Maggio 2024

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    Generali in rosso nonostante risulltati positivi trimestre

    (Teleborsa) – Si muove in territorio negativo Generali Assicurazioni, con una flessione del 2,64%, a dispertto dei positivi risultati trimestrali annunciati stamattina. Il Leone di Trieste ha chiuso il periodo con un utile netto normalizzato in crescita a 1,1 miliardi ed un utile operativo di 1,9 miliardi. Il management ha confermato anche i target per il 2024 e la politica dei dividendi per il triennio 2022-2024.L’analisi settimanale del titolo rispetto al FTSE MIB mostra un cedimento rispetto all’indice in termini di forza relativa del Leone di Trieste, che fa peggio del mercato di riferimento.L’analisi di medio periodo conferma la tendenza positiva di Generali Assicurazioni. Sebbene il breve periodo mette in risalto un allentamento della linea rialzista al test del top 23,57 Euro. Primo supporto visto a 22,93. Tecnicamente si prevede uno sviluppo negativo in tempi brevi verso il supporto 22,64. LEGGI TUTTO

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    Autonomia differenziata, italiani divisi: al nord favorevoli e al sud contrari

    (Teleborsa) – L’Italia non è uguale per tutti: non lo è nelle prestazioni del welfare, né sul piano sociale ed economico. Se il 70% dei residenti nel Nord promuove i servizi pubblici nel proprio territorio, il dato si riduce al 39% nel Sud e nelle Isole, dove il 61% dei cittadini è del tutto insoddisfatto. Una doppia visione di Paese a seconda di dove si vive, che emerge con più forza quando si parla di autonomia differenziata. Per più di 1 italiano su 2 al Nord è una misura “necessaria e urgente” (solo il 14% al Sud). Per il 66% degli italiani che vivono al Nord l’attuazione dell’autonomia differenziata è una misura positiva, l’opposto avviene al Sud con l’81% che vede negativamente l’attuazione. E la grande stagione del PNRR sembra un’occasione mancata: ma – questa volta – senza differenze fra Sud e Nord. Alla vigilia delle Elezioni Europee, meno di un quinto degli italiani confida che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese. E il 53% degli italiani che non hanno votato negli ultimi anni indica come motivazione la delusione e la sfiducia nei partiti. Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine promossa dalla e condotta dall’Istituto Demopolis su un campione di oltre 4mila intervistati, i cui risultati sono stati presentati oggi dal presidente della Fondazione Con il Sud Stefano Consiglio e dal direttore di Demopolis Pietro Vento. Lo studio ha analizzato l’opinione pubblica nazionale rilevando le dimensioni problematiche che gravano sulla quotidianità e sul futuro del Paese, i divari territoriali e di cittadinanza percepiti dagli italiani, ma anche le propensioni degli intervistati su temi caldi del dibattito politico come la riforma dell’Autonomia differenziata.”Deve far riflettere che l’80% degli italiani, al Nord come al Sud, siano preoccupati dalla fragilità della sanità pubblica – ha commentato Consiglio –. Da questo clima di sfiducia e scettiscismo verso il Pnrr che, in teoria, dovrebbe essere la principale leva di profondo cambiamento positivo emerge un’attesa: che, nella pianificazione dello sviluppo territoriale, lo Stato ascolti e coinvolga realmente imprese e terzo settore. Un elemento cruciale anche per recuperare fiducia tra i cittadini e, forse, la speranza che il Pnrr non sia completamente un’occasione mancata. Dopotutto – ha proseguito Consiglio – 8 italiani su 10 ritengono che il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva del Paese. Ma ne usciamo soltanto insieme, nei fatti e non a parole”.Servizi pubblici e