12 Luglio 2024

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    Ex Ilva, Urso: “Siamo sulla strada giusta, non facile immaginarla”

    (Teleborsa) – “Siamo sulla strada giusta, non credo che fosse facile soltanto immaginarla”. È quanto ha affermato Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, commentando il via libera al prestito ponte per l’ex Ilva da parte della Commissione europea di 320 milioni di euro. “Oggi – ha detto Urso – abbiamo avuto una notizia importante e significativa che ci conforta sul fatto che siamo sulla strada giusta perché la Commissione ha dato il via libera al prestito ponte. Quindi, nel contempo ha confermato che il piano industriale di rilancio dei commissari dell’ex Ilva è tale da consentire la restituzione del prestito ponte nei tempi dovuti con un tasso di interesse piuttosto significativo, il che vuol dire che anche in quello che è sicuramente l’impianto più sfidante, la principale centrale siderurgica del nostro paese, e dell’Europa, siamo sulla strada giusta. Non credo che fosse facile soltanto immaginarla”.Soddisfazione da parte dei sindacati che ora chiedono la convocazione di un tavolo a Palazzo Chigi. “Riteniamo positiva l’approvazione da parte della commissione europea del prestito ponte di 320 milioni ad Acciaierie d’Italia in AS. Ora ci sono le condizioni per la convocazione del tavolo a Palazzo Chigi, che abbiamo richiesto da settimane, per riprendere la discussione con il governo sulle prospettive dell’ex Ilva, sul piano industriale e di ripartenza, sulle ulteriori risorse da mettere a disposizione dei commissari, sull’occupazione e sull’annunciato bando di gara – ha affermato il leader della Uilm, Rocco Palombella –. I 320 milioni di euro, come abbiamo più volte ribadito, rappresentano una buona notizia ma non sono sufficienti per il rilancio della produzione, il riavvio degli impianti e il ritorno a lavoro di tutti i lavoratori non possiamo attendere un mese per l’incontro con il Governo, la situazione è drammatica con stabilimenti quasi fermi e migliaia di lavoratori senza certezze. Siamo fortemente contrari alla ripresa del confronto sulla cassa integrazione prima di un incontro chiarificatore a Palazzo Chigi sulle prospettive, sugli impegni del Governo e sul piano industriale. La richiesta di incontro è urgente e non procrastinabile, peraltro condivisa anche con le istituzioni locali, come nel caso di Novi Ligure, con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Il tempo scorre, la situazione dell’ex Ilva rischia di arrivare a un punto di non ritorno e noi non possiamo rimanere fermi. Il Governo ci convochi, vogliamo discutere di lavoro e futuro industriale e non solo di cassa integrazione”. “Bene l’approvazione da parte della Commissione europea del prestito ponte di 320 milioni nei confronti di Acciaierie d’Italia in AS, ma tali risorse non sono sufficienti in considerazione delle condizioni in cui si trovano gli stabilimenti ex Ilva. Tuttavia, da quando è stato annunciato il prestito ponte ad oggi, è passato troppo tempo. Ora occorre capire quando le risorse saranno nelle reali disponibilità dei commissari straordinari – ha dichiarato in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia della Fiom-Cgil –. Gli impianti di tutti gli stabilimenti ex Ilva non possono continuare a restare fermi e sono necessari gli interventi per le manutenzioni ordinarie e straordinarie. E i lavoratori vivono nella incertezza sul loro futuro, il piano per la ripartenza lo dobbiamo ancora discutere e il Governo deve confrontarsi con le organizzazioni sindacali sui contenuti del bando di gara per l’ipotesi di vendita dell’azienda. Per questo è necessario che venga convocato quanto prima il tavolo a Palazzo Chigi come richiesto unitariamente da Fim, Fiom e Uilm”. “Occorre, prima di tutto, dare atto al governo e al ministro delle Imprese e made in Italy, Adolfo Urso, per l’impegno profuso per questa infinita e travagliata vertenza. Non c’è tempo da perdere, bisogna andare avanti e cercare di dare una svolta definitiva alla situazione in cui versa il più grande siderurgico d’Europa – ha dichiarato il segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio Spera –. Proprio per la necessità assoluta di fare presto e bene – aggiunge – siamo disponibili a un confronto con il governo. Anzi, chiediamo di riprenderlo al più presto per affrontare le prospettive dell’ex Ilva”. LEGGI TUTTO

