Maggio 2024

Monthly Archives

More stories

  • in

    Abercrombie & Fitch festeggia la trimestrale, titolo in rally

    (Teleborsa) – Seduta decisamente positiva per Abercrombie & Fitch, che tratta in rialzo del 18,20%.A fare da assist alle azioni contribuisce la trimestrale annunciata dalla società. Abercrombie & Fitch ha registrato il primo trimestre migliore della sua storia, riportando un utile per azione di 2,14 dollari contro attese per 1,74 dollari. Superiori alle aspettative anche i ricavi pari a 1,02 miliardi rispetto ai 963,3 milioni stimati dal consensus.L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista della società americana dell’abbigliamento giovanile più pronunciata rispetto all’andamento dell’S&P-500. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Le implicazioni di breve periodo di Abercrombie & Fitch sottolineano l’evoluzione della fase positiva al test dell’area di resistenza 188,7 USD. Possibile una discesa fino al bottom 163,6. Ci si attende un rafforzamento della curva al test di nuovi target 213,8. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, Fed Richmond: migliora a maggio settore manifatturiero

    (Teleborsa) – Migliora a maggio l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si porta a 0 punti dai -7 di aprile e contro i -6 punti delle aspettative. Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un miglioramento anche della componente delle consegne che si porta a +13 punti dai -10 del mese precedente, mentre quella dei servizi sale e si porta a +3 da -13 punti. LEGGI TUTTO

  • in

    Giornata Altagamma 2024, Focus sui Talenti Manifatturieri: fabbisogno di 276mila profili

    (Teleborsa) – In Italia saranno 276mila le persone ricercate tra il 2024 e il 2028 nelle filiere dell’alto di gamma nei settori Motori, Alimentare, Ospitalità, Moda e Design. È quanto emerge dai dati elaborati dalla Fondazione con Unioncamere, relativi alla previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine, presentati oggi durante la Giornata Altagamma. Si stima che le imprese in circa il 50% dei casi avranno difficoltà a reperire le figure professionali di cui hanno bisogno, pur in un contesto di disoccupazione giovanile che si attesta intorno al 20%. “Alla luce del fabbisogno occupazionale di 276.000 profili per i prossimi cinque anni, la formazione di nuovi talenti dev’essere la priorità per tutto il comparto manifatturiero italiano, un patrimonio di cultura imprenditoriale, Saper Fare artigianale e tecnologico, bellezza e italianità che vogliamo preservare – ha commentato Matteo Lunelli, presidente di Altagamma –. L’obiettivo comune di Imprese, Associazioni e Istituzioni deve essere quello di costruire un ecosistema virtuoso in cui il lavoro manifatturiero diventi un’ambizione per i giovani e in cui il sistema formativo sia in grado di assicurare le corrette competenze e le soft skill”.Il fabbisogno stimato al 2028 di 276mila persone è in crescita rispetto alla prima stima elaborata nel 2019, quando si prevedevano per i successivi 5 anni 236mila unità, evidenziando una crescita sul medio periodo. Una crescita dovuta all’espansione economica del comparto, all’impatto positivo atteso delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e che tiene conto delle necessità di turnover.Nel dettaglio, per le filiere caratteristiche dell’alto di gamma, sul fronte Motori il fabbisogno nel quinquennio è di 80mila unità. La stima di occupati nel 2028 è di 752mila unità; Alimentare: il fabbisogno nel quinquennio è di 60mila unità. La stima di occupati nel 2028 è di 495mila unità; Ospitalità: il fabbisogno nel quinquennio è di 32mila unità. La stima di occupati nel 2028 è di 230mila unità; Moda: il fabbisogno nel quinquennio è di 75mila unità. La stima di occupati nel 2028 è di 483mila unità; Design: il fabbisogno nel quinquennio è di 29mila unità. Per raggiungere uno stock occupazionale nel 2028 di 240mila unità. A fronte di questi fabbisogni, le imprese mostrano difficoltà nel reperire il personale ricercato nel 45% dei casi, soprattutto per la mancanza di candidati. Nel 2023 i settori che hanno denunciato le maggiori difficoltà sono stati quello del Design (57%) e dei Motori (55.9%), seguono Ospitalità (47,7%) e Moda (47,5%) e Alimentare(38,9%). LEGGI TUTTO

