Maggio 2024

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    Valica, ok da soci a bilancio e acquisto di azioni proprie

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Valica, società quotata su su Euronext Growth Milan e operante nel settore del marketing tecnologico con un focus nei settori del turismo e dell’enogastronomia, ha approvato il bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2023 e la copertura della perdita così come proposta dal Consiglio di Amministrazione, e autorizzato l’acquisto e la disposizione di azioni proprie.”Siamo lieti che l’assemblea dei soci abbia votato a favore dell’acquisto di azioni proprie della nostra società. Questa decisione riflette la fiducia nella solidità finanziaria e nelle prospettive future di Valica – ha commentato il Presidente Emiliano D’Andrea – L’acquisto di azioni proprie ci consentirà di ottimizzare la struttura del capitale, migliorare il rapporto tra utili e azioni in circolazione e dimostrare il nostro impegno a creare valore per gli azionisti. Abbiamo pianificato con attenzione questa operazione, tenendo conto delle condizioni di mercato e delle opportunità disponibili. Siamo fiduciosi che questa strategia contribuirà a rafforzare la nostra posizione e a garantire una crescita sostenibile nel lungo termine”. LEGGI TUTTO

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    Seco assume qualifica di PMI dopo Legge Capitali

    (Teleborsa) – Seco, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel campo dell’innovazione tecnologica e dell’Internet of Things, ha reso noto che, in considerazione del fatto che la Legge Capitali ha innalzato la soglia di capitalizzazione rilevante per l’assunzione della qualifica di PMI, Seco è qualificabile come PMI.La società ricorda che l’acquisizione della qualifica di PMI da parte di Seco comporta l’innalzamento dal 3% al 5% del capitale sociale (da intendersi riferito, nel caso di società che prevedono la maggiorazione del voto come Seco, al numero complessivo dei diritti di voto) della soglia minima delle partecipazioni rilevanti da comunicare.(Foto: Carrie Allen www.carrieallen.com on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    OPA SAES Getters, fondi per oltre 10% del capitale ritengono prezzo non congruo

    (Teleborsa) – SAES Getters, gruppo quotato su Euronext STAR Milan e attivo nella produzione di componenti e sistemi per applicazioni industriali e medicali, ha comunicato di aver ricevuto il 22 maggio dal Comitato dei gestori in Assogestioni una nota che evidenzia le principali osservazioni dei gestori (rappresentanti complessivamente oltre il 10% del capitale) con richiesta “di trasmettere il documento a tutti i membri del board e in particolare agli amministratori indipendenti, alla luce del loro ruolo nel rilascio del parere sulla congruità del prezzo” dell’OPA. La nota della società conferma quanto scritto stamattina da La Repubblica.La società spiega di aver immediatamente condiviso la nota con il Consiglio di Amministrazione, inclusi gli amministratori indipendenti, e il Collegio sindacale, trasmettendo la stessa anche agli advisor finanziari incaricati dal CdA e dagli Amministratori Indipendenti di redigere le proprie fairness opinion a supporto delle valutazioni in merito alla congruità del prezzo di offerta proposto da SGG Holding.Il 23 maggio gli advisor finanziari incaricati, Pricewaterhousecoopers Business Services, per gli amministratori indipendenti, e Lazard, per il Consiglio di Amministrazione, hanno rilasciato le rispettive fairness opinion. In medesima data gli amministratori indipendenti e il CdA hanno, sulla base della documentazione esaminata, tra cui anche nel comunicato ricevuto da Assogestioni, espresso, in entrambi i casi all’unanimità, il proprio parere favorevole in merito alla congruità del prezzo offerto (26,30 euro, ex dividendo 2023).SAES Getters evidenzia che il prezzo indicato come congruo nella nota di Assogestioni, ricevuta dalla società, era di 32,86 euro per azione, precisando che il prezzo di 34,08 euro per azione, unico indicato nell’articolo di Repubblica, si sarebbe potuto raggiungere utilizzando l’EBITDA 2025, e non i dati consolidati ad oggi disponibili. LEGGI TUTTO

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    Borgosesia, assemblea approva bilancio 2023 e dividendo di 0,024 euro