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    OPA Civitanavi, adesioni oltre l’83,6%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Honeywell su Civitanavi Systems, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nel campo dei sistemi di navigazione e stabilizzazione inerziali, risulta che oggi 12 luglio 2024 sono state presentate 1.382.398 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 25.705.871, pari all’83,6% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 27 maggio 2024 e terminerà il 19 luglio 2024. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Civitanavi Systems acquistate sul mercato nei giorni 18 e 19 luglio 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Brillante il listino americano alle prese con le trimestrali

    (Teleborsa) – Segno più per il listino USA, con il Dow Jones in aumento dello 0,88%, continuando la scia rialzista evidenziata da tre guadagni consecutivi, innescata mercoledì scorso; sulla stessa linea, giornata di guadagni per l’S&P-500, che continua la giornata a 5.635 punti. Sale il Nasdaq 100 (+1,04%); sulla stessa tendenza, positivo l’S&P 100 (+0,85%).L’inflazione americana della vigilia, calata più delle attese, ha aumentato le probabilità che la Fed possa intervenire in materia di politica monetaria. Intanto prende il via la stagione delle trimestrali, con i conti dei big bancari JPMorgan Chase, Wells Fargo e Citigroup.Risultato positivo nel paniere S&P 500 per i settori informatica (+1,37%), beni di consumo secondari (+1,30%) e utilities (+1,15%).Al top tra i giganti di Wall Street, Intel (+3,94%), IBM (+2,37%), Amgen (+2,06%) e Home Depot (+1,84%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Boeing, che continua la seduta con -1,29%.Si muove sotto la parità Merck, evidenziando un decremento dello 0,51%.Al top tra i colossi tecnologici di Wall Street, si posizionano Intel (+3,94%), ON Semiconductor (+3,41%), Tesla Motors (+3,39%) e Globalfoundries (+3,04%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Biogen, che ottiene -3,91%.Seduta negativa per Meta Platforms, che mostra una perdita dell’1,73%.Sotto pressione Illumina, che accusa un calo dell’1,71%.Scivola Diamondback Energy, con un netto svantaggio dell’1,60%.Tra le grandezze macroeconomiche più importanti dei mercati statunitensi:Venerdì 12/07/202414:30 USA: Prezzi produzione, mensile (atteso 0,1%; preced. 0%)14:30 USA: Prezzi produzione, annuale (atteso 2,3%; preced. 2,4%)16:00 USA: Fiducia consumatori Università Michigan (atteso 68,5 punti; preced. 68,2 punti)Lunedì 15/07/202414:30 USA: Empire State Index (preced. -6 punti)Martedì 16/07/202414:30 USA: Prezzi export, mensile (preced. -0,6%). LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, crescita prosegue contenuta: +0,6% PIL 2024

