1 Luglio 2024

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    BlackRock lancia ETF azionario con copertura del 100% dal rischio di ribasso

    (Teleborsa) – BlackRock, il più grande asset manager al mondo, ha ampliato la sua piattaforma ETF attiva con una serie di ETF buffer che mirano a fornire agli investitori un’esposizione al potenziale di crescita azionaria cercando al contempo di massimizzare la protezione dai ribassi. Il primo della serie, l’ETF iShares Large Cap Max Buffer Jun (Cboe: MAXJ), è stato lanciato oggi, rendendolo l’ETF max buffer più conveniente che mira a una protezione dai ribassi fino al 100% sul mercato.Utilizzando una combinazione di opzioni, gli ETF iShares Large Cap Max Buffer cercano di replicare il rendimento del prezzo delle azioni dell’ETF sottostante, l’ETF iShares Core S&P 500, fino a un certo upside cap, cercando al contempo fornire un buffer fino al 100% contro le perdite per ciascun periodo di copertura applicabile.”Con livelli record di liquidità in disparte, molti investitori sono alla ricerca di strumenti che li aiutino a superare la volatilità del mercato prima di rientrare nel mercato – ha affermato Rachel Aguirre, Head of U.S. iShares Product presso BlackRock – Gli ETF iShares Max Buffer semplificano l’accesso alle tradizionali strategie di gestione del rischio istituzionale nella comodità del wrapper ETF, fornendo agli investitori strumenti di portafoglio resilienti per aiutarli a rimanere investiti in qualsiasi ciclo di mercato”. LEGGI TUTTO

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    Franchetti, ok da assemblea a potenziamento voto plurimo e AuCap da 10 milioni

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Franchetti, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella manutenzione di reti infrastrutturali, ha approvato a maggioranza dei soci presenti (con il 98,000% dei diritti di voto presenti in assemblea pari al 93,547% dei diritti di voto complessivi) la proposta di incremento del numero di voti attribuiti alle azioni a voto plurimo emesse dalla società da 3 a 10 voti.Via libera anche all’attribuzione della delega al Consiglio di Amministrazione ad aumentare il capitale sociale a pagamento, anche con esclusione del diritto di opzione per un importo massimo di complessivi 10 milioni di euro, comprensivi dell’eventuale sovrapprezzo.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    Airbus: accordo con Spirit AeroSystems

    (Teleborsa) – Airbus SE ha firmato un accordo preliminare vincolante con Spirit AeroSystems per una potenziale acquisizione di importanti attività correlate ad Airbus, in particolare la produzione di sezioni di fusoliera dell’A350 a Kinston, North Carolina, USA, e a St. Nazaire, Francia; delle ali e della sezione centrale della fusoliera dell’A220 a Belfast, Irlanda del Nord, e Casablanca, Marocco; nonché dei piloni dell’A220 a Wichita, Kansas, USA.Con questo accordo, Airbus – spiega la nota – mira a garantire la stabilità dell’approvvigionamento per i suoi programmi di aeromobili commerciali attraverso una soluzione più sostenibile, sia operativamente che finanziariamente, per i vari pacchetti di lavoro di Airbus di cui Spirit AeroSystems è attualmente responsabile.La transazione coprirà l’acquisizione di queste attività. Airbus riceverà un compenso di 559 milioni di dollari da Spirit AeroSystems, per un importo nominale di USD 1,00, soggetto ad aggiustamenti anche in base al perimetro finale della transazione.La conclusione di accordi definitivi rimane subordinata a un processo di due diligence. Pur non essendoci alcuna garanzia che l’operazione sarà conclusa, “tutte le parti sono disposte e interessate a lavorare in buona fede per progredire e completare questo processo nel modo più tempestivo possibile”, conclude la nota. LEGGI TUTTO

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    TXT e-solutions acquista Refine Direct per 21,8 milioni di euro