Welfare oggi in ItaliaNon è solo una faccenda di velocità; le “Italie” sono almeno 2 per una questione di servizi essenziali. E dopo le crisi sistemiche innescate dalla pandemia e dalla deriva inflazionistica che ha sferzato duramente l’Italia nell’ultimo biennio, le disuguaglianze si sono acuite e si sono ulteriormente dilatati i divari di cittadinanza. “Meno di un quinto degli italiani – ha spiegato Vento – ritiene che il Welfare pubblico garantisca oggi tutte le prestazioni di cui c’è bisogno nella propria regione di residenza. I servizi sociali, la sanità, la scuola sono garantiti nella dimensione strettamente essenziale, nella percezione del 43%. Ma il 38% afferma che non sono più garantiti oggi neanche i servizi fondamentali del Welfare, con un dato che a Sud sale al 58%”. A livello nazionale, il 58% degli italiani promuove i servizi pubblici, ma con nette differenziazioni territoriali: in un’ideale pagella scolastica, le prestazioni sui territori ottengono almeno la sufficienza per il 70% dei cittadini residenti a Nord, dato che si riduce al 57% fra quanti vivono nel Centro Italia e si assottiglia al 39% nel Sud e nelle Isole.Su tutte le possibili ipoteche al futuro del Paese – secondo l’indagine Demopolis per Fondazione CON IL SUD – è la sanità a rappresentare la dimensione più problematica nella percezione dei cittadini: per l’84%, dopo le crisi che si sono susseguite negli ultimi anni, il problema che peserà maggiormente sul futuro dell’Italia è la fragilità della sanità pubblica. La deriva inflattiva e l’aumento del costo della vita, con la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie, sono citati dai due terzi degli intervistati, mentre il 62% richiama le carenze nel welfare e il 59% l’insicurezza urbana e la criminalità. Ma esistono questioni che si sollevano ben oltre la quotidianità nazionale e che iniziano a minacciare il futuro, nella percezione degli italiani: lo spopolamento e la denatalità, con la riduzione delle nascite e l’invecchiamento della popolazione, citati dal 58%, ma anche gli effetti del cambiamento climatico (53%), che il Paese inizia ad esperire con frequenza sempre maggiore, nelle forme degli eventi estremi, dalle alluvioni alle ondate di calore smodato e di siccità.L’occasione PNRR e la sfiducia degli italianiSu un dato, esiste davvero un’unica Italia: la percezione di inefficacia dei fondi Pnrr. Solo il 16% degli italiani (il 17% al Nord, il 14% al Sud) ritiene che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, assegnate all’Italia dall’Unione Europea, saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese. Secondo l’analisi condotta dall’Istituto Demopolis per la Fondazione CON IL SUD, gli italiani individuano due principali problemi che gravano su Comuni e Amministrazioni pubbliche per avviare i progetti del Pnrr: le lentezze della burocrazia e l’insufficienza di figure specializzate nella PA (78%), ma anche la bassa qualità o improvvisazione di molti progetti (60%). Un dato che evidenzia come vi sia una percezione consapevole nell’opinione pubblica sui limiti concreti della messa a terra dei progetti del Pnrr, come conferma anche un recente studio promosso dalla Fondazione CON IL SUD e condotto dal Prof- Gianfranco Viestidell’Università di Bari da cui emerge come, soprattutto al Sud, vi sia un forte carenza di dipendenti e personale qualificato nelle PA. E su alcuni mancati obiettivi più che su altri si rivelano le claudicanti prestazioni del Piano. Il 43% degli intervistati immagina che il Pnrr riuscirà a dotare il Paese di infrastrutture all’avanguardia, ma meno di un quarto confida che possa diminuire il divario tra Settentrione e Mezzogiorno, e appena un quinto degli intervistati