Giugno 2024

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    ERG colloca quarto Green Bond per 500 milioni di euro

    (Teleborsa) – ERG, società quotata su Euronext Milan e attiva nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha completato il collocamento di un prestito obbligazionario di importo pari a 500 milioni di euro della durata di 6 anni a tasso fisso, emesso nell’ambito del Programma di emissioni di prestiti obbligazionari, non convertibili e non subordinati, a medio lungo termine (EMTN Programme) da 3 miliardi di euro.L’emissione ha forma di Green Bond e i relativi proventi saranno destinati a progetti eolici, solari e di storage situati in Europa, nel Regno Unito e negli Stati Uniti d’America.Il prestito obbligazionario è rivolto esclusivamente a investitori istituzionali dell’Euromercato. L’emissione ha avuto ampio successo, ricevendo, al picco della domanda, richieste pari ad oltre 5 volte l’ammontare delle obbligazioni offerte, da parte di investitori di primario standing e rappresentativi di differenti aree geografiche; significativa la partecipazione di investitori green e sostenibili.Le obbligazioni, che hanno un taglio unitario minimo di 100.000 euro, riconoscono una cedola lorda annua al tasso fisso dello 4,125% e sono state collocate a un prezzo di emissione pari al 99,521% del valore nominale.Nel 2019 ERG, anticipando le proprie esigenze di finanziamento, ha stipulato una copertura a termine (pre-hedging) per un importo di 250 milioni di Euro con un tasso dello 0,4%, a condizioni significativamente inferiori ai livelli attuali. L’emissione odierna beneficerà in modo significativo di questa strategia di copertura, riducendo il costo totale a circa il 3% annuo.”In un contesto di altissima volatilità in Europa, il successo registrato dal Green Bond collocato oggi con scadenza a sei anni dimostra la grande fiducia riposta dagli investitori internazionali in ERG, la sola corporate ad essersi affacciata oggi sul mercato obbligazionario europeo, dopo quasi 3 anni di assenza dallo stesso”, ha commentato il CFO Michele Pedemonte.Joint Bookrunner dell’operazione sono BNP Paribas, CaixaBank, Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Santander, Société Générale, e UniCredit. LEGGI TUTTO

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    Campari, indagine sulla holding per evasione. Nessuna società del gruppo oggetto di indagine

    (Teleborsa) – La Procura di Milano ha aperto un’indagine sulla holding che controlla Campari, gruppo che fa parte del FTSE MIB ed è attivo nel campo delle bevande, secondo quanto riportano diversi giornali. La procura ha avviato l’indagine dopo che i controlli della Guardia di Finanza hanno scoperto circa 1,2 miliardi di euro di tasse non pagate nel periodo 2018-2020, dovute dalla holding lussemburghese Lagfin, che controlla il 51,3% delle azioni e il 38,8% dei diritti di voto dell’olandese Davide Campari-Milano N.V..Il pacchetto di controllo di Campari sarebbe stato trasferito dall’Italia al Lussemburgo nel 2018 attraverso un’operazione di fusione transfrontaliera senza pagare la exit tax, secondo la contestazione che il Fisco italiano rivolge a Lagfin.La holding lussembrughese “dichiara la propria assoluta serenità rispetto a ogni eventuale contestazione, allo stato solo potenziale,” e sostiene di aver “sempre adempiuto con il massimo scrupolo ai propri obblighi tributari in tutte le giurisdizioni in cui opera e ritiene ogni potenziale rilievo destituito di ogni fondamento”. La holding sottolinea che “nessun avviso di accertamento è stato emesso e ciò anche in ragione della totale assenza dei presupposti di fatto e di diritto per la sua eventuale emissione”. Anche per questo, conclude Lagfin, “riteniamo e confidiamo che le nostre inoppugnabili ragioni saranno riconosciute al più presto in tutte le sedi competenti”.Campari Group precisa invece che “nè Davide Campari-Milano N.V. né alcuna delle sue società controllate sono oggetto di indagine da parte delle autorità”. “Non è di conseguenza previsto alcun impatto per Davide Campari-Milano N.V. né per alcuna delle sue società”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Esposto del comitato “Invece del Ponte” alla Commission Ue: chiesta procedura d’infrazione