    (Teleborsa) – “Dopo la moderata espansione del primo trimestre di quest’anno il PIL in Italia ha continuato a crescere in misura contenuta in primavera; è stato sostenuto ancora dai servizi, in particolare del turismo, che beneficia del buon andamento della spesa dei viaggiatori stranieri. Per contro l’attività si è ridotta nelle costruzioni e nella manifattura. Dal lato della domanda, all’ulteriore espansione delle esportazioni e alle indicazioni positive sui consumi si associa un quadro meno favorevole per gli investimenti. Nelle nostre più recenti proiezioni macroeconomiche, elaborate nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Eurosistema, il prodotto aumenterà dello 0,6 per cento nel2024 (dello 0,8 escludendo la correzione per le giornate lavorative), dello 0,9 nel 2025 e dell’1,1 nel 2026”. È quanto stima la Banca d’Italia nel suo ultimo Bollettino economico. Negli ultimi mesi in Italia “l’inflazione complessiva – rileva la Banca d’Italia – è rimasta su valori bassi e la componente di fondo si è ridotta lievemente. La disinflazione si è confermata più lenta per i servizi, per effetto sia delle componenti i cui listini si adeguano con ritardo all’andamento dell’indice generale, sia delle voci connesse con il turismo, per le quali la domanda resta elevata”. Secondo le imprese “l’inflazione al consumo si manterrebbe al di sotto del 2 per cento nel breve e nel medio termine. Nelle nostre proiezioni – Bankitalia riferendosi alle stime aggiornate a inizio giugno – l’inflazione al consumo si collocherà su valori contenuti, all’1,1 per cento quest’anno e a poco più dell’1,5 nella media del biennio 2025-26”. La stretta monetaria operata dalla Bce tra 2022 e 2023 “continua a incidere sul costo del credito”. E in Italia – si legge nel Bollettino – “la flessione dei prestiti alle imprese prosegue, seppure attenuandosi; vi contribuiscono non solo una domanda di finanziamento modesta, per via degli alti tassi di interesse e della debolezza degli investimenti, ma anche criteri di offerta restrittivi a causa della diffusa percezione del rischio”. Bankitalia ricorda che a giugno il Consiglio direttivo della Bce ha ridotto per la prima volta dopo la stretta precedente i tassi per 25 punti base. Ha inoltre ribadito di essere determinato a far sì che l’inflazione torni tempestivamente al suo obiettivo di medio termine, mantenendo i tassi su un livello sufficientemente restrittivo fino a quando sarà ritenuto necessario. In Italia “l’occupazione ha continuato ad aumentare nei mesi primaverili: a fronte di una partecipazione al mercato del lavoro stabile su livelli superiori a quelli osservati prima della pandemia, il tasso di disoccupazione è ulteriormente sceso, avvicinandosi a quello medio dell’area”. La crescita del costo del lavoro nel settore privato non agricolo – sottolinea la Banca d’Italia – “si è rafforzata nei mesi recenti, sospinta dai rinnovi contrattuali nel comparto dei servizi e dai pagamenti previsti dagli accordi già in vigore”. Per Bankitalia i sussidi all’industria cinese rischiano di aggravare la dipendenza dell’Ue dalle forniture estere. Complessivamente “i cospicui sussidi pubblici all’industria cinese rischiano di aggravare la dipendenza della Unione europea dalle forniture estere, e da quelle della Cina in particolare, in settori strategici come la mobilità e l’energia” sottolinea la Banca d’italia in un riquadro di analisi sull’eccesso di capacità produttiva industriale della Cina, inserito nel Bollettino economico. L’istituzione di Via Naizonale cita una indagine della Commissione europea, che ha concluso “che i principali produttori di veicoli elettrici cinesi beneficiano, lungo l’intera catena del valore (dall’estrazione delle materie prime alla produzione di batterie, fino ai servizi di spedizione delle merci nei porti europei) di sovvenzioni tali da porre i produttori europei in una condizione di svantaggio”. Il recente aumento dei dazi, su cui l’Ue ha seguito gli Usa “è volto a contrastare eventuali effetti distorsivi dei sussidi, contribuendo anche alla riduzione della dipendenza europea dall’estero in settori strategici. Vi è d’altra parte il rischio – osserva Bankitalia – che una misura di questo tipo, oltre ad accrescere la frammentazione del commercio mondiale, aumenti i costi della transizione energetica”.In generale, secondo Bankitalia “il modello di crescita cinese continua a presentare evidenti squilibri strutturali. La quota di investimenti fissi sul PIL è considerevolmente superiore a quella osservata non solo nelle maggiori economie avanzate, ma anche in altri paesi emergenti in rapida crescita, come Brasile o India. Per contro – osserva l’analisi – la quota di consumi sul prodotto è tra le più basse nel confronto internazionale. La combinazione di forti investimenti aggregati e di consumi deboli si riflette in un ampio surplus commerciale che ha raggiunto livelli elevati rispetto al PIL mondiale”. Questo surplus, poi “è ulteriormente aumentato con la crisi del settore immobiliare cinese e con le sue conseguenze sulla domanda interna”. Perché per compensare la debolezza di quest’ultima, “il governo cinese ha puntato sull’espansione delle esportazioni – conclude Bankitalia – rafforzando il sostegno finanziario soprattutto verso la manifattura tecnologicamente avanzata e inasprendo così il confronto con alcuni dei maggiori paesi importatori”. LEGGI TUTTO