immagina che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possa contenere l’emigrazione delle giovani generazioni verso il Nord o l’Estero.L’Autonomia differenziata Mentre avanza l’iter parlamentare sul DDL varato dal Governo, la Riforma dell’Autonomia differenziata ottiene nel Paese valutazioni in chiaroscuro. Il Disegno al vaglio delle Camere prevede il trasferimento di diverse competenze statali alle Regioni, che potranno trattenerne il gettito fiscale, non più distribuito su base nazionale. Malgrado la riforma preveda livelli minimi essenziali di prestazione nei servizi, il 53% degli italiani ritiene che sia inopportuna e sbagliata, perché favorirebbe solo le regioni più ricche. È del 35% il segmento che la ritiene necessaria e urgente, perché aiuterebbe tutte le regioni. Nell’analisi condotta dall’Istituto Demopolis per la Fondazione CON IL SUD, sulle valutazioni dei cittadini la variabile “area di residenza” ha un’incidenza marcatissima: la maggioranza assoluta dei residenti a Nord, il 53%, è convinta dell’urgenza della Riforma, ma il dato si contrae al 29% nel Centro, per ridursi ulteriormente al 14% nel Sud e nelle Isole.A pesare sui giudizi degli intervistati è innanzi tutto la percezione di quanto l’attuazione dell’Autonomia differenziata possa incidere sulla qualità dei servizi erogati nella regione di residenza. I due terzi degli intervistati a Nord prevedono un impatto positivo della Riforma, ma è solo il 38% ad ipotizzarlo per il Centro Italia ed appena l’11% per il Mezzogiorno.Il divario tra Nord e SudEsiste un divario di sviluppo in Italia che, a differenza di quanto accaduto in altri Paesi europei, non è mai stato colmato e si è addirittura progressivamente aggravato. E le forme di sostegno, le risorse speciali, i fondi di coesione destinati per decenni alle aree in deficit di sviluppo, poco hanno inciso sulla trasformazione socio-economica del Mezzogiorno e sulla reale unità del Paese. E gli italiani ne sono consapevoli. Considerando le differenze Nord-Sud, appena il 18% degli italiani ritiene che oggi, sul piano sociale ed economico, l’Italia sia unita. Non lo è per l’82%. Inoltre, il 45% sostiene che il divario si sia aggravato negli ultimi 5 anni, con una percezione che fra i residenti a Sud e nelle Isole sale al 60%. L’analisi delle motivazioni dell’insanato divario si mantiene aperta e policentrica. Un primo elemento di riflessione emerge dall’indagine promossa dalla Fondazione CON IL SUD: i cittadini meridionali (69%) ritengono che il Mezzogiorno abbia inciso poco o per niente nelle scelte della politica nazionale. Per l’80% degli italiani il ritardo economico e sociale del Sud blocca la crescita complessiva dl Paese. Un ulteriore dato Demopolis-Fondazione Con il Sud, alla vigilia delle Elezioni Europee, conferma le dinamiche di sfiducia istituzionale alla base dell’incremento dell’astensionismo: chi ha scelto di non votare, nelle ultime tornate elettorali, lamenta di certo delusione verso i partiti (53%), ma anche una complessiva sfiducia nella capacità della politica di incidere sulla vita reale delle famiglie (38%) e nella possibilità, votando, di cambiare la gestione della cosa pubblica (36%). In questo contesto, dall’indagine emerge l’attesa di un approccio rinnovato alle politiche di sviluppo. Per la schiacciante maggioranza degli italiani (65%), ad occuparsi di pianificare lo sviluppo sui territori dovrebbe ancora essere lo Stato, purché con l’ascolto e il coinvolgimento di imprese e cittadini anche in forma organizzata, affinché l’assunzione delle scelte di interesse collettivo abbia un respiro condiviso. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari sui minimi assieme alle altre Borse europee

