Giugno 2024

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    ITA-Lufthansa, via libera UE vicino: le garanzie offerte

    (Teleborsa) – L’attesissimo via libera alle nozze fra ITA Airways e Lufthansa arriverà anche prima del previsto. Fonti di Bruxelles hanno anticipato che l’antitrust europea capitanata da Margrethe Vestager darà il suo assenso all’acquisizione del vettore italiano da parte di Lufthansa a giorni, in ogni caso entro il fatidico 4 luglio che rappresenta il termine ultimo per prendere una decisione. Una volta giunto il parere favorevole della Commissione europea, ci vorranno altri due mesi per il closing definitivo.Commissione UE dirà sì all’operazioneLa Commissione europea è pronta a dare il via libera all’operazione, che consentirà alla big tedesca di acquistare dal MEF una quota del 41% di ITA Airways, la piccola compagnia nata dalle ceneri della vecchia Alitalia. Ciò avverrà mediante la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato del valore di 325 milioni di euro. Lufthansa avrà poi un’opzione per salire fino al 100% di ITA Airways.Il via libera della UE è stato favorito dal “rinforzo” delle garanzie offerte dalla compagnia tedesca, che ha rinunciato a diversi slot e limitato l’operatività su una serie di tratte a lungo raggio, per garantite all’Autorità per la concorrenza la competitività del mercato del trasporto aereo.Una volta entrata in Lufthansa, ITA farà parte di un universo composto da oltre trecento società tra controllate e partecipate, operanti come network carrier, vettori point-to-point e società di servizi del trasporto aereo. Tra le compagnie aeree già controllate dai tedeschi figurano Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings, Air Dolomiti e Swiss, in aggiunta alle cmpagnie specializzate sul cargo e ad una serie di società operanti nel settore dei servizi al trasporto aereo.Le garanzie offerteLe garanzie offerte da Lufthansa nell’ultimo pacchetto di “rimedi” presentato a Bruxelles ad inizio settimana, per l’acquisizione di una quota di minoranza di ITA Airways, includono la cessione di alcuni slot, soprattutto su Milano e Roma, e la limitazione dei voli su una serie di tratte a lungo raggio, che era il nodo ancora da sciogliere per ottenere il sì definitivo dell’autorità antitrust. Il vettore tedesco, che è parte dell’alleanza Star Alliance di cui fanno parte anche United e Canada Airlines, ha dovuto garantire la tutela della concorrenza e prezzi bassi sui voli a lungo raggio che collegano Fiumicino a destinazioni chiave del Nord America come Chicago, Washington, San Francisco e Toronto in Canada, ed ha acconsentito a “congelare” per due anni l’ingresso di ITA nella joint venture cn le due compagnie.La compagnia tedesca, poi si è anche offerta di sostenere i voli intercontinentali delle compagnie rivali sui loro hub: Air France a Parigi, l’olandese KLM ad Amsterdam, Iberia a Madrid e British Airways a Londra. Situazione finanziaria distesaLa situazione finanziaria della compagnia di bandiera tricolore, in passato travagliata, appare oggi alquanto distesa in vista del deal. Le disponibilità liquide prospettiche ammonterebbero a 660 milioni, di cui 420 milioni di disponobilità liquide attuali e altri 240 milioni derivanti da un accordo di finanziamento. Anche il business sta procedendo bene, in una fase molto propizia per il trasporto aereo, con un fatturato che rilterebbe in aumento del 30%, stando a quanto riferito dai sindacati dopo un incontro con l’azienda. LEGGI TUTTO

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    Tesla frena dopo rally vigilia su esito assemblea

