Agosto 2024

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    Expedia batte le attese su ricavi e utili, titolo in rally

    (Teleborsa) – Effervescente Expedia, che scambia con una performance decisamente positiva del 7,44%.La società di prenotazione online ha annunciato la crescita di profitti e ricavi nel secondo trimestre. In particolare Expedia ha riportato un utile rettificato di 3,51 dollari per azione contro attese degli analisti di un EPS di 3,06 dollari. I ricavi sono stati pari a 3,56 miliardi. superiori ai 3,53 miliardi stimati dal consensus. L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista del comparatore turistico mondiale più pronunciata rispetto all’andamento dell’S&P-500. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Lo scenario di medio periodo di Expedia ratifica la tendenza negativa della curva. Tuttavia l’analisi del grafico a breve evidenzia un allentamento della fase ribassista propedeutico ad un innalzamento verso la prima area di resistenza vista a 130,2 USD. Supporto a 124,4. Eventuali elementi positivi sostengono il raggiungimento di un nuovo top visto in area 136. LEGGI TUTTO

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    Inflazione in Italia: il caro-vita estivo colpisce le vacanze

    (Teleborsa) – A luglio 2024, l’inflazione in Italia ha visto un incremento marcato, con il tasso che è salito al +1,3% rispetto allo 0,8% di giugno. Il Codacons segnala un incremento della spesa annuale per le famiglie italiane di circa 426 euro, e fino a 534 euro per quelle con due figli, attribuendo questo rialzo principalmente ai costi nel settore turistico, che ha visto un aumento significativo dei prezzi. Le vacanze estive diventano sempre più onerose con i pacchetti vacanza che hanno visto rincari quasi del 30%, mentre pernottare in villaggi o campeggi costa l’8,2% in più rispetto all’anno precedente.Carlo Rienzi, presidente del Codacons, sottolinea come “questa estate tutto costerà di più, dai trasporti agli alloggi alla ristorazione”, confermando le preoccupazioni preannunciate dall’associazione.Dall’altro lato, Assoutenti critica la deregolamentazione del mercato dell’energia, indicando che il passaggio al mercato libero ha portato a un aumento delle tariffe di luce e gas, influenzando notevolmente l’inflazione. Gabriele Melluso, presidente dell’Assoutenti, commenta: “La concorrenza promessa con la fine del regime di maggior tutela non si è materializzata, portando a una pressione ulteriore sulle tasche dei cittadini”.L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) ha anche evidenziato le città più care d’Italia, con Siena in testa, seguita da Bolzano e Rimini, dove i costi di vita hanno visto un’impennata rispetto ad altre città italiane. Massimiliano Dona, presidente dell’UNC, definisce la situazione come un'”estate infuocata sul fronte dei prezzi,” con rialzi significativi nei servizi turistici e ricettivi che spingono l’indice generale dell’inflazione verso l’alto.(Foto: Photo by Mathieu Stern on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Concessioni, Vinci (Vinci&Partners): “Attenzione alla decadenza delle concessioni demaniali”