    (Teleborsa) – Negative Piazza Affari e le altre borse europee, che viaggiano sui minimi intraday, in vista di una partenza debole di Wall Street. I mercati, in attesa delle minutes del FOMC domani, hanno accolto con un certo malumore le conferme di un possibile slittamento del taglio dei tassi USA a settembre ed anche oltre..L’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,09%. L’Oro continua la seduta poco sotto la parità, con un calo dello 0,22%. Forte riduzione del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (-1,44%), che ha toccato 78,15 dollari per barile. LEGGI TUTTO

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    Ue, via libera del Consiglio all’Artificial Intelligence Act

    (Teleborsa) – Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato una nuova legge per armonizzare le norme sull’intelligenza artificiale, il cosiddetto Artificial Intelligence Act. Il Consiglio ha spiegato che la norma segue un approccio “basato sul rischio”: maggiore è il rischio di causare danni alla società, più severe saranno le regole. Una legge “rivoluzionaria”, sottolinea, “la primo del suo genere al mondo” che può stabilire uno standard globale per la regolamentazione dell’IA. In particolare la nuova legge mira a promuovere lo sviluppo e l’adozione di sistemi di intelligenza artificiale sicuri e affidabili in tutto il mercato unico dell’UE da parte di attori sia privati che pubblici. Allo stesso tempo, mira a garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini dell’UE e a stimolare gli investimenti e l’innovazione sull’intelligenza artificiale in Europa. La legge sull’IA si applica solo alle aree del diritto dell’UE e prevede esenzioni come per i sistemi utilizzati esclusivamente per scopi militari e di difesa, nonché per scopi di ricerca.”L’adozione dell’AI Act è una pietra miliare significativa per l’Unione europea. Questa legge storica, la prima del suo genere al mondo, affronta una sfida tecnologica globale che crea anche opportunità per le nostre società ed economie. Con l’AI Act, l’Europa sottolinea l’importanza della fiducia, della trasparenza e della responsabilità quando si tratta di nuove tecnologie, garantendo allo stesso tempo che questa tecnologia in rapida evoluzione possa prosperare e stimolare l’innovazione europea”, ha dichiarato Mathieu Michel, segretario di Stato belga per la digitalizzazione, la semplificazione amministrativa, la protezione della privacy e il regolamento edilizio.La nuova legge classifica i diversi tipi di intelligenza artificiale in base al rischio. I sistemi di intelligenza artificiale che presentano solo un rischio limitato sarebbero soggetti a obblighi di trasparenza molto leggeri, mentre i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio sarebbero autorizzati, ma soggetti a una serie di requisiti e obblighi per accedere al mercato dell’UE. I sistemi di intelligenza artificiale come, per esempio, la manipolazione cognitivo-comportamentale e il punteggio sociale saranno banditi dall’UE perché il loro rischio è ritenuto inaccettabile. La nuova legge vieta anche l’uso dell’IA per la polizia predittiva basata sulla profilazione e sui sistemi che utilizzano dati biometrici per classificare le persone in base a categorie specifiche come razza, religione o orientamento sessuale. Per garantire una corretta applicazione, la norma prevede l’istituzione di diversi organi di governo. Ci sarà un ufficio AI all’interno della Commissione per far rispettare le norme comuni in tutta l’UE. Un gruppo scientifico di esperti indipendenti sosterrà invece le attività di applicazione mentre un comitato per l’IA con i rappresentanti degli stati membri sarà costituito per consigliare e assistere la Commissione e gli Stati membri sull’applicazione coerente ed efficace della legge sull’IA. Infine un forum consultivo per gli stakeholders servirà a fornire competenze tecniche al consiglio di intelligenza artificiale e alla Commissione.Le multe per violazioni della legge sull’IA saranno fissate come percentuale del fatturato annuo globale della società incriminata nell’esercizio finanziario precedente o come importo predeterminato, a seconda di quale sia il più alto. Le PMI e le start-up sono soggette a sanzioni amministrative proporzionali. Dopo la firma dei presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio, l’atto legislativo sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE nei prossimi giorni ed entrerà in vigore venti giorni dopo questa pubblicazione. Il nuovo regolamento si applicherà due anni dopo la sua entrata in vigore, con alcune eccezioni per disposizioni specifiche. LEGGI TUTTO

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    Sciopero nazionale dei taxi dalle 8 alle 22 “contro la deregolamentazione del settore”