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    UE mette sotto accusa X: interfacce ingannevoli e scarsa trasparenza, ma Musk replica

    (Teleborsa) – Oggi la Commissione ha informato X, ex Twitter, del suo parere preliminare secondo cui viola la legge sui servizi digitali (DSA) in settori legati ai dark pattern, alla trasparenza della pubblicità e all’accesso ai dati per i ricercatori. Secondo Bruxelles, X sta operando con interfacce ingannevoli, mostrando scarsa trasparenza nella pubblicità e offrendo un accesso inadeguato ai dati per i ricercatori.In un comunicato ufficiale, la Commissione ha indicato che gli account verificati su X, contrassegnati con il segno di spunta blu, non seguono le pratiche standard del settore e ingannano gli utenti. Questo perché chiunque può abbonarsi per ottenere tale status “verificato”, creando così un’opportunità per malintenzionati di abusare di tale privilegio per ingannare gli altri utenti.L’indagine ha inoltre rivelato che X non rispetta i requisiti di trasparenza pubblicitaria stabiliti dal DSA. La piattaforma non fornisce un archivio pubblicitario consultabile e affidabile, ponendo barriere che impediscono un’adeguata sorveglianza e ricerca sui rischi emergenti derivanti dalla pubblicità online.Un altro punto critico è l’accesso ai dati per i ricercatori. X impedisce l’accesso indipendente ai suoi dati pubblici e dissuade i ricercatori attraverso politiche restrittive e costi elevati per l’uso della sua API, in violazione delle disposizioni del DSA.Elon Musk ha prontamente risposto alle accuse con un messaggio su X, definendo il DSA “disinformazione”. Nella sua marcata replica, Musk si è rivolto direttamente alla vicepresidente della Commissione Europea, Margrethe Vestager, contestando formalmente le accuse mosse contro la sua piattaforma. Se le violazioni saranno confermate, X potrebbe affrontare sanzioni fino al 6% del fatturato mondiale annuo e un periodo di vigilanza rafforzata per garantire la conformità futura. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo avvia partnership con la tennista Jasmine Paolini

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo avvia una partnership con la tennista Jasmine Paolini, prima italiana finalista a Wimbledon. Lo comunica la banca in una nota.La partnership con la campionessa si inserisce nell’ampio sostegno al mondo del tennis da parte della Banca, che da anni è al fianco di Jannik Sinner, numero uno al mondo, e che è Host Partner delle Nitto ATP Finals di Torino, oltre ad essere presente in numerose iniziative per il tennis giovanile e inclusivo. Intesa Sanpaolo fa il tifo per Jasmine con la stessa passione di tutti gli italiani. LEGGI TUTTO

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    MFE, P.S. Berlusconi: “progetto è creare primo vero broadcaster europeo”

