Maggio 2024

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    Alantra, Stefano Bellavita nominato presidente esecutivo per l’Italia

    (Teleborsa) – Cambio al vertice in Italia per Alantra, investment bank quotata alla borsa di Madrid e dedicata alle PMI. Il CdA della società in Italia ha infatti revocato Carlo Dawan, arrivato nel febbraio 2022 da GCA Altium, quale amministratore delegato e ha nominato Stefano Bellavita quale presidente esecutivo in Italia.Bellavita ha oltre 30 anni di esperienza nel corporate finance e lavora in Alantra da quasi dieci anni, svolgendo il ruolo di vicepresidente esecutivo e guidando la divisione Equity Capital Markets a Milano (che ha eseguito 17 IPO negli ultimi cinque anni e offerto servizi di corporate broking a 36 società quotate). Il manager ha lavorato presso Schroders, Citigroup e JPMorgan sia a Londra che a Milano. Prima di entrare in Alantra, Bellavita ha fondato Eidos Partners, una boutique di consulenza finanziaria focalizzata sul mid-market e specializzata in M&A, IPO e debito.Bellavita dovrà guidare la strategia che Alantra sta sviluppando in ciascuno dei suoi hub critici: Londra, Parigi, Francoforte/Zurigo, NYC/Boston e Madrid, con una trasformazione da un approccio tradizionale e basato per lo più su relazioni personali a un modello più competitivo e sofisticato, in cui la competenza di alto livello nel settore e l’accesso locale sono ugualmente importanti.Alantra impiega in Italia oltre 25 professionisti che si occupano di M&A, debt advisory, equity capital markets, credit portfolio advisory, asset-backed securitizations; e diverse attività di private markets e asset management. L’attività di Investment Banking di Alantra a livello globale impegna circa 400 professionisti in 20 paesi.L’investment bank spagnola intende investire nell’Italia per attrarre professionisti di talento che possano contribuire ai suoi obiettivi strategici e rafforzare le sue operazioni locali. Per questo motivo, cercherà team che possano sviluppare e guidare verticali settoriali globali da Milano.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    Intesa, Messina: record positivo per cost/income, flusso NPL ai minimi storici

    (Teleborsa) – “La solidità dei risultati ottenuti nel primo trimestre del 2024 conferma Intesa Sanpaolo quale leader europeo per redditività elevata e sostenibile, forza patrimoniale e basso profilo di rischio; con un ruolo unico a supporto dell’economia reale e sociale del nostro Paese”. Lo ha commentato il CEO Carlo Messina dopo la pubblicazione dei conti e la conferma delle prospettive.”La consolidata leadership commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management and Protection, l’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la gestione delle attività internazionali improntata all’efficienza, la nostra condizione di Banca “Zero NPL” e lo spiccato profilo ESG fanno di Intesa Sanpaolo un modello unico in Europa”, ha aggiunto.”Nel mese di maggio distribuiremo dividendi per 2,8 miliardi di euro come saldo dell’esercizio 2023 – ha spiegato Messina – Confermiamo l’obiettivo di un utile netto 2024 superiore a 8 miliardi di euro. Nel primo trimestre 2024 l’utile netto è stato di 2,3 miliardi, in crescita del 18% rispetto al primo trimestre 2023 e permette di accantonare dividendi per 1,6 miliardi di euro. I proventi operativi crescono dell’11% grazie anche alla forte accelerazione delle commissioni e del risultato assicurativo”. “Il risparmio che ci affidano famiglie e imprese cresce nel trimestre di 28 miliardi superando i 1.300 miliardi di euro; la forte attenzione ai costi nonostante la crescita degli investimenti tecnologici ci permette di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di cost/income – ha sottolineato l’AD – Il flusso ai minimi storici degli NPL porta il costo del rischio annualizzato a 22 punti base, accompagnato a un aumento delle coperture. La robusta generazione di capitale ci rafforza ulteriormente: il CET 1 Ratio è superiore al 13,3% già considerando il buy back di 1,7 miliardi che lanceremo a inizio giugno”.Secondo Messina, Intesa Sanpaolo “gode di una condizione unica per la crescita dei ricavi derivante dell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory, in particolare in una prospettiva di tassi di interessi in riduzione: oltre 1.300 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela, oltre 16.000 professionisti dedicati, un’offerta digitale all’avanguardia, le società assicurative e dell’Asset Management di proprietà. Abbiamo identificato 100 miliardi di attività finanziarie dei clienti per dare impulso alla crescita del risparmio gestito del nostro Gruppo. L’accorpamento in un presidio unitario delle attività di wealth management, annunciato di recente, ha l’obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto”. LEGGI TUTTO