    (Teleborsa) – TXT e-Solutions, azienda italiana di informatica quotata su Euronext STAR Milan, ha sottoscritto il contratto per l’acquisizione del 100% del capitale di Refine Direct. TXT ne consoliderà i risultati all’interno della sua divisione Smart Solutions a partire dal 1° luglio 2024. Si tratta di una società nata nel 2016 da un progetto degli attuali soci venditori che ad oggi vanta tecnologie proprietarie e competenze specializzate nel campo del digital marketing, con un’offerta legata ad una piattaforma multi-canale basata su algoritmi di Intelligenza Artificiale per l’analisi dei dati.Nel 2023 i ricavi delle vendite si sono attestati a 16,7 milioni di euro (+11,5% YoY), con EBITDA Adjusted pari a circa 3,4 milioni (EBITDA margin Adjusted pari al 20,1%). Per l’anno in corso e nel biennio 2025-2026 si prevede un CAGR a doppia cifra, guidato dalla crescita organica e dalle sinergie con il gruppo TXT, che prevedono ulteriori investimenti nel polo MarTech e l’espansione internazionale dell’offerta.L’investimento in Refine complementa e rafforza l’offerta MarTech del gruppo TXT avviata con la recente acquisizione I MILLE e Uasabi e rappresenta un importante milestone per la crescita e la diversificazione dell’offerta TXT di Smart Solutions a favore del segmento MarTech, si legge in una nota.”Stiamo costruendo un polo MarTech partendo da realtà consolidate che faremo evolvere in un ecosistema che combina tecnologie innovative, creatività e solida capacità di execution – dichiara l’AD Daniele Misani – Il gruppo TXT con Refine Direct incrementa il portfolio proprietario di Smart Solutions e aggiunge al team di management una squadra di grande valore, che crede fortemente nel progetto sinergico del gruppo TXT, come dimostra il loro importante nuovo ruolo di azionisti TXT. Continueremo ad investire per incrementare le sinergie, la crescita di volumi e l’espansione su scala internazionale”.Il corrispettivo base pagato al closing per l’acquisto del 100% di Refine, al netto degli earnout e della PFN che sarà regolata in denaro, è stato convenuto tra le parti in 21,8 milioni di euro, di cui 12,1 milioni (55,4%) pagati in denaro e 9,7 milioni (44,6%) mediante corresponsione di azioni TXT e-solutions cedute al prezzo concordato tra le parti pari a 23 euro per azione. La Posizione Finanziaria Netta che risulterà al closing sarà regolata in denaro. LEGGI TUTTO

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    Commercio multicanale, Oroarezzo: “Per i gioiellieri è il presente e il futuro”

    (Teleborsa) – Commercio nei punti vendita fisici contro commercio online, la distinzione è superata. “Il commercio è uno solo, multicanale” dice Pierluigi Ascani dell’istituto di ricerche di mercato Format Research, durante Oroarezzo 2024, il salone internazionale di Italian Exhibition Group dedicato alla manifattura orafo-gioielliera tenutosi ad Arezzo Fiere e Congressi. Le gioiellerie più strutturate riescono a dotarsi oggi del livello di organizzazione per far fronte alle nuove richieste dei consumatori. Lo certificano i numeri, presentati in anteprima da Federpreziosi a Oroarezzo: fatto 100 il numero di addetti nel 2013, in 10 anni ha perso 14 punti base, ma il numero delle gioiellerie ha perso 24 punti base. Il numero degli addetti è superiore al numero gioiellerie, “dunque meno gioiellerie ma più strutturate e con più dipendenti, e questa è una buona notizia”, ha detto Ascani.In un mercato da 6,3 miliardi solo per le gioiellerie, la distribuzione sul territorio nazionale vede al Sud e nelle Isole il 40,5% delle gioiellerie a fronte del 30,4% degli addetti, nelle regioni del Nord Ovest si registra una situazione più equilibrata con il 22,6% delle gioiellerie e il 23,9% degli occupati; a Nord Est il 15,6% di gioiellerie e il 25,8% di occupati; nel Centro Italia 21,3% gioiellerie e quasi il 20% degli occupati. Dei 6,3 miliardi, 938 milioni arrivano dal commercio elettronico. È il valore del solo commercio elettronico prodotto da gioiellerie, che confermano un appeal riconoscibile sul cliente anche per la vendita online. Appeal che si sostiene sugli investimenti in comunicazione: tecnologia, formazione e professionalità servono a costruire un flusso di comunicazione che sia ibrido e integrato nei diversi canali online (il cui presidio, secondo i consumatori e il mercato, oggi è dato per scontato) e che conduca fino al negozio fisico. Ai talk sul tema hanno partecipato Stefano Andreis, presidente Federpreziosi Confcommercio, Elena Spanò, presidente Federpreziosi Confcommercio Firenze Arezzo e Simone Haddad, vicepresidente Federpreziosi Confcommercio Roma. LEGGI TUTTO

