Giugno 2024

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    Bellini Nautica prosegue il rally con focus sulla nuova strategia

    (Teleborsa) – Ottima seduta a Piazza Affari per Bellini Nautica, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore della nautica di lusso, che continua il significativo rally dell’ultimo mese. Oggi il titolo ha terminato le contrattazioni a quota 3,22 euro per azione, in aumento del 15%, dopo essere stato più volte sospeso per eccesso di rialzo. Le azioni hanno raddoppiato il loro valore nell’ultimo mese e segnano un +110% da inizio anno.Contattata da Teleborsa, la società ha affermato di non essere a conoscenza di ragioni specifiche dietro l’aumento odierno, ma inserisce la rivalutazione del titolo nel continuo apprezzamento da parte del mercato per la nuova linea strategica di produzione, che per la società potrebbe essere un vero e proprio punto di svolta.Si tratta dell’avvio alla produzione di imbarcazioni a marchio Bellini Yacht, con i primi lanci attesi durante l’anno. Il progetto rappresenta un pilastro fondamentale nella strategia di crescita a lungo termine, oltre che un ritorno alle radici in un contesto completamente rinnovato.Buoni anche i volumi, con il controvalore odierno vicino a 350 mila euro, mentre la capitalizzazione di mercato ha superato i 20,5 milioni di euro. La società si è quotata a giugno 2022 con una capitalizzazione all’IPO di 16,5 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Mercati europei contrastati, bene Milano e Parigi

    (Teleborsa) – Seduta in ordine sparso per le Borse europee, dove spiccano Milano e Parigi dopo lo scivolone di venerdì scorso ancora in scia all’esito delle elezioni europee e alla decisione del presidente francese Macron di indire elezioni parlamentari anticipate, che hanno alimentato i timori riguardo a una tenuta della politica del Vecchio Continente. Sul fronte macroeconomico, in Italia la lettura finale dell’inflazione di maggio ha confermato la variazione tendenziale di +0,8% e quella congiunturale di +0,2%. Negli Stati Uniti a giugno l’indice regionale di fiducia manifatturiera NY Empire ha sorpreso al rialzo, attestandosi a -6 da -15,6 di maggio.L’Euro / Dollaro USA mantiene la posizione sostanzialmente stabile su 1,072. Scambia in retromarcia l’oro, che scivola a 2.313 dollari l’oncia. Seduta positiva per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che mostra un guadagno dell’1,01%.Lieve miglioramento dello spread, che scende fino a +152 punti base, con un calo di 2 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,91%.Tra i mercati del Vecchio Continente composta Francoforte, che cresce di un modesto +0,35%, poco mosso Londra, che mostra un -0,06%, e buona performance per Parigi, che cresce dello 0,91%.Seduta positiva per il listino milanese, che porta a casa un guadagno dello 0,74% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, il FTSE Italia All-Share guadagna lo 0,73% rispetto alla seduta precedente, chiudendo a 35.088 punti. Leggermente positivo il FTSE Italia Mid Cap (+0,55%); come pure, in frazionale progresso il FTSE Italia Star (+0,37%).Alla chiusura della Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta del 17/06/2024 risulta essere stato pari a 2,42 miliardi di euro, in deciso ribasso (-43,22%), rispetto alla seduta precedente che aveva visto la negoziazione di 4,26 miliardi di euro; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,83 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,43 miliardi.In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Leonardo (+2,88%), Banca Popolare di Sondrio (+2,76%), Unipol (+2,63%) e Unicredit (+1,91%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su ERG, che ha chiuso a -4,84%. Calo deciso per Nexi, che segna un -1,63%. Piccola perdita per Recordati, che scambia con un -1,41%. Tentenna Snam, che cede l’1,21%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, MutuiOnline (+3,50%), MFE B (+3,32%), De’ Longhi (+3,29%) e Intercos (+2,68%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su The Italian Sea Group, che ha terminato le contrattazioni a -2,16%. Sotto pressione Carel Industries, con un forte ribasso del 2,07%. Soffre Tinexta, che evidenzia una perdita dell’1,81%. Preda dei venditori Fincantieri, con un decremento dell’1,74%. LEGGI TUTTO

