Giugno 2024

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    Mercati deboli con Wall Street chiusa. Milano schiva le vendite

    (Teleborsa) – Seduta poco mossa per le Borse europee, Piazza Affari compresa. Il sentiment della Borsa italiana non è quindi particolarmente colpito dalla decisione di Golden Goose di rinviare l’IPO a causa della volatilità dei mercati causata dall’incertezza politica in Europa. Il deterioramento significativo delle condizioni di mercato legato all’esito del voto europeo e alle conseguenti elezioni anticipate in Francia ha impattato soprattutto sulla performance del settore lusso in Borsa, ha detto la società in un comunicato.Sul fronte macroeconomico, è emerso che l’inflazione britannica si è riportata il mese scorso al target della banca centrale di 2% per la prima volta in quasi tre anni. Tuttavia, la Banca d’Inghilterra (BoE) dovrebbe lasciare domani il bank rate all’attuale livello del 5,25%. Sempre domani in agenda anche il meeting della Banca Centrale Svizzera (SNB), che probabilmente lascerà il tasso di riferimento all’1,50%.Nessuna variazione significativa per l’Euro / Dollaro USA, che scambia sui valori della vigilia a 1,075. L’Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,01%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,01%.Piccolo passo verso l’alto dello spread, che raggiunge quota +150 punti base, mostrando un aumento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,91%.Tra i listini europei resta vicino alla parità Francoforte (-0,13%), piatta Londra, che tiene la parità, e sottotono Parigi che mostra una limatura dello 0,40%.Nessuna variazione significativa per il listino milanese, con il FTSE MIB che si attesta sui valori della vigilia a 33.359 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si posiziona a 35.547 punti, in prossimità dei livelli precedenti. In frazionale calo il FTSE Italia Mid Cap (-0,51%); come pure, poco sotto la parità il FTSE Italia Star (-0,58%).Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, denaro su Iveco, che registra un rialzo dell’1,67%. Seduta senza slancio per Intesa Sanpaolo, che riflette un moderato aumento dell’1,49%. Piccolo passo in avanti per Banca MPS, che mostra un progresso dell’1,30%. Composta ENI, che cresce di un modesto +1,03%.I più forti ribassi, invece, si verificano su STMicroelectronics, che continua la seduta con -3,31%. Spicca la prestazione negativa di Amplifon, che scende dell’1,95%. Deludente Italgas, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. Fiacca Telecom Italia, che mostra un piccolo decremento dell’1,39%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, The Italian Sea Group (+1,57%), Caltagirone SpA (+1,05%), Juventus (+1,01%) e Webuild (+0,89%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su MutuiOnline, che prosegue le contrattazioni a -2,97%. Ariston Holding scende dell’1,86%. Calo deciso per Mondadori, che segna un -1,76%. Sotto pressione Sanlorenzo, con un forte ribasso dell’1,69%. LEGGI TUTTO

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    Sycomore (Generali Investments) punta a raddoppiare masse in gestione in piano al 2028

