Agosto 2024

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    Giappone, fiducia consumatori agosto sotto attese

    (Teleborsa) – E’ stabile il sentiment dei consumatori giapponesi. Secondo quanto comunicato dall’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, l’indice di fiducia si è attestato ad agosto a 36,7 punti, come a luglio, e contro un live aumento a 36,9 punti stimato dal consensus. L’indice resta ancora al di sotto della soglia di 50 punti, evidenziando la persistenza di un clima negativo fra le famiglie del Sol Levante. LEGGI TUTTO

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    Super Micro Computer ritarda la pubblicazione della relazione annuale, titolo crolla

    (Teleborsa) – Forte ribasso per Super Micro Computer, che tratta in perdita del 22,55% sui valori precedenti.Il produttore di server di intelligenza artificiale ha detto che ritarderà la presentazione della relazione annuale, per l’esercizio fiscale chiuso il 30 giugno, un giorno dopo che Hindenburg Research ha rivelato una posizione corta nella società.L’andamento del fornitore si soluzioni innovative per l’infrastruttura IT Enterprise, Cloud, AI, Metaverse e 5G Telco/Edge. nella settimana, rispetto all’S&P-500, rileva una minore forza relativa del titolo, che potrebbe diventare preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze.Il quadro tecnico di Super Micro Computer segnala un ampliamento della linea di tendenza negativa con discesa al supporto visto a 383,7 USD, mentre al rialzo individua l’area di resistenza a 476. Le previsioni sono di un possibile ulteriore ripiegamento con obiettivo fissato a 343,3. LEGGI TUTTO

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    Moncler, da Grinta (Rivetti) disdetta del patto di consultazione

    (Teleborsa) – Ruffini Partecipazioni Holding informa che Grinta, veicolo della famiglia Rivetti, ha comunicato la propria disdetta dall’accordo di consultazione stipulato in data 24 febbraio 2024, sul Gruppo Moncler, con efficacia dal 10 settembre.In coincidenza con il venir meno del Patto di Consultazione, si legge in una nota, le parti provvederanno alle comunicazioni e agli adempimenti di legge.(Foto: © TEA/123RF) LEGGI TUTTO

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    Cgil: “Il Governo punta a fare cassa sulle pensioni, disattese le promesse elettorali”

    (Teleborsa) – “È evidente che, nonostante i continui slogan e le promesse fatte in campagna elettorale, il governo ha un solo obiettivo: fare cassa ancora una volta sulle pensioni”. Lo dichiara in una nota la segretaria confederale della Cgil, Lara Ghiglione, commentando le ipotesi riguardanti le pensioni emerse nelle ultime settimane. “Le due leggi di bilancio approvate fino ad oggi – prosegue la Dirigente sindacale – lo dimostrano chiaramente: dai tagli alla perequazione delle pensioni, con cui il governo ha fatto cassa fino al 2032 per ben 61,3 miliardi di euro lordi, fino alla revisione delle aliquote di rendimento per i dipendenti pubblici, che riguarderà più di 700 mila lavoratori e consentirà al governo di tagliare altri 61,3 miliardi fino al 2043”. Inoltre, la Segretaria confederale denuncia l’azzeramento di ogni forma di flessibilità in uscita: “Opzione Donna è stata di fatto annullata, mentre i requisiti di età per l’Ape Sociale sono stati aumentati, rendendo sempre più difficile per le lavoratrici e i lavoratori poter accedere alla pensione. Quota 103 è stato un fallimento totale, come aveva sostenuto da tempo la Cgil. “L’intenzione dell’Esecutivo sembra essere quella di mantenere i lavoratori, soprattutto nel pubblico impiego, al lavoro il più a lungo possibile, senza prevedere alcun turn over. I servizi pubblici di qualità vanno garantiti attraverso mirati investimenti sugli organici e sulle professionalità e non costringendo le lavoratrici e i lavoratori a permanere in servizio”. Per Ghiglione poi “allungare ulteriormente le finestre per la pensione anticipata di quattro mesi significherebbe posticipare l’età pensionabile a 43 anni e 5 mesi per gli uomini e 42 anni e 5 mesi per le donne. Altro che quota 41”. “Inoltre – aggiunge – non prorogare Ape Sociale e Opzione Donna, già fortemente ridimensionate per il 2024, sarebbe una follia. E l’idea di introdurre un ricalcolo contributivo con 41 anni di contributi è inaccettabile, poichè potrebbe portare a tagli superiori al 20%, in particolare per i lavoratori precoci”. La Segretaria confederale della Cgil prosegue: “Ancora una volta si ipotizza di tagliare la rivalutazione degli assegni pensionistici in un momento in cui l’inflazione sta mettendo a dura prova il potere d’acquisto di tutti, ma soprattutto di chi è già in pensione e vive con risorse limitate. è una vergogna, soprattutto considerate le promesse fatte in campagna elettorale”. “Un ulteriore tema critico – aggiunge Ghiglione – è rappresentato dalla proposta di destinare obbligatoriamente il 25% del Tfr ai fondi pensione. Questo non risolverà il problema delle pensioni basse e non risponde alle necessità dei giovani, che invece hanno bisogno di lavoro e di una pensione di garanzia. Per molti lavoratori, il Tfr rappresenta un ammortizzatore sociale fondamentale, vista la precarietà e i bassi salari”. “Chiediamo al Governo di aprire un confronto serio sulle pensioni. È inaccettabile che da un anno non ci sia un dialogo con le parti sociali su un tema così delicato. Tutte queste notizie ufficiose che circolano sono, per la Cgil, irricevibili. È tempo che il Governo smetta di fare cassa sulle spalle di chi ha lavorato una vita e inizi a pensare al futuro dei giovani e delle donne, altrimenti – conclude Ghiglione – rischiamo di assistere inermi a una fuga all’estero di talenti, con conseguenze devastanti per il nostro Paese”. LEGGI TUTTO