    (Teleborsa) – Retrocede Tesla Motors, con un ribasso dell’1,61%, dopo il rally della vigilia innescato dalla notizia che gli azionisti hanno approvato, con una netta maggioranza, la sua controversa retribuzione, pari a 56 miliardi di dollari, bocciata da un giudice, e la decisione di spostare la sede legale della società dal Delaware in Texas. Lo scenario tecnico visto ad una settimana del titolo rispetto all’indice Nasdaq 100, evidenzia un rallentamento del trend dell’azienda attiva nel settore automotive rispetto all’indice dei titoli tecnologici USA, e ciò rende il titolo potenziale obiettivo di vendita da parte degli investitori.Il quadro tecnico di breve periodo di Tesla Motors mostra un’accelerazione al rialzo della curva con target individuato a 184,3 USD. Rischio di discesa fino a 176,5 che non pregiudicherà la buona salute del trend corrente ma che rappresenta una correzione temporanea. Le attese sono per un’estensione della trendline rialzista verso quota 192,1. LEGGI TUTTO

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    Adobe brilla a Wall Street su utili e rialzo guidance

    (Teleborsa) – Seduta decisamente positiva per Adobe Systems, che tratta in rialzo del 14,58%, dopo ricavi e utili trimestrali superiori alle attese e il rialzo della guidance 2024.”Adobe ha raggiunto un fatturato record di 5,31 miliardi di dollari, grazie alla forte crescita di Creative Cloud, Document Cloud ed Experience Cloud – ha affermato Shantanu Narayen, presidente e CEO – Il nostro approccio altamente differenziato all’intelligenza artificiale e la fornitura di prodotti innovativi stanno attirando un universo in espansione di clienti e fornendo più valore agli utenti esistenti”.L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista del produttore di Photoshop e Acrobat più pronunciata rispetto all’andamento dell’S&P 100. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Le implicazioni tecniche attuali di Adobe Systems mostrano un rallentamento della trendline al test del supporto a quota 520,2 USD. Al contrario spunti rialzisti potrebbero spingere all’insù la curva fino al test 532,8. Tecnicamente ci si attende un proseguimento della tendenza ribassista verso nuovi supporti in area 514,8. LEGGI TUTTO

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    USA, Università Michigan: fiducia consumatori giugno peggio di attese

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori americani a giugno. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in diminuzione a 65,6 punti rispetto ai 69,1 punti del mese di maggio e inferiore alle attese degli analisti che si attendevano un livello in aumento fino a 72,1 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 62,5 punti (le attese erano per 71 punti), mentre l’indice sulle attese è diminuito a 67,6 punti dai 68,8 precedenti (il consensus era a 70 punti). LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi import-export si raffreddano a maggio, meglio del consensus

    (Teleborsa) – Risultano in calo i prezzi import-export statunitensi a maggio 2024. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione pari a -0,4% su mese rispetto al consensus che indicava un dato invariato e dopo il +0,9% di aprile. Su base annua, i prezzi import registrano una variazione pari a +1,1%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato una variazione pari a -0,3% su mese e +0,5% su anno.I prezzi export hanno riportato un decremento dello 0,6%, rispetto al +0,6% rivisto del mese precedente e contro il livello invariato del consensus.Su anno il dato evidenzia un incremento dello 0,6%. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni registrano un -0,8% su mese e +1,5% su anno. LEGGI TUTTO

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    Auto, Fitch: dazi UE su veicoli cinesi non saranno un terremoto. Focus su ritorsione