    (Teleborsa) – I sindacati dei tassisti confermano lo sciopero nazionale previsto per la giornata di oggi, martedì 21 maggio, con un’astensione dal servizio dalle 8 alle 22. A Roma, si terrà una manifestazione autorizzata a Piazza San Silvestro, dalle 11 alle 17. I tassisti chiedono al governo regole certe per il settore. Un’astensione dal lavoro, l’ultima risale al luglio 2022, che ha messo d’accordo quasi tutti i sindacati e le sigle. “E’ fondamentale la partecipazione di tutta la categoria a difesa del proprio lavoro, per contrastare l’uso illegittimo delle autorizzazioni da noleggio e salvaguardare la propria autonomia e indipendenza dalla schiavitù degli algoritmi e delle multinazionali”, spiegano Fast-Confsal taxi, Satam, Tam, Usb-taxi, Unica-Filt Cgil, Claai, Uritaxi, Uti, Unimpresa, Orsa-taxi, Ugl-taxi, Federtaxi-Cisal, Sitan Atn, Unione Artigiani.”La nostra non è e non deve sembrare una difesa corporativa, scenderemo in piazza anche a tutela dell’utenza – sottolinea il responsabile nazionale di Ugl taxi, Alessandro Genovese – Oggi gli utenti possono contare infatti su tariffe certificate, domani, senza decreti attuativi adeguati e quindi senza regole non è detto: se cresce la domanda di servizi taxi e ncc gli algoritmi delle multinazionali vanno alle stelle; in situazioni di emergenza o per calamità naturali i prezzi, come abbiamo visto, sono lievitati anche del 400%”. E sottolinea che “a febbraio i ministri Urso e Salvini ci avevano convocato per definire i decreti attuativi adeguati con l’impegno a approvarli entro aprile. Ma alcuni incontri al Mise, dove è stato ricevuto il vice presidente di Uber Tony West, e alcune dichiarazioni ai question time ci hanno dato l’impressione che tutto sia fermo, mentre a causa delle multinazionali che operano nelle grandi città la deregolamentazione è sotto gli occhi di tutti”.Per il coordinatore dell’Usb Riccardo Cacchione “l’atteggiamento complessivo della maggioranza in questo ultimo periodo ha fatto scattare il nostro allarme: le interferenze che Uber ha imposto alla politica non sono una novità, e quindi quello che è a tutti gli effetti uno stop al confronto e un rimpallo tra diversi ministeri ci impone di andare direttamene a un confronto con la presidente del Consiglio Meloni. Chiediamo con forza che la maggioranza concluda il confronto con la nostra categoria e chiediamo che i decreti attuativi adeguati, fermi da ormai 5 anni nei ministeri Sviluppo Economico e Trasporti, che definiscono le regole e vincoli a tutela del trasporto pubblico, vengano al più presto approvati”. Per il segretario nazionale di Cgil taxi, Nicola Di Giacobbe, per migliorare la disponibilità di taxi basterebbe applicare le leggi esistenti che “consentono da sempre alle amministrazioni l’emissione di nuove licenze”. A criticare lo sciopero, parlando di “inutilità, è il Codacons, “i cittadini non avvertiranno alcuna differenza rispetto a qualsiasi altro giorno della settimana perché i taxi sono già abitualmente introvabili nelle principali città italiane”. Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, si tratta del “solito sciopero immotivato e preventivo per mantenere i privilegi di casta”. Per Assoutenti si tratta di uno “sciopero assurdo e immotivato”. LEGGI TUTTO

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    Appuntamenti macroeconomici del 21 maggio 2024

    (Teleborsa) – Martedì 21/05/202408:00 Germania: Produzione industriale, mensile (atteso 0,3%; preced. 0,2%)08:00 Germania: Produzione industriale, annuale (atteso -3,2%; preced. -2,9%)10:00 Unione Europea: Partite correnti Zona Euro (atteso 30,2 Mld Euro; preced. 29 Mld Euro)11:00 Unione Europea: Produzione costruzioni, mensile (preced. 1,83%)11:00 Unione Europea: Bilancia commerciale (atteso 19,9 Mld Euro; preced. 23,6 Mld Euro) LEGGI TUTTO