    (Teleborsa) – Il comitato cittadino messinese “Invece del ponte” ha presentato alla direzione generale del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle Pmi della Commissione europea una richiesta “per valutare l’apertura di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea a carico dell’Italia sull’appalto per la progettazione e costruzione di un ponte sullo Stretto di Messina”.”La denuncia segnala che i provvedimenti adottati nel 2023 da governo e parlamento italiani per riattivare i contratti potrebbero violare la Direttiva 2014/24/Ue che obbliga a bandire una nuova gara d’appalto se il valore del contratto cresce oltre il 50% del valore iniziale – si legge nella nota del comitato messinese contrario alla costruzione del Ponte sullo Stretto –. Rilevato che il progetto non espone i necessari elaborati di stima nè il piano economico e finanziario, viene evidenziato che il documento di aggiornamento analisi costi-benefici riferisce soltanto un costo totale dell’investimento di 13,5 miliardi di euro, di cui 10,855 miliardi per ‘Affidamento al Contraente Generale'”.Il comitato sostiene che in base al piano economico e finanziario dell’opera sottoscritto il 21 settembre 2009, il valore originario del contratto era 3.879.600.000 di euro, e l’aggiornamento prezzi contrattualmente previsto lo portava a 4.544.906.000 di euro. La maggiorazione intervenuta a marzo 2009 aveva portato il corrispettivo totale a 4.969.530.000 di euro. L’incremento di costo risultante dal progetto definitivo è dunque compreso fra il 179,8% e il 118,4% di ogni precedente valore.”Tali importi superano di molto (ben oltre il doppio) il limite di incremento posto dall’art. 72 della Direttiva 2014/24/Ue (recepita da DLgsl 50/2016 e s.m.i.) secondo cui “l’eventuale aumento di prezzo non deve eccedere il 50% del valore del contratto iniziale”. Gli uffici della Commissione – ha sottolineato il comitato – provvederanno adesso ad esaminare la denuncia secondo il diritto dell’Unione Europea”. L’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha commentato la richiesta “rassicurando” che l’Italia non rischia alcuna procedura di infrazione europea per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. “Il rispetto dell’articolo 72 della direttiva Ue appalti riguardante il limite del 50% della crescita del costo – ha dichiarato Ciucci – è espressamente richiamato dal decreto-legge 35 ‘Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria’ che ha riattivato il progetto”.”Come risulterà nell’aggiornamento del Piano Economico Finanziario, in corso, le disposizioni saranno rispettate. In ogni caso la crescita del valore dell’investimento non si riferisce a maggiori opere ma al forte aumento dei costi dei materiali da costruzione registrato negli ultimi anni”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    ING, S&P conferma rating “A-” con outlook stabile

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato il long- e short-term issuer credit rating “A-/A-2″ sul gruppo bancario olandese ING Groep. L’outlook rimane stabile, riflettendo l’aspettativa che ING rispetti il ??suo piano strategico aggiornato e che la sua affidabilità creditizia rimanga solida nei prossimi due anni.L’agenzia di rating si aspetta che ING rimanga ben capitalizzata ma operi con meno capitale nei prossimi anni. Prevede che il RAC ratio scenderà al 9,5%-10,0% nei prossimi 12-18 mesi dal 10,5% di fine 2023. La previsione incorpora una crescita degli asset ponderati per il rischio del 2%-3%, un , del 50% e una distribuzione di capitale aggiuntiva di 5 miliardi di euro, poiché ING mira a convergere il suo coefficiente CET1 verso il suo obiettivo di circa il 12,5% (ai sensi di Basilea IV) entro fine 2025.”Le solide capacità digitali di ING, la diversificazione internazionale e la forte esecuzione strategica supportano una buona capacità di generazione di utili e i nostri rating – si legge in una nota – L’attenzione strategica e l’esecuzione coerente hanno consentito al gruppo di registrare prestazioni forti e sostenibili. Riteniamo che l’impronta geografica rivista ma ancora considerevole di ING (con una presenza al dettaglio in 10 paesi e una rete bancaria all’ingrosso globale), nonché le principali capacità digitali, sostengano la stabilità degli utili in diverse condizioni di mercato e supportino il potenziale di crescita futuro”. LEGGI TUTTO

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    Generali cambia la denominazione del titolo in Borsa

    (Teleborsa) – Assicurazioni Generali ha comunicato la modifica nella denominazione dell’azione quotata su Euronext Milan, dall’attuale “GENERALI ASS” a “GENERALI”, con decorrenza 1° luglio 2024. Il cambio della denominazione del titolo segue l’evoluzione della società, che già da tempo opera come gruppo finanziario diversificato focalizzato sui due core business – assicurazione e asset management – e ha l’obiettivo di dare continuità all’utilizzo del marchio “Generali” in Italia e all’estero.Non verrà modificato il codice ISIN dell’azione (IT0000062072) e non ci sarà alcuna modifica dello statuto sociale.La stessa modifica riguarderà anche tutti gli strumenti non equity quotati sugli altri mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana. Contestualmente, sarà gestita analoga procedura con il Luxembourg Stock Exchange in relazione alle obbligazioni emesse dalla società. LEGGI TUTTO

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    Enel completa cessione a Sosteneo del 49% di business BESS per 1,1 miliardi

