25 Luglio 2024

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    Euronext, 2° trimestre in crescita. Verso fase finale dell’integrazione di Borsa

    (Teleborsa) – Euronext, la principale infrastruttura di mercato paneuropea, ha chiuso il secondo trimestre 2024 con ricavi aumentati del 12,2% a 412,9 milioni di euro. La società evidenzia una ottima performance dei ricavi non legati ai volumi, che rappresentano il 58% dei ricavi e dei proventi totali (rispetto al 61% nel secondo trimestre del 2023, riflettendo la forte dinamica delle negoziazioni e della compensazione nel secondo trimestre del 2024) e che coprono il 153% delle spese operative sottostanti, escluse D&A (rispetto a 148% nel secondo trimestre del 2023).L’EBITDA rettificato è stato di 256,8 milioni di euro (+18,8%) e il margine EBITDA rettificato è stato del 62,2% (+3,5 punti). L’utile netto rettificato è stato di 165,2 milioni di euro (+15,6%) e l’EPS rettificato è stato di 1,59 euro (+19,0%). Il debito netto rispetto all’EBITDA era pari a 1,8x alla fine di giugno 2024, influenzato dal pagamento dei dividendi e del closing dell’acquisizione GRSS.Euronext ha detto di stare entrando “nell’ultima fase dell’integrazione del Gruppo Borsa Italiana”. Alla fine di giugno 2024 sono stati raggiunti 84,2 milioni di euro di sinergie EBITDA annuali run-rate cumulato (5,2 milioni nel secondo trimestre del 2024). Dall’acquisizione del Gruppo Borsa Italiana sono stati sostenuti costi di implementazione cumulativi per 109,1 milioni di euro, di cui 3,2 milioni di euro nel secondo trimestre del 2024. Euronext prevede ora che i costi di implementazione cumulativi totali fino alla fine del 2024 si ridurranno a 130 milioni di euro. Si tratta di 20 milioni di euro in meno rispetto ai 150 milioni di euro fissati nel maggio 2022 e di 30 milioni di euro in meno rispetto ai 160 milioni di euro annunciati nel novembre 2021.”Negli ultimi mesi, abbiamo perseguito la diversificazione del nostro modello di business con la conclusione dell’acquisizione di GRSS, uno dei principali amministratori di benchmark, nel giugno 2024 – ha detto il CEO Stéphane Boujnah – Questa acquisizione aggiuntiva rafforzerà ulteriormente la crescita dei ricavi di Euronext non legata al volume. Abbiamo inoltre continuato a innovare con il lancio di Euronext Wireless Network, il nostro nuovo microwave service. Con questa nuova offerta, siamo diventati la prima borsa in Europa a offrire l’inserimento degli ordini “Plug & Play” a Londra tramite la microwave technology, che migliorerà significativamente la velocità di trasmissione degli ordini e offrirà miglioramenti senza precedenti nella latenza”.”Stiamo ora realizzando l’ultima pietra miliare dell’integrazione del Gruppo Borsa Italiana – ha spiegato – Il 15 luglio 2024 abbiamo completato con successo la prima fase della migrazione della compensazione dei derivati ??con la migrazione delle nostre attività di compensazione dei derivati ??su materie prime a Euronext Clearing. I derivati ??finanziari seguiranno nel settembre 2024. Con questa espansione strategica della nostra stanza di compensazione, Euronext sta creando un’infrastruttura di mercato integrata che contribuisce ulteriormente alla deframmentazione del panorama post-negoziazione europeo e funge da catalizzatore di innovazione per i suoi clienti. Questo traguardo rappresenterà anche il passo finale verso il raggiungimento dell’obiettivo di sinergie EBITDA di 115 milioni di euro entro la fine del 2024″. LEGGI TUTTO

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    Assegno Unico, Italia deferita dalla Commissione Ue alla Corte di Giustizia: discrimina lavoratori europei