    (Teleborsa) – Sycomore AM, società parte dell’ecosistema di Generali Investments e focalizzata sugli investimenti sostenibili, ha presentato il nuovo piano di crescita Shaping 2028 per crescere ulteriormente sui mercati internazionali.L’offerta di Sycomore, che ha un approccio all’investimento fondato sulla metodologia di ricerca ESG proprietaria, comprende un’ampia gamma di fondi socialmente responsabili (16 fondi Articolo 9 secondo la normativa SFDR e 5 fondi Articolo 8) e nel 2020 è diventata una società mission-led, dimostrando la sua ambizione di contribuire positivamente alla società come “forza del bene”. La società gestisce 7,3 miliardi di euro in asset (dati fine quarto trimestre 2023).”La mia ambizione è quella di capitalizzare il nostro DNA, ciò che ci definisce, per dare forma agli investimenti sostenbili di domani e aumentare il nostro impatto, creando al contempo un valore finanziario sostenibile per i nostri clienti – ha confermato il CEO Denis Panel – La nostra missione è investire in un’economia più sostenibile e inclusiva e generare un impatto positivo per tutti i nostri stakeholder avendo il capitale umano al centro. La nostra tabella di marcia è ambiziosa e ci permetterà di cambiare dimensione e di fare un salto di qualità”. “Il piano mira ad accelerare lo sviluppo diversificando le soluzioni d’investimento, migliorando la gamma di reddito fisso, che ora ammonta a più di 1,7 miliardi di euro, e continuando a fare leva su Generali Investments per rafforzare la posizione”, ha aggiunto.Il CEO di Sycomore AM parla della necessità di “essere consapevoli delle principali sfide che ci attendono come investitori e aziende impegnate”, perché negli ultimi anni il panorama degli investimenti ESG ha subito “notevoli pressioni in termini di capacità di generare valore finanziario sostenibile”. A ciò si aggiungono un forte contraccolpo negli Stati Uniti, una regolamentazione più severa in Europa che spinge a una maggiore trasparenza e la diffidenza degli investitori nei confronti dell’impatto reale degli investimenti. Per questo motivo la società ritiene prioritario migliorare la performance dei fondi e dei processi di investimento. In questo senso, ha rafforzato il team di investimento con l’arrivo di un capo economista e di un ingegnere quantistico, nonché il team di ricerca ESG con un esperto ambientale. Di recente è entrato nel team anche un nuovo CIO, Pierre-Alexis Dumont. Questi cambiamenti iniziali hanno già portato a un’inversione di tendenza nella performance e nella raccolta dei fondi nel 1° semestre 2024 sulle strategie di punta (Sycomore Selection Responsable, Sycomore Sustainable Tech e Sycomore Europe H@W). Anche la gamma di fondi a reddito fisso ha avuto successo, grazie anche ai fondi a scadenza target, in particolare Sycoyield 2026. L’ambizione a diversificare ha portato la società a lanciare due nuove strategie, un fondo ambientale IG e un fondo short duration IG.”Il nostro obiettivo è di raddoppiare le masse in gestione nei prossimi 5 anni, di cui 2/3 proverranno dai mercati internazionali e 1/3 dalla Francia, il nostro mercato storico”, ha detto Panel.(Foto: Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UK, Antitrust indaga su acquisizione di Juniper Networks da Hewlett Packard

    (Teleborsa) – La Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito sta indagando sulla prevista acquisizione da parte di Hewlett Packard Enterprise di Juniper Networks.In particolare, CMA sta valutando se è o potrebbe essere il caso che questa transazione, se attuata, comporterà la creazione di una situazione di fusione rilevante ai sensi delle disposizioni sulla fusione dell’Enterprise Act del 2002 e, in caso affermativo, se si possa presumere che la creazione di tale situazione possa comportare una sostanziale diminuzione della concorrenza all’interno di uno o più mercati del Regno Unito per beni o servizi. LEGGI TUTTO

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    General Electric, delisting da Londra, Parigi e Zurigo. Resta solo sul NYSE

    (Teleborsa) – General Electric (operante come GE Aerospace) ha annunciato che, nell’ambito di un progetto di semplificazione in più giurisdizioni e a seguito di una revisione completa del volume degli scambi, dei costi e dei requisiti amministrativi, ha richiesto il delisting dal London Stock Exchange (LSE).Contemporaneamente al delisting dal LSE, la società sta procedendo al delisting da Euronext Paris e SIX Swiss Exchange. Si prevede che il delisting dal LSE entrerà in vigore a partire dal 18 luglio 2024, in modo tale che l’ultima data di negoziazione delle azioni sul LSE sarà il 17 luglio 2024.A seguito del delisting, la società continuerà a mantenere la quotazione primaria delle sue azioni sul New York Stock Exchange (NYSE).”Si prevede che il delisting dal LSE avrà un impatto limitato per gli azionisti che detengono le proprie azioni sul NYSE – si legge in una nota – Tuttavia, si consiglia a qualsiasi azionista che abbia domande in relazione al delisting di consultare il proprio consulente o intermediario per gli investimenti”.(Foto: Jetcityimage | Dreamstime) LEGGI TUTTO

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    Il Governo punta su materie prime critiche: dl domani in Cdm