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    RedFish LongTerm Capital tratta anche sulla Borsa di Francoforte

    (Teleborsa) – RedFish LongTerm Capital (RFLTC), holding di partecipazioni industriali specializzata in investimenti in piccole e medie imprese ad elevato potenziale, è da oggi trattata anche sulla Borsa di Francoforte. Dal 30 giugno del 2023 è quotata su Euronext Growth Milan, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alta potenziale di crescita.In particolare, RFLTC ha aderito al Quotation Board di Francoforte, che fa parte del segmento Open Market della Borsa tedesca. A questo mercato accedono le società che sono già quotate in un’altra sede di negoziazione internazionale.La società è stata fondata nel 2020 da Paolo Pescetto, Andrea Rossotti insieme alle famiglie Bazoli e Gitti, ed è una holding di partecipazione industriale con sede a Milano. RFLTC è specializzata in acquisizioni di PMI italiane a conduzione familiare, in particolare le società di interesse per RFLTC sono riconducibili ad aziende mature (EBITDA oltre 2 milioni di euro) ma che vogliono perseguire una nuova fase di forte sviluppo e approcciare il mondo delle acquisizioni sia in Italia che in nuovi mercati esteri. RFLTC acquisisce partecipazioni con un orizzonte temporale di lungo periodo e con una struttura dell’operazione specializzata in minoranze qualificate o, in alterativa, operazioni di maggioranza. LEGGI TUTTO

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    Sciopero Borsa, Colombani (First Cisl): inaccettabili carichi di lavoro e mancati aumenti

    (Teleborsa) – “I problemi di organizzazione del lavoro in Borsa Italiana generano carichi di lavoro non più sopportabili. Non è accettabile, inoltre, che, degli aumenti decisi con il rinnovo del contratto nazionale, la stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo non abbiano visto un euro”. Lo afferma il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, in merito allo sciopero proclamato per il 27 giugno del Gruppo Borsa Italiana.”Non possiamo non rilevare che comportamenti come questi sono in netto contrasto con i progetti europei di un mercato unico dei capitali, la cui costruzione, fondamentale per garantire all’Europa il posto che le spetta tra le economie mondiali, non può prescindere – aggiunge Colombani – dalla valorizzazione delle persone, attraverso maggiore retribuzione, formazione continua e adeguati livelli occupazionali”. LEGGI TUTTO

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    doValue, S&P conferma rating “BB” dopo l’acquisizione di Gardant

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings conferma il long-term issuer credit rating “BB” su doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, dopo aver annunciato l’acquisizione di Gardent e l’operazione di rifinanziamento.Secondo gli analisti, l’acquisizione di Gardant rafforzerà la posizione di doValue come principale debt servicer nell’Europa meridionale e ne sosterrà il piano strategico. Poiché i volumi degli NPL sono in calo, doValue mira a diversificare le proprie attività di servicing lontano da questo tipo di prestito. L’acquisizione consentirà alla società di aumentare la propria esposizione al servizio di una diversa tipologia di prestiti underperforming, quelli definiti come unlikely-to-pay (UTP), riducendo al contempo la propria esposizione al servicing degli NPL.L’acquisizione di Gardant aumenterà anche la scala di doValue, dato che i suoi ricavi nel 2024 sono stimati a circa 135 milioni di euro e l’EBITDA a 50 milioni di euro, e ha più di 20 miliardi di euro di asset in gestione (AUM). L’entità combinata sarebbe il più grande debt servicer in Italia.Viene ricordato che doValue emetterà fino a 520 milioni di euro di nuovo debito bancario e 150 milioni di euro di equity. Utilizzerà il ricavato per finanziare l’acquisizione; rifinanziare 264 milioni di euro di titoli senior garantiti con scadenza nel 2025; e, nel tempo, sostenere il rimborso di 296 milioni di euro di titoli senior garantiti, quando scadranno nel 2026.L’outlook stabile indica che S&P prevede che l’integrazione di Gardant consentirà a doValue di ridurre la leva finanziaria al di sotto di 3 volte entro la fine del 2025, aumentando al tempo stesso i funds from operations (FFO) to debt oltre il 20% e generando un forte free operating cash flow (FOCF) di oltre 70 milioni di euro l’anno. LEGGI TUTTO

