5 Febbraio 2024

Daily Archives

More stories

  • in

    McDonald’s, quarto trimestre inferiore alle attese. Pesa il Medio Oriente

    (Teleborsa) – McDonald’s, colosso statunitense del fast food, ha chiuso il quarto trimestre del 2023 con ricavi in aumento dell’8% (+6% a valute costanti) a 6,41 miliardi di dollari. Le vendite comparabili globali sono aumentate del 3,4%, riflettendo vendite comparabili positive in tutti i segmenti: gli Stati Uniti sono aumentati del 4,3%; il segmento International Operated Markets è aumentato del 4,4%; il segmento International Developmental Licensed Markets è aumentato dello 0,7%, riflettendo l’impatto della guerra in Medio Oriente.La società ha registrato un utile netto nel quarto trimestre di 2,04 miliardi di dollari, o 2,80 dollari per azione, in aumento rispetto a 1,9 miliardi di dollari, o 2,59 dollari per azione, dell’anno precedente. Escludendo costi di ristrutturazione e altre voci speciali, McDonald’s ha guadagnato 2,95 dollari per azione, con un aumento del 14% (11% a valute costanti).Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati LSEG, un utile per azione di 2,82 euro su ricavi per 6,45 miliardi di dollari.”La nostra crescita globale delle vendite comparabili del 9% per l’anno è una testimonianza dell’enorme dedizione dell’intero sistema McDonald’s – ha affermato Chris Kempczinski, presidente e CEO – La forte esecuzione della nostra strategia Accelerating the Arches ha portato a una crescita di oltre il 30% nelle vendite comparabili dal 2019 poiché i nostri talentuosi membri del personale e i migliori affiliati e fornitori del settore hanno dimostrato una comprovata agilità con un’attenzione incessante al cliente. Evolvendo il modo in cui lavoriamo in tutto il sistema, rimaniamo fiduciosi nella resilienza della nostra azienda di fronte alle sfide macro che persisteranno nel 2024″. LEGGI TUTTO

  • in

    UE vende all’asta 3,1 milioni di quote di emissione a 60,68 euro/t

    (Teleborsa) – L’Unione europea ha venduto 3,1 milioni di quote di emissione (EUA) sull’European Energy Exchange (EEX) a 60,68 euro per tonnellata nella giornata odierna, secondo il resoconto dello stesso exchange.L’European Union Allowance (EUA) è il nome ufficiale delle quote di emissione europee; ognuna di esse consente al possessore di emettere una tonnellata di CO2 o di altro gas serra equivalente. LEGGI TUTTO

  • in

    Caterpillar, l’utile netto sale a 10,3 miliardi di dollari nel 2023

    (Teleborsa) – Caterpillar, leader mondiale nella produzione di attrezzature per il settore edile e minerario, ha registrato vendite per il quarto trimestre del 2023 pari a 17,1 miliardi di dollari, in aumento del 3% rispetto ai 16,6 miliardi di dollari del quarto trimestre del 2022. L’utile netto è stato di 2,7 miliardi di dollari, in aumento rispetto agli 1,5 miliardi di dollari dello stesso periodo dello scorso anno. L’utile per azione rettificato è stato di 5,23 dollari, rispetto all’utile per azione rettificato del quarto trimestre 2022 di 3,86 dollari.Le vendite dell’intero anno nel 2023 sono state di 67,1 miliardi di dollari, in aumento del 13% rispetto al 2022. L’aumento riflette una realizzazione favorevole dei prezzi e un volume di vendite più elevato, guidato da maggiori vendite di apparecchiature agli utenti finali, parzialmente controbilanciato dall’impatto dei cambiamenti nelle scorte dei concessionari. L’utile netto è stato di 10,3 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 6,7 miliardi di dollari del 2022. L’utile per azione rettificato nel 2023 è stato di 21,21 dollari, rispetto all’utile per azione rettificato di 13,84 dollari nel 2022.”Sono molto orgoglioso delle ottime prestazioni del nostro team globale che ha realizzato l’anno migliore nei nostri 98 anni di storia, tra cui vendite record per l’intero anno, un utile rettificato record per azione e un flusso di cassa libero ME&T record – ha affermato il CEO Jim Umpleby – Rimaniamo impegnati a servire i nostri clienti, attuando la nostra strategia e investendo per una crescita redditizia a lungo termine”. LEGGI TUTTO

