6 Febbraio 2024

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    Piazza Affari in rialzo. Bene Intesa dopo conti, tonfo di Interpump

    (Teleborsa) – Seduta in rialzo per le principali borse europee, Piazza Affari inclusa, mentre prosegue la stagione dei risultati trimestrali. Sul fronte macroeconomico, nell’Eurozona le vendite al dettaglio hanno segnato un calo di -1,1% a dicembre su base mensile, contro -0,9% atteso e +0,3% precedente. Il dato ha confermato come le famiglie rimangano molto caute nelle decisioni di spesa.Gli analisti di Intesa Sanpaolo segnalano “una fase interlocutoria per i mercati”, dopo che le banche centrali non sembrano intenzionate ad allentare la politica monetaria nel breve termine. Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell ha ridimensionato le aspettative sui tagli dei tassi di interesse quest’anno, smorzando le ipotesi di una riduzione del costo del denaro, a marzo.In territorio positivo i principali mercati di Eurolandia. Sulla stessa scia rialzista archivia la seduta Piazza Affari. Stabile sulla piazza di New York l’S&P-500.L’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,12%. Lieve aumento dell’oro, che sale a 2.037,8 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua gli scambi, con un aumento dell’1,15%, a 73,62 dollari per barile.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +158 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,85%.Tra gli indici di Eurolandia in luce Francoforte, con un ampio progresso dello 0,76%, andamento positivo per Londra, che avanza di un discreto +0,9%, e performance modesta per Parigi, che mostra un moderato rialzo dello 0,65%.Lieve aumento per la Borsa Milanese, con il FTSE MIB che sale dello 0,53% a 31.117 punti, proseguendo la serie positiva iniziata venerdì scorso; sulla stessa linea, piccolo scatto in avanti per il FTSE Italia All-Share, che arriva a 33.261 punti. Sale il FTSE Italia Mid Cap (+0,72%); sulla stessa tendenza, in moderato rialzo il FTSE Italia Star (+0,24%).Dai dati di chiusura di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta del 6/02/2024 risulta essere stato pari a 2,91 miliardi di euro, in ribasso (-10,49%), rispetto ai precedenti 3,25 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,71 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,69 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza Pirelli (+4,24%), Amplifon (+4,00%), Leonardo (+3,72%) e Prysmian (+2,00%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Interpump, che ha chiuso a -6,92% (dopo i giudizi negativi di alcuni analisti). Spicca la prestazione negativa di Fineco, che scende dell’1,91%. ERG scende dell’1,57%. Fiacca A2A, che mostra un piccolo decremento dell’1,05%.Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Ferretti (+7,53%), Lottomatica (+4,72%), Juventus (+3,01%) e Ferragamo (+2,72%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su MFE B, che ha archiviato la seduta a -4,69%. Calo deciso per Alerion Clean Power, che segna un -3,66%. Sotto pressione Digital Value, con un forte ribasso del 3,29%. Soffre Banca Popolare di Sondrio, che evidenzia una perdita del 2,74%. LEGGI TUTTO

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    Ddl Capitali, Marattin: non si scassa un sistema di governance per esigenze contingenti

    (Teleborsa) – “Il nostro mercato borsistico è sottodimensionato ed è un problema per tutti. Per le imprese, che non hanno altri modi di accedere al credito se non tramite le banche, e per i risparmiatori, che non hanno una vasta gamma di opzioni per allocare il loro risparmio. Inoltre, non va dimenticato che c’è una presenza dominante di banche e società pubbliche, altrimenti sarebbe ancora più sottodimensionato”. Lo ha affermato Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, durante le votazioni sul disegno di legge su interventi a sostegno della competitività dei capitali (il cosiddetto Ddl Capitali).”Il Ddl Capitali era un’opportunità di fare bene, e non è che non contenga innovazioni buone, come la parte di semplificazioni per le aziende che si vanno a quotare, prese tra l’altro dal Libro verde – ha aggiunto – E abbiamo approvato anche la disposizione sul voto maggiorato, anche se rappresenta un rischio – ma questo sarà responsabilità del mercato punire o premiare – e le norme sull’educazione finanziaria”.Le critiche di Marattin sono arrivate soprattutto sulle novità per la presentazione della lista del CdA, “una norma secondo cui gli azionisti che votano la lista di maggioranza in maniera maggioritaria possono ritrovarsi in minoranza – un miracolo della matematica e della corporate governance – oppure si trovano una minoranza che sta al 20% anche se ha preso pochissimi voti”. “Non si scassa un sistema di governance delle nostre realtà quotate solo per esigenze contingenti, giuste o sbagliate che siano”, ha sottolineato.Marattin ha anche ricordato che “alcuni operatori hanno firmato manifesto di 10 punti per indicare quello che davvero servirebbe, perché far crescere i mercati non avvantaggia i ricchi, ma serve a creare un benessere diffuso, creando un mercato efficiente per le imprese e i risparmiatori. Questi 10 punti non hanno niente a che fare con quello di cui abbiamo parlato oggi, come ad esempio le norme sui PIR o sul credito d’imposta che le imprese che si quotano”. LEGGI TUTTO