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    Intesa Sanpaolo, piano procede a pieno ritmo. Utile sopra 8 miliardi nel 2024 e 2025

    (Teleborsa) – L’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 di Intesa Sanpaoloprocede “a pieno ritmo”, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi di euro. Lo si legge nelle prospettive del gruppo bancario guidato da Carlo Messina, che ha chiuso il primo trimestre 2024 con un utile netto in crescita del 17,6% a 2.301 milioni di euroPer il 2024 si prevede: una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento degli interessi netti e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory; una stabilità dei costi operativi, nonostante gli investimenti in tecnologia, soprattutto a seguito di minori spese per il personale; un basso costo del rischio, derivante dallo status di Banca a “zero NPL” e dall’elevata qualità del portafoglio crediti; una riduzione dei tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario, non essendoci più contribuzione al fondo di risoluzione.Si prevede una forte distribuzione di valore: payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023; buyback pari a 1,7 miliardi di euro da avviare a giugno 2024; ulteriori distribuzioni per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno.Inoltre, Intesa prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio – confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 – pari nel 2025 a oltre il 14% ante Basilea 4, a oltre il 13,5% post Basilea 4 e a oltre il 14,5% post Basilea 4 includendo l’assorbimento delle DTA (che avverrà per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e del buyback da avviare a giugno 2024 e non considerando un’eventuale ulteriore distribuzione. LEGGI TUTTO

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    Convergenze, EnVent conferma target price e Outperform

    (Teleborsa) – EnVent Italia SIM ha confermato a 3,50 euro per azione il prezzo obiettivo su Convergenze, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori telecomunicazioni ed energia, mantenendo anche il giudizio sul titolo a “Outperform” visto l’upside potenziale del 130%. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha comunicato i risultati del 2023 e l’andamento del business nel primo trimestre 2024.Gli analisti scrivono che negli ultimi tre anni il settore energetico è stato alle prese con una volatilità dei prezzi senza precedenti che ha avuto un impatto sull’intero settore e sulla redditività della BU Energia di Convergenze. La BU TLC ha invece mantenuto la sua traiettoria di crescita. Guardando al futuro, il management prevede un miglioramento sequenziale del margine nella BU Energia, anche in un contesto di potenziali difficoltà geopolitiche. Per la BU TLC è previsto il proseguimento dell’espansione dell’infrastruttura FTTH. La BU New Media & Content diventerà operativa nel secondo semestre. Facendo leva sull’integrazione verticale unica di Convergenze nei settori TLC ed Energia, le iniziative di cross-selling, la ricerca di diversificazione in nuovi servizi a valore aggiunto e le operazioni di M&A rimangono strategiche.EnVent ha aggiunto il 2026 alle proiezioni e preso in considerazione il ritorno alla redditività per la BU Energia man mano che il mercato si normalizza. Prevede inoltre un percorso di crescita continua nella BU TLC e un primo contributo da parte della neonata BU Media & Content. LEGGI TUTTO

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    Crédit Agricole, in Italia risultato netto di 390 milioni di euro nel 1° trimestre