  • in

    Novo Holdings acquisirà Catalent per 16,5 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Novo Holdings, la società madre di Novo Nordisk (colosso danese attivo in campo sanitario), acquisirà Catalent, società statunitense specializzata in servizi di outsourcing farmaceutico, in una transazione interamente in contanti che valuta Catalent a 16,5 miliardi di dollari sulla base dell’enterprise value.Novo Holdings acquisirà tutte le azioni in circolazione di Catalent per 63,50 dollari per azione in contanti. Si tratta di un premio del 16,5% rispetto al prezzo di chiusura del 2 febbraio 2024 e un premio del 39,1% rispetto al prezzo di chiusura del 28 agosto 2023, quando il CdA di Catalent ha annunciato una revisione delle attività, della strategia e delle operazioni di Catalent.Degli oltre 50 siti globali di Catalent, Novo Holdings intende vendere tre siti di riempimento-finitura Catalent e le relative attività acquisite nella fusione a Novo Nordisk, in cui Novo Holdings ha una partecipazione di controllo. Questi tre siti si trovano ad Anagni, Italia; Bloomington, Indiana, Stati Uniti; e Bruxelles, Belgio. Novo Nordisk acquisirà i tre siti produttivi per un pagamento anticipato di 11 miliardi di dollari.Novo Holdings prevede che la fusione si concluderà verso la fine dell’anno solare 2024, soggetta alle consuete condizioni di chiusura, tra cui l’approvazione da parte degli azionisti di Catalent e il ricevimento delle necessarie approvazioni normative. Elliott Investment Management, un importante investitore in Catalent, ha detto di sostenere l’accordo. Dopo la conclusione della fusione, le azioni di Catalent non saranno più quotate alla Borsa di New York. LEGGI TUTTO

  • in

    Brembo, CRIF assegna Rating “ESG2” con outlook stabile

    (Teleborsa) – CRIF Ratings ha assegnato il Rating “ESG2” a Brembo, gruppo quotato su Euronext Milan e attivo nella produzione di sistemi frenanti, e contestualmente ha assegnato un outlook “Stabile”. Il rating è assegnato da CRIF Ratings su base unsolicited, senza la partecipazione dell’entità valutata e basandosi esclusivamente su informazioni pubbliche, si legge in una nota.”L’assegnazione del rating ESG2 riflette la solidità del gruppo ed il suo forte profilo di sostenibilità, supportato da elevati livelli di trasparenza e disclosure, da una delineata strategia di medio-lungo termine e dall’adozione di Codici e Policies interni”, afferma Marco Bonsanto, Associate Director di CRIF Ratings. LEGGI TUTTO

  • in

    OCSE: PIL Italia +0,7% nel 2024, nel 2025 accelera (+1,2%)