    (Teleborsa) – “In un periodo storico come il nostro in cui si dibatte sulla durata delle concessioni demaniali, è importante attenersi all’aspetto del cosiddetto patologico del rapporto concessorio instaurato tra privato e P.A.”. È quanto afferma l’avvocato Claudio Vinci di Vinci&Partners.”La disposizione normativa di riferimento al riguardo – spiega Vinci – è senza dubbio l’art 47 del codice della navigazione. L’amministrazione può dichiarare la decadenza del concessionario: per mancata esecuzione delle opere prescritte nell’atto di concessione, o per mancato inizio della gestione, nei termini assegnati; per non uso continuato durante il periodo fissato a questo effetto nell’atto di concessione, o per cattivo uso; per mutamento sostanziale non autorizzato dello scopo per il quale è stata fatta la concessione; per omesso pagamento del canone per il numero di rate fissato a questo effetto dall’atto di concessione; per abusiva sostituzione di altri nel godimento della concessione; per inadempienza degli obblighi derivanti dalla concessione, o imposti da norme di leggi o di regolamenti”.”Si tratta di ipotesi, quelle contemplate dalla norma, che costituiscono gravi inadempimenti alle obbligazioni assunte dal concessionario con il rilascio del titolo concessorio e che legittimano (rectius obbligano) l’ente pubblico ad adottare il provvedimento di decadenza. Appare utile al riguardo – sottolinea Vinci – un commento all’articolo in questione. Le prime due ipotesi (lett. a e b) attengono all’inerzia del concessionario ai suoi obblighi di facere, assunti con il rilascio del titolo concessorio. Si tratta dei casi in cui il concessionario non ha eseguito le opere prescritte nell’atto di concessione, non ha iniziato la gestione nei termini assegnati, non ha fatto uso continuativo delle aree concesse o ne ha fatto cattivo uso. La terza ipotesi (lett. c) attiene all’abuso delle aree date in concessione che comportano un mutamento sostanziale e non autorizzato della finalità per cui il titolo concessorio è stato rilasciato. La quarta ipotesi (lett.d) attiene all’inadempimento del concessionario al pagamento del canone concessorio. La quinta ipotesi contemplata dalla norma (lett.e) e che legittima l’Amministrazione a pronunciare la decadenza del titolo concessorio attiene all’abusiva sostituzione di altri nel godimento della concessione, essendo l’atto concessorio rilasciato ad un soggetto individuato con specifiche caratteristiche (c.d. intuitupersonae). Infine l’ultima ipotesi (lett.f) contempla tutti quei casi in cui il concessionario si rende inadempiente agli obblighi assunti con l’atto concessorio, o imposti da norme di legge o di regolamento. Si pensi ad esempio al concessionario che abbia realizzato uno scarico abusivo nelle aree date in concessione o abbia realizzato un manufatto edilizio abusivo. Si tratta di una norma di chiusura che contempla tutte le fattispecie di grave inadempimento non rientranti nelle precedenti lettere.La disposizione in commento attribuisce all’Amministrazione un doppio ambito valutativo, concernente innanzitutto i presupposti della decadenza e quindi la scelta finale. Viene al riguardo sottolineato che anche quest’ultima manterrebbe un carattere discrezionale, pur in presenza di un compiuto accertamento dei primi e che dunque la determinazione conclusiva di decadenza sarebbe scevra da automatismi valutativi. È quindi richiesta un’adeguata ponderazione tra l’interesse pubblico primario al corretto uso del bene demaniale e il contrapposto interesse del privato concessionario, supportata da motivazione esaustiva, in cui siano debitamente esposte le ragioni a fondamento della rottura della fiducia che deve permeare il rapporto concessorio (si richiama al riguardo la più recente giurisprudenza amministrativa, ed in particolare la sentenza del Consiglio di Stato del 2 maggio 2023, n. 4413). La giurisprudenza consolidata, d’altra parte, ( ex multis Consiglio di Stato sez. VII, 05/04/2024, n.3146) sul punto non manca di evidenziare che l’autorità demaniale è titolata ad esercitare il potere in presenza delle fattispecie previste dalle lettere da a) a f) della medesima disposizione normativa. Ai fini della legittimità del provvedimento è dunque sufficiente che sia accertata una delle fattispecie in questione, senza necessità di fornire un’ulteriore motivazione a sostegno della determinazione conclusiva. La correlazione tra il presupposto accertato e la determinazione finale rende infatti auto-evidente il venir meno della fiducia dell’amministrazione nei confronti del proprio concessionario, per l’astratta idoneità delle ipotesi elencate nelle menzionate lettere da a) a f) ad incidere sul vincolo fiduciario che dovrebbe presiedere allo svolgimento del rapporto concessorio per la sua intera durata. Il giudizio fiduciario è in altri termini legittimamente espresso nell’accertamento dei presupposti tipici della decadenza e nella loro rilevanza ai fini della cessazione del rapporto. Rispetto alla riconduzione del fatto concreto all’ipotesi astratta non è pertanto necessaria un’ulteriore valutazione”.”In conclusione si può affermare – prosegue l’avvocato – che in presenza delle ipotesi contemplate dalla norma l’Amministrazione ha un vero e proprio potere-dovere di pronunciare la decadenza e, secondo la giurisprudenza, la motivazione a sostegno della pronuncia di decadenza è sufficientemente espressa al ricorrere di uno dei presupposti ( lettere da a a f ) che fanno venire meno il legame fiduciario alla base del titolo concessorio”.”Infine – conclude Vinci – è appena il caso di precisare che il rapporto concessorio termina pure, nella sua ipotesi fisiologica, per scadenza della durata del titolo concessorio. In tale ipotesi il privato è tenuto a restituire le aree alla P.A. concedente, che per riassegnare le aree deve indire una procedura ad evidenza pubblica. Allo stesso modo, la P.A. è tenuta ad indire la gara, nel caso in cui venga pronunciata la decadenza per le ipotesi sopra esaminate”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole dopo rally vigilia