    (Teleborsa) – Il Gruppo Crédit Agricolein Italia ha registrato nel primo trimestre del 2024 un risultato netto aggregato di 390 milioni di euro (+4% a/a), di cui 309 milioni di pertinenza del Gruppo Crédit Agricole. L’attività commerciale continua a essere dinamica, con un Totale dei Finanziamenti all’economia pari a circa 98 miliardi di euro e una Raccolta Totale2 pari a 339 miliardi di euro. Il Crédit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con circa 16.100 collaboratori e circa 6 milioni di clienti grazie ad un Gruppo composto, oltre che da Crédit Agricole Italia, anche dal Corporate e Investment Banking (CACIB), e dalle società di Servizi Finanziari Specializzati (Agos, CA Auto Bank), Leasing (Crédit Agricole Leasing, parte di Crédit Agricole Italia) e Factoring (CA Factor), Asset Management e Asset Services (Amundi, CACEIS), Assicurazioni (Crédit Agricole Vita, Crédit Agricole Assicurazioni, Crédit Agricole Creditor Insurance) e Wealth Management (CA Indosuez Wealth Management in Italia e CA Indosuez Fiduciaria).L’utile netto consolidato di Crédit Agricole Italia è stato invece pari a 237 milioni di euro, in crescita del +14% a/a. Acquisiti 50 mila nuovi clienti (+29% a/a), collocati 3,4 miliardi di euro di prodotti Wealth Management (+66% a/a), consolidamento delle quote di mercato stock mutui al 7,4%1 e domanda mutui al 6,4%2; aumento dei premi assicurativi danni (+13% a/a).Raccolta diretta e risparmio gestito in aumento, rispettivamente del +1,4% e +1,2% nel confronto con la fine del 2023; finanziamenti verso clientela in crescita del +1,4% a/a, a fronte di un mercato in contrazione. Ulteriore miglioramento della qualità del credito che beneficia di flussi a default su livelli minimi: NPE ratio lordo e netto al 3,3% e 1,6%, con coperture al 52,2%, in aumento di 140bps rispetto a dicembre 2023.Il Gruppo Crédit Agricole ha ottenuto un utile netto reported di 2,384 miliardi nel primo trimestre del 2024, con ricavi pari a 9,525 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    Webuild presenta pro bono un progetto per ricostruire il Ponte di Baltimora

    (Teleborsa) – Webuild, big italiano delle costruzioni e dell’ingegneria, ha presentato pro bono un progetto per ricostruire il Ponte di Baltimora crollato a marzo, causando la perdita di numerose vite e interrompendo un collegamento vitale tra il porto della città e l’Oceano Atlantico.Il Gruppo, tramite la sua controllata americana Lane, ha offerto alle Autorità competenti una proposta per la progettazione e la pianificazione della ricostruzione del ponte, in segno di solidarietà e vicinanza agli USA, paese in cui Webuild ha una presenza storica. La proposta preliminare è stata elaborata in collaborazione con l’architetto Carlo Ratti, professore del Massachusetts Institute of Technology (MIT), e l’ingegnere strutturista francese Michel Virlogeux.”Come Webuild, con la nostra controllata americana Lane, siamo pronti a metterci a disposizione, per un rapido ripristino di questo ponte strategico per la mobilità dell’area – ha commentato l’amministratore delegato Webuild Pietro Salini in una lettera inviata al Segretario di Stato per i Trasporti degli Stati Uniti, al Governatore del Maryland e al Direttore del Maryland Port Administration – Parteciperemo al Virtual Industry Forum organizzato il 7 maggio dalla Maryland Transportation Authority (MDTA) per la ricostruzione del ponte, e siamo pronti a fornire, in questa prima fase, ogni possibile aiuto in uno spirito pro bono. Il concept design del ponte a cui abbiamo lavorato incessantemente in questo ultimo mese potrà rappresentare un contributo importante in vista della progettazione e della ricostruzione o della nuova costruzione dell’opera”.”Siamo consapevoli dell’importanza di questa infrastruttura dal punto di vista logistico e commerciale, con oltre 1,4 milioni di persone che vivono nell’area, più decine di migliaia di pendolari direttamente penalizzati dal crollo del ponte – ha affermato Salini – Abbiamo già messo a disposizione le nostre competenze in occasione del tragico crollo del Ponte di Genova in Italia nel 2018 (realizzato al costo senza utile per il gruppo), che ha causato la morte di 43 persone e la paralisi degli spostamenti della città e del Porto, tra i più importanti in Italia”.La proposta Webuild per Baltimora prevede un ponte strallato, che sarà progettato per garantire la massima sicurezza alla navigazione, anche per le navi più grandi. Si ipotizza ad esempio un franco navigabile, lo spazio che una nave può occupare per sottopassare il ponte, di 213 piedi (65 metri), ben superiore quindi a quello del ponte crollato, ma anche l’ampliamento della campata del ponte, che avrà una luce libera di circa 2.300 piedi (700 metri), con i piloni principali posizionati in acque molto meno profonde e lontani dal canale di navigazione. Tutto ciò consentirà al porto di Baltimora di rimanere un importante scalo internazionale negli anni a venire. È inoltre prevista una carreggiata più ampia, con l’aumento di una corsia per senso di marcia e l’allargamento delle corsie di emergenza, in risposta agli incrementati livelli di traffico del ponte. LEGGI TUTTO

