Maggio 2024

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    Australia, banca centrale lascia tassi 4,35%. Calo inflazione più lento del previsto

    (Teleborsa) – Il board della Reserve Bank of Australia ha deciso di lasciare invariato il tasso di riferimento al 4,35%, centrando le attese degli analisti. La banca centrale ha sottolineato che le informazioni recenti indicano che l’inflazione continua a moderarsi, ma sta diminuendo più lentamente del previsto.Tassi di interesse più elevati hanno contribuito a portare la domanda aggregata e l’offerta “un po’ più vicino all’equilibrio”. Ma i dati indicano un persistente eccesso di domanda nell’economia, abbinato a forti pressioni interne sui costi, sia per gli input di lavoro che per quelli non lavorativi. Le prospettive economiche rimangono incerte e i dati recenti hanno dimostrato che il processo di ritorno dell’inflazione verso l’obiettivo “difficilmente sarà agevole”.”Riportare l’inflazione al target entro un lasso di tempo ragionevole rimane la massima priorità del board – si legge nello statement rilasciato al termine della riunione – Ciò è coerente con il mandato della RBA per la stabilità dei prezzi e la piena occupazione. Il board deve essere fiducioso che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l’intervallo obiettivo. Finora, le aspettative di inflazione a medio termine sono state coerenti con l’obiettivo di inflazione ed è importante che rimanga così”.”Dati recenti indicano che, sebbene l’inflazione si stia attenuando, lo sta facendo più lentamente di quanto previsto in precedenza e rimane elevata – viene aggiunto – Il board prevede che passerà ancora del tempo prima che l’inflazione raggiunga in modo sostenibile l’intervallo target e resterà vigile rispetto ai rischi al rialzo. Il percorso dei tassi di interesse che meglio garantirà che l’inflazione ritorni al livello target in un arco di tempo ragionevole rimane incerto e il board non esclude nulla. Il board farà affidamento sui dati e sull’evoluzione della valutazione dei rischi. Continuerà a prestare particolare attenzione agli sviluppi dell’economia globale, all’andamento della domanda interna e alle prospettive dell’inflazione e del mercato del lavoro. Il board rimane risoluto nella sua determinazione a riportare l’inflazione al livello target”. LEGGI TUTTO

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    UniCredit migliora guidance su utile e distribuzione dopo 1° trimestre sopra le attese