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    Antitrust multa Subito.it con sanzione di 170mila euro

    (Teleborsa) – L’Antitrust ha comminato un multa di 170 mila euro a carico di Subito.it, il sito specializzato in annunci di vendita di beni fra privati, per pratica commerciale scorretta ai sensi del codice del consumo e fissa il termine di 90 giorni per sanarela violazione. La pratica commerciale ritenuta scorretta si sostanzia nella pubblicazione automatica di una recensione positiva a 5 stelle per ciascuna parte di una transazione avvenuta sulla piattaforma, nel caso in cui on venga lasciata una recensione spontanea entro 14 giorni. LEGGI TUTTO

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    Cabina di regia PNRR, Fitto: “Confermato allineamento dell’Italia con roadmap europea del Piano”

    (Teleborsa) – La copertura finanziaria di tutti gli interventi previsti nell’ambito dei Piani Urbani Integrati (PUI), la revisione tecnica del PNRR recentemente approvata dalla Commissione europea e la verifica dei 37 obiettivi inseriti nella sesta rata del nuovo Piano italiano, pari a 8,5 miliardi di euro. Questi i punti all’ordine del giorno della Cabina di regia PNRR, svoltasi oggi a Palazzo Chigi, convocata e presieduta dal Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, alla presenza dei Ministri e dei Sottosegretari competenti, dell’ANCI, dell’UPI e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.Nel corso della riunione Fitto ha illustrato gli esiti dell’istruttoria condotta alla luce delle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 19/2024 e relativa ai Piani Urbani Integrati. La norma ha assicurato la totale copertura finanziaria di tutti gli interventi, distinguendo tra quelli coperti con i fondi del PNRR, da destinare ai progetti in linea con le condizionalità del Piano secondo quanto comunicato dalle Città metropolitane e quelli coperti attraverso l’impiego di fondi nazionali per le altre opere programmate nell’ambito della misura.”L’impegno del Governo Meloni – fa sapere Palazzo Chigi in una nota – resta concentrato sull’attuazione degli interventi, volti a restituire alla collettività spazi urbani riqualificati per le attività sociali, culturali ed economiche, mantenendo sempre alta l’attenzione sulla tutela dell’ambiente e sulla qualità della vita delle persone”.In merito alla revisione tecnica del nuovo PNRR italiano, presentata lo scorso 4 marzo e relativa a modifiche formali finalizzate a semplificare e agevolare l’iter per la rendicontazione degli obiettivi Fitto ha condiviso l’adozione definitiva della revisione da parte del Consiglio dell’Unione europea, avvenuta lo scorso 14 maggio. Ultimo punto all’ordine del giorno la discussione in merito allo stato di attuazione delle misure finalizzate al raggiungimento dei 37 obiettivi e traguardi connessi alla sesta rata, tra i quali figurano importanti investimenti legati alla realizzazione di infrastrutture e servizi per i cittadini e numerose riforme, inclusa la misura volta alla riduzione dei ritardi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni e delle autorità sanitarie, gli interventi in materia di appalti pubblici, la legge quadro dedicata alle persone con disabilità e, infine, i provvedimenti in favore degli anziani non autosufficienti.”La Cabina di regia di oggi – ha affermato Fitto – conferma l’allineamento dell’Italia con la roadmap europea del PNRR. Con l’avvio della rendicontazione degli obiettivi della sesta rata, il Governo prosegue incessantemente nell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Fatti confermati, tra l’altro, dalla positiva relazione dei giorni scorsi della Corte dei conti sull’attuazione del nuovo Piano e dalla Valutazione a medio termine della Commissione europea, che vede l’Italia al primo posto per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario”. LEGGI TUTTO