Settembre 2024

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    Dazi Trump, il contraccolpo per l’economia porterebbe Fed e BCE a tagliare di più

    (Teleborsa) – Gli aumenti delle tariffe statunitensi al 60% e al 10% sulle importazioni di beni dalla Cina e dal resto del mondo, rispettivamente, come proposto dall’ex presidente Trump, “rappresenterebbero un’escalation significativa delle restrizioni commerciali” e “invertirebbero decenni di liberalizzazione commerciale, con conseguenze che vanno ben oltre la guerra commerciale USA-Cina del 2018-19”. Lo affermano gli analisti di Barclays in una ricerca sul tema.Crescita e inflazioneSupponendo una ritorsione simmetrica da parte di tutti i partner commerciali degli Stati Uniti, ma tenendo conto di diversi effetti di fiducia, viene stimato che l’effetto sul livello del PIL reale sarà pari a -2,0%, -1,4% e -0,7% per Cina, Stati Uniti ed Eurozona, rispettivamente, nei primi 12 mesi. Stati Uniti e Cina sono principalmente colpiti dall’impatto diretto attraverso il canale commerciale, mentre per l’Eurozona gli effetti negativi sulla fiducia svolgono un ruolo significativo.Secondo Barclays, l’inflazione aumenterebbe nel breve periodo, soprattutto negli Stati Uniti, di circa 0,9 punti percentuali, poiché lo shock negativo dell’offerta dovuto a tariffe più elevate aumenta i prezzi. Quindi tornerebbe a scendere, dopo che gli aumenti delle tariffe hanno attraversato i prezzi e poiché la domanda si indebolisce nel tempo. Nell’Eurozona, gli effetti inflazionistici sarebbero molto più limitati (0,1%), mentre in Cina l’effetto dei prezzi di importazione più elevati sarebbe più che compensato da una domanda molto più debole (-0,1%).Politica monetariaLa politica monetaria statunitense inizialmente probabilmente resterebbe leggermente più restrittiva rispetto allo scenario di base senza aumenti tariffari, con l’aumento dell’inflazione, viene spiegato. “Ma con l’indebolimento dell’attività, tra l’incertezza della politica commerciale e le condizioni finanziarie più restrittive, ci aspetteremmo che la Fed allentasse i tassi di riferimento in modo più aggressivo, forse fino a 100 punti base – si legge nella ricerca – Pensiamo che la BCE inizialmente manterrebbe i tassi in linea con lo scenario base senza tariffe, ma poi abbasserebbe i tassi di riferimento di 50 punti base in più con l’indebolimento dell’attività”.Per l’economia statunitense, più grande e chiusa, l’effetto negativo a breve termine probabilmente si dissiperebbe più facilmente negli anni successivi. Potrebbe essere più persistente per la Cina, l’Eurozona e le piccole economie emergenti aperte, più dipendenti dalle esportazioni, soprattutto se la tensione commerciale globale dovesse aumentare oltre gli iniziali aumenti tariffari statunitensi: ad esempio, il resto del mondo potrebbe imporre tariffe come protezione contro i flussi di merci cinesi deviati a causa degli elevatissimi dazi statunitensi, fa notare Barclays.Valute e mercati azionariL’imposizione dei maxi dazi proposti da Trump avvantaggerebbero il dollaro, in particolare rispetto alle valute delle economie che registrano grandi surplus rispetto agli Stati Uniti. Gli analisti stimano un aumento diretto del dollaro di almeno il 3-4% (ipotizzando grandi elasticità di sostituzione delle importazioni).Per le azioni statunitensi, i dazi proposti da Trump creerebbero un freno del 3,2% sull’S&P 500 EPS 2025, con un ulteriore colpo dell’1,5% da misure di ritorsione. I settori dei materiali, discrezionali, industriali, tecnologici e sanitari sono probabilmente i più a rischio.Una guerra tariffaria a tutto campo con rappresaglie può portare a un freno single-digit sulla crescita degli EPS europei. Germania e Italia sembrano essere i più a rischio, così come settori come beni strumentali, automobili, bevande e prodotti chimici. LEGGI TUTTO

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    Immobiliare in ripresa grazie a riduzione tassi e aumento compravendite con mutuo