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    USA, spese costruzioni in diminuzione a maggio

    (Teleborsa) – Diminuisce, contro attese per un aumento, la spesa per costruzioni in USA a maggio 2024. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 2.139,8 miliardi di dollari, registrando una diminuzione dello 0,1% su base mensile, rispetto al +0,3% delle stime degli analisti, dopo il +0,3% di aprile. Su base annua si è visto invece un incremento del 6,4%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono scese dello 0,3% a 1.652,1 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono scese dello 0,2% a 918,2 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un incremento dello 0,5% a 487,6 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Commissione Ue a Meta: “Modello ‘pay or consent’ non è conforme a Digital Markets Act”

    (Teleborsa) – Il modello pubblicitario “pay or consent” (“paga o accetta”) adottato da Meta non è conforme al Digital Markets Act (DMA). È quanto evidenzia la Commissione europea nel parere preliminare inviato oggi alla società statunitense. Secondo la Commissione, “questa scelta binaria costringe gli utenti ad acconsentire alla combinazione dei loro dati personali e non riesce a fornire loro una versione meno personalizzata ma equivalente dei social network di Meta”.”Il modello di abbonamento senza pubblicità è in linea con le direttive della più alta corte europea ed è conforme al DMA”, commenta “a caldo” un portavoce di Meta, aggiungendo “siamo aperti ad un dialogo costruttivo con la Commissione europea per portare a termine questa indagine”.Le considerazioni di Bruxelles “Le piattaforme online spesso raccolgono dati personali attraverso servizi propri e di terzi per fornire servizi pubblicitari online. Grazie alla loro posizione significativa nei mercati digitali, i gatekeeper – rileva la Commissione Ue – sono stati in grado di imporre termini di servizio alla loro vasta base di utenti consentendo loro di raccogliere grandi quantità di dati personali. Ciò ha offerto loro potenziali vantaggi rispetto ai concorrenti che non hanno accesso a una quantità così grande di dati, creando così elevate barriere alla fornitura di servizi pubblicitari online e di servizi di social network. Ai sensi dell’articolo 5, paragrafo 2, del DMA, i gatekeeper devono chiedere il consenso degli utenti per combinare i loro dati personali tra i servizi principali della piattaforma designati e altri servizi e, se un utente rifiuta tale consenso, dovrebbe avere accesso a un’alternativa meno personalizzata ma equivalente. I gatekeeper non possono subordinare l’utilizzo del servizio o di determinate funzionalità al consenso degli utenti. In risposta ai cambiamenti normativi nell’UE, Meta ha introdotto nel novembre 2023 un’offerta binaria “paga o acconsenti” in base alla quale gli utenti Ue di Facebook e Instagram devono scegliere tra: (i) l’abbonamento a pagamento mensile a una versione senza pubblicità di questi social network o (ii) l’accesso gratuito a una versione di questi social network con annunci personalizzati”. In tale scenario La Commissione ritiene in via preliminare che “il modello pubblicitario ‘a pagamento o con consenso’ di Meta non sia conforme alla DMA in quanto non soddisfa i requisiti necessari di cui all’articolo 5, paragrafo 2”. In particolare, il modello di Meta:non consente agli utenti di optare per un servizio che utilizza meno dati personali ma che è altrimenti equivalente al servizio basato sugli “annunci personalizzati”. Non consente, inoltre, agli utenti di esercitare il diritto di acconsentire liberamente alla combinazione dei propri dati personali. “Per garantire il rispetto della DMA, gli utenti che non acconsentono – rileva la Commissione – dovrebbero comunque avere accesso a un servizio equivalente che utilizzi meno i loro dati personali, in questo caso per la personalizzazione della