    (Teleborsa) – Partenza poco mossa per la borsa di Wall Street, nell’ultima seduta della settimana, dopo i forti guadagni di ieri, che hanno portato l’S&P 500 a registrare la sua migliore seduta dal novembre 2022. Il sentiment degli investitori è stato confortato dal dato sul mercato del lavoro, rilasciato la vigilia che ha mostrato minori richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti alleviando i timori di una brusca frenata dell’economia americana. Gli operatori guardano ora con attenzione alle statistiche in arrivo la prossima settimana, su inflazione, produzione e vendite al dettaglio.Sul fronte della politica monetaria, il presidente della Fed Bank of Kansas City, Jeffrey Schmid ha dichiarato di non essere pronto a sostenere un taglio dei tassi di interesse con un’inflazione ancora superiore al target della banca centrale.Tra gli indici statunitensi, si muove sotto la parità il Dow Jones, che scende a 39.365 punti, con uno scarto percentuale dello 0,21%, mentre, al contrario, resta piatto l’S&P-500, con le quotazioni che si posizionano a 5.317 punti. Consolida i livelli della vigilia il Nasdaq 100 (-0,12%); come pure, sulla parità l’S&P 100 (-0,05%). LEGGI TUTTO

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    ELF Beauty, trimestre in crescita, alza le previsioni

    (Teleborsa) – Solido inizio d’anno fiscale 2025 per ELF Beauty con un aumento del 50% del fatturato e una crescita di 80 punti base del margine lordo, che alza le previsioni sugli utili annuali seppur risultate inferiori alle stime degli analisti. L’azienda ora prevede vendite comprese tra 1,28 e 1,30 miliardi di dollari, rispetto alle precedenti aspettative di 1,23 e 1,25 miliardi di dollari. L’utile annuo rettificato per azione sarà compreso tra 3,36 e 3,41 dollari, rispetto alle precedenti proiezioni di 3,20 e 3,25 dollari.Le vendite nette sono aumentate del 50% a 324,5 milioni di dollari nel trimestre conclusosi il 30 giugno, battendo le stime di circa 304,7 milioni di dollari. Anche l’utile rettificato di 1,10 dollari per azione ha superato le aspettative di LSEG di 84 centesimi.(Foto: © Ton Snoei | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Sciopero balneari: reazioni contrastanti tra Codacons e Fiba Confesercenti

    (Teleborsa) – Gli scioperi organizzati dai gestori di stabilimenti balneari in Italia hanno ottenuto risultati contrastanti secondo due fonti sindacali. Secondo il Codacons, lo sciopero di oggi ha rappresentato un “flop”, con un numero di adesioni inferiore alle aspettative e le organizzazioni sindacali appaiono divise. “Il numero dei lidi che hanno chiuso nelle due ore di sciopero è inferiore alle aspettative, e la protesta non ha raggiunto i risultati sperati,” ha dichiarato il Codacons, sottolineando che proclamare scioperi durante la stagione estiva è una scelta che non ha ricevuto il sostegno né dei consumatori né dei gestori.Parallelamente, Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, ha evidenziato una forte adesione allo sciopero, con una partecipazione quasi totale in aree chiave come la Romagna e la Toscana, e oltre l’80% degli operatori balneari che hanno tenuto chiuso il servizio ombreggio. Questa mobilitazione è vista come un segnale di forza nella lotta per ottenere una legge chiara e definitiva che garantisca certezze al settore balneare.Nonostante le opinioni divergenti, entrambi i gruppi evidenziano l’importanza di una normativa chiara per il futuro dei lidi. Il Codacons ha anche ricordato come i costi per fruire dei servizi balneari siano aumentati negli ultimi anni, con tariffe che variano notevolmente da una località all’altra.Mentre il Codacons critica la scelta del timing dello sciopero, Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio sottolineano il sostegno ricevuto dai clienti e la necessità di continuare a richiedere attenzioni sulle proprie richieste. Entrambe le parti attendono con interesse le decisioni del prossimo Consiglio dei Ministri riguardo le concessioni demaniali, sperando che possano portare a soluzioni durature e soddisfacenti per tutti gli stakeholder coinvolti. LEGGI TUTTO