    (Teleborsa) – Si riprende il mercato immobiliare italiano, in particolare quello residenziale, che trae vantaggio dalla graduale discesa dei tassi d’interesse e quindi dall’aumento delle compravendite di abitazioni con mutuo. E’ il quadro che emerge dallìOsservatorio del Mnercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, relativo al 2° trimestre dell’anno.Le compravendite di abitazioni nel 2° trimestre del 2024 hanno registrato un incremento dell’1,2% in termini tendenziali, in netta controtendenza rispetto al -7,2% registrato nel primo trimestre dell’anno. Sono state compravendute circa 186 mila abitazioni, oltre 2 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Le grandi città mostrano variazioni diversificate. Fra le 8 principali città italiane si registrano andamenti fortemente negativi per Firenze (-8,1%) e Milano (-7,3%), mentre crescono le vendite a Genova (+3,9%) e Roma (+3,4%).La quota di persone fisiche che hanno acquistato abitazioni ricorrendo a un mutuo ipotecario supera il 40%, dato in crescita rispetto a quanto rilevato nello scorso trimestre. Continua a diminuire il tasso di interesse medio iniziale, 28 punti base in meno del precedente trimestre. Il capitale che ha finanziato gli acquisti di abitazioni è pari a circa 9,6 miliardi di euro, 0,5 miliardi in più del secondo trimestre del 2023.Aumenta la quota di acquisti di prime case, circa il 71% nel secondo trimestre 2024, ma la preferenza va ancora alle case di vecchia costruzione (solo il 6,4% delle abitazioni acquistate è di nuova costruzione).Quanto agli affitti, le abitazioni con un nuovo contratto registrato nel secondo trimestre 2024 diminuiscono del 2,7% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Nel dettaglio dei segmenti individuati nel mercato delle locazioni, sono in aumento sia i contratti transitori (+1,3%) sia quelli agevolati per studenti, con abitazioni locate per intero (+4,5%) e per porzione (+25,7%). Il canone complessivo aumenta, su base tendenziale, per tutti i segmenti e ammonta in questo trimestre a oltre 1,3 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Innovatec, assemblea approva scissione di Haiki+ per quotazione in Borsa

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Innovatec, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, ha deliberato di approvare il progetto di scissione parziale, proporzionale e inversa di Innovatec in favore della società beneficiaria Haiki+, interamente controllata da Innovatec.La scissione si pone come obiettivo la separazione della gestione (i) delle attività e passività inerenti all’attività della business unit Ambiente ed Economia Circolare (Ramo EC) che saranno assegnate ad Haiki+ per effetto della scissione, e (ii) delle attività e passività inerenti all’attività della business unit Efficienza Energetica e Rinnovabili, che saranno invece mantenute nella titolarità di Innovatec.La società beneficiaria Haiki+ richiederà a Borsa Italiana l’ammissione delle proprie azioni e dei warrant alle negoziazioni su Euronext Growth Milan. A seguito della scissione, le azioni di Innovatec continueranno ad essere negoziate su EGM.I soci hanno anche approvato, su proposta del CdA, la riduzione del numero dei componenti del consiglio di amministrazione da 7 a 6 membri, a seguito delle dimissioni del consigliere delegato Pietro Colucci. LEGGI TUTTO

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    Microsoft, Carolina Dybeck Happe nominata Chief Operations Officer

    (Teleborsa) – Microsoft ha nominato Carolina Dybeck Happe (ex responsabile finanziario di GE) come EVP e Chief Operations Officer. In questo ruolo appena creato, si unirà al team di leadership senior (SLT), rispondendo al CEO Satya Nadella.”Ho imparato ad ammirare Carolina attraverso il suo lavoro come leader aziendale globale, incluso il suo ruolo più recente nella guida della svolta storica di GE – ha detto il CEO Satya Nadella – È riconosciuta per la sua capacità di guidare il cambiamento trasformativo su larga scala, offrendo al contempo esperienze dei clienti migliorate e tempi di valore più rapidi”. LEGGI TUTTO

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    Stabile la Borsa di New York dopo i dati sui prezzi alla produzione

    (Teleborsa) – Seduta poco mossa a Wall Street, dopo che i nuovi dati macroeconomici hanno confermato le attese di un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base da parte della Federal Reserve. Gli investitori si trovano a valutare l’aumento dei prezzi alla produzione statunitensi nel mese di agosto (+0,2% su mese, più delle attese) e le richieste di sussidi di disoccupazione poco mosse nell’ultima settimana.Intanto, la Banca centrale europea ha annunciato una riduzione di 25 punti base del tasso sui depositi, che scende a 3,50%. Quello odierno è il secondo taglio dopo la prima riduzione di giugno, che ha messo fine all’intenso ciclo restrittivo a seguito del quale il tasso sui depositi era passato dal -0,50% in luglio 2022 al 4% in settembre 2023. La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha detto che la decisione è stata presa all’unanimità e che “il percorso – la cui direzione è ovvia, ovvero in discesa – non è predeterminato, in termini di sequenza e volume”.Guardando ai principali indici del listino USA, il Dow Jones è sostanzialmente stabile e si posiziona su 40.870 punti; sulla stessa linea, resta piatto l’S&P-500, con le quotazioni che si posizionano a 5.562 punti. Poco sopra la parità il Nasdaq 100 (+0,23%); con analoga direzione, guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,23%).Nell’S&P 500, buona la performance dei comparti telecomunicazioni (+1,14%) e energia (+0,79%).In cima alla classifica dei colossi americani componenti il Dow Jones, Boeing (+0,79%), Caterpillar (+0,66%), Salesforce (+0,61%) e Travelers Company (+0,58%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Intel, che continua la seduta con -1,53%. Piccola perdita per Dow, che scambia con un -1,22%. Tentenna Johnson & Johnson, che cede lo 0,88%. Sostanzialmente debole Honeywell International, che registra una flessione dello 0,78%.Sul podio dei titoli del Nasdaq, Warner Bros Discovery (+4,61%), Zscaler (+4,20%), PDD Holdings (+3,49%) e Broadcom (+3,42%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Moderna, che continua la seduta con -15,63%. Sensibili perdite per Sirius XM Radio, in calo dell’8,80%. In apnea Micron Technology, che arretra del 4,52%. Sotto pressione CoStar, che accusa un calo del 3,14%. LEGGI TUTTO