    (Teleborsa) – UniCredit ha chiuso il primo trimestre del 2024 con un utile netto pari a 2,6 miliardi di euro (sopra i 2,3 miliardi del consensus fornito dall’azienda), in calo del 9,0% trim/trim interamente per via dei 0,9 mld di DTA da perdite fiscali riportate a nuovo come risultanti da test di sostenibilità nel 4trim23, e in rialzo del 23,9% a/a. La banca ha registrato 6,3 miliardi di ricavi netti (superiori al consensus di 5,94 miliardi), in rialzo del 10,9 per cento rispetto allo scorso trimestre e del 7,5 per cento anno su anno. Questa performance è stata sostenuta da un margine di interesse (NII) per 3,6 miliardi, da commissioni per 2,1 miliardi, e da rettifiche per perdite su crediti (LLP) per 0,1 miliardi.Il margine di interesse è diminuito dello 0,9 per cento rispetto allo scorso trimestre o aumentato del 5,3 per cento al netto delle rettifiche per perdite su crediti, una performance che la banca descrive “solida nonostante il minor numero di giorni di calendario nel trimestre”. I prestiti commerciali lordi medi in bonis sono diminuiti del 1,3 per cento rispetto al trimestre precedente, con il gruppo che ha mantenuto la sua attenzione verso rendimenti accrescitivi del capitale ed aggiustati per il rischio, limitando i volumi complessivi e focalizzando l’attenzione sulla crescita dell’esposizione verso clienti e segmenti di qualità e redditizi, con aumenti nel segmento delle PMI e del credito al consumo, compensati da una riduzione nei segmenti large corporates e mutui e da volumi di mercato complessivamente inferiori in Italia, Germania e Austria. La gestione complessiva del pass-through sui depositi è rimasta disciplinata, con quest’ultimo che ha chiuso a circa il 30 per cento nel 1trim24. Il margine di interesse è aumentato del 8,5 per cento anno su anno.Il CET1 ratio di UniCredit è aumentato ulteriormente al 16,23 per cento, in ampio eccesso rispetto al nostro obiettivo manageriale del 12,5-13 per cento e già al netto degli 8,6 miliardi relativi alle distribuzioni del 2023 così come dei 2,6 miliardi di accantonamento della distribuzione per il 2024. L’ammontare degli overlay su esposizioni in bonis si è attestato a 1,8 miliardi.Il gruppo ha confermato il suo Costo del Rischio (CoR) strutturalmente basso e stabile a 10 pb nel 1trim24, iscrivendo a bilancio 0,1 miliardi di rettifiche per perdite su crediti. Il CoR sottostante, ovvero a livello di gruppo esclusa la Russia e al netto dei cambiamenti relativi agli overlay rilasciati durante il trimestre, si è attestato nel 1trim24 a 19 pb, più alto del CoR contabile principalmente in ragione delle riprese di valore.La guidance finanziaria per l’utile netto del FY24 è migliorata ad oltre 8,5 miliardi, con invariato RoTE di circa il 16,5 per cento e una generazione organica di capitale superiore ai 300 punti base. Guidance sulla distribuzione a valere sul FY24 aumentata ad in linea con il 2023.A seguito dell’approvazione degli azionisti e dell’autorità di vigilanza, l’inizio della seconda tranche del programma di riacquisto di azioni proprie a valere sull’utile netto del 2023 per 3,1 miliardi è previsto il prima possibile successivamente ai risultati del 1trim24, soggetto alle condizioni del mercato. La prima tranche del riacquisto di azioni proprie a valere sull’utile netto del 2023 per un ammontare di 2,5 miliardi è stata conclusa in data 7 marzo 2024.UniCredit intende impiegare o distribuire agli azionisti il suo capitale in eccesso al più tardi entro il 2027. Escludendo opzioni di crescita inorganica, UniCredit prevede che le distribuzioni totali annue medie4 tra il FY25 e il FY26 saranno superiori alle distribuzioni relative al FY24, con una politica sui dividendi pari o superiore al 40% e riacquisti di azioni proprie con limite massimo corrispondente alla generazione organica di capitale in combinazione con l’impiego del capitale in eccesso. Nell’eventualità in cui il capitale in eccesso dovesse essere utilizzato per opportunità di crescita inorganica, che sarebbero intraprese secondo criteri stringenti, il livello delle distribuzioni annuali nel periodo FY25-FY26 dipenderebbe dal rendimento delle acquisizioni, che dovrebbero presentare rendimenti post sinergie vantaggiosi rispetto a quello derivante dal riacquisto di azioni proprie. LEGGI TUTTO

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    Banco Sabadell boccia proposta fusione di BBVA. CdA: “sottovaluta banca e sue prospettive”

    (Teleborsa) – La banca spagnola Sabadell ha respinto l’offerta di fusione di BBVA che avrebbe dato vita ad un colosso bancario europeo.”Dopo un’analisi dettagliata della proposta – si legge in una nota – il consiglio di amministrazione ha concluso che la proposta non soddisfaceva gli interessi del Banco Sabadell e dei suoi azionisti”. Per cui, il board “ha respinto la proposta di BBVA”.Il CdA, si legge ancora, “ha valutato attentamente” con i suoi advisor finanziari, Goldman Sachs e Morgan Stanley, e con lo studio legale Uría Menéndez la proposta di BBVA, un’offerta carta contro carta che valutava, al momento del lancio, lo scorso 30 aprile, Banco Sabadell 12 miliardi di euro, con un premio del 30% sulle quotazioni di Borsa del giorno precedente. Il consiglio “nutre grande fiducia nella strategia di crescita del Banco Sabadell e nei suoi obiettivi finanziari ed è del parere che la strategia autonoma” della banca “creerà più valore per i suoi azionisti” mentre “il recente calo materiale e la volatilità del prezzo delle azioni di Bbva aumenta l’incertezza sul valore della proposta”. Il board di Sabadell considera la bocciatura “in linea con l’interesse dei clienti e dei dipendenti” della banca e “ribadisce il suo impegno a distribuire ai suoi azionisti, su base continuativa, il capitale in eccesso rispetto a un Cet1 del 13%”, con la previsione di remunerare i soci con 2,4 miliardi di euro tra il 2024 e il 2025, per effetto sia della distribuzione del capitale in eccesso che dei dividendi ordinari. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, garazia statale sulla futura vendita