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori mobili di altri Stati membri dell’UE in relazione alle prestazioni familiari loro concesse, che costituisce una discriminazione e viola il diritto dell’UE in materia di coordinamento della sicurezza sociale (regolamento (CE) n. 883/2004) e di libera circolazione dei lavoratori (regolamento (UE) n. 492/2011 e articolo 45 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea).Nel marzo 2022 l’Italia ha introdotto un nuovo regime di assegni familiari per figli a carico (“Assegno unico e universale per i figli a carico”), in base al quale i lavoratori che non risiedono in Italia per almeno 2 anni o i cui figli non risiedono in Italia non possono beneficiare della prestazione.La Commissione ritiene che tale regime non sia compatibile con il diritto dell’UE in quanto costituisce una discriminazione nei confronti dei lavoratori mobili dell’UE. Uno dei principi fondamentali dell’UE è quello della parità di trattamento delle persone, senza distinzioni basate sulla nazionalità. Secondo questo principio di base, i lavoratori mobili dell’UE che contribuiscono allo stesso modo al sistema di sicurezza sociale e pagano le stesse tasse dei lavoratori locali hanno diritto alle stesse prestazioni di sicurezza sociale.In base al principio della parità di trattamento, i lavoratori mobili dell’UE che lavorano in Italia ma non sono residenti in Italia, quelli che si sono trasferiti solo di recente in Italia o quelli i cui figli risiedono in un altro Stato membro dovrebbero beneficiare delle stesse prestazioni familiari concesse agli altri lavoratori in Italia. Inoltre il principio dell’esportabilità delle prestazioni previsto nel regolamento relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale vieta qualsiasi requisito di residenza ai fini della percezione di prestazioni di sicurezza sociale quali le prestazioni familiari.La Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia nel febbraio 2023, cui ha poi fatto seguito un parere motivato nel novembre 2023. Poiché la risposta dell’Italia non ha tenuto sufficientemente conto dei rilievi della Commissione, quest’ultima ha deciso di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Unione europea. LEGGI TUTTO

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    Vianini, perdita di 1,6 milioni di euro nel primo semestre. Ricavi in crescita

    (Teleborsa) – Vianini, società del gruppo Caltagirone quotata su Euronext Milan e attiva nell’edilizia, ha chiuso il primo semestre 2024 con Ricavi Operativi pari a 5,3 milioni di euro, risultano in aumento del 7,6% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (5 milioni di euro) per effetto dell’incremento dei Ricavi da locazione immobiliare legato all’aumento del tasso di occupazione. Il Margine operativo lordo, è pari a 3,1 milioni di euro, in aumento del 32,4% rispetto al dato al 30 giugno 2023 (2,3 milioni di euro). Il Risultato netto della Gestione Finanziaria è negativo per 4,6 milioni di euro (negativo per 3,2 milioni di euro al 30 giugno 2023).Il Risultato di competenza del Gruppo è stato negativo per 1,6 milioni di euro (negativo per 951 mila euro nel primo semestre 2023).L’Indebitamento finanziario netto è pari a 104,2 milioni di euro (162,7 milioni di euro al 31 dicembre 2023). La riduzione è consequenziale all’operazione di aumento di capitale sociale conclusasi nel mese di gennaio 2024.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    Enel, utile ordinario sale del 20,6% nel 1° semestre. Cattaneo: verso parte alta della guidance