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    OPA IVS Group, adesioni al 51,4%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa sulle azioni IVS Group, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore della distribuzione automatica (vending) di bevande e snack, risulta che oggi 12 settembre 2024 sono state presentate 36.138 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 10.805.945, pari al 51,4227% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 9 settembre 2024 e terminerà il 27 settembre 2024. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie IVS acquistate sul mercato nei giorni 26 e 27 settembre 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Orsero, utile semestrale scende a 16 milioni di euro. Ricavi -2,5%

    (Teleborsa) – Orsero, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nell’importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, ha chiuso il primo semestre del 2024 con Ricavi Netti pari a 744,1 milioni di euro, in lieve decremento rispetto ai 763,4 milioni registrati nel H1 2023, con una diminuzione sia della BU Distribuzione (-1,3% vs H1 2023), a causa della riduzione dei volumi di prodotto banana commercializzati, dell’andamento stagnante di alcune campagne invernali – che hanno impattato soprattutto il primo trimestre – e da un calo dei volumi di avocado in Messico, sia della BU Shipping (-16,1% vs H1 2023), segnata dalla piena normalizzazione delle rate di nolo sui volumi reefer e dry.L’Adjusted EBITDA risulta pari a 40,9 milioni di euro, rispetto ai 59,2 milioni del H1 2023, con un Adjusted EBITDA Margin pari al 5,5%.L’Utile Netto Adjusted si attesta a 16 milioni di euro, rispetto a un utile di 33,4 milioni di euro registrato nel H1 2023, per effetto del minor margine operativo e del lieve aumento di D&A e accantonamenti, parzialmente compensati dai minori costi finanziari e dalle minori imposte. L’Utile Netto si attesta a 15,1 milioni di euro, rispetto a un utile di 32,4 milioni di euro registrato nel H1 2023.”Nel primo semestre del 2024 il Gruppo ha conseguito un risultato soddisfacente in termini di redditività, posizionandosi in linea con le previsioni e con il trend annuale, soprattutto grazie all’apporto favorevole del secondo trimestre fisiologicamente maggiormente redditizio – ha commentato Raffaella Orsero, CEO di Orsero, e Matteo Colombini, Co-CEO e CFO di Orsero – Nella seconda parte del semestre, infatti, hanno avuto una performance positiva, fra la altre, le linee di prodotto esotico e i kiwi, a bilanciamento dell’andamento sottotono di alcune campagne invernali e della prevista riduzione di volume del prodotto banana per quanto concerne le vendite di brand terzi”. “Sul lato BU Shipping siamo soddisfatti della tenuta dei volumi reefer, seppur a fronte di un contesto di mercato pienamente normalizzato rispetto al biennio 2022-2023 – ha aggiunto – Un altro elemento di rilievo è stata la generazione di cassa, che, in particolare nell’ultimo trimestre, è stata caratterizzata dal contributo positivo della redditività operativa unita al miglioramento del circolante rispetto a fine marzo 2024. Tale apporto ha consentito di affrontare gli esborsi relativi alle capex e al pagamento del più alto dividendo nella storia di Orsero. I risultati del primo semestre del Gruppo ne confermano la solidità e resilienza”. LEGGI TUTTO

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    REVO Insurance riceve autorizzazione per apertura in Spagna

    (Teleborsa) – REVO Insurance, società assicurativa quotata su Euronext STAR Milan e attiva nei rami danni con particolare riguardo ai rischi speciali e ai rischi parametrici, ha annunciato il completamento dell’iter autorizzativo presso i competenti organismi di vigilanza per l’apertura della branch spagnola della Compagnia, REVO Iberia. LEGGI TUTTO