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    Unem: crescono le vendite di prodotti petroliferi a luglio (+5,9%)

    (Teleborsa) – Nel mese di luglio, le vendite di prodotti petroliferi in Italia hanno registrato un significativo incremento del 5,9% rispetto allo stesso mese del 2023, con un aumento complessivo dei consumi del 7,4%. Secondo quanto riportato da Unem, questo risultato è stato supportato da una crescita generalizzata dei principali prodotti destinati alla mobilità, inclusi quelli per il trasporto aereo, stradale e navale.In particolare, il jet fuel ha raggiunto il suo record mensile storico con 526.000 tonnellate, mentre la benzina ha segnato un aumento dell’8,5%, un livello che non si vedeva dal 2011. Anche gli altri carburanti per la mobilità stradale e quelli destinati alla navigazione marittima hanno mostrato un trend positivo, influenzati anche dalle difficoltà di transito nel Mar Rosso che hanno allungato le rotte navali.I prezzi dei carburanti, dopo aver iniziato a scendere nel corso di luglio, continuano a calare, con la benzina a 1,851 euro/litro e il gasolio a 1,717 euro/litro alla fine del mese. Questo calo è proseguito anche in agosto, favorito da una minore tensione sulle quotazioni internazionali.Nei primi sette mesi del 2024, i consumi petroliferi sono aumentati dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, con una crescita delle vendite destinate al mercato del 2,8%. In particolare, la benzina ha mostrato un incremento del 5,2%, mentre il jet fuel ha registrato un aumento del 15,9%, superando addirittura i livelli pre-pandemici del 2019. LEGGI TUTTO

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    PA, controlli su imprese: al lavoro su schema censimento

    (Teleborsa) – Si è svolta a Palazzo Vidoni, sede del dipartimento della funzione pubblica, una riunione tecnica di coordinamento tra le amministrazioni coinvolte per rendere operativo il nuovo sistema di controlli alle imprese introdotto dal decreto legislativo 12 luglio 2024 n.103. Un intervento finalizzato a cambiare radicalmente paradigma, garantendo un rapporto di reciproca fiducia e collaborazione tra enti controllanti e imprese, per liberare queste ultime da obblighi eccessivi o sproporzionati, ridondanze e duplicazioni. Lo riferisce un comunicato.Nel corso dell’incontro è stata condivisa e discussa una prima versione dello schema standardizzato per il censimento dei controlli sulle attività economiche. Lo schema è stato sviluppato dagli uffici del ministro Paolo Zangrillo. Le amministrazioni, intervenute in un clima di reciproca collaborazione, hanno manifestato consenso unanime all’adozione di un modello standardizzato che faciliti la ricognizione dei controlli previsti a legislazione vigente, anche tenendo conto dei diversi ambiti di competenza delle amministrazioni e dei diversi livelli di governo nel settore dei controlli.Successivamente all’elaborazione dello schema standardizzato, le amministrazioni procederanno alla mappatura di tutti i controlli di loro competenza. Questo garantirà una conoscenza piena, diretta e puntuale degli obblighi e degli adempimenti che incombono sulle attività economiche, permettendo di individuare eventuali sovrapposizioni. LEGGI TUTTO

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    Manovra, Unimpresa: ok revisione tax expenditure ma attenzione a deboli