    (Teleborsa) – Lo Stato potrebbe porre una garanzia sulla futura vendita dell’ex Ilva, a tutela del prossimo acquirente, contro un eventuale contenzioso legale di Arcelor Mittal. E’ quanto emerge fra le norme incluse nel dl Agricoltura messe a punto dal MIMIT. La tutela sarebbe assoluta anche in caso di perdita della causa da parte dello Stato. “Nel caso in cui la vendita è dichiarata nulla o annullata, in conseguenza di vizi degli atti della procedura di amministrazione straordinaria o del procedimento di vendita, – si legge nella bozza – gli effetti della vendita restano fermi nei confronti dell’acquirente e il risarcimento del danno eventualmente dovuto avviene solo per equivalente”. LEGGI TUTTO

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    OPA Tod’s, adesioni oltre il 49%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni Tod’s, maison italiana del lusso quotata su Euronext Milan, risulta che oggi, 6 maggio 2024, sono state presentate 357.063 richieste di adesione.Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 4.619.563, pari al 49,9% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 25 marzo 2024 e terminerà l’8 maggio 2024.Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Tod’s acquistate sul mercato nei giorni 7 e 8 maggio 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.(Foto: © tupungato / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Insegnamento, resta prerogativa delle donne ma stipendi scalano classifica Ue

    (Teleborsa) – L’insegnamento resta una scelta di vita e di lavoro prevalente per le donne, che rappresentano la maggioranza degli insegnanti in Italia ed in altri paesi europei. Una scelta che non ha a che fare solo con la retribuzione, ma anche con alcuni stereotipi, ad esempio con la convinzione che l’insegnamento sia più compatibile con la cura dei figli e della famiglia. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto OCSE Talis (Teacher and Learning International Survey), pubblicato da Invalsi, il quale segnala che, fra i fattori che allontanano i giovani e gli uomini dall’insegnamento, c’è anche la scarsa attrattività del ruolo e lo stress che caratterizza questo lavoro, per effetto degli impegni in aula, delle innumerevoli pratiche burocratiche e della lenta progressione di carriera. Il corpo insegnante in Italia resta comunque uno dei più vecchi in Europa, con circa cinquant’anni di media, posizionando l’Italia al quarto posto dietro a Estonia, Grecia e Lituania.Quanto alle retribuzioni, c’è una piccola inversione di tendenza, perché per effetto dell’ultimo contratto patteggiato dal Ministro Valditara e siglato dal governo, le retribuzioni degli insegnanti hanno scalato la classifica europea, soprattutto ad inizio professione. L’indagine condotta dall’OCSE, infatti, colloca l’Italia al quarto posto ad inizio carriera con 28.113 euro di stipendio annuo, dopo Austria, Spagna e Svezia e davanti a Francia, Finlandia e Portogallo. Dopo i primi quindici anni di carriera, lo stipendio sale in media a 37.139 euro annui (+32,1%), posizionando l’Italia al terzo posto dopo Austria e Spagna. La situazione però peggiora a fine carriera, in prossimità del pensionamento, con 43.407 euro di retribuzione lorda annua (+16,9%), al quinto posti dopo Austria, Portogallo, Spagna e Francia. LEGGI TUTTO

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    BTP Valore, in prima giornata raccoglie 3,7 miliardi

