4 Luglio 2024

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    PNRR, Fitto: “Oltre 150 miliardi a debito, utilizzare bene risorse”

    (Teleborsa) – Il PNRR rappresenta sicuramente una “opportunità” con 71 miliardi di euro a fondo perduto, ma “122 miliardi sono a debito cui vanno aggiunti i 30 miliardi a debito del Piano Nazionale complementare”. Lo ha sottolineato il Ministro per gli affari europei, la politica di coesione, il Sud e il Pnrr, Raffaele Fitto, intervenendo all’appuntamento dell’Anci ‘Il Pnrr dei Comuni e delle Città. “Si tratta di oltre 150 miliardi a debito – ha precisato – e questo ci fa capire l’approccio che bisogna avere”. Il riferimento del Ministro era alla qualità della spesa, alla necessità di utilizzare bene le risorse per investimenti che consentano di avere effetti sulla crescita.Negli anni scorsi l’assenza del Patto di stabilità, sospeso per la crisi pandemica, “ha portato a un aumento della spesa, anche di quella corrente”. Il Ministro ha anche sottolineato che oggi, con il Patto che è tornato in vigore, nella nuova versione, dobbiamo porre grande attenzione alla qualità della spesa, affinché gli investimenti producano crescita e capacità di rientrare dal debito.”Abbiamo la necessità di valutare bene gli investimenti del Pnrr e delle politiche di coesione – ha spiegato – per inserire nel programma di investimenti che il governo dovrà presentare in Europa gli interventi che hanno effetti sulla crescita e quindi sulla capacità di rientrare dal debito”. LEGGI TUTTO

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    Fiera Milano, term sheet con Fondazione per trasferimento uffici

    (Teleborsa) – Il CdA di Fiera Milano, quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore fieristico e congressuale, ha deliberato favorevolmente in merito a un’operazione con parti correlate tra la società e la propria controllante Fondazione Ente Autonomo Fiera Internazionale di Milano.L’operazione ha ad oggetto il trasferimento degli uffici di Fiera Milano, attualmente situati presso il complesso fieristico di Rho. Tali uffici, di proprietà di Fondazione Fiera Milano e concessi in locazione a Fiera Milano nell’ambito del contratto di locazione del Polo Esterno sottoscritto nel 2014, saranno trasferiti in una nuova sede ubicata nelle immediate vicinanze del complesso fieristico di Rho. La nuova sede, situata in Rho (MI), Largo Metropolitana n. 5, comprende uno spazio complessivo di 8.708 mq ed è anch’essa di proprietà di Fondazione Fiera Milano.Sulla base delle analisi economico-finanziarie condotte, la società comunica che gli impatti economici derivanti dall’operazione in oggetto non sono da considerarsi materiali. LEGGI TUTTO

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    Wall Street chiusa per l’Independence Day, attesa per dati su occupati

    (Teleborsa) – Wall Street oggi è chiusa per la festività del 4 luglio, l’Independence Day, che commemora l’adozione della Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America il 4 luglio 1776, con la quale le Tredici colonie si distaccarono dal Regno di Gran Bretagna.Ieri le contrattazioni della Borsa di New York sono terminate in anticipo, a metà giornata. La seduta è stata caratterizzata dai nuovi record per l’indice Nasdaq e per l’S&P 500 che si sono apprezzati rispettivamente dello 0,9% e dello 0,5% sostenuti in particolare dal rialzo dei titoli Tesla e Nvidia.La giornata è povera di indicazioni macro. L’unica indicazione è arrivata dai dati sugli ordini all’industria tedeschi a maggio, che sono risultati decisamente inferiori alle previsioni, con un calo di 1,6% m/m (atteso +0,5% m/m) e un crollo del tendenziale a -8,6%.Domani sarà invece una giornata importante, con la pubblicazione da parte del Dipartimento del Lavoro americano (BLS) del report sugli occupati negli Stati Uniti.Le celebrazioni per l’Independence Day significano anche che potremmo non ricevere aggiornamenti importanti su una possibile sostituzione del candidato democratico alle elezioni presidenziali statunitensi, fanno notare gli analisti di ING. Gli ultimi resoconti dei media suggeriscono che il presidente Joe Biden sta valutando l’abbandono data la crescente pressione all’interno del partito democratico, sebbene abbia ricevuto il sostegno dei principali governatori democratici dopo un incontro tenutosi ieri alla Casa Bianca. Altri rapporti suggeriscono che il vicepresidente Kamala Harris è il più probabile a prendere il suo posto. La seconda opzione resta il governatore della California Gavin Newsom.(Foto: © Frederic Prochasson | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Redfish, il presidente Paolo Pescetto acquista azioni per ribadire fiducia