pubblicità”.Nel corso della sua indagine, la Commissione fa sapere di essersi coordinata con le autorità competenti in materia di protezione dei dati.Prossimi passiInviando i risultati preliminari, la Commissione informa Meta della sua opinione preliminare secondo cui la società viola la DMA. Ciò non pregiudica l’esito dell’indagine. Meta ha ora la possibilità di esercitare i propri diritti di difesa esaminando i documenti contenuti nel fascicolo d’indagine della Commissione e rispondendo per iscritto alle risultanze preliminari della Commissione. La Commissione concluderà la sua indagine entro 12 mesi dall’apertura del procedimento il 25 marzo 2024. Se le opinioni preliminari della Commissione dovessero essere alla fine confermate, la Commissione adotterà una decisione constatando che il modello di Meta non è conforme all’articolo 5, paragrafo 2, della DMA. In caso di non conformità, la Commissione può imporre sanzioni fino al 10% del fatturato mondiale totale del gatekeeper. Tali sanzioni possono arrivare fino al 20% in caso di recidiva. Inoltre, in caso di non conformità sistematica, la Commissione ha anche il potere di adottare rimedi aggiuntivi come obbligare un gatekeeper a vendere un’impresa o parti di essa o vietare al gatekeeper di acquisire servizi aggiuntivi legati alla non conformità sistemica. “La Commissione – si legge in una nota – continua il suo impegno costruttivo con Meta per individuare un percorso soddisfacente verso un’effettiva conformità”.”La nostra indagine – ha affermato la vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, Margrethe Vestager – mira a garantire la contendibilità nei mercati in cui gatekeeper come Meta hanno accumulato dati personali di milioni di cittadini dell’UE per molti anni. La nostra opinione preliminare è che il modello pubblicitario di Meta non sia conforme al Digital Markets Act. E vogliamo consentire ai cittadini di poter assumere il controllo sui propri dati e scegliere un’esperienza pubblicitaria meno personalizzata”.”Oggi compiamo un altro importante passo per garantire il pieno rispetto del DMA di Meta. La nostra opinione preliminare è che il modello di business ‘Pay or Consent’ di Meta viola il DMA. La DMA – ha sottolineato il commissario per il mercato interno, Thierry Breton – è lì per ripristinare agli utenti il ??potere di decidere come utilizzare i propri dati e garantire che le aziende innovative possano competere ad armi pari con i giganti della tecnologia sull’accesso ai dati”.”È una buona notizia che la Commissione stia intraprendendo un’azione di enforcement basata sul Digital Markets Act contro il modello pay-or-consent di Meta ha dichiarato Agustin Reyna, direttore generale dell’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) –. Questa notizia si aggiunge alle denunce contro il modello di Meta per violazione della legge sui consumatori e della legge sulla protezione dei dati che le organizzazioni dei consumatori hanno presentato negli ultimi mesi. Ora chiediamo a Meta di rispettare le leggi a tutela dei consumatori”. (Foto: Mariia Shalabaieva on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, manifattura in frenata a giugno ma resta in zona espansione

    (Teleborsa) – L’attività della manifattura in Giappone scivola, ma resta in zona espansione, con la produzione industriale che aumenta per la prima volta in oltre un anno e i nuovi ordini che diminuiscono ulteriormente. I posti di lavoro si espandono mentre la fiducia delle imprese migliora attestandosi sui livelli massimi del semestre.L’indice PMI manifatturiero, pubblicato da Markit ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 50 punti, rispetto ai 50,4 punti di maggio. Il dato è anche leggermente inferiore alle stime degli analisti che si attendevano una discesa fino a 50,1 punti.L’indicatore si conferma comunque sulla soglia critica dei 50 punti, denotando espansione dell’attività. LEGGI TUTTO