Giugno 2024

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    Appuntamenti macroeconomici del 25 giugno 2024

    (Teleborsa) – Martedì 25/06/202401:50 Giappone: Prezzi servizi, annuale (atteso 3%; preced. 2,7%)07:00 Giappone: Leading indicator (atteso 111,6 punti; preced. 111,7 punti)09:00 Spagna: PIL, trimestrale (atteso 0,7%; preced. 0,7%)09:00 Spagna: Prezzi produzione, annuale (preced. -6,6%)14:30 USA: Indice CFNAI (preced. -0,23 punti)15:00 USA: Indice FHFA prezzi case, mensile (atteso 0,5%; preced. 0,1%)15:00 USA: S&P Case-Shiller, annuale (atteso 7%; preced. 7,4%)16:00 USA: Indice Fed Richmond (atteso -3 punti; preced. 0 punti)16:00 USA: Fiducia consumatori, mensile (atteso 100,2 punti; preced. 102 punti) LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi servizi rallentano a maggio

    (Teleborsa) – Rallenta la crescita dei prezzi del settore servizi in Giappone a maggio. Il dato, comunicato dalla Bank of Japan, indica un incremento del 2,5%, come nel mese precedente e contro il +2,.7% del mese precedente. Su base mensile, il dato registra una variazione pari a -0,1%, dopo il +0,7% rivisto del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator aprile rivisto al ribasso a 110,9 punti

    (Teleborsa) – Peggioramno più dle previsto le condizioni economiche del Giappone nel mese di aprile. Il leading indicator è stato rivisto al ribasso a 110,9 punti dai 111,6 preliminari, e risulta in calo dello 0,8% rispetto ai 112,2 punti del mese precedente. Lo rende noto il Cabinet Office del Giappone nella sua lettura definitiva. Nello stesso periodo l’indice coincidente sulle condizioni attuali sale dell’1% a 115,2 punti dai 114,2 punti precedenti, mentre l’indice differito (lagging index) sulle condizioni future scende a 105,9 punti dai 106,1 punti precedenti. LEGGI TUTTO

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    Energia, Corte conti Ue: “Ancora scarsa solidarietà tra paesi sul gas”

    (Teleborsa) – Nonostante la crisi dei prezzi dell’energia, la solidarietà energetica tra i Paesi Ue fatica ad affermarsi. E Se l’Ue vuole essere pienamente preparata ad affrontare una nuova crisi del gas vi è ancora molto da fare. Questo il monito che arriva dall’ultima relazione della Corte dei Conti dell’Ue. Al centro della relazione la risposta dell’Unione alla crisi di approvvigionamento del gas trainata dalla guerra di Russia in Ucraina.Nel dettaglio – si legge nella relazione – dei 40 possibili accordi di solidarietà sulle forniture di gas che l’Ue stima come “necessari” per la sicurezza collettiva, solo 9 sono stati sottoscritti finora. In tale scenario la Corte dei Conti dell’Ue ha individuato nella “maggiore dipendenza dal gas naturale liquefatto e la necessità di decarbonizzare parte del proprio consumo di gas” le principali sfide che il Continente si troverà a dover affrontare. I revisori di Lussemburgo avvertono che molti Stati membri “sono ancora riluttanti a firmare accordi bilaterali di solidarietà” e addirittura che “alcuni paesi dell’Ue taglierebbero persino le forniture di gas a un paese vicino in caso di emergenza”. In caso di “gravi emergenze per l’approvvigionamento di gas”, gli Stati Ue possono stipulare accordi bilaterali o trilaterali con Paesi vicini che dovrebbero fornire su richiesta gas per soddisfare tale domanda. Alla fine del 2018, secondo i revisori di Lussemburgo, nessun accordo bilaterale in Ue era stato sottoscritto, mentre oggi la relazione ne conta in tutto 8, con i dati aggiornati al 2023: tra Germania e Danimarca (stipulato nel 2020); tra Germania e Austria (2021); tra Estonia e Lettonia (2022); Lituania e Lettonia (2022); Italia e Slovenia (2022); Finlandia ed Estonia (2022); Danimarca e Svezia (2023); Slovenia e Croazia (2023). Il nono e ultimo in ordine di tempo – che la relazione non inserisce nell’elenco perché stipulato a marzo – è quello siglato tra Germania, Italia e Svizzera. Il dato è che neppure la crisi scoppiata dopo l’invasione dell’Ucraina da febbraio 2022 ha contribuito ad aumentare in maniera significativa il numero di accordi bilaterali. Guardando al futuro, la Corte conclude che l’Ue deve consolidare il quadro per l’accessibilità economica del gas. I revisori di Lussemburgo ripercorrono le misure messe in campo dalla Commissione Ue per contrastare la crisi dei prezzi, e confermano che alla fine del 2023 l’Ue era riuscita a diversificare le proprie fonti di approvvigionamento di gas abbandonando quello russo mentre i prezzi si erano stabilizzati, raggiungendo i livelli pre-crisi agli inizi del 2024. Sostengono inoltre di non poter stabilire il “valore aggiunto” sulla stabilità del prezzo del gas dato dalla piattaforma per gli acquisti congiunti di gas dato che «il picco» dei prezzi si era già fortemente ridotto quando è entrata in attività.(Foto: © Iaroslav Danylchenko /123RF) LEGGI TUTTO