    (Teleborsa) – È improbabile che le tariffe imposte dalla Commissione Europea sui veicoli elettrici (EV) importati dalla Cina incidano materialmente sul panorama competitivo in Europa nel breve termine, dato il rallentamento nella diffusione dei veicoli elettrici. Lo afferma Fitch Ratings in un report sul tema. Tuttavia, se la Cina reagisse, in particolare con misure più ampie che coprano altri tipi di veicoli o anche altri settori industriali, le case automobilistiche tedesche sarebbero le più colpite.L’impatto di eventuali misure più ampie peserebbe sui margini delle case automobilistiche tedesche e sulla generazione di flussi di cassa. Tuttavia, Fitch si aspetta che il margine di manovra esistente aiuti ad assorbire queste pressioni senza che i rating ne risentano.Le importazioni cinesi di veicoli in Europa, compresi quelli prodotti in Cina da Volvo, Polestar e Dacia (gruppo Renault), hanno rappresentato meno del 4% delle vendite di veicoli elettrici nel 2023. Tesla è stata responsabile di oltre un terzo di questo, seguita da SAIC (principalmente con il suo marchio MG) e BYD. SAIC e BYD saranno probabilmente soggette a tariffe aggiuntive rispettivamente del 38,1% e del 17,4%.”Non ci aspettiamo che l’imposizione di tariffe UE sui veicoli elettrici cambi la nostra precedente visione secondo cui la quota di mercato dei marchi cinesi di veicoli elettrici in Europa rimarrà inferiore al 5% nei prossimi anni”, si legge nel report.Le esportazioni verso la Cina rappresentano in media il 10% delle vendite unitarie delle case automobilistiche tedesche, principalmente di modelli di lusso ad alto margine. Sebbene gli acquirenti in questi segmenti tendano ad essere meno sensibili al prezzo e sia possibile trasferire tariffe aggiuntive ai clienti, eventuali tariffe aggiuntive sui veicoli europei importati in Cina saranno probabilmente assorbite dalle case automobilistiche. Questo perché una guerra dei prezzi in Cina sta già colpendo il segmento del lusso, con l’ascesa del SU7 di Xiaomi che compete direttamente con Porsche. “Qualsiasi tariffa aggiuntiva, se assorbita internamente, comporterebbe una certa erosione dei margini”, viene sottolineato.In previsione di possibili tariffe, i marchi cinesi hanno aumentato gli investimenti in Europa per localizzare la produzione: BYD sta costruendo uno stabilimento di produzione in Ungheria, Chery ha firmato un accordo di joint venture in Spagna, mentre altre case automobilistiche cinesi stanno esplorando opportunità in Turchia e in Italia. “Perderanno qualche vantaggio in termini di costi a causa delle maggiori spese di manodopera, energia e produzione in Europa, ma queste vendite saranno comunque più redditizie di quelle nel mercato interno cinese”, dice Fitch. LEGGI TUTTO

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    Francia, spread OAT-Bund ancora in aumento. Le elezioni spaventano i mercati

    (Teleborsa) – È stata una settimana da dimenticare per il CAC 40, l’indice di riferimento del mercato azionario francese, che ha sotto-performato rispetto a tutte le altre Borse europee, ma è soprattutto il premio al rischio sui titoli di Stato francesi a dare l’idea dell’estrema incertezza provocata sui mercati dalla decisione del presidente Emmanuel Macron di sciogliere il parlamento e indire elezioni anticipate.Il differenziale di rendimento sul decennale tra Francia e Germania viaggia intorno ai 76 punti base, livello che non si registrava dalla crisi del Covid di marzo-aprile 2020. Sebbene il rendimento dell’OAT a 10 anni abbia rintracciato di circa 15 punti base rispetto ai picchi di inizio settimana, tornando pressoché ai livelli di venerdì scorso, quello del Bund a 10 anni è sceso sensibilmente, facendo quindi allargare la forbice. Gli spread sul Bund di Italia, Grecia, Spagna, Portogallo sono rispettivamente a quota 158 punti base, 127 pb, 93 pb e 77 pb.Gli investitori stanno prezzando la prospettiva che il partito centrista e pro-business di Macron, Renaissance, perda ulteriormente terreno in Parlamento nel voto a due turni, il 30 giugno e il 7 luglio. Ciò potrebbe portare il presidente a nominare un primo ministro proveniente dal partito di Marine Le Pen, con Macron che ha detto che non si dimetterà indipendentemente dal risultato elettorale.”È probabile che la recente ricostruzione del premio al rischio persista finché gli investitori non avranno chiarezza sull’esito delle prossime elezioni legislative”, hanno scritto gli analisti di Goldman Sachs.Come se non bastasse, all’indomani dell’accordo raggiunto per un “nuovo Fronte popolare” della sinistra, il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire ha attaccato duramente le proposte del blocco della gauche. “Il programma del nuovo Fronte popolare è un delirio totale – ha detto ai microfoni di France Info – è un ritorno al 1981 moltiplicato per 10, è la sicurezza del declassamento e dell’uscita dall’Unione europea”. In particolare, la proposta di pensione a 60 anni provocherebbe un “crollo economico garantito”, “il ritorno della disoccupazione di massa per tutti i francesi” e “il fallimento dei conti pubblici”. A una domanda se l’attuale situazione politica del paese possa portare a una crisi finanziaria, Le Maire ha risposto “sì”. “Oggi paghiamo più del Portogallo per il nostro debito – ha detto Le Maire – Questo è dovuto ai programmi politici che sono sul tavolo relativamente alla domanda se saremo in grado, sì o no, di continuare a finanziare questo debito”.Nei giorni scorsi sono arrivati anche gli avvertimenti delle agenzie di rating. Moody’s ha detto che le elezioni parlamentari anticipate annunciate da Macron “aumentano i rischi per il consolidamento fiscale, un fattore negativo per il credito. Fitch ha affermato che le elezioni “aumentano l’incertezza sul percorso di consolidamento fiscale del paese e sulle prospettive di ulteriori riforme economiche”. Scope ha evidenziato che l’esito delle elezioni “potrebbe limitare ulteriormente la capacità del governo di affrontare le sfide creditizie più urgenti, tra cui il consolidamento delle finanze pubbliche”. LEGGI TUTTO