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    illimity Bank, Equita abbassa target price e conferma Hold

    (Teleborsa) – Equita ha abbassato a 5 euro per azione (-4%) il prezzo obiettivo su illimity, gruppo bancario fondato da Corrado Passera e quotato su Euronext STAR Milan. Il broker ha aggiornato le stime 2024/26 principalmente per riflettere: (i) un outlook più cauto a livello di NII (-5% in media); (ii) una riduzione dei costi operativi (-5% in media); (iii) un aumento del costo del rischio, alla luce delle indicazioni emerse negli ultimi trimestri. Stime di utile netto 2024/26 a 48/63/80 milioni di euro (da 55/70/0 milioni di euro precedenti).”In attesa della presentazione del piano industriale a fine anno e considerando (i) il contesto di mercato non ottimale per il business model; (ii) la progressiva sostituzione del business NPL con quello asset-based financing (in fase di ramp-up e non ancora a regime); e (iii) valutazioni vicine al nostro fair value, confermiamo il rating Hold”, si legge nelle ricerca. LEGGI TUTTO

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    Inflazione, Unc: Siena città più cara d’Italia. Biella la più virtuosa

    (Teleborsa) – In testa alla top ten delle città più care d’Italia, vince ancora una volta Siena, che, con l’inflazione più alta, +2,6%, registra anche la maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 663 euro a famiglia. Medaglia d’argento per Bolzano, dove il 4° più alto rialzo dei prezzi, +2%, determina un incremento di spesa annuo pari a 579 euro per una famiglia media. Medaglia di bronzo per Rimini che con la terza maggiore inflazione del Paese (ex aequo con Benevento), +2,1%, ha una spesa supplementare pari mediamente a 571 euro annui.Questo il podio della classifica stilata dall’Unione Nazionale Consumatori (UNC) sulla base dei dati territoriali dell’inflazione di luglio resi noti oggi dall’Istat.Appena fuori dal podio Parma (+1,9%, pari a 516 euro), poi Padova (+1,9%, +488 euro), Trento (+1,6%, +471 euro), al settimo posto Pisa (+1,8%, +459 euro), poi Benevento (+2,1%, +449 euro) e Macerata (+2,2%, +443 euro). Chiude la top ten Pordenone (+1,8%, +440 euro).Nella graduatoria delle città più virtuose d’Italia, nessuna città è in deflazione. Al primo posto ancora una volta Biella, che però segna una variazione dei prezzi nulla su luglio 2023, mentre a giugno era -0,4%. Medaglia d’argento per Campobasso (+0,3%, +62 euro), seguita da Caserta (+0,4%, +86 euro). Bene anche Ancona e Pavia, rispettivamente quarta e quinta.In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +1,8%, la più alta d’Italia tra le regioni, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 512 euro su base annua. Segue il Friuli Venezia Giulia, dove la crescita dei prezzi dell’1,7% implica un’impennata del costo della vita pari a 402 euro, terzo il Veneto (+1,6% e +399 euro).Le regioni migliori, anche se non più in deflazione, il Molise (+0,3%, pari a +62 euro), la Valle d’Aosta (+0,5%, +130 euro), in terza posizione la Basilicata, +0,7%, +147 euro. LEGGI TUTTO