    (Teleborsa) – Paolo Pescetto, presidente e fondatore di RedFish LongTerm Capital, holding di partecipazioni industriali quotata su Euronext Growth Milan e specializzata in investimenti in piccole e medie imprese ad elevato potenziale, ha acquistato a titolo personale 20.000 azioni al prezzo di 1,15 euro nella seduta dell’1 luglio, per un controvalore pari a 23.000 euro.L’operazione è stata fatto “a conferma della grande fiducia che ripone nella società e nel suo potenziale”, si legge in una nota.In quella seduta il titolo ha perso il 12% (da 1,30 euro a 1,14 euro per azione), probabilmente per l’uscita di fondi entrati in IPO, vista la scadenza del lock-up di 12 mesi dalla quotazione. RedFish LongTerm Capital si è quotata il 30 giugno 2023 con un prezzo di 1,50 euro per azione. Il titolo si è sempre mantenuto sotto quel livello negli ultimi 12 mesi, a parte una manciata di sedute.Sopra la media i volumi degli ultimi giorni, con un controvalore di 298 mila euro lunedì, 238 mila euro martedì e 191 mila euro mercoledì, mentre nelle tre settimane precedenti non aveva mai superato i 20 mila euro.”Sostenere RedFish LongTerm Capital significa investire nell’imprenditoria italiana autentica, fatta di Mid e Small cap dalle grandi potenzialità di crescita che rischiano di essere sottovalutate da un mercato che punta al tutto e subito – afferma Pescetto – La mission di RedFish è quella di supportare tali aziende e garantire loro le risorse finanziarie necessarie a incentivarne la crescita e visibilità che meritano”. “Con questa operazione ho tenuto a evidenziare la fiducia che ripongo in un modello di business che predilige la lungimiranza e la capacità di saper cogliere opportunità di investimento valide e sicure – aggiunge – In portafoglio abbiamo solo attività che operano in settori in crescita, tra cui la consolidata Movinter, la cui crescita esponenziale ha mostrato l’efficacia della nostra strategia, PureLabs, che opera nel settore della prevenzione medicale ed è sempre più vicina all’obiettivo di diventare il punto di riferimento dei centri di diagnostica in Italia o, infine, Convergenze che sta operando per ridurre il digital divide tra nord e sud Italia. Ritengo che il corso delle azioni RedFish non rifletta ancora il valore intrinseco dell’azienda, e che vi sia quindi un potenziale inespresso che possa emergere nel medio termine”. LEGGI TUTTO

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    Cybersecurity, Angelini (Banca d’Italia): necessaria cooperazione pubblico-privato

    (Teleborsa) – Il vicedirettorte generale della Banca d’Italia, PaoloAngelini, ha dichiarato che “contromisure individuali, regolamentazione, supervisione, pur potenziate, non bastano a proteggere il settore da minacce sempre più sofisticate e insidiose. La cooperazione tra i vari attori coinvolti consente di promuovere la consapevolezza dei rischi connessi con le tecnologie più innovative, individuare tempestivamente le minacce e attivare le azioni di rimedio più efficaci”. “In questo ambito – ha sottolineato Angelini nel suo intervento in apertura del convegno “La cooperazione pubblico-privato per la resilienza cyber del settore finanziario italiano – Le opportunità per gli operatori e il ruolo del CERTFin – la cooperazione tra gli intermediari finanziari, lungi dal rappresentare una minaccia per la concorrenzialità del mercato, costituisce un indispensabile strumento di contenimento del rischio”. La Banca d’Italia, ha ricordato, “ha da sempre promosso queste forme di cooperazione nei campi in cui le decisioni dei singoli intermediari non sono in grado di conseguire risultati ottimali. Tramite il proprio CERT (CERTBI), la Banca intrattiene rapporti di collaborazione con i diversi attori che operano nell’architettura nazionale di cybersicurezza: in primo luogo l’ACN, ma anche la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza. Ugualmente attraverso il CERT del settore finanziario, il CERTFin, avviato nel 2017 insieme all’ABI, facciamo fronte comune nella prevenzione e nel contrasto dei nuovi rischi”.”L’esperienza di questi sette anni di funzionamento è ampiamente positiva – ha dichiarato Angelini – come testimoniato dalla crescita del numero di partecipanti (passati da circa 20 agli odierni 70), dal significativo aumento degli scambi informativi e dal potenziamento della rete di collaborazione con organismi simili a livello internazionale”. “Anche la cooperazione con soggetti esterni al mondo della finanza è assai importante – ha aggiunto –. Il cyber-spazio non ha confini, e le tecniche di attacco dei cybercriminali non differenziano la vittima in funzione del settore di appartenenza”. Nel nostro Paese, da qualche anno, un approccio di sistema è reso possibile dall’adozione di una Strategia di cybersicurezza nazionale e dal ruolo trasversale assegnato alla ACN. Anche il legislatore europeo ha tracciato, con la direttiva NIS, un percorso di collaborazione tra le istituzioni dei settori essenziali della società e dell’economia”, ha sottolineato Angelini LEGGI TUTTO

