini, responsabile Centro Studi WeWorld e di un rappresentante di un centro che promuove il cambiamento del maschile. Modera l’incontro Paladino.Creato nel 2012 su iniziativa di Intesa Sanpaolo, il Museo del Risparmio rappresenta da sempre uno spazio in cui è possibile avvicinarsi ai concetti di risparmio e investimento con linguaggio chiaro e semplice, al fine di migliorare il proprio livello di alfabetizzazione finanziaria. Il Museo si rivolge a un pubblico diversificato – adulti, adolescenti e bambini – e vuole stimolare la partecipazione attiva dei suoi visitatori. Non è un museo tradizionale, ma un progetto di “edutainment” unico nel suo genere, dove tecnologia e interattività sono usate per sorprendere i visitatori. LEGGI TUTTO

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    Wall Street festeggia la vittoria di Trump. Balzo delle small cap

    (Teleborsa) – Tutti gli indici di Wall Street sono in rally, con le borse statunitensi che festeggiano la vittoria di Donald Trump. Fa meglio di tutti l’indice Russell 2000, che replica 2000 titoli azionari statunitensi a bassa capitalizzazione, che si prevede possano beneficiare della conquista della Casa Bianca da parte del candidato repubblicano.Dopo i dubbi della vigilia che davano alcuni sondaggi più recenti a favore di Kamala Harris, l’esito elettorale ha segnato una vittoria su tutta la linea, vista la maggioranza nel voto popolare e nel Senato. Resta incerta la Camera ma le proiezioni al momento danno in vantaggio i Repubblicani.La reazione dei mercati, con il cosiddetto “Trump Trade”, non si limita all’azionario. Nelle ultime ore sono saliti significativamente anche i rendimenti dei Treasury e il dollaro. Il biglietto verde corre, contro le principali valute, per una molteplicità di motivi legati alle possibili scelte di politica commerciale di Trump (che si prevede sia inflazionistica) e per le possibili conseguenze che potrebbe avere sulle scelte di politica monetaria della Fed.Domani sera proprio la banca centrale americana dovrà decidere se tagliare i tassi di 25 punti base, come si attende il mercato; sempre nella giornata di domani si esprimerà anche la Bank of England; anche in questo caso le attese sono per una sforbiciata di 25 punti base.Sul fronte macroeconomico, sono state in netta diminuzione le domande di mutuo negli Stati Uniti nell’ultima settimana, con i tassi sui mutui trentennali che sono aumentati al 6,81% dal 6,73% precedente.Rally per il titolo Tesla, dopo che il fondatore e CEO Elon Musk si è speso molto in questa campagna elettorale per Trump, salendo anche sul palco nel discorso post-vittoria.Guardando ai principali indici di Wall Street, scambia in deciso rialzo il Dow Jones (+3,01%), che raggiunge i 43.495 punti; sulla stessa linea, balzo dell’S&P-500, che continua la giornata a 5.904 punti. Effervescente il Nasdaq 100 (+1,9%); con analoga direzione, ottima la prestazione dell’S&P 100 (+2,05%). LEGGI TUTTO

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    Banco BPM, utile adjusted 9 mesi +25%. Distribuzione 2024 sopra la guidance