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    Ue, ok a regime italiano aiuti di Stato per ridurre emissioni nei porti

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell’UE sugli aiuti di Stato, un regime italiano da 570 milioni di € per incentivare le navi a utilizzare l’elettricità erogata da reti elettriche terrestri quando sono ormeggiate nei porti marittimi. La misura -spiega la nota ufficiale diffusa da Bruxelles – contribuisce a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e l’inquinamento atmosferico e acustico, conformemente agli obiettivi del Green Deal europeo.L’Italia ha notificato alla Commissione l’intenzione di adottare un regime da 570 milioni di euro per incentivare gli operatori navali a collegarsi alle infrastrutture elettriche terrestri quando le navi sono ormeggiate nei porti marittimi per alimentare i servizi, i sistemi e le attrezzature a bordo. Il regime sarà in vigore fino al 31 dicembre 2033.Nel quadro del regime, l’aiuto assume la forma di una riduzione fino al 100 % dei cosiddetti “oneri generali di sistema”. Questi oneri sono inclusi nel prezzo dell’energia elettrica per finanziare determinati obiettivi di politica pubblica, tra cui le energie rinnovabili. La riduzione si tradurrà in un calo del prezzo dell’energia elettrica per gli operatori navali quando si riforniscono dell’energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri e renderà competitivo il costo di questa energia elettrica rispetto al costo di quella prodotta a bordo utilizzando motori alimentati da combustibili fossili. Riducendo, per le navi, il costo dell’energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri, la misura incentiverà gli operatori navali a optare per una fornitura di energia elettrica più rispettosa dell’ambiente, evitando così emissioni significative di gas a effetto serra, inquinanti atmosferici ed emissioni di rumore.Inizialmente la riduzione coprirà il 100 % degli oneri generali di sistema. L’Italia si è impegnata a istituire un meccanismo di monitoraggio annuale per verificare la differenza tra i costi effettivi di acquisto di energia elettrica erogata da reti elettriche terrestri e quelli dell’autoproduzione di elettricità alimentata da combustibili fossili a bordo e adeguerà di conseguenza il livello dell’aiuto. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, da Superbonus benefici per l’economia inferiori ai costi. Creato debito