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    Gardant Investor SGR lancia fondo Caesar. Raccolti 100 milioni di euro

    (Teleborsa) – Gardant Investor SGR, società di gestione del risparmio appartenente al gruppo Gardant, ha istituito il fondo “Caesar”. Si tratta di un fondo di credito destinato all’erogazione di finanziamenti immobiliari garantiti in Italia, con un focus nell’erogazione di finanziamenti ad imprese e progetti real estate, ovvero rifinanziamenti o ristrutturazione del debito di aziende con fondamentali solidi, e con un sottostante immobiliare. “Questa operazione – ha affermato Guido Lombardo, Chief Investment Officer e Consigliere di Gardant Investor SGR – è un perfetto esempio di come la nostra SGR si ponga sul mercato, facendo leva sull’ecosistema del gruppo Gardant, e rappresenta un importante segnale per il comparto italiano del lending”.Caesar è stato sottoscritto da investitori istituzionali per un ammontare pari a 100 milioni di euro. Attraverso questa operazione Gardant Investor SGR, gestita dal direttore generale Federico Roggerini, supera i 700 milioni di euro di raccolta e 140 milioni di euro di finanziamenti real estate deliberati.”Il fondo – ha commentato Mirko Briozzo, Chief Executive Officer del gruppo Gardant – rientra nella strategia di posizionamento del gruppo Gardant che punta, anche attraverso Gardant Investor SGR, a posizionarsi come primo operatore pienamente integrato in Italia nel settore del credito, in grado di operare al fianco di investitori e banche lungo l’intera filiera di valore – dalle attività di direct lending, alla gestione di asset in stato reperforming e non-performing.” Caesar, la cui gestione è stata affidata ad Antonio Alfano, Head of Lending Strategies della SGR, ha già effettuato la prima operazione di investimento a favore di una primaria società italiana di costruzione e sviluppo immobiliare. LEGGI TUTTO

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    CONSOB, consultazione su contributo di vigilanza per cartolarizzazioni e crowdfunding

    (Teleborsa) – CONSOB sottopone al mercato una consultazione sulle proposte di ridefinizione del contributo di vigilanza dovuto dai soggetti che effettuano operazioni di cartolarizzazione e dai fornitori di servizi di crowdfunding, rese necessarie a seguito delle modifiche del quadro normativo di riferimento, efficaci dal gennaio 2024.In particolare, per le operazioni di cartolarizzazione nel vigente Regime contributivo, sono assoggettati al pagamento del contributo di vigilanza le società veicolo per la cartolarizzazione (SSPE), i cedenti, i promotori ed i prestatori originari sottoposti alla vigilanza della CONSOB. Il criterio di tariffazione adottato prevede il pagamento di un importo fisso pro capite. La Commissione intende ridefinire la fattispecie contributiva prevedendo che sia tenuto al pagamento il soggetto designato, su cui incombe soddisfare gli obblighi di informazione, e che la misura del contributo, calcolata sempre in misura fissa, sia diversificata per tenere conto della diversa vigilanza espletata sulle operazioni di competenza CONSOB rispetto alle cartolarizzazioni STS.Per quanto riguarda i fornitori di servizi di crowdfunding, la normativa primaria è stata adeguata rispettivamente alla direttiva (UE) e al Regolamento (UE) relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese. In particolare, la direttiva e il Regolamento hanno integrato la disciplina in materia consentendo ai fornitori di servizi di crowdfunding di promuovere contemporaneamente sia offerte di lending che di strumenti finanziari (lending based crowdfunding e investment based crowdfunding).Ai fini dell’assoggettamento a contribuzione della categoria, si rende necessario modificare il provvedimento sul Regime contributivo in vigore, definendo puntualmente l’ambito soggettivo di applicazione del contributo ai sensi delle nuove norme.Per quanto attiene al criterio di tariffazione, in considerazione della fase di avvio dell’adozione della nuova normativa, che non permette ad oggi di avere a disposizione dati quantitativi riferiti all’attività (quali ad esempio i ricavi o il volume di affari), il contributo sarà commisurato in relazione al numero dei servizi di crowdfunding autorizzati e prevedendo che il contributo sia aumentato di un ulteriore importo, qualora il fornitore sia autorizzato a svolgere anche la gestione individuale di portafogli di prestiti. LEGGI TUTTO