    (Teleborsa) – Gli ordini per la quarta emissione del BTP Valore, la famiglia di titoli di Stato riservata esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini (retail), ha raccolto 3,7 miliardi di euro, nella prima giornata di collocamento. I contratti sono pari a 121.546, in calo rispetto ai 6,44 miliardi di euro dell’ultima emissione di fine febbraio. L’emissione è iniziata oggi, lunedì 6 maggio, e proseguirà fino a venerdì 10 maggio (alle ore 13), salvo chiusura anticipata. La media di richieste della prima giornata di collocamento delle prime tre emissioni del BTP Valore è di 5,54 miliardi di euro. Lanciato lo scorso anno, il BTP Valore ha raccolto complessivamente 53,7 miliardi di euro. Lo scorso febbraio, sempre con un BTP Valore a sei anni, il Tesoro ha raccolto 18,32 miliardi di euro, mentre nell’edizione di ottobre 2023 (scadenza 5 anni) si era fermato a 17,19 miliardi di euro e nella prima (scadenza 4 anni) si era assestato a 18,19 miliardi di euro. Questa emissione ha durata di sei anni, cedole pagate ogni tre mesi con rendimenti prefissati e crescenti nel tempo sulla base di un meccanismo “step up” di 3+3 anni. Il premio finale extra sarà pari allo 0,8% per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza. L’investimento potrà partire da un minimo di 1.000 euro, avendo sempre la certezza di veder sottoscritto l’ammontare richiesto. Il titolo viene acquistato alla pari (prezzo pari a 100) e senza commissioni durante i giorni di collocamento. I tassi minimi garantiti sono: 3,35% per il 1°, 2° e 3° anno; 3,90% per il 4°, 5° e 6° anno. Al termine del collocamento verranno annunciati i tassi cedolari definitivi che potranno essere confermati o rivisti al rialzo, in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione. Il BTP Valore può essere acquistato esclusivamente dai piccoli risparmiatori attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi al proprio referente in banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente con il conto deposito titoli. Il collocamento avviene luogo sulla piattaforma MOT (il mercato telematico delle obbligazioni e titoli di Stato di Borsa Italiana) per il tramite di due banche dealers: Intesa Sanpaolo e UniCredit. Prevista la consueta tassazione agevolata per tutti i titoli di Stato al 12,5% su cedole e premio fedeltà, e l’esenzione dalle imposte di successione. LEGGI TUTTO

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    Tonica Piazza Affari. Vola Amplifon

    (Teleborsa) – Prevalgono gli acquisti nella Borsa di Milano, in pole position rispetto a una pur positiva Europa, orfana di Londra, rimasta chiusa. Sul listino milanese, si mette in luce Amplifon grazie ai risultati trimestrali. Si muove in modesto rialzo la borsa di Wall Street con l’S&P-500, che evidenzia un incremento dello 0,61%.Sul mercato valutario, l’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,03%. Seduta positiva per l’oro, che sta portando a casa un guadagno dello 0,96%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil), in aumento (+0,68%), raggiunge 78,64 dollari per barile.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +130 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,76%.Tra i mercati del Vecchio Continente si muove in territorio positivo Francoforte, mostrando un incremento dello 0,97%, performance modesta per Parigi, che mostra un moderato rialzo dello 0,49%. Giornata di guadagni per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB, che mostra una plusvalenza dell’1,06%, spezzando la serie negativa iniziata martedì scorso; sulla stessa linea, giornata di guadagni per il FTSE Italia All-Share, che termina la giornata a 36.200 punti.Dai dati di chiusura di Borsa Italiana, risulta che il controvalore degli scambi nella seduta del 6/05/2024 è stato pari a 2,05 miliardi di euro, in calo del 33,31%, rispetto ai 3,07 miliardi della vigilia; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,8 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,42 miliardi.Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, decolla Amplifon, con un importante progresso del 4,60%.Denaro su Leonardo, che registra un rialzo del 2,98%.Bilancio decisamente positivo per Intesa Sanpaolo, che vanta un progresso del 2,92%.Buona performance per Pirelli, che cresce del 2,30%.Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Brunello Cucinelli, che ha chiuso a -1,48%.Giornata fiacca per Recordati, che segna un calo dello 0,79%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Anima Holding (+5,39%), D’Amico (+3,19%), Ariston Holding (+3,07%) e BFF Bank (+2,69%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Comer Industries, che ha archiviato la seduta a -3,13%.Soffre SOL, che evidenzia una perdita del 2,32%.Piccola perdita per Ferragamo, che scambia con un -0,89%.Tentenna Juventus, che cede lo 0,67%. LEGGI TUTTO