    (Teleborsa) – Il “Bonus facciate” e il “Superbonus 110%”, attivi in Italia dalla seconda metà del 2020 con l’obiettivo di stimolare il settore delle costruzioni attraverso investimenti mirati a migliorare l’efficienza energetica e le caratteristiche antisismiche ed estetiche degli edifici residenziali, hanno comportato una spesa di oltre 170 miliardi nel periodo 2021-23 (circa il 3% del PIL in media d’anno) e non si sono “ripagati da soli”, vale a dire che “le entrate generate dalla spinta all’attività economica indotta dai bonus sono state significativamente inferiore al loro costo lordo per le casse dello Stato”, comportando “un ulteriore accumulo di debito pubblico che dovrà essere ripagato in futuro”. È quanto emerge da un paper dei ricercatori della Banca d’Italia, che hanno confrontato l’andamento della spesa per investimenti residenziali dell’Italia con quello di alcuni paesi europei che non avevano adottato programmi simili.Secondo la ricerca, circa un quarto della spesa relativa agli investimenti sussidiati (oltre 45 miliardi) sarebbe stata effettuata anche in assenza degli incentivi. “Questo risultato implica che il moltiplicatore fiscale sia stato inferiore all’unità, ossia che i benefici per il complesso dell’economia in termini di valore aggiunto siano stati più bassi rispetto ai costi sostenuti per le agevolazioni”, viene sottolineato.I ricercatori calcolano che Bonus facciate e Superbonus 110% sono stati responsabili per circa 2,6-3,4 punti percentuali della crescita totale del valore aggiunto del 13,5% dal 2020 al 2023. Inoltre, calcolano che gli incentivi hanno rappresentato circa tre trimestri di crescita del valore aggiunto nel settore delle costruzioni; allo stesso tempo, hanno svolto un ruolo limitato in altri settori.Viene comunque sottolineato che l’analisi effettuata non consente una valutazione completa del programma. Ad esempio, il possibile impatto sull’ambiente derivante dall’aumento dell’efficienza energetica non è incluso nel quadro; né vengono quantificate le possibili risposte comportamentali di imprese e famiglie in un contesto caratterizzato da prezzi di input in aumento e lunghi ritardi nell’esecuzione dei lavori di ristrutturazione. Inoltre, non sono state affrontate le questioni legate alla trasferibilità dei crediti d’imposta a terzi. Alcuni di questi aspetti erano probabilmente positivi, poiché consentivano ai soggetti con reddito imponibile pari a zero di utilizzare il credito d’imposta; altre questioni sono state negative, poiché hanno generato incertezza relativa ai beneficiari finali delle sovvenzioni e alle loro implicazioni sul bilancio pubblico. È giusto anche riconoscere che le condizioni in cui i bonus (soprattutto il Superbonus 110%) sono stati concepiti – nel pieno della crisi pandemica – non si prestavano a un processo decisionale ben ponderato; al contrario, la tempestività era della massima importanza.Nelle conclusioni i ricercatori sostengono che, guardando al futuro, “il policy maker sarà e dovrebbe essere in grado di progettare iniziative che siano socialmente più giuste e finanziariamente più sostenibili”. Una possibile soluzione per continuare a sostenere le ristrutturazioni green nel modo più efficiente potrebbe essere quella di lasciare che il tasso di incentivo sia massimo solo per le famiglie più povere e per le opere puramente green; tuttavia, anche in questo caso il tasso dovrebbe essere leggermente inferiore al 100% per indurre i richiedenti a contenere il costo complessivo della ristrutturazione. L’aliquota dovrebbe quindi diminuire quanto più alto è il reddito dei richiedenti e tanto minore è la quota di opere green. LEGGI TUTTO

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    Sciopero Borsa Italiana, Esposito (Fisac Cgil): urgente un intervento istituzionale

    (Teleborsa) – “Lo sciopero, il primo nella storia del Gruppo, in Borsa Italiana vuole essere un grido di allarme. Stiamo assistendo ad un progressivo processo di disinvestimento dall’Italia da parte del Gruppo Euronext. Un infrastruttura sistemica, quella del Gruppo Borsa Italiana, a forte rischio, con conseguenze pericolose sulla tenuta dell’intero sistema paese, nonché su quella occupazionale e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti”. Lo afferma la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, in merito allo sciopero proclamato per il 27 giugno del Gruppo Borsa Italiana.”È urgente un intervento istituzionale per salvaguardare una realtà di interesse strategico per il paese”, sottolinea Esposito.”La mobilitazione che unitariamente abbiamo messo in campo – aggiunge la dirigente sindacale – deve trovare una risposta altrettanto forte da parte dell’intero sistema. Non possiamo permetterci come paese che una realtà come quella di Gruppo Borsa Italiana, per il ruolo e la funzione che ricopre per l’economia, per la stabilità dei mercati, nonché del nostro debito, venga di fatto cancellata da Euronext attraverso operazioni societarie fuori dai confini nazionali, di mancate garanzie di tenuta occupazionale e professionale, di non applicazione del contratto del credito e di cattiva organizzazione del lavoro”. “Ma soprattutto non possiamo permetterci come Paese che venga minata l’autonomia decisionale e strategica delle società italiane del Gruppo Borsa Italiana – evidenzia Esposito – Per queste ragioni sosteniamo sia urgente un intervento istituzionale, dal Parlamento al Governo, vista la portata generale della vertenza”. LEGGI TUTTO