    (Teleborsa) – Garantire l’approvvigionamento in Italia delle materie prime critiche per le transizioni verde e digitale. Con questo obiettivo i ministri delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto presenteranno domani in Consiglio dei ministri un decreto legge con misure urgenti. Il decreto legge stabilisce le regole e i tempi per la valutazione dei progetti di estrazione e di riciclo delle materie prime considerate critiche per le transizioni verde e digitale e per l’industria della difesa e aerospaziale. Viene istituito presso il Mimit un Comitato tecnico permanente per il monitoraggio e il coordinamento di scorte e approvvigionamenti e per il sostegno ai progetti in materia. Vengono, inoltre, semplificate le procedure per i permessi di ricerca.Il decreto legge prevede che il titolare delle concessioni debba versare una percentuale di prodotto dal 5% al 7% a favore dello Stato e delle Regioni, per sostenere gli investimenti nella filiera. Nel provvedimento ci sono norme per il recupero di risorse minerarie dai rifiuti estrattivi.L’Ispra viene incaricato di preparare il Programma nazionale di Esplorazione e di aggiornare la Carta mineraria. Il Mimit deve individuare con decreto le imprese che operano sul territorio nazionale e che utilizzano materie prime strategiche per le transizioni verde e digitale. Il decreto legge prevede anche un ampliamento del Fondo nazionale per il Made in Italy, per stimolare la crescita della estrazione di queste materie. Le materie prime critiche individuate dalla Commissione europea sono 30: antimonio, afnio, barite, bauxite, berillio, bismuto, borato, carbon coke, cobalto, fluorite, fosforite, fosforo, gallio, germanio, gomma naturale, grafite naturale, indio, litio, magnesio, metalli del gruppo del platino, titanio, niobio, scandio, silicio metallico, stronzio, tantalio, terre rare leggere, terre rare pesanti, tungsteno, vanadio. LEGGI TUTTO

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    Borgosesia, via al secondo periodo di sottoscrizione del prestito obbligazionario

    (Teleborsa) – Il Consiglio di Amministrazione di Borgosesia, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo degli investimenti in asset alternativi, ha deliberato l’avvio di un secondo periodo di sottoscrizione relativo al prestito obbligazionario senior, non garantito, non convertibile e non subordinato, che avrà termine il prossimo 21 giugno 2024 con emissione delle nuove obbligazioni in data 25 giugno.Il prestito, dell’importo massimo di 30 milioni di euro, risulta essere stato sottoscritto, in fase di sua quotazione – a maggio 2024 – su Euronext Access Milan, in misura pari a 16,65 milioni di euro. Sullo stesso mercato saranno del pari negoziate le obbligazioni di nuova emissione.Anche durante il secondo periodo di sottoscrizione, le obbligazioni potranno essere sottoscritte da ciascun sottoscrittore esclusivamente per un ammontare minimo pari a 100 mila euro.Le obbligazioni risulteranno del tutto parificate a quelle già in circolazione e, quindi, frutteranno un interesse variabile pari all’Euribor 3 Mesi, maggiorato di 500 punti base (5,00%) per anno pagabile in due cedole semestrali scadenti il 30 giugno e il 31 dicembre di ogni anno. LEGGI TUTTO

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    Vodafone raccoglie 1,7 miliardi di euro da vendita quota in Indus Towers

    (Teleborsa) – Vodafone Group, colosso britannico delle telecomunicazioni, ha venduto 484,7 milioni di azioni di Indus Towers, che rappresentano il 18,0% del capitale azionario di Indus attraverso un accelerated book-build (ABB).Il collocamento ha raccolto 153 miliardi di INR (1,7 miliardi di euro) di proventi lordi che verranno utilizzati per rimborsare sostanzialmente gli attuali finanziatori di Vodafone in relazione ai prestiti bancari in essere di 1,8 miliardi di euro garantiti dalle attività indiane di Vodafone.A seguito del collocamento, Vodafone detiene 82,5 milioni di azioni di Indus, pari ad una quota del 3,1%. LEGGI TUTTO

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    S&P alza outlook di Iccrea a positivo, confermato BBB- su sette banche italiane