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    Borse europee in calo con crisi politica Francia, Milano zavorrata da banche

    (Teleborsa) – Seduta negativa per le Borse europee, con gli investitori preoccupati per la situazione di incertezza politica in Francia in vista delle elezioni anticipate annunciate a sorpresa da Emmanuel Macron dopo la sconfitta alle europee. Milano è la peggiore, ancora appesantita dalle banche.Sul fronte macroeconomico, in Francia la statistica definitiva del CPI armonizzato di maggio è stata migliorativa, rilevando variazioni di +0,1% m/m e di +2,6% a/a, contro +0,2% m/m e +2,7% a/a emersi – rispettivamente – in sede preliminare. L’Istat ha invece stimato per aprile 2024 una crescita congiunturale per le esportazioni (+2,3%) e una riduzione per le importazioni (-1,1%), con il saldo commerciale salito a +4.807 milioni di euro.L’Euro / Dollaro USA continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,34%. Segno più per l’oro, che mostra un aumento dell’1,23%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua gli scambi, con un aumento dello 0,36%, a 78,91 dollari per barile.Pesante l’aumento dello spread, che si attesta a +155 punti base, con un deciso aumento di 11 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 3,90%.Tra i listini europei calo deciso per Francoforte, che segna un -1,04%, resta vicino alla parità Londra (-0,12%), e sessione nera per Parigi, che lascia sul tappeto una perdita del 2,06%.Sessione da dimenticare per la Borsa italiana, con il FTSE MIB che sta lasciando sul terreno il 2,48%; sulla stessa linea, viene venduto parecchio il FTSE Italia All-Share, che continua la seduta a 34.951 punti.In discesa il FTSE Italia Mid Cap (-1,08%); come pure, sotto la parità il FTSE Italia Star, che mostra un calo dello 0,32%.Unica Blue Chip di Milano a ottenere un buon risultato Amplifon, che segna un aumento dell’1,96%.Le peggiori performance, invece, si registrano su Banca MPS, che ottiene -5,50%. Sotto pressione Unicredit, con un forte ribasso del 4,89%. In perdita BPER, che scende del 4,67%. Pesante Leonardo, che segna una discesa di ben -4,61 punti percentuali.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Intercos (+2,72%), MARR (+1,01%), Brembo (+0,82%) e LU-VE Group (+0,59%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su MFE B, che prosegue le contrattazioni a -4,06%. Soffre Acea, che evidenzia una perdita del 3,59%. Preda dei venditori Banca Ifis, con un decremento del 2,85%. Si concentrano le vendite su GVS, che soffre un calo del 2,70%. LEGGI TUTTO