    (Teleborsa) – Banco BPM ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un risultato netto di periodo positivo pari a 1.695,8 milioni di euro (943,4 milioni al 30 settembre 2023). Il risultato netto adjusted del periodo è pari a 1.244,8 milioni di euro, (+25,1%). Nella nuova voce del conto economico riclassificato denominata impatto monetica, al netto delle imposte, sono rilevati gli effetti positivi e pari a complessivi 493,1 milioni, riconducibili alle operazioni perfezionate in data 30 settembre per la riorganizzazione del comparto dei sistemi di pagamento.Il margine di interesse si attesta a 2.584,7 milioni di euro, in crescita del 6,7% rispetto al dato dei primi nove mesi 2023, principalmente grazie all’incremento dello spread commerciale, conseguente al rialzo dei tassi di interesse e al limitato impatto sul costo dei depositi. Le commissioni nette ammontano a 1.509,5 milioni di euro, in crescita del 3,9% per effetto della performance registrata nel comparto dei prodotti di risparmio (+9,5%).Il cost income ratio del periodo è pari al 46,7%, inferiore sia rispetto al 48,4% dei primi nove mesi del 2023 che al dato relativo all’intero 2023 (48,1%). Il Common Equity Tier 1 ratio è pari al 15,48% rispetto al 14,16% del 31 dicembre 2023, raggiungendo il livello più alto dalla costituzione di Banco BPM nel 2017.Gli impieghi netti verso la clientela ammontano al 30 settembre 2024 a 101,4 miliardi di euro, in calo di 4,1 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2023. Le esposizioni nette deteriorate ammontano al 30 settembre 2024 a 1,7 miliardi. L’incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 3,1%, in calo rispetto al 3,5% del 31 dicembre e del 30 settembre 2023.Banco BPM afferma che la solidità dei risultati raggiunti e la resilienza degli stessi pur in un contesto di tassi in discesa, porta a confidare nel raggiungimento della previsione di EPS di 95 centesimi di euro (1,15 euro considerando le componenti one-off allo stato ipotizzabili) e nel suo possibile superamento.Si confermano tutti gli obiettivi di utile e patrimonializzazione annunciati nell’ultimo Piano mentre, con riferimento al payout, l’approvazione da parte del CdA della proposta di corrispondere un acconto dividendo di 40 centesimi per azione, avvenuta in data odierna, permette di assicurare agli azionisti una distribuzione complessiva pari a 1.450 milioni di euro nel corso dell’anno solare 2024, superiore di 150 milioni rispetto a quella suo tempo ipotizzata nel Piano Strategico, rafforzando la fiducia nella possibilità di superare l’obiettivo di remunerazione complessiva degli azionisti pari a 4 miliardi di euro cumulati nel periodo 2023-2026. LEGGI TUTTO

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    Distribuzione automatica: inflazione e smart working frenano crescita, fatturato -1,7%