    (Teleborsa) – Enel ha chiuso il primo semestre 2024 con ricavi pari a 38.731 milioni di euro, in diminuzione di 8.364 milioni di euro (-17,8%) rispetto al primo semestre 2023. Il decremento, che risente anche degli effetti delle variazioni di perimetro, è attribuibile ai minori ricavi, in Italia e Spagna, principalmente riconducibili al contesto di mercato con prezzi decrescenti, unitamente ai minori volumi di energia prodotti dalla Generazione Termoelettrica e alle minori quantità di energia vendute nei Mercati Finali. Tali effetti sono stati parzialmente compensati dall’aumento dei ricavi da vendita di energia elettrica in America Latina.Il margine operativo lordo ordinario (EBITDA ordinario) del primo semestre 2024 ammonta a 11.681 milioni di euro, in aumento di 942 milioni di euro rispetto al primo semestre 2023 (+8,8%). Il gruppo segnala, in particolare, i positivi risultati derivanti dalla gestione operativa dei business integrati (Enel Green Power, Generazione Termoelettrica e Mercati Finali), in aumento di 1.221 milioni di euro (1.454 milioni di euroal netto delle variazioni di perimetro prevalentemente in Romania, Grecia e Argentina), nonché il miglioramento del margine delle attività di Enel Grids, se si escludono gli effetti delle variazioni di perimetro rispetto all’analogo periodo del 2023.Il risultato netto ordinario del gruppo è pari a 3.956 milioni di euro (3.279 milioni di euro nel primo semestre 2023, +20,6%); l’aumento è principalmente riconducibile all’andamento positivo della gestione operativa ordinaria e alla minore incidenza delle interessenze dei terzi. Il risultato netto del gruppo è pari a 4.144 milioni di euro (2.513 milioni di euro nel primo semestre 2023, +64,9%) L’indebitamento finanziario netto è a 57.406 milioni di euro (60.163 milioni di euro a fine 2023, -4,6%); i positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa e l’incasso dei proventi relativi alle operazioni di cessione di attivi realizzate nell’ambito del programma di deleverage e razionalizzazione della presenza geografica del Gruppo, hanno più che compensato il fabbisogno generato dagli investimenti del periodo e dal pagamento dei dividendi.Gli investimenti ammontano a 5.279 milioni di euro nel primo semestre 2024, in diminuzione di 763 milioni di euro rispetto all’analogo periodo del 2023 (-12,6%). Gli investimenti effettuati nel periodo sono focalizzati in Enel Grids (2.814 milioni di euro, 53% del totale) e in Enel Green Power (1.634 milioni di euro, 31% del totale). La riduzione rispetto al primo semestre 2023 è principalmente da ricondurre a una migliore focalizzazione degli investimenti, in linea con le priorità del Piano Strategico 2024-2026, e al sostanziale completamento delle attività nei sistemi di accumulo di energia a batteria in Italia.”Nel corso del primo semestre 2024 abbiamo conseguito eccellenti risultati, guidati da una significativa crescita organica realizzata attraverso la rigorosa esecuzione dei pilastri del nostro Piano Strategico – ha commentato l’Amministratore Delegato Flavio Cattaneo – Le azioni manageriali intraprese ci hanno già permesso di ripristinare una solida generazione di flussi di cassa operativi e di ridurre l’indebitamento finanziario a circa 55 miliardi di euro se consideriamo anche le operazioni in fase di finalizzazione già annunciate al mercato, raggiungendo così un livello di leverage tra i più bassi dell’intero settore”.”Continueremo ad applicare questo approccio concreto con grande disciplina anche nel prosieguo dell’anno, per costruire un’azienda sempre più profittevole, resiliente e in grado di generare valore a beneficio dei nostri azionisti e degli altri stakeholder. Per fine anno, confermiamo il raggiungimento dei target fissati per il 2024. In particolare, i risultati conseguiti e la visibilità sul prossimo semestre ci proiettano nella parte alta del range della guidance comunicata ai mercati, che, anche nel rispetto del raggiungimento della neutralità di cassa, ci permetterebbe di erogare un dividendo superiore al fisso minimo di 0,43 euro per azione”.La guidance fornita ai mercati finanziari in occasione della presentazione del Piano Strategico 2024-2026 nel novembre 2023 è confermata: nel 2024, il gruppo prevede un EBITDA ordinario compreso tra 22,1 e 22,8 miliardi di euro e un Utile netto ordinariocompreso tra 6,6 e 6,8 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Enel, accordo con Masdar su impianti fotovoltaici. Corrispettivo di 817 milioni di euro