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    La Commissione europea punta sulle tecnologie di cattura della CO2

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha adottato oggi la “Industrial Carbon Management Communication”, che fornisce dettagli su come le tecnologie di cattura della CO2 potrebbero contribuire a ridurre le emissioni del 90% entro il 2040 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.Sebbene la maggior parte dello sforzo per raggiungere il net zero per le emissioni di CO2 entro il 2050 deriverà dalla riduzione degli attuali livelli di emissioni nei prossimi anni, secondo la Commissione UE avremo “anche bisogno di tecnologie in grado di catturare la CO2 o rimuoverla direttamente dall’atmosfera e poi conservarla o utilizzarla”. Queste tecnologie si concentreranno su settori in cui le emissioni sono particolarmente difficili o costose da ridurre.Nel Net-Zero Industry Act, la Commissione ha proposto che l’UE sviluppi almeno 50 milioni di tonnellate all’anno di capacità di stoccaggio di CO2 entro il 2030. Sulla base della valutazione d’impatto sull’obiettivo climatico raccomandato ‘per il 2040, questa cifra dovrà aumentare a circa 280 milioni di tonnellate entro il 2040.Per realizzare i progetti di industrial carbon management, la Commissione ha definito una serie di azioni che potrebbero creare un ambiente più attraente per gli investimenti: in primis, l’UE e gli Stati membri dovrebbero promuovere ulteriormente i progetti di gestione del carbonio industriale nell’ambito dei programmi di infrastrutture energetiche dell’UE e potrebbero prendere in considerazione importanti progetti di comune interesse europeo (IPCEI); la Commissione valuterà la possibilità di aumentare i finanziamenti per la ricerca e l’innovazione su progetti di gestione del carbonio industriale attraverso gli strumenti esistenti, in particolare Horizon Europe e l’Innovation Fund; la Commissione accelererà il lavoro con i partner internazionali sulla gestione del carbonio industriale, in particolare sull’armonizzazione della rendicontazione e della contabilità delle attività di gestione del carbonio, e garantirà che i quadri internazionali di fissazione dei prezzi del carbonio tengano conto degli assorbimenti per affrontare le emissioni in settori difficili da abbattere.”Le energie rinnovabili e l’efficienza energetica rimangono centrali sulla strada verso la neutralità climatica, ma per raggiungere emissioni nette pari a zero avremo bisogno anche di tecnologie per rimuovere, catturare, trasportare, immagazzinare e utilizzare la CO2 – ha commentato Kadri Simson, commissario per l’Energia – Con la strategia che presentiamo oggi, vogliamo creare un mercato europeo per la CO2. Con il giusto sostegno e coordinamento sui progetti e il giusto quadro giuridico per le infrastrutture e gli standard sulla CO2, possiamo sostenere lo sviluppo di queste tecnologie nell’UE. Le tecnologie di gestione del carbonio ci consentiranno non solo di ridurre le emissioni, ma anche di rendere il nostro settore più pulito e competitivo”. LEGGI TUTTO

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    Pesticidi, Meloni su ritiro proposta Ue: “VIttoria anche dell’Italia”

    (Teleborsa) – “È una vittoria anche italiana l’annuncio della Commissione europea del ritiro della proposta legislativa sui pesticidi. Fin dal suo insediamento, infatti, il Governo italiano sta lavorando in Europa, con grande concretezza e buon senso, per tracciare una strada diversa da quella percorsa finora e coniugare produzione agricola, rispetto del lavoro e sostenibilità ambientale. Proseguiremo in questa direzione”.E’ il commento della Presidente del Consiglio Meloni dopo che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha annunciato che proporrà al collegio dei commissari “il ritiro” della proposta legislativa sui pesticidi. “I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell’agricoltura e per il loro futuro. Ma sanno anche che l’agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire”, ha dichiarato alla Plenaria del Parlamento europeo. Il regolamento, ha aggiunto, “diventata un simbolo di polarizzazione”, sottolineando che “una nuova proposta, più matura”, sarà fatta in futuro.”La proposta è stata rigettata dall’Eurocamera, e non ci sono progressi neanche in Consiglio”, ha sottolineato von der Leyen soffermandosi a lungo, nel suo intervento, sulle proteste degli agricoltori. “Molti di loro si sentono messi all’angolo .Gli agricoltori sono i primi a risentire degli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto raccolti e minacciato il bestiame. Gli agricoltori risentono dell’impatto della guerra di Russia. L’inflazione, l’aumento del costo dell’energia e dei fertilizzanti. Ciononostante, lavorano duramente ogni giorno per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo, dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto”, ha affermato. LEGGI TUTTO

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    CNH, premio di risultato tra 1.130 e 2.070 euro per dipendenti in Italia