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    Ballottaggi, le grandi città al centrosinistra: nei sei capoluoghi vince il Pd

    (Teleborsa) – La tornata elettorale di giugno che ha visto coinvolti oltre 3.700 comuni con 105 Comuni al ballottaggio vede trionfare il polo progressista. Il centrosinistra ai ballottaggi conquista di tutti e 5 i capoluoghi di Regione in palio (6 considerando Cagliari vinto al primo turno): Bari, Campobasso, Firenze, Perugia e Potenza. Mentre le buone notizie per la maggioranza di governo vengono da Lecce, dove torna Adriana Poli Bortone (che ha ricevuto la chiamata di complimenti di Matteo Salvini), Rovigo, Verbania e Caltanissetta, comuni che cambiano colore passando al centrodestra. Scarsa, tuttavia, l’affluenza che in questa fine settimana si è fermata al 47,71%; al primo turno è stata del 62,92%.Tante le donne elette. Sono 6 su 14 sono le prime cittadine che guideranno altrettante città nei capoluoghi in cui oggi si è andati al turno di ballottaggio: Sara Funaro a Firenze, Vittoria Fernandi a Perugia, Adriana Poli Bortone a Lecce, Maria Luisa Forte a Campobasso, Laura Nargi ad Avellino e Valeria Cittadin a Rovigo. Al primo turno avevano vinto Elena Carnevali a Bergamo e Ilaria Bugetti a Prato. Per la quasi totalità delle città al voto in questa tornata elettorale è la prima volta che avranno una sindaca donna. Solo Adriana Poli Bortone ha già guidato Lecce per due mandati e ora è al terzo.”Una vittoria storica per il Pd ed il campo progressista. Abbiamo vinto in tutti e 6 capoluoghi di Regione, strappandone tre alla destra e con tre nuove sindache. Da Firenze a Bari, da Campobasso a Perugia, da Potenza a Cagliari. È irrevocabile: le città hanno bocciato la destra che governa e mandato un messaggio chiaro a Giorgia Meloni. Basta tagli alla sanità, basta ai salari bassi e no all’autonomia differenziata”. ha affermato la segretaria del Pd Elly Schlein commentando i risultati dei ballottaggi. “Al di là dei risultati del secondo turno, di chi ha vinto e di chi ha perso, emerge un dato che deve far riflettere: il doppio turno non è salvifico e anzi incrementa l’astensione. Dal 62,83% del primo turno, si è scesi molto sotto il 50% e cioè al 47,71%. In qualche caso, si viene eletti con solo il 20% dei voti degli aventi diritto. A volte, viene addirittura eletto chi ha meno voti assoluti di quanti ne ha avuti l’avversario al primo turno. Inaccettabile – sottolinea il presidente del Senato Ignazio La Russa –. Occorre ripensare a una legge elettorale per le amministrative. Bisognerebbe pensare a una legge elettorale magari seguendo l’esempio del doppio turno siciliano o inserendo idonei correttivi per evitare storture come queste e incrementare la partecipazione”. LEGGI TUTTO

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    EEMS, cambia l’azionista di riferimento. Dimissioni della presidente Susanna Stefani

    (Teleborsa) – Cambio dell’azionista di riferimento e del controllo di fatto per EEMS Italia, società quotata sul mercato Euronext Milan e attiva quale grossista nel mercato energetico.Giuseppe De Giovanni ha infatti informato EEMS di quanto segue: “In qualità di soggetto posto al vertice della catena partecipativa di EEMS Italia e nell’ambito di un trasparente e completo flusso informativo, comunico – anche in qualità di titolare indiretto della quota rappresentativa del 95% del capitale sociale di Gruppo Industrie Riunite (GIR) – di aver perfezionato la cessione della detta partecipazione alla società LIL Finingest”.Gruppo Industrie Riunite detiene una partecipazione rappresentativa del 17,88% circa del capitale sociale di EEMS, mentre la restante quota è in mano al mercato.In una nota differente, la società ha reso noto che Susanna Stefani ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere e di Presidente del Consiglio di Amministrazione, per motivi di carattere personale. Stefani, amministratrice non esecutiva e indipendente, non era membro di comitati endoconsiliari. LEGGI TUTTO