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Borgosesia, società quotata all’Euronext Milan che opera nel campo degli investimenti in asset alternativi, ha approvato il bilancio 2023 e deliberato la distribuzione di un dividendo, attinto da riserve disponibili in ragione di 0,024 euro per ciascuna delle azioni in circolazione.Il dividendo – che, esclusivamente ai fini borsistici, deve qualificarsi come “ordinario” essendo intenzione della società, verificandosene le condizioni, perseguire anche in futuro un obiettivo di costante remunerazione dei propri azionisti – verrà posto in distribuzione il 24 luglio 2024 (data valuta) con data stacco della cedola n. 54 (IT0003217335) il 22 luglio precedente (record date il 23 luglio 2024). LEGGI TUTTO

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    Doxee, ok da soci a delega al CdA per aumento di capitale fino a 6 milioni di euro

    (Teleborsa) – L’assemblea degli azionisti di Doxee, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’offerta di prodotti in ambito Customer Communications Management (CCM), Digital Customer Experience e Paperless, ha approvato il bilancio 2023 e deliberato la copertura della perdita di 5.901.378 euro mediante l’utilizzo della riserva straordinaria disponibile per pari importo.I soci, in sede straordinaria, hanno deliberato di conferire delega al CdA, da esercitarsi entro il 24 novembre 2024, ad aumentare, in una o più volte, in via scindibile, il capitale sociale, mediante emissione di azioni ordinarie, da offrire in opzione, fino a un massimo di 6 milioni di euro, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, stabilendo di volta in volta il prezzo di emissione delle azioni da emettersi.Con questa operazione di aumento di capitale, la società intende reperire, in modo rapido e flessibile, le risorse necessarie per il soddisfacimento delle esigenze finanziarie ed il rafforzamento patrimoniale della società, nonché per lo sviluppo delle strategie di crescita previste e per sostenere l’espansione nei mercati di riferimento, si legge in una nota.Il socio di controllo P&S S.p.A. ha già comunicato al CdA la disponibilità a sottoscrivere il suddetto aumento di capitale esercitando il proprio diritto di opzione, con copertura anche dell’eventuale inoptato fino a concorrenza dell’intero importo deliberato.(Foto: © rawpixel) LEGGI TUTTO

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    Eli Lilly investe altri 5,3 miliardi di dollari nel sito produttivo in Indiana

    (Teleborsa) – Eli Lilly, colosso farmaceutico statunitense, ha annunciato di aver più che raddoppiato il proprio investimento nel sito produttivo di Lebanon, Indiana, con un nuovo impegno di 5,3 miliardi di dollari, aumentando l’investimento totale dell’azienda in questo sito da 3,7 miliardi di dollari a 9 miliardi di dollari. Questa espansione, si legge in una nota, migliorerà la capacità di Lilly di produrre ingredienti farmaceutici attivi (API) per Zepbound (tirzepatide) iniettabile e Mounjaro (tirzepatide) per malattie croniche come l’obesità e il diabete di tipo 2.Dal 2020, Lilly ha impegnato più di 16 miliardi di dollari per sviluppare nuovi siti produttivi negli Stati Uniti e in Europa. Nuove località fuori dall’Indiana includono Research Triangle Park e Concord, North Carolina; Limerick, Irlanda; e Alzey, Germania. Separatamente, la società ha investito ulteriori 1,2 miliardi di dollari per aggiornare gli impianti di produzione esistenti a Indianapolis e ha recentemente acquisito un impianto di produzione di iniettabili a Pleasant Prairie, Wisconsin, da Nexus Pharmaceuticals. Insieme, questi investimenti nel settore manifatturiero ammontano a oltre 18 miliardi di dollari.”L’annuncio di oggi supera il più grande investimento produttivo nella storia della nostra azienda e, a nostro avviso, rappresenta il più grande investimento nella produzione di API per medicinali sintetici nella storia degli Stati Uniti – ha affermato David A. Ricks, presidente e CEO di Lilly – Questo campus multi-sito consentirà ai nostri farmaci più recenti, tra cui Zepbound e Mounjaro, di sostenere la crescita della pipeline e di sfruttare la tecnologia e l’automazione più recenti per la massima efficienza, sicurezza e controllo di qualità”. LEGGI TUTTO

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    Offerta BBVA per Sabadell, Morningstar DBRS: più vantaggi che svantaggi