    (Teleborsa) – Enel ha comunicato che EGPE, società del Gruppo controllata tramite la spagnola Endesa, ha firmato un accordo con Masdar, primario player nell’ambito delle energie rinnovabili, per la vendita a quest’ultimo di una partecipazione di minoranza, pari al 49,99% del capitale sociale, in EGPE Solar, veicolo recentemente costituito al fine di detenere tutti gli asset fotovoltaici già operativi di Endesa in Spagna, per una capacità installata complessiva di circa 2 GW.L’accordo prevede il riconoscimento di un corrispettivo da parte di Masdar di 817 milioni di euro per l’acquisizione del 49,99% del capitale sociale di EGPE Solar, corrispettivo che è soggetto a un meccanismo di aggiustamento tipico di operazioni di questo genere. L’Enterprise Value riferito al 100% di EGPE Solar e riconosciuto nell’accordo è pari a circa 1,7 miliardi di euro.L’operazione si inserisce nell’ambito di una partnership a lungo termine con Masdar, che comprende anche contratti di acquisto di energia (Power Purchase Agreements, PPA) della durata di 15 anni attraverso i quali si prevede che Endesa, per il tramite di una società controllata, acquisirà il 100% dell’energia generata dagli impianti fotovoltaici oggetto dell’operazione. È inoltre prevista la possibile futura ibridizzazione del portafoglio di impianti con sistemi di stoccaggio di energia a batteria (Battery Energy Storage Systems, BESS) fino a un massimo di 0,5 GW di capacità incrementale.Si prevede che l’operazione nel suo complesso genererà una riduzione dell’indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo Enel pari a 817 milioni di euro nel 2024 mentre non sono previsti impatti sui risultati economici del Gruppo in quanto, al perfezionamento dell’operazione, Enel continuerà a mantenere il controllo di EGPE Solar e a consolidare integralmente la società. Il closing dell’operazione è previsto nel quarto trimestre del 2024.L’operazione è in linea con il modello di Partnership delineato nel Piano Strategico 2024-2026 del Gruppo Enel, con la finalità di mantenere il controllo degli asset strategici e massimizzare la produttività e i ritorni sul capitale investito. EGPE e Masdar hanno inoltre firmato un Memorandum of Understanding (MoU) non vincolante per esplorare una potenziale alleanza finalizzata allo sviluppo congiunto di progetti di generazione rinnovabile in Spagna.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Le trimestrali deludenti pesano sulle Borse europee. Tonfo di STM e Stellantis

    (Teleborsa) – Seduta in netto ribasso per le Borse europee, che accusano una serie di trimestrali deludenti sia in Europa che negli Stati Uniti. Il FTSE MIB guida i ribassi e si riporta sotto la soglia dei 34 mila punti, soffrendo i tonfi di STM e Stellantis dopo i conti sotto le attese nel primo semestre.Sul fronte macroeconomico, in Eurozona a giugno l’aggregato M3 è aumentato del 2,2% su base annua, superando le aspettative. In Germania, a luglio, l’indice IFO ha sorpreso al ribasso, scendendo a 87 da 88,6 di giugno (le attese erano per un leggero aumento a 88,9). Negli Stati Uniti, la prima stima del PIL del secondo trimestre ha sorpreso nettamente al rialzo, con una crescita del 2,8% su base trimestrale annualizzata (rispetto al +1,4% del trimestre precedente). L’accelerazione è stata il riflesso di una forte espansione dei consumi (+2,3% su base trimestrale annualizzata) e delle scorte.L’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,086. Giornata negativa per l’oro, che continua la seduta a 2.363,2 dollari l’oncia, in calo dell’1,45%. Segno più per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), in aumento dello 0,63%.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +138 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,77%.Tra le principali Borse europee piccola perdita per Francoforte, che scambia con un -0,47%, guadagno moderato per Londra, che avanza dello 0,40%, e seduta negativa per Parigi, che mostra una perdita dell’1,15%.A Milano, forte calo del FTSE MIB (-2,03%), che ha toccato 33.771 punti; sulla stessa linea, profondo rosso per il FTSE Italia All-Share, che si ferma a 35.974 punti, in netto calo dell’1,96%. In ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-1,32%); sulla stessa tendenza, pesante il FTSE Italia Star (-2,17%).Alla chiusura di Milano risulta che il controvalore degli scambi nella seduta del 25/07/2024 è stato pari a 3,43 miliardi di euro, con un incremento del 21,51%, rispetto ai precedenti 2,82 miliardi di euro; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,49 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,55 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza ERG (+2,17%), Terna (+2,03%), Moncler (+1,87%) e Campari (+1,51%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su STMicroelectronics, che ha archiviato la seduta a -13,75%. Pessima performance per Stellantis, che registra un ribasso dell’8,69%. Sessione nera per Iveco, che lascia sul tappeto una perdita del 7,61%. In perdita Interpump, che scende del 7,46%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Banca Generali (+1,90%), Ascopiave (+1,24%), Acea (+1,12%) e Banca Ifis (+0,76%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Technoprobe, che ha archiviato la seduta a -5,56%. Pesante Danieli, che segna una discesa di ben -4,92 punti percentuali. Sotto pressione El.En, che accusa un calo del 3,47%. Scivola Maire Tecnimont, con un netto svantaggio del 3,37%. LEGGI TUTTO