    (Teleborsa) – Enel ha perfezionato la cessione a Sosteneo Energy Transition, per 1,1 miliardi di euro, della quota di minoranza pari al 49% del capitale sociale di Enel Libra Flexsys, società costituita per la realizzazione e la gestione di un portafoglio di progetti destinati ai servizi regolati di capacità, nello specifico: 23 progetti di stoccaggio di energia a batteria (Battery Energy Storage Systems, BESS) per una capacità totale pari a 1,7 GW; 3 progetti di rifacimento di impianti a gas a ciclo aperto (Open Cycle Gas Turbines, OCGT) per una capacità totale pari a 0,9 GW.L’operazione è in linea con il modello di partnership delineato nel Piano Strategico 2024-2026 del gruppo, con la finalità di mantenere il controllo degli asset strategici e massimizzare la produttività e i ritorni sul capitale investito, si legge in una nota.La vendita della quota genera complessivamente una riduzione dell’indebitamento finanziario netto consolidato di gruppo pari a circa 1,1 miliardi di euro, mentre non genera impatti sui risultati economici del gruppo in quanto Enel continua a mantenere il controllo di Enel Libra Flexsys e, pertanto, a consolidarla integralmente.Il perfezionamento della vendita fa seguito a quanto previsto nell’accordo di compravendita annunciato il 1° marzo 2024 in attuazione del quale Sosteneo Energy Transition ha versato per l’acquisto del 49% del capitale sociale di Enel Libra Flexsys un corrispettivo di circa 1,1 miliardi di euro, soggetto a un meccanismo di aggiustamento post-closing tipico per operazioni di questo genere. L’Enterprise Value riferito al 100% di Enel Libra Flexsys al completamento del ciclo di investimenti previsto dal progetto è stato valutato a circa 2,5 miliardi di euro.(Foto: Sungrow EMEA su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    B.F. valorizza fino al 49% della controllata BF International

    (Teleborsa) – Il CdA di B.F., holding quotata su Euronext Milan e attiva nel settore agroindustriale, ha deliberato di approvare la complessiva operazione di valorizzazione della controllata BF International mediante l’ingresso nel capitale sociale della medesima di nuovi investitori, fino ad un massimo del 49% del capitale sociale.In particolare, si prevede che l’ingresso dei nuovi investitori possa avvenire mediante l’acquisto di azioni ordinarie detenute da BF ovvero la sottoscrizione di aumenti di capitale riservati di BF International sulla base di una valorizzazione delle partecipazioni in BF International costante per i vari potenziali investitori, ovvero di un prezzo di acquisto/sottoscrizione minimo di 7,1248 euro.Rientrano nella complessiva operazione di valorizzazione di BF International le seguenti iniziative: l’ingresso nel capitale sociale di BF International di SIMEST e del Fondo Unico di Venture Capital gestito da SIMEST; l’ingresso di Inarcassa – Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti; l’ingresso di Quinto Giro Investimenti Srl.A seguito della delibera assunta in data odierna dal CdA, è stata anche eseguita l’operazione di ingresso nel capitale sociale di BF International di Dompé Holdings, già azionista di B.F. con una quota pari al 24,98% del capitale sociale, avvenuta mediante l’acquisto da BF di 2.807.096 azioni ordinarie di BF International al corrispettivo unitario di 7,1248 euro e complessivo di 19.999.997,58 euro.Per l’operazione di valorizzazione di BF International, il Gruppo BF è stato assistito da Intesa Sanpaolo in qualità di Sole Financial Advisor. LEGGI TUTTO

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    Doxee, sottoscritto il 100% dell’aumento di capitale per 5,9 milioni di euro

    (Teleborsa) – Doxee, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’offerta di prodotti in ambito Customer Communications Management (CCM), Digital Customer Experience e Paperless, ha comunicato che l’aumento di capitale si è concluso positivamente con la sottoscrizione di tutte le 2.865.768 azioni di nuova emissione, per un controvalore (comprensivo di sovrapprezzo) di 5.874.824,4 euro.In data odierna sono state sottoscritte 473.280 Nuove Azioni, per un ammontare complessivo (comprensivo di sovrapprezzo) pari a 970.224 euro, sia tramite la sottoscrizione di 18.000 Nuove Azioni rinvenienti dall’esercizio di 54.000 diritti inoptati su un totale di 338.400 collocati nel corso dell’asta dell’inoptato, svoltasi nelle giornate del 24 e 25 giugno 2024, sia tramite la sottoscrizione da parte dell’azionista P&S delle azioni rimaste inoptate.Doxee segnala che l’azionista P&S ha proceduto alla sottoscrizione di tutte le azioni inoptate residuate dopo l’esercizio dei diritti inoptati, pari a 455.280 Nuove Azioni, corrispondenti al 15,89% del totale delle Nuove Azioni, per un ammontare complessivo (comprensivo di sovrapprezzo) pari a 933.324 euro.(Foto: Scott Graham su Unsplash) LEGGI TUTTO