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha rivisto l’outlook su Iccrea Banca da stabile a positivo. Allo stesso tempo, ha confermato i long- e short-term issuer credit rating su Iccrea Banca e su altre sei banche con sede in Italia, come segue: Iccrea Banca (BBB-/Positivo/A-3), Banco BPM (BBB-/Positivo/A-3), BPER Banca (BBB-/Positivo/A-3) Banca Popolare dell’Alto Adige Volksbank (BBB-/Stabile/A-3), Banca Popolare di Sondrio (BBB-/Stabile/A-3), Istituto per il Credito Sportivo (BBB-/Stable/A-3), MedioCredito Centrale (BBB-/Stabile/A-3).Le azioni di rating fanno seguito alla revisione della valutazione del rischio paese del settore bancario dell’Italia, in cui è stato concluso che esiste una tendenza positiva per i rischi del settore che le banche italiane devono affrontare.Secondo S&P, tassi di interesse positivi e un ciclo creditizio normalizzato contribuiscono sostanzialmente a rafforzare le prospettive di redditività delle banche italiane. Le banche italiane con rating hanno riportato return on equity superiori al 14% nel 2023, in aumento rispetto al 10% circa nel 2022 e al 4%-5% registrato prima degli aumenti dei tassi di interesse da parte della BCE. Evidentemente le banche hanno beneficiato più della maggior parte delle altre banche europee dell’aumento dei tassi di interesse, con un margine di interesse netto nel 2023 in aumento del 70% rispetto a quello del 2021. S&P si aspetta che un reddito netto di interesse solido continuerà a fornire il principale contributo alla redditività delle banche italiane, anche se prevede che i tassi di interesse scendano al 2,5%-3,0% nei prossimi anni. In un contesto di tassi di interesse in calo ma ancora positivo, le banche trarranno probabilmente vantaggio anche da una solida crescita delle commissioni derivanti dalla gestione patrimoniale e da altre entrate, come è già stato osservato nella prima parte del 2024. Considerati i progressi delle banche nella gestione del rischio di credito e la loro attuale l’esposizione deteriorata pregressa trascurabile, le perdite su crediti rimarranno contenute durante l’intero ciclo in assenza di grandi shock.Inoltre, si legge nel report di S&P la redditività delle banche italiane continuerà a beneficiare del recente miglioramento dell’efficienza. Dal 2012, le banche italiane hanno ridotto di quasi la metà la propria rete di filiali e ridimensionato le proprie strutture operative, sia organicamente che attraverso il consolidamento. Sebbene le variazioni tra le banche rimangano significative, la maggior parte ha segnalato progressi significativi nel rapporto cost-to-income. L’impatto dei contratti di lavoro recentemente rinnovati filtrerà sempre più attraverso i profit and loss accounts delle banche a partire dal 2024, ma sarà in gran parte compensato dalle sinergie di costo derivanti da precedenti fusioni. S&P prevede che la maggior parte delle banche continuerà a gestire le proprie spese operative, nonostante i maggiori investimenti nella digitalizzazione. Le differenze nella capacità di guadagno tra le banche rimangono però considerevoli e diventeranno più acute con la normalizzazione dei tassi di interesse.Da quanto emerge nel report, è probabile che il return on equity della maggior parte delle banche rimanga al di sopra del cost of equity. È probabile che la redditività diminuisca nei prossimi due o tre anni a causa del minore margine di interesse netto e di maggiori, seppure gestibili, perdite su crediti. Tuttavia, i profitti rimarranno significativamente migliori rispetto al decennio precedente. L’attesa è che il return of equity raggiunga una media del 10% nei prossimi due anni o anche oltre il 2025. La ridotta frammentazione del settore bancario, il predominio di istituzioni più grandi e attori piuttosto agili contribuiranno a questo risultato. Allo stesso tempo, è probabile che alcuni piccoli istituti sottoperformino sostanzialmente, poiché molti fanno affidamento sul reddito da interessi netti e hanno ancora ampie basi di costo. Tale sotto-performance sembra ora essere l’eccezione piuttosto che la norma, come nel decennio precedente. La recente performance di mercato delle banche italiane è fortemente legata alla loro maggiore redditività, e il cost of equity delle banche include ancora un premio di rischio più elevato rispetto a quello della maggior parte delle banche europee. LEGGI TUTTO