    (Teleborsa) – Dopo due anni consecutivi positivi il settore della distribuzione automatica – per cui il nostro Paese è leader a livello internazionale – da gennaio a settembre del 2024 registra la prima frenata sia di fatturato (-1,77%,) sia di consumazioni (-3,41%): in termini assoluti, il ricavato si attesta a 1,19 mld di euro mentre le vendite a 2,9 mld. È quanto emerge dalle anticipazioni sullo Studio sul settore della distribuzione automatica realizzato da Ipsos per CONFIDA,Associazione Italiana Distribuzione Automatica, l’unica associazione di categoria che rappresenta a livello nazionale il comparto. Il calo dei consumi: inflazione e smart workingSecondo recenti studi emerge che, contrariamente al percepito, il lavoro da remoto in Italia nel 2024 non ha subito una battuta d’arresto ma è anzi stabile con oltre 3,55 milioni di lavoratori che lo praticano, e con stime di crescita per il 2025. Questo influisce negativamente sul comparto dato che le vending machine si trovano principalmente nelle pubbliche amministrazioni, negli uffici, oltre che nelle scuole e negli ospedali. Inoltre, nonostante la distribuzione automatica sia tra i settori che ha aumentato di meno i prezzi al consumo, i gestori si sono ritrovati ad affrontare da un lato la crescita dei prezzi delle materie prime (specialmente del caffè che rappresenta il 57% delle consumazioni del settore), e dall’altro il ridursi delle consumazioni a causa della contrazione del potere d’acquisto degli italiani per via dell’inflazione. Specchio di questa situazione l’andamento dei consumi nei primi nove mesi del 2024: il caffè, da sempre re delle consumazioni alle vending machine, perde il -2,92% rispetto al medesimo periodo del 2023. Male anche le bevande fredde (acqua minerale naturale e altre bevande fredde) che registrano un calo del 3,65%, gli snack (-2,81%) e i gelati (-34,35%). I prodotti a registrare un andamento positivo sono gli energy drink (+0,89%), le bevande a base di frutta con bassa (+8,95%) o alta (+3,12%) concentrazione di frutta, gli snack dolci (+4,77%) e salati (+0,52%), e il confectionery (+5,21%). Transizione 5.0: CONFIDA chiede una semplificazione al MinisteroLa riduzione dei consumi, insieme all’aumento dei costi delle materie prime e dei prodotti e alla diminuzione degli incentivi dell’Industria 4.0, ha ridotto anche la vendita delle vending machine (-20,9% nei primi 6 mesi del 2024) che sono fabbricate in Italia ed esportate in tutto il mondo. “Pertanto, – rileva CONFIDA – l’accesso ai nuovi incentivi del piano Transizione 5.0 rappresenterebbe un’importante occasione per il settore del vending. Purtroppo, però, quest’ultimo contiene delle difficoltà burocratiche e interpretative che ad oggi rende impossibile per le aziende del settore accedere agli incentivi. Tutto questo nonostante il fatto che da anni, la distribuzione automatica sta vivendo una vera e propria rivoluzione digitale: il 30% delle oltre 830mila vending machine d’Italia è dotato di app di pagamento; molte delle macchine di nuova generazione sono dotate di schermi touch (+ 20% solo nell’ultimo anno), sono interconnesse con l’azienda di gestione e in grado di ridurre i consumi energetici sia attraverso l’utilizzo di gas più sostenibili sia con una migliore coibentazione della macchina”.”Le imprese di gestione del vending sono state inserite a pieno titolo tra i beneficiari del Piano di Transizione 4.0 – commenta Massimo Trapletti, presidente di CONFIDA –. Oggi però, pur avendo tutte le caratteristiche per rientrare anche nella Transizione 5.0, comprese quelle di risparmio energetico, non vi possono accedere a causa di alcune disposizioni fortemente restrittive e di difficoltà interpretative. Chiediamo pertanto al Ministero delle Imprese una semplificazione per salvaguardare una produzione importante del nostro Paese che è un simbolo di eccellenza anche all’estero, qual è quella delle vending machine e per rilanciare l’innovazione in un canale distributivo alimentare che conta più di 3.000 imprese e oltre 33mila occupati in tutta Italia”.”La distribuzione automatica non è più soltanto una questione di ‘pausa caffè’. Il vending oggi è competenza, innovazione e sostenibilità e sta sempre più andando verso “un vending 5.0″, competitivo, moderno e responsabile – dichiara Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio –. Certo l’accesso all’innovazione non è sempre privo di ostacoli. Penso al Piano Transizione 5.0, che è uno strumento di grande potenzialità. Talvolta, però, le imprese della distribuzione automatica, a causa delle loro specificità e delle complessità burocratiche del piano, incontrano delle difficoltà nell’accedere ai benefici. È fondamentale, quindi, lavorare insieme per superare queste barriere e creare un sistema di supporto che faciliti l’accesso ai finanziamenti e alle agevolazioni”.Mancanza di competenze: CONFIDA lancia con Randstad un progetto di recruiting e formazione In un contesto di mercato già complesso, si aggiunge anche la cronica mancanza di personale specializzato nel settore e in particolare di due figure professionali che rappresentano circa il 70% delle risorse umane impiegate in un’impresa di gestione del vending: gli addetti al rifornimento e i tecnici manutentori dei distributori automatici. Da un recente studio condotto da CONFIDA in collaborazione con l’agenzia per il lavoro Randstad è emerso che la maggior parte di queste figure (56%) si ricercano al Nord e che le prime cinque regioni con maggior necessità di collaboratori sono a Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Veneto, il Piemonte e il Lazio. Per cercare di risolvere questa problematica, CONFIDA insieme a Randstad ha dato vita ad una campagna di recruiting in tutta Italia, seguita poi dall’organizzazione di corsi di formazione gratuiti finanziati dal Fondo Formatemp. In uno scenario caratterizzato da un tasso di disoccupazione basso (6,8%) e un numero di occupati in crescita, il progetto contempla anche alcuni aspetti sociali molto rilevanti, quali iniziative di mobilità territoriale (favorire il trasferimento dei lavoratori dalle zone in cui c’è più offerta di lavoro a quelle in cui c’è più domanda), di recruiting e formazione di personale proveniente da Paesi extra europei oltre a opportunità per ex detenuti. LEGGI TUTTO

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    Intred sale in Borsa. Analisti apprezzano ricavi ricorrenti e base di clienti fedele