    (Teleborsa) – Dal punto di vista del rating creditizio, l’acquisizione di Sabadell da parte di BBVA avrebbe probabilmente implicazioni positive per i rating creditizi a lungo termine di Sabadell, attualmente posizionato due livelli al di sotto dei rating creditizi a lungo termine di BBVA. Lo afferma Morningstar DBRS in un report sul tema.I rating creditizi a lungo termine di BBVA riflettono il suo forte franchise con un elevato grado di diversificazione internazionale e la sua capacità di generare utili solidi e ricorrenti. Se l’acquisizione dovesse andare avanti, Sabadell entrerà a far parte di un gruppo bancario molto più ampio e diversificato e i suoi rating beneficeranno del sostegno della società madre BBVA, anche in assenza di una piena integrazione giuridica. I rating di Sabadell trarrebbero vantaggio da un accesso più diversificato e più economico ai mercati dei capitali, sia per i finanziamenti che per le esigenze di capitale. Tuttavia, fino alla risoluzione del processo, Sabadell avrà una capacità ridotta di prendere decisioni strategiche al di fuori del suo attuale perimetro aziendale. Inoltre, la banca ha temporaneamente sospeso il programma di buyback che aveva in atto.Per quanto riguarda i rating creditizi di BBVA, Morningstar DBRS fa notare che la transazione migliorerebbe la posizione di BBVA in Spagna, con potenziali quote di mercato interno dei prestiti, come calcolato da Morningstar DBRS, superiori al 24% per le imprese e al 21% per le famiglie, rispetto a circa il 16% e 15% rispettivamente alla fine del 2023. Introdurrebbe inoltre un’ulteriore diversificazione dei mutuatari poiché BBVA beneficerebbe del franchising leader di Sabadell tra le PMI spagnole, che è il segmento aziendale più grande in Spagna. Inoltre, ciò aprirebbe le porte a BBVA per operare nel Regno Unito, un nuovo mercato significativo per BBVA. L’operazione ridurrebbe inoltre l’esposizione relativa di BBVA ai mercati emergenti, dove i rischi paese solitamente comportano una maggiore volatilità degli utili. Infine, se BBVA riuscirà a concretizzare le sinergie di costi e di finanziamento annunciate, l’entità combinata potrebbe beneficiare di minori costi di personale, IT, conformità e finanziamenti. LEGGI TUTTO

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    Fed, Waller: tasso naturale di interesse potrebbe salire

    (Teleborsa) – “Nell’ultimo anno si è discusso molto se r* sia aumentato o meno”. Lo ha affermato Christopher Waller, membro del consiglio dei governatori della Federal Reserve degli Stati Uniti, ad un evento a Reykjavik (Islanda). Sebbene esistano molti concetti di r* (anche detto r-star o tasso naturale di interesse), il banchiere centrale lo interpreta come il tasso di interesse di policy reale che non stimola né limita l0attività economica con l’inflazione ancorata al target di inflazione della banca centrale. “Alcuni (fattori, ndr) potrebbero plausibilmente contribuire ad un aumento di r* in futuro”, ha detto Waller.In primo luogo, i dati demografici sono tali che tra il 2015 e il 2050 la percentuale della popolazione mondiale sopra i 60 anni quasi raddoppierà, passando dal 12% al 22%. Ciò continuerà a esercitare una pressione verso il basso, non verso l’alto, su r*. In secondo luogo, è possibile che la liberalizzazione dei mercati dei capitali subisca un’inversione a causa dei crescenti attriti geopolitici? Forse, ma non ancora in misura significativa. In terzo luogo, è probabile che le banche centrali e i fondi sovrani di tutto il mondo ridurranno drasticamente le loro partecipazioni in titoli del Tesoro statunitensi? Improbabile, anche se la crescita della loro domanda potrebbe rallentare. Infine, è possibile che le pressioni normative che costringono le istituzioni finanziarie a detenere debito pubblico più sicuro e liquido si ritirino e aumentino r*? È probabile che le normative attuali restino e le banche rispettino le regole. Pertanto la crescita della domanda normativa di titoli del Tesoro potrebbe rallentare (e non aumentare) in modo sostanziale.”Ma se la crescita dell’offerta di titoli del Tesoro USA comincia a superare la domanda, ciò significherà prezzi più bassi e rendimenti più alti, il che eserciterà una pressione al rialzo su r*, ha sostenuto.”Ma solo il tempo dirà quanto sarà importante la posizione fiscale degli Stati Uniti nell’influenzare r*”, ha aggiunto.(Foto: @ Shutterstock) LEGGI TUTTO