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    Intrum, dopo Fitch anche S&P declassa il rating a “CCC”

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha declassato a “CCC” il rating di Intrum, colosso svedese della gestione del credito, a causa della maggiore probabilità di un “distressed exchange” dopo l’aggiornamento sulla struttura del capitale. L’outlook negativo riflette la maggiore probabilità di un distressed exchange.Il 21 giugno, Intrum ha fornito un aggiornamento in merito alla sua struttura di capitale e ha condiviso i potenziali termini di un’offerta al mercato. Secondo l’agenzia di rating, i termini proposti indicano una maggiore probabilità di considerare la transazione come un distressed exchange poiché gli investitori non sarebbero adeguatamente compensati per lo scambio in tali termini.Le potenziali condizioni per i detentori del debito includono come caratteristiche principali: rimborso integrale delle proprie obbligazioni con scadenza luglio 2024; tutte le obbligazioni con scadenza nel 2025 e oltre saranno trasformate in debito senior, prorogato di due anni, con un aumento dei tassi cedolari e una conversione del 10% in azioni; una nuova struttura garantita da 400 milioni di euro.La settimana scorsa anche Fitch aveva declassato il rating a “CCC”. LEGGI TUTTO

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    2i Rete Gas, S&P conferma rating “BBB” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato i long- e short-term issuer credit rating su 2i Rete Gas, secondo operatore italiano nel settore della distribuzione del gas, a “BBB/A-2” con outlook stabile, in quanto c’è l’aspettativa che la società continui a rifinanziare le sue grandi scadenze in modo tempestivo, non appena giungono a scadenza.Sebbene Italgas abbia annunciato un’offerta non vincolante per acquisire il 100% del capitale azionario del peer 2i Rete Gas, in corso un periodo di esclusiva, non è ancora chiaro quando e se l’acquisizione avverrà. Pertanto, il caso base presuppone ancora che 2i Rete Gas continui a operare come società autonoma.S&P monitorerà l’avanzamento della potenziale acquisizione di 2iRete Gas da parte di Italgas, il più grande operatore italiano di distribuzione del gas. L’agenzia di rating ritiene ora meno probabile che 2i Rete Gas intraprenda una IPO entro la fine dell’anno. All’inizio di quest’anno, gli azionisti avevano annunciato che stavano avviando un processo preparatorio per quotare parte del capitale azionario alla Borsa di Milano. Anche se gli azionisti devono ancora annullare ufficialmente il processo, ora è meno probabile che questo scenario si realizzi, viste le trattative esclusive in corso con Italgas.Il caso base aggiornato indica un EBITDA rettificato inferiore a quanto precedentemente previsto. Sebbene i risultati del 2023 siano stati migliori del previsto, ciò è dovuto principalmente al fatto che il regolatore ha deciso di riconoscere più di 38 milioni di euro nella tariffa, con un conseguente impatto positivo sul conto economico. Tale importo si riferisce principalmente alla sostituzione dei dispositivi di misura prima del loro completo ammortamento, oltre ad altri adeguamenti normativi. Ora viene stimato che l’EBITDA rettificato per il periodo 2024-2026 sarà inferiore a quanto precedentemente previsto; in particolare, l’EBITDA rettificato per il 2025 è previsto a circa 540 milioni di euro, invece di circa 600 milioni di euro.Nel periodo 2024-2026, S&P prevede che la generazione di flussi di cassa operativi cumulativi sarà di 1,2 miliardi di euro e che le spese in conto capitale lorde totali (capex) saranno di circa 1 miliardo di euro, inferiori a quanto ipotizzato in precedenza. Ciò compenserà il minor EBITDA. La maggior parte delle spese in conto capitale si riferiscono agli aggiornamenti della rete. Considerato il dividendo medio annuo pari a 120 milioni di euro, viene previsto che 2i Rete Gas registrerà flussi di cassa discrezionali leggermente negativi nel periodo. Pertanto, il debito aumenterà leggermente a 3,4 miliardi di euro nel 2026 dai 3,3 miliardi di euro alla fine del 2024, il che implica che il FFO corretto rispetto al debito sarà compreso tra l’11% e il 12% nel periodo. LEGGI TUTTO