    (Teleborsa) – La revisione delle tax expenditure, a cui il governo vorrebbe porre mano, è un’operazione necessaria per evitare sprechi e inefficienze, ma attenzione a non penalizzare le famiglie deboli, che potrebbero essere costrette a ridurre i loro consumi. Così Unimpresa, in vista della predisposizione della manovra di bilancio. “La proposta del governo di razionalizzare le 625 agevolazioni fiscali attualmente in vigore rappresenta un passo necessario per rendere più efficiente e sostenibile il sistema fiscale italiano.Con un costo complessivo di 105 miliardi di euro per lo Stato, è comprensibile che vi sia la necessità di una revisione che miri a eliminare inefficienze e sprechi. Tuttavia – si legge in un paper del Centro studi di Unimpresa – è cruciale che tale riforma non si traduca in un peggioramento delle condizioni economiche delle fasce più deboli della popolazione, né in un’ulteriore compressione del reddito disponibile delle famiglie italiane. Un aspetto fondamentale da considerare è l’impatto che la revisione delle agevolazioni fiscali potrebbe avere sul consumo interno delle famiglie italiane. Le quali, già alle prese con un reddito stagnante e con un aumento del costo della vita, potrebbero trovarsi a dover ridurre ulteriormente le loro spese, con un conseguente effetto depressivo sull’economia. Pertanto, il governo dovrebbe valutare con attenzione l’effetto che ogni intervento avrà sulla capacità di spesa delle famiglie, cercando di evitare misure che possano comprimere ulteriormente la domanda interna”. Unimpresa aggiunge che “il sistema delle agevolazioni fiscali è stato costruito nel tempo per rispondere a una serie di esigenze sociali ed economiche. Molte di queste agevolazioni, infatti, rappresentano un fondamentale sostegno per i cittadini a basso reddito, per le famiglie numerose, per gli anziani e per le persone con disabilità”Secondo il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, “intervenire su queste misure senza una valutazione approfondita dei loro effetti potrebbe portare a conseguenze sociali molto gravi, aumentando le disuguaglianze e mettendo in difficoltà chi già oggi fatica ad arrivare a fine mese. È fondamentale che la riforma sia guidata dal principio di equità. Razionalizzare non deve significare tagliare indiscriminatamente, ma piuttosto riorganizzare e ottimizzare l’allocazione delle risorse. Si deve agire con estrema cautela, garantendo che le agevolazioni destinate a sostenere le fasce più deboli siano preservate e, se possibile, potenziate. In un contesto in cui l’inflazione erode il potere d’acquisto e i costi della vita aumentano, la priorità deve essere quella di proteggere il reddito disponibile delle famiglie, specialmente di quelle che vivono in condizioni di fragilità economica”. Ferrara auspica inoltre che la riforma sia accompagnata da “un dialogo aperto e costruttivo con tutte le parti sociali” e che il governo consideri l’opportunità di “utilizzare i risparmi derivanti dalla razionalizzazione delle agevolazioni fiscali per finanziare misure di sostegno diretto alle famiglie e per ridurre il carico fiscale su lavoro e imprese. Questo approccio permetterebbe di conciliare l’obiettivo di riduzione del deficit con la necessità di sostenere la crescita economica e di ridurre le disuguaglianze”. LEGGI TUTTO

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    Mercati prevedono significativi tagli dei tassi di interesse negli USA entro fine anno

    (Teleborsa) – “I mercati prevedono tagli dei tassi di interesse di 100 punti base entro la fine dell’anno” da parte della Federal Reserve americana e, “con solo 3 riunioni a disposizione, ciò significherebbe un taglio di 50 punti base in una di queste. Si tratta di un’ipotesi piuttosto forzata, ma molto dipenderà dal prossimo rapporto sull’occupazione in pubblicazione il 6 settembre”. Lo ha sottolineato nel weekly market outlook Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. “Se i dati fossero deboli, si potrebbe parlare di un taglio di 50 punti base nella riunione di fine mese. Il tasso di disoccupazione sarà al centro dell’attenzione: all’inizio del mese, infatti, ha dato segnali di una tendenza al ribasso”, ha spiegato l’analista. “Complessivamente – ha detto – mi aspetto che ci siano possibilità di delusione, considerando quanto è stato prezzato per il resto dell’anno. La tendenza è comunque chiaramente quella di una riduzione dei tassi Usa. Per il prossimo anno i mercati si aspettano altri 123 punti base di tagli, che porterebbero il tasso dei Fed Funds al 3%”. “Per il Regno Unito i mercati si attendono solo 40 punti base di tagli entro la fine del 2024”, ha spiegato sempre Steven Bell, nel suo outlook. “L’economia sta accelerando, anche se in maniera contenuta, e i timori di un forte aumento della disoccupazione mi sembrano eccessivi. L’inflazione è rimasta in linea con il target fino all’ ultima rilevazione, ma da qui in poi è destinata a crescere costantemente”. Per quanto riguarda l’Europa, ha spiegato che “le previsioni dei mercati in termini di tagli sono simili a quelle per il Regno Unito. La crescita in Europa è “anemica”, ma la scorsa settimana sono arrivate buone notizie dalla crescita dei salari, dato che ha ricevuto poca attenzione. Il calo registrato al 3,5% su base annua è notevole e non lontano dal target del 2%. Ero stato piuttosto cauto sulle prospettive di taglio dei tassi da parte della BCE, ma ora lo sono meno”. LEGGI TUTTO