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    Alfonsino avvia ABB per massimi 300.380 euro

    (Teleborsa) – Il CdA di Alfonsino, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel servizio di order&delivery nei centri italiani di piccole e medie dimensioni, ha deliberato di dare attuazione all’aumento di capitale attraverso una tranche di importo pari a massimi 300.380 euro, mediante emissione di massime 653.000 azioni ordinarie, da offrirsi in sottoscrizione a investitori qualificati attraverso una procedura di accelerated bookbuilding (ABB).Il prezzo minimo di sottoscrizione, pari a 0,46 euro, è stato determinato sulla base del prezzo medio ponderato per il volume delle azioni ordinarie di Alfonsino registrato nel mese antecedente la data di avvio del collocamento istituzionale (pari a 0,49 euro) rettificato mediante l’applicazione di uno sconto di massimo del 6,4%.L’aumento di capitale si inserisce nel più ampio contesto relativo al perseguimento di obiettivi strategici e di espansione da parte della società anche attraverso operazioni finalizzate alla crescita per linee esterne, nonché per facilitare lo sviluppo, la crescita e il rafforzamento della stessa, al fine, soprattutto, di sostenere (i) la relativa attività di Alfonsino e della sua controllata e (ii) la strategia industriale (incluso lo sviluppo di business), senza alcun aggravio sulla posizione finanziaria e sul conto economico.Banca Finnat agisce in qualità di global coordinator nell’ambito del collocamento delle azioni. LEGGI TUTTO

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    Zes Unica, Fitto: Governo impegnato a trovare risorse aggiuntive, a breve relazione monitoraggio

    (Teleborsa) – Il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione, il Sud e il Pnrr, RaffaeleFitto, ha fatto sapere che “il governo si impegna a trovare risorse aggiuntive” da destinare al credito di imposta nella Zes Unica. Nell’informativa sul tema in Aula alla Camera il ministro ha però spiegato che per far questo è necessario “avere i dati sugli investimenti effettivamente realizzati” e che danno diritto all’agevolazione. “Il governo pende atto molto positivamente che la strategia messa in campo con la Zes Unica ha prodotto una risposta forte – ha affermato Fitto – come ha sottolineato anche Confindustria. Per cercare una soluzione sul fronte della copertura è necessario disporre di un quadro chiaro rispetto al reale utilizzo delle risorse per investimenti al 15 novembre 2024”.Il ministro ha comunque ribadito la sua contrarietà al provvedimento adottato il 22 luglio dall’Agenzia delle Entrate che ha ridotto la percentuale del credito di imposta sugli investimenti nella Zes Unica dato l’ammontare delle prenotazioni giunte – 9,2 miliardi di euro – di molto superiore al plafond previsto, cioè 1,8 miliardi per il 2024. “Non ho condiviso il provvedimento – ha dichiarato Fitto – perché il termine per l’adozione non era perentorio e prima che fosse definito avevo inviato una richiesta di dati sugli investimenti realmente realizzati”. Fitto ha quindi sostenuto che il provvedimento dell’Agenzia “non si basa sulla situazione reale” ma appunto sulle “prenotazioni” da parte delle aziende.In totale le domande pervenute sono state 16.064, per un valore appunto di 9,2 miliardi di euro. A chi sostiene che lo strumento sarebbe un fallimento, Fitto ha risposto che proprio queste cifre “mostrano che si tratta di un grande successo”. Ma ora è necessario, ha spiegato il ministro, avviare un “attento monitoraggio” per valutare l’entità degli investimenti che saranno effettivamente realizzati entro novembre 2024 e per i quali si attiverà il credito di imposta. I 9,2 miliardi, infatti, sono una forma di “prenotazione”. Fitto ha sottolineato che a luglio i reali investimenti effettuati nella Zes Unica del Mezzogiorno e a cui potrà essere riconosciuto il credito di imposta “ammontano a 240 milioni di euro”. Per questo sarebbe altamente improbabile che ci si possa avvicinare ai 9,2 miliardi di euro prenotati entro il 15 novembre, ha sostenuto il ministro.”Nei prossimi giorni predisporrò una relazione di monitoraggio”, ha fatto sapere Fitto, relazione che “sarà pronta a breve, verrà approvata dal Consiglio dei Ministri e presentata in Parlamento”. LEGGI TUTTO