  • in

    Recupero NPL in Italia, Scope: peggior primo trimestre degli ultimi tre anni

    (Teleborsa) – Gli incassi italiani di NPL pari a 212 milioni di euro a marzo 2024 sono aumentati del 16% su base mensile ma sono risultati inferiori del 36% alla media mensile degli ultimi due anni, anche se vi erano più transazioni in essere (44) rispetto allo stesso mese dei due anni precedenti (rispettivamente 41 e 43). Lo afferma Scope Ratings in un report.Gli incassi nel primo trimestre del 2024 sono stati i più bassi dal 2021, attestandosi al 19% al di sotto della media del primo trimestre del 2022 e del 2023. LEGGI TUTTO

  • in

    Advance Auto Parts, guidance migliore delle attese per l’intero esercizio

    (Teleborsa) – Advance Auto Parts, fornitore statunitense di ricambi aftermarket automobilistici nel Nord America che serve sia installatori professionisti che clienti fai-da-te, ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2024 (terminato il 20 aprile 2024) con vendite nette pari a 3,4 miliardi di dollari, in calo dello 0,3% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Le vendite comparabili sono diminuite dello 0,2%. L’utile operativo è stato di 86 milioni di dollari, ovvero il 2,5% delle vendite nette, rispetto al 2,9% del primo trimestre del 2023.”Sebbene il settore abbia registrato un inizio del 2024 più lento rispetto alle nostre aspettative, le azioni che abbiamo avviato nella seconda metà dello scorso anno ci aiuteranno a semplificare le nostre operazioni a lungo termine – ha commentato il CEO Shane O’Kelly – Il nostro gruppo dirigente e io continuiamo a concentrarci sul miglioramento dei fondamentali fondamentali della nostra attività riducendo al contempo i costi, il che si riflette nella nostra riduzione delle SG&A anno su anno”.Advance Auto Parts ora prevede che le sue vendite nette per l’intero anno fiscale siano comprese tra 11,30 e 11,50 miliardi di dollari, mentre gli analisti in media si aspettano 11,35 miliardi di dollari (secondo dati LSEG). Inoltre, l’EPS dovrebbe essere compreso tra 3,75 e 4,25 dollari per azione, il cui punto medio è superiore alle stime di 3,82 dollari per azione.(Foto: @pixel7propix on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Newlat Food in calo su realizzi

    (Teleborsa) – Seduta in ribasso per Newlat Food, che mostra un decremento del 2,41%. A pesare sul titolo contribuiscono i realizzi dopo il recente rally post annuncio dell’accordo per l’acquisizione del gruppo alimentare britannico Princes Limited..Il confronto del titolo con il FTSE Italia Star, su base settimanale, mostra la maggiore forza relativa del gruppo agroalimentare italiano rispetto all’indice, evidenziando la concreta appetibilità del titolo da parte dei compratori.Il quadro tecnico di breve periodo di Newlat Food mostra un’accelerazione al rialzo della curva con target individuato a 7,863 Euro. Rischio di discesa fino a 7,533 che non pregiudicherà la buona salute del trend corrente ma che rappresenta una correzione temporanea. Le attese sono per un’estensione della trendline rialzista verso quota 8,193. LEGGI TUTTO

  • in

    Utility europee, Fitch: rallentamento degli investimenti su rinnovabili non altera transizione