    (Teleborsa) – In Italia con le diverse piattaforme del gruppo “contattiamo ogni settimana 95 milioni di persone: ovviamente sono contatti lordi, perché è un numero più grande della popolazione italiana, ma siamo gli unici, anche in questo caso, più dei mostri delle multinazionali del web”. Lo afferma Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di MediaforEurope. “Abbiamo già fatto molto, abbiamo poco fa consolidato la nostra televisione spagnola, siamo cresciuti al 30% del primo gruppo televisivo in Germania. Diciamo che l’augurio, la speranza, il progetto a cui lavoriamo è quello di creare il primo vero broadcaster europeo che abbia un’impronta tale sul pubblico da poter competere con i giganti, con le multinazionali del web e di internet”, aggiunge Pier Silvio Berlusconi in un’intervista al Tg5 dopo che JP Morgan ha migliorato la raccomandazione sul titolo a ‘Overweight’ da ‘Neutral’. “Abbiamo celebrato con centinaia, migliaia di nostri clienti pubblicitari la nascita di Mfe-Media for Europe Advertising, cioè una nuova concessionaria internazionale e questo segna una voglia di ulteriore crescita e di sviluppo di Mediaset nel territorio europeo”, aggiunge. “Noi non solo stiamo riuscendo a lavorare al meglio con tutte le nuove tecnologie, ma abbiamo con molti clienti un rapporto storico, un rapporto che insieme a loro chiamiamo di partnership. Siamo cresciuti insieme. Io penso che questo abbia un grande valore. Non ci sono innovazioni e tecnologie che tengono. Il rapporto umano, la stima e la fiducia sono un valore unico oggi più che mai”, conclude Pier Silvio Berlusconi al Tg5. LEGGI TUTTO

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    Rigassificatore di Ravenna, Snam: impianto operativo nel primo trimestre 2025

    (Teleborsa) – Proseguono come da cronoprogramma i lavori per il rigassificatore offshore di Ravenna, che approderà a 8,5 km da Punta Marina a fine anno per entrare in esercizio nel primo trimestre del 2025. Lo stato di avanzamento è pari a circa il 90% per le opere a terra (con 450 mila ore lavorate) e superiore al 50% per le opere a mare (800 mila ore lavorate). La nave rigassificatrice si trova attualmente in cantiere a Dubai per gli adeguamenti necessari alla sua collocazione nelle coste antistanti Marina di Ravenna. Da febbraio 2024, inoltre, si sta lavorando allo smantellamento della piattaforma Petra, fase alla quale ha fatto seguito, da metà maggio, l’installazione delle strutture della nuova piattaforma di ormeggio (un’opera imponente lunga circa 440 metri e dal peso di oltre 14.000 tonnellate). I lavori per la diga foranea (circa 900 metri), attualmente in fase di gara, inizieranno ad agosto 2024 e termineranno a ottobre 2026, garantendo sicurezza e operatività in continuo dell’impianto anche in condizioni meteomarine particolarmente avverse. Queste – fa sapere Snam in una nota – le informazioni al centro della conferenza stampa tenutasi oggi a Ravenna, durante la quale il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, il sindaco di Ravenna Michele de Pascale e l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier sono intervenuti insieme per fare il punto sulla roadmap per l’arrivo della BW Singapore, nave rigassificatrice acquistata da Snam nel luglio 2022 e dotata – come l’Italis Lng in esercizio a Piombino dal luglio 2023 – di una capacità di rigassificazione annua di 5 miliardi di metri cubi. Con l’entrata in esercizio della BW Singapore, la capacità di rigassificazione complessiva del Paese salirà a 28 miliardi di metri cubi all’anno, un volume corrispondente a circa il 45% della domanda italiana di gas del 2023. Una cifra, i 28 miliardi metri cubi, uguale a quanto importato dalla Russia nel 2021 e, come tale, capace di consolidare la sicurezza degli approvvigionamenti cui l’Italia, anche attraverso l’ampio ventaglio di azioni e progetti in capo a Snam, sta continuando a lavorare.Sono state confermate anche le ricadute positive per il territorio connesse alla realizzazione dell’impianto. Degli oltre 240 fornitori coinvolti, infatti, più di 80 vengono dalla Provincia di Ravenna o dall’ Emilia-Romagna. Sono stati assegnati contratti a imprese del territorio del Ravennate per oltre 300 milioni di euro (corrispondenti a circa il 30% dell’intero investimento). Ogni anno, poi, Snam sosterrà costi per 30 milioni di euro (servizi marittimi, attività O&M, servizi meteo e monitoraggi), che a loro volta alimenteranno l’economia del territorio. Dal punto di vista occupazionale, sono 800 le risorse impegnate nel progetto, ma in corrispondenza del picco di attività le persone al lavoro saranno più di 1.200. LEGGI TUTTO