    (Teleborsa) – Seduta positiva a Piazza Affari per Intred, operatore di telecomunicazioni quotato su Euronext Growth Milan, dopo che ieri ha pubblicato i ricavi del Q3 2024, mostrando una solida crescita a due cifre (+20,6% nel Q3 e +10,6% nei 9M); i ricavi ricorrenti rappresentano ora l’88,8% dei ricavi totali (87% nel H1 2024 e 85,3% nel Q1 2024).”Poiché il gruppo continua a beneficiare di un solido slancio, di un mercato in crescita e di una costante transizione verso l’FTTH, siamo fiduciosi che il gruppo manterrà questo slancio positivo – commenta TP ICAP Midcap, che ha un target price di 18 euro e una raccomandazione Buy – Di conseguenza, aumentiamo le nostre stime sull’EBITDA per l’esercizio 2024 al 42% (rispetto al 41,5%), riflettendo una maggiore concentrazione sull’FTTH”.Dopo un fatturato dei 9 mesi in linea con le aspettative, Intermonte non prevede alcuna modifica al consenso, ma la visibilità sulle proiezioni attuali dovrebbe essere migliorata. “Ulteriore upside potrebbe derivare da M&A, poiché la società detiene asset preziosi, come una rete proprietaria e una base di clienti consolidata e fedele, posizionandola in modo vantaggioso in uno scenario di consolidamento del mercato”, afferma il broker, che ha un target price di 17,2 euro e una raccomandazione Buy.Intred si attesta a 13 euro, con un aumento del 4,00%. A livello operativo si prevede un proseguimento della seduta all’insegna del toro con resistenza vista a quota 13,1 e successiva a 13,4. Supporto a 12,8. LEGGI TUTTO

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    S&P: Barclays e Santander guidano le operazione di SRT delle banche europee

    (Teleborsa) – Le operazioni di cartolarizzazione con significativo trasferimento del rischio (Significant Risk Transfer, SRT) sono una parte consolidata dei toolkit di gestione del capitale e del rischio delle banche europee, e i maggiori istituti di credito del Vecchio Continente dominano i volumi di emissione, guidati da Barclays e Santander. Lo afferma S&P Global Ratings in un reports sul tema. Anche alcune banche di medie dimensioni sono attive rispetto alle dimensioni dei loro bilanci.”Riteniamo che l’emissione di SRT crescerà e diventerà più ampia man mano che altre banche cercheranno di gestire i loro portafogli di credito in modo più attivo attraverso l’implementazione degli standard definitivi di Basilea III”, ha affermato Richard Barnes, analista del credito di S&P Global Ratings.Il report evidenzia che gli SRT hanno un track record di assorbimento delle perdite. Ad esempio, Barclays ha dichiarato nei suoi risultati del secondo trimestre del 2024 di aver dichiarato circa 250 milioni di sterline di perdite su crediti dal 2016 tramite i suoi SRT. Analogamente, Deutsche Bank ha segnalato accantonamenti per perdite su crediti su due particolari esposizioni aziendali nei suoi utili del terzo trimestre 2024 e ha affermato che circa il 70% di questa somma è stato mitigato da coperture di concentrazione del credito. I prestiti corporate sono il focus tradizionale degli SRT europei, ma S&P vede un’attività crescente in altre classi di attività wholesale e nei prestiti al dettaglio.Secondo S&P, gli SRT ben progettati sono uno strumento efficace per la gestione del capitale e del rischio. “Integrano misure simili, tra cui loan syndication e rading position hedge – si legge nel report – Non vediamo un rischio materiale che una banca diventi eccessivamente dipendente dagli SRT in considerazione delle dimensioni limitate del mercato e dei vincoli normativi, tra cui il requisito del coefficiente di leva finanziaria”.Un altro aspetto importante è che gli SRT contribuiscono al trasferimento dei rischi bancari tradizionali a soggetti non bancari. LEGGI TUTTO

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    Buzzi, BofA abbassa target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Bank of America (BofA) ha confermato a “Buy” la raccomandazione su Buzzi, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di cemento, abbassando il target price a 52 euro per azione dai precedenti 54 euro per azione. Gli analisti evidenziano che le vendite del terzo trimestre pari a 1,13 miliardi di euro (-2% anno su anno) sono state in linea con le loro stime e il consensus. Nonostante la debolezza dei volumi, Buzzi ha confermato la sua guidance annuale di EBITDA sostanzialmente stabile rispetto al 2023. Ciò è rassicurante considerando le recenti preoccupazioni sull’impatto delle cattive condizioni meteorologiche.BofA ha rivisto al ribasso le stime EPS per il 2024/26 (-1,5%) per tenere conto di effetti valutari più negativi, tra cui Russia, Brasile e per la JV messicana. Ciò è in parte compensato da stime di base più ottimistiche per l’Europa orientale, inclusa la Polonia. Le stime EBITDA riviste per il 2025-26 rimangono 2% al di sopra del consensus.Secondo gli analisti, Buzzi rimane “un modo estremamente economico per ottenere un’esposizione significativa al cemento statunitense (oltre la metà dell’EBITDA e 2/3 della valuation)”, si legge nella ricerca. LEGGI TUTTO