    (Teleborsa) – Il recente cambiamento delle strategie di investimento a medio termine da parte delle utilities europee non altera sostanzialmente il percorso della transizione energetica nella regione. Lo afferma Fitch Ratings in un report sul tema.Molte utility e società di generazione dell’area EMEA hanno ridimensionato i piani per aumentare la capacità rinnovabile quando hanno aggiornato la loro strategia di investimento, attribuendo le revisioni a un contesto operativo difficile. Stanno rallentando la diffusione delle energie rinnovabili, aumentando al contempo la quota di spesa destinata alle reti regolamentate, alle tecnologie di stoccaggio dell’energia e alle soluzioni per i clienti.Ad esempio, la spesa in conto capitale di Iberdrola fino al 2026 è ora concentrata per il 60% sulle reti, in aumento rispetto al 44% del suo precedente piano di investimenti (esclusa l’acquisizione di PNM Resources). Ciò va a discapito delle energie rinnovabili (compreso lo stoccaggio), che sono scese dal 50% al 33%. Le soluzioni per i clienti rimangono invariate al 7%.Secondo Fitch, le utility si trovano ora ad affrontare prezzi dell’elettricità che stanno scendendo a livelli normali più velocemente di quanto previsto in precedenza, mentre lo shock dei prezzi dell’energia causato dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si attenua. Allo stesso tempo, le aziende operano in un contesto di tassi di interesse più elevati per un periodo più lungo, di costi elevati per lo sviluppo delle energie rinnovabili (soprattutto per le turbine eoliche) e di ostacoli burocratici.Tuttavia, Fitch non si aspetta che una ricalibrazione dei piani di investimento a medio termine segnali un allontanamento strategico dalle energie rinnovabili. Nella maggior parte dei casi, infatti, gli analisti prevedono ancora un aumento graduale degli investimenti annuali sulle energie rinnovabili. L’accelerazione a lungo termine della diffusione globale delle energie rinnovabili è ancora riconosciuta come essenziale per sostituire la produzione fossile e soddisfare la nuova domanda di elettricità. Lo spostamento dell’enfasi sulle spese in conto capitale riflette molto probabilmente la prudenza finanziaria delle utility a fronte di un panorama complesso di investimenti nelle energie rinnovabili e della progettazione ancora in evoluzione del sostegno governativo in alcune giurisdizioni.Secondo il report, le politiche finanziarie delle utility stanno cercando un equilibrio tra prezzi dell’energia più bassi nel medio termine e politiche di dividendi ferme con la necessità di sostenere i loro bilanci in linea con i loro rating attuali. Di conseguenza, Fitch prevede che gli investimenti (al netto delle cessioni di asset) saranno dimensionati per mantenere la leva finanziaria entro livelli coerenti con gli attuali rating.I piani di cessione delle attività, in particolare quelli relativi ai portafogli rinnovabili, sono cruciali per finanziare la crescita senza esercitare pressioni sui parametri di leva finanziaria. In alcuni casi, tali piani possono contribuire a ridurre l’indebitamento. Viene ricordato che Enel, Acciona Energia e Orsted hanno importanti strategie di cessione di asset che contribuiscono al loro deleveraging. LEGGI TUTTO