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    Societe Generale, l’utile diminuisce meno delle attese nel primo trimestre

    (Teleborsa) – Societe Generale ha chiuso il primo trimestre del 2024 con ricavi pari a 6,6 miliardi di euro, sostanzialmente stabili rispetto al primo trimestre 2023 (-0,4%), trainati dalle ottime performance di Global Banking e Investor Solutions, Private Banking e International Retail Banking, dall’aumento dei ricavi e del margine di interesse in Francia rispetto al quarto trimestre 2023, nonostante il passaggio dai depositi a vista al risparmio remunerato, la stabilizzazione dei margini e la normalizzazione dei risultati delle vendite di auto usate ad Ayvens.L’utile netto ammonta a 680 milioni di euro. Questo dato è diminuito del 22% rispetto all’anno precedente, ma ha comunque superato le aspettative degli analisti per 463 milioni di euro, secondo un consensus compilato dalla società.La divisione investment banking ha visto i suoi utili balzare del 26,4% a 690 milioni di euro, battendo le previsioni, mentre i ricavi sono diminuiti del 5,1% a 2,62 miliardi di euro.”Stiamo procedendo nell’attuazione del nostro piano strategico – ha commentato il CEO Slawomir Krupa – La nostra performance operativa è migliorata grazie al forte contributo di Global Banking e Investor Solutions e ai solidi ricavi dell’International Retail Banking. La ripresa dell’attività bancaria al dettaglio in Francia è in corso con un aumento del margine di interesse rispetto allo scorso trimestre, nonostante un aumento del beta dei depositi sul mercato francese. Allo stesso modo, la stabilizzazione dei margini di Ayvens è già iniziata, in un contesto di normalizzazione dei prezzi di vendita delle auto usate”. “I costi sono sotto controllo, in linea con la traiettoria presentata al nostro Capital Markets Day – ha aggiunto – La nostra posizione patrimoniale è più forte. In termini di iniziative strategiche, abbiamo lanciato la joint venture Bernstein, creando un nuovo leader nella ricerca e nel cash equity e abbiamo annunciato le previste cessioni di Societe Generale Equipment Finance e delle filiali in Marocco. Questi primi risultati positivi dimostrano la mobilitazione di tutti i team per dare forma a un modello più sinergico ed efficiente, fonte di redditività sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Agricoltura e pesca, Ue proroga aiuti di Stato

    (Teleborsa) – Arriva la proroga fino alla fine dell’anno di alcune disposizioni del quadro temporaneo di crisi sugli aiuti di stato per sostenere il settore agricolo e della pesca dagli effetti della guerra di Russia in Ucraina: dopo aver consultato gli Stati membri dallo scorso 11 aprile, la Commissione europea ha formalmente adottato la proroga di altri sei mesi di alcune disposizioni del quadro, in scadenza il 30 giugno, ossia al 31 dicembre.La proroga, spiega Bruxelles in una nota, non prevede un aumento dei massimali stabiliti per gli aiuti di importo limitato, ma i governi potranno “continuare a fornire alle imprese colpite dalla crisi o dalle successive sanzioni e controsanzioni, comprese quelle della Russia, fino a 280mila euro per il settore agricolo e fino a 335mila euro per i settori della pesca e dell’acquacoltura”.”La Commissione dimostra ancora una volta la sua capacità di agire rapidamente e di concedere agli Stati membri più tempo per fornire il sostegno necessario ad aiutare gli agricoltori e i pescatori che devono ancora affrontare sfide specifiche a causa delle perturbazioni del mercato provocate dalla guerra della Russia in Ucraina”, commenta Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile della concorrenza, sottolineando che “è una buona notizia che altri elementi della disciplina saranno gradualmente eliminati, come previsto, perché non più necessari”.Bruxelles ha adottato inoltre una revisione del regolamento agli aiuti de minimis nel settore agricolo che esenta dal controllo sugli aiuti di Stato quelli di piccola entità nel settore. LEGGI TUTTO