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    Riforma fiscale: riscossione con più rate, cartelle scadono dopo 5 anni

    (Teleborsa) – Con l’approvazione, ieri in Cdm, del decreto legislativo che riordina il sistema di riscossione dei tributi (dlgs Riscossione) – il decimo decreto attuativo delle delega approvato e operativo – il Governo ha completato la riforma del Fisco. Oltre ai 10 decreti fiscali approvati in via definitiva, il governo ha approvato in via preliminare altri 4 provvedimenti su dogane, imposizione indiretta, imposizione diretta e un primo correttivo su concordato, adempimento collaborativo, calendario fiscale. “Con questo avremo un quadro completo della materia. Ulteriori interventi richiederanno ulteriori risorse” ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.L’obiettivo del decimo decreto della delega fiscale targata Meloni-Leo è rendere la riscossione più veloce ed efficiente, snellendo l’enorme magazzino di debiti fiscali, arrivato alla cifra di 1.200 miliardi. Dopo i pareri parlamentari, il provvedimento sulla riscossione è tornato in cdm arricchito dei suggerimenti delle commissioni Finanze.Tra le principali misure contenute nel provvedimento figura l’allungamento dei tempi per saldare i debiti con il fisco, con il passaggio graduale dalle attuali 72 ad un massimo di 120 rate mensili su un orizzonte di 10 anni e il discarico automatico delle cartelle non riscosse entro 5 anni. Il Governo punta a concentrare l’attività di riscossione sui crediti con maggiori possibilità di recupero attraverso un piano annuale delle attività di recupero svolte da Agenzia delle Entrate-Riscossione, da inserire nell’ambito della convenzione stipulata tra il Mef e l’Agenzia delle entrate. Dal primo gennaio 2025 entrerà in vigore il discarico automatico delle cartelle a 5 anni: dopo cinque anni di tentativi di riscossione andati a vuoto, l’agente restituirà la cartella all’ente che l’ha emessa. Per i carichi che saranno affidati nel 2025, il discarico automatico opererà al 31 dicembre 2030, per quelli che saranno affidati nel 2026 opererà al 31 dicembre 2031, e così via. A quel punto l’ente creditore potrà cercare di incassarli per conto suo, magari affidandosi a enti privati di riscossione e cartolarizzando – qui la novità introdotta dopo l’esame parlamentare – il credito. Sull’arretrato viene invece attuata “un’operazione verità”, ha spiegato Leo, con l’istituzione di una commissione ad hoc che “procede all’analisi del magazzino” e successivamente relaziona al ministro dell’Economia, proponendogli le possibili soluzioni con precise scadenze. Per i contribuenti che devono sanare i propri debiti fiscali viene introdotta la semplificazione e l’allungamento della rateizzazione. Il prossimo anno e anche nel 2026, per i debiti fino a 120mila euro, si potrà avere una dilazione in 84 rate mensili contro le 72 attuali. Nel 2027 e 2028 si passerà a 96 rate, mentre dal 2029 la dilazione si allungherà fino a 108 rate. A partire dal 2031 poi, a semplice richiesta, si potrà dilazionare ancora, arrivando a 120 rate mensili. Per ottenere lo stesso numero di rate per i debiti superiori a 120mila euro, invece, così come prevede la legislazione vigente nella cosiddetta rateazione straordinaria, il contribuente dovrà invece provare la propria situazione di obiettiva difficoltà economico-finanziaria. L’operazione non è indolore per i conti pubblici ed anche per questo è stata resa graduale. Nella relazione tecnica viene infatti stimato un costo complessivo dal 2025 al 2037 di circa 2,5 miliardi, coperti con il fondo taglia tasse. LEGGI TUTTO