    (Teleborsa) – CNH Industrial, colosso del settore dei macchinari e dei servizi, ha comunicato che i dipendenti in Italia riceveranno, con la busta paga di febbraio, un premio con importi lordi medi compresi tra 1.130 e 2.070 euro. L’annuncio è arrivato nel corso di un incontro con le organizzazioni sindacali.La società spiega che i valori sono commisurati alle performance realizzate da ogni singola unità produttiva nel corso del 2023, calcolate sulla base di indicatori finalizzati a valorizzare il contributo dei dipendenti al raggiungimento degli obiettivi di competitività e redditività dell’azienda.”A seguito dei risultati raggiunti in termini di produttività, rispetto dei tempi di consegna e qualità del prodotto negli stabilimenti, e di un parametro sulla sicurezza sul lavoro, i dipendenti dei siti produttivi di CNH di Jesi, Lecce, Modena, incluso il personale non legato ai processi produttivi, riceveranno con la busta paga di febbraio un premio, con importi lordi medi compresi tra 1.130 e 2.070 euro”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    Marelli, sindacati: nel 2024 premio annuo tra 1.684 e 2.368 euro

    (Teleborsa) – Il premio di risultato da erogare nel 2024 ai dipendenti Marelli risulta pari al 6,5% della retribuzione annua convenzionale di riferimento, vale a dire a 1.684 e 2.368 euro a seconda del livello di inquadramento individuale. Lo affermano i sindacati metalmeccanici, sottolineando che “la media di erogazione complessiva è stata superiore a quella degli anni precedenti”.Il premio di risultato si basa sui risultati del 2023, “anno in cui peraltro è stato finalmente raggiunto un livello di redditività positivo”, si legge nella nota di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, UglM, AqcfR.”Il nuovo premio è stato pattuito con l’intesa del 22 marzo 2023, recepita poi nell’accordo del 4 maggio 2023 che ha sancito il passaggio dal CCSL Fiat al CCNL dei Metalmeccanici”, ricorda Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto.”Nel complesso – aggiunge Ficco – esprimiamo soddisfazione per un premio che nel suo primo anno di vigenza ha portato ad un risultato anche migliore del premio precedente. Più in generale, con l’accordo di passaggio dal CCSL Fiat al CCNL dei Metalmeccanici, abbiamo cercato di procedere ad una armonizzazione che salvasse gli aspetti migliori di entrambi i contratti collettivi e al contempo si adattasse alle specificità di Marelli”. LEGGI TUTTO

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    Cattura CO2, IEEFA: UE scommette su tecnologie che devono ancora dimostrare efficacia

    (Teleborsa) – La scommessa dell’Unione europea sulle tecnologie di cattura del carbonio potrebbe indirizzare ingenti somme di risorse pubbliche verso progetti inefficienti. Lo sostiene l’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA), un think tank che si occupa di energia, parlando di incertezze che circondano la sicurezza del trasporto e dello stoccaggio sotterraneo, oltre che di “unproven technologies”.”L’ambizione della Commissione europea di catturare il carbonio è significativa: circa 450 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2050, di cui circa il 40% proverrà dalla sola cattura diretta dell’aria (DAC), il processo più costoso di cattura del carbonio – afferma Andrew Reid, Energy Finance Analyst at IEEFA Europe – Per funzionare, la DAC avrà bisogno di energia a basse emissioni di carbonio e di adeguati siti di stoccaggio. Il suo costo varia dai 600 ai 1.000 dollari a tonnellata, una cifra notevolmente superiore all’attuale sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE o al prezzo effettivo del carbonio di circa 60 euro”.”Oltre ai costi elevati, c’è anche un punto interrogativo sull’efficacia delle tecnologie di cattura del carbonio in generale – ha aggiunto – La maggior parte dei progetti fino ad oggi sono dimostrativi su piccola scala che generalmente hanno sottoperformato rispetto ai tassi di cattura attesi. Ciò, combinato con le incertezze sulla sicurezza e sulla permanenza dei trasporti e dello stoccaggio sotterraneo, rende la cattura del carbonio di questa portata una componente ad altissimo rischio della strategia di decarbonizzazione dell’UE”.(Foto: Marek Piwnicki on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    DocuSign taglierà il 6% della forza lavoro

    (Teleborsa) – DocuSign, società statunitense leader nel campo della firma elettronica, ha annunciato un piano di ristrutturazione per rafforzare e sostenere l’efficienza finanziaria e operativa. Nell’ambito del piano di ristrutturazione, prevede di ridurre la sua attuale forza lavoro di circa il 6%, con la maggior parte delle posizioni interessate nelle organizzazioni Vendite e Marketing. Al 31 gennaio 2023 la società contava 7.336 dipendenti.La società attualmente stima che dovrà sostenere circa 28-32 milioni di dollari in oneri di ristrutturazione non ricorrenti in relazione al piano. Inoltre, prevede che la maggior parte degli oneri di ristrutturazione saranno sostenuti nel primo trimestre dell’anno fiscale 2025 e che l’esecuzione del piano sarà sostanzialmente completata entro la fine del secondo trimestre dell’anno fiscale 2025. LEGGI TUTTO