  • in

    Terzo Settore, 120mila Enti iscritti al RUNTS

    (Teleborsa) – Sono 120mila gli Enti del Terzo settore iscritti al RUNTS al 31 dicembre 2023. Un universo che continua a crescere (a fine aprile gli ETS sono già 126mila) perché – stando a una indagine campionaria effettuata sui 25mila enti non trasmigrati da altri registri, nati negli ultimi due anni – iscriversi conviene: apre a opportunità economiche, a partire dall’accesso al 5×1000, migliora i rapporti con la PA e consente un maggiore accesso a fondi. Sono alcuni degli elementi che emergono dall’analisi effettuata grazie all’Osservatorio del RUNTS, promosso dal Ministero del Lavoro e da Unioncamere sulla base di un Accordo istituzionale. Il Registro unico del Terzo settore è stato istituito nel 2021 dal Ministero del Lavoro con il supporto tecnico di InfoCamere, la società di informatica del sistema camerale, mentre le analisi dello Osservatorio sono curate del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.”Oggi, questo primo rapporto restituisce un importante patrimonio informativo di dati riguardo a un settore rilevante della nostra struttura economica e sociale qual è il mondo del Terzo Settore – afferma Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali –. La pubblicità e la messa in trasparenza degli enti sono elementi centrali per rafforzare quell’imprescindibile legame fiduciario che questo settore deve avere con tutte le parti coinvolte, cittadini, decisori politici e istituzioni, base fondante per la crescita sociale e solidaristica delle nostre comunità. Sono convinta che questa sia la strada giusta da percorrere per ottenere sempre più importanti risultati. Il Governo ha lavorato e continua a lavorare per la riforma di un settore a cui vuole restituire un protagonismo che mai ha avuto prima d’ora, attribuendogli il ruolo centrale e strategico che gli compete e prestando attenzione anche agli enti di dimensioni più piccole che rappresentano un patrimonio di enorme importanza per tutto il tessuto sociale ed economico italiano”.”La costituzione del Registro unico del Terzo Settore è un passo fondamentale verso il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo delle organizzazioni che lo compongono – sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete –. Il RUNTS costituisce un concreto dispositivo di economia sociale, attraverso il quale gli Enti del Terzo settore potranno contarsi, promuoversi, relazionarsi con gli altri soggetti a partire dalla PA in un contesto di trasparenza”.Al 31 dicembre 2023, i 120mila enti registrati nel RUNTS sono in netta prevalenza Associazioni di promozione sociale (oltre 52mila, pari al 43,7%), Organizzazioni di volontariato (circa 37mila, pari al 30,7%) e Imprese sociali (quasi 24 mila, pari al 19,9%). Complessivamente, quindi, queste tre tipologie di ETS rappresentano il 94,3% del totale degli enti registrati. Sono inferiori le quote relative agli Altri enti del terzo settore (5,4%) e residuali quelle riferite agli altri soggetti.Dal Registro risultano più di 2,5 milioni i volontari che prestano la propria opera negli ETS, la maggior parte dei quali operanti nelle ODV (65,5%, corrispondenti a quasi un milione e settecentomila unità) e nelle APS (23,9%, oltre 600mila unità). A questi si aggiungono quasi 55 mila lavoratori, concentrati per il 43,3% nelle ODV, 27,5% nelle APS e 26,4% negli Altri enti, mentre nelle imprese sociali si stima ci siano quasi 470mila lavoratori.Se la concentrazione di ETS è elevata nel Mezzogiorno (31,6%), seguito da Nord-Ovest (23,3%), Centro (23,2%) e Nord-Est (21,9%), i dati rapportati alla popolazione residente evidenziano una presenza relativa più significativa nell’Italia orientale (237,6 ETS per 100mila abitanti) e in quella centrale (227,6), con il Mezzogiorno a seguire (190) e infine il Nord-Ovest (176,4).Le prime tre posizioni sono occupate da Bolzano (433,6 enti ogni 100mila abitanti), Rieti (362,9) e Trento (350,6), seguite da Firenze, Terni e Biella (con valori compresi tra i 309,5 e i 301 enti ogni 100mila abitanti). Solo una provincia del Sud è presente nella top ten: Isernia, con 295,3 enti ogni 100mila abitanti.Oltre un quarto degli enti opera nelle Attività ricreative e di socializzazione (26,5%). Altri ambiti particolarmente rappresentativi sono: Assistenza sociale e protezione civile (23,2%); Attività culturali e artistiche (19,8%) e Sanità (13,1%).Per quanto riguarda le imprese sociali i principali settori di operatività sono Assistenza sociale e protezione civile (48,7%), Sviluppo economico e coesione sociale (30,7%) e Istruzione e ricerca (10,1%). Il 5×1000 rappresenta una straordinaria opportunità di finanziamento per il Terzo Settore: il 40,4% degli ETS (al netto delle imprese sociali) ha dichiarato di essere accreditato al 5×1000, soprattutto Enti filantropici (73,3%), Reti associative (71,4%), Altri enti del terzo settore (61,0%) e ODV (48,3%).Dall’analisi campionaria su 25mila ETS non iscritti nei registri preesistenti (a cui si sommano alcune imprese sociali di nuova iscrizione) emerge che per questi operatori i problemi finanziari e di reperimento fondi sono fondamentali (li segnala il 45,8% degli intervistati), con l’autofinanziamento che diventa la scelta principale per il 63,6% degli ETS. Anche il reperimento di volontari rappresenta una nota dolente (34,7%, ma diventa 57,1% per gli ODV), seguito dalla complessità degli adempimenti burocratici (lo segnala il 34,4% del totale).C’è poi il problema delle competenze oggi necessarie per assicurare continuità ai progetti. Per molto più della metà degli ETS (58,5%), è fondamentale sviluppare competenze di progettazione, soprattutto per l’accesso ai bandi pubblici e reperimento fondi. Al secondo posto vengono segnalate le competenze per la gestione della comunicazione e dei social media (37,9%). Seguono competenze tecnico-operative (32,4%) e relazionali (27,3%).Secondo i due terzi dei “nuovi” Ets l’iscrizione al RUNTS è una opportunità più che un semplice adempimento. L’accesso al 5×1000 emerge in assoluto come il beneficio maggiormente percepito dagli ETS di nuova iscrizione. L’accesso a forme di collaborazione, convenzionamento e/o contratti riservati con Pubbliche Amministrazioni, altro beneficio esplicitato dagli intervistati, riguarda il 17,0% del totale degli enti, a cui segue la possibilità di collaborazione con altri ETS (14,9%). LEGGI TUTTO