    (Teleborsa) – L’OCSE conferma nuovamente le previsioni di crescita economica dell’Italia: PIL atteso a+ 0,7% quest’anno e accelerazione al + 1,2% nel 2025. Le stime, contenute in un aggiornamento di interim sono in linea con quelle indicate nell’Economic Outlook dello scorso 29 novembre, che peraltro erano state reiterate nel rapporto sull’economia italiana pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione allo sviluppo economico il 22 gennaio. Contestualmente, l’ente parigino ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per l’insieme dell’area euro, allo 0,6% quest’anno (0,3 punti percentuali meno rispetto a novembre) e 1,3% il prossimo (0,2 percentuali in meno). Per la Germania stima dopo un meno 0,1% del Pil nel 2023 un più 0,3% quest’anno (0,3 punti percentuali in meno da novembre) e un 1,1% nel prossimo (-0,1 punti). Per la Francia 0,6% di crescita quest’anno (-0,2 punti in meno) e 1,2 il prossimo (dato invariato rispetto a novembre). L’attesa di crescita più forte riguarda la Spagna con l’1,5% quest’anno (più 0,1 punti) e più 2% il prossimo (dato invariato).Riviste al ribasso le previsioni di inflazione sull’Italia: dopo il 5,9% della media 2023 ora per quest’anno si attende che il carovita mostri un netto rallentamento all’1,8%, mentre nel 2025 dovrebbe segnare una leggera risalita al 2,2%. Le stime segnano un taglio di 0,8 punti percentuali sull’inflazione attesa per quest’anno e di 0,1 punti percentuali su quella del 2025. Per l’inflazione di fondo, cioè depurata dei prezzi di energia, alimentari e altri beni volatili, in Italia l’Ocse prevede 2,4% quest’anno (0,7 punti percentuali in meno rispetto a novembre) e 2,2% nel 2025 (0,3 punti percentuali in meno).Ritoccate al rialzo le previsioni di crescita economica globale di quest’anno al 2,9% mentre ha confermato l’attesa sul 2025 al 3%. Per gli Stati Uniti ha rivisto al rialzo la stima di crescita di quest’anno di 0,6 punti percentuali al 2,1% e confermato l’attesa sul 2025 all’1,7%. Per la Cina l’Ocse ha confermato la previsione di crescita del 4,7% per quest’anno e del 4,2% il prossimo. L’economia che cresce di più a livello globale tra quelle elencate resta l’India, con un 6,2% di espansione quest’anno (0,1 punti percentuali in più) e 6,5% il prossimo. L’Ocse ha poi effettuato una revisione a rialzo sul Pil della Russia e dopo il 3,1% di crescita del 2023, nonostante le sanzioni decise dai paesi del G7 e altri Stati occidentali per l’invasione dell’Ucraina, sul 2024 è atteso un più 1,8% (0,7 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti) mentre sul 2025 è stato confermato un più 1%.L’OCSE segnala che la crescita economica globale si è dimostrata resiliente lo scorso anno, con l’inflazione che ha rallentato più rapidamente del previsto. Al tempo stesso alcuni indicatori recenti mostrano una qualche moderazione dell’espansione, a riflesso dell’inasprimento delle condizioni finanziarie che continua a frenare credito e mercato immobiliare residenziale, mentre il commercio internazionale resta sottotono.Riviste al ribasso le previsioni di inflazione per la media dell’area euro e dopo il 5,4% del 2023 quest’anno il carovita dovrebbe moderarsi al 2,6%, più che dimezzato e 0,3 punti percentuali inferiore alle stime dello scorso novembre. In un aggiornamento di interim dell’Economic Outlook l’ente parigino prevede un inflazione 2025 al 2,2%, in questo caso il ritocco al ribasso è stato di 0,1 punti percentuali. Per l’inflazione di fondo l’Ocse prevede 2,6% quest’anno (0,5 punti percentuali in meno rispetto a novembre) e 2,2% il prossimo (0,1 punti percentuali in meno)Quanto agli attacchi dei miliziani islamisti Houthi alle navi nel Mar Rosso “se persistenti, potrebbero aggiungere fino a 0,4 punti percentuali all’inflazione dei prezzi nell’area Ocse per la fine dell’anno”. Lo ha affermato il segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, Mathias Cormann nella conferenza stampa di presentazione dell’Economic Outlook di interim.L’impossibilità di utilizzare i canale di Suez, dovendo usare la rotta alternativa che doppia il Capo di Buona Speranza, ha poi rilevato la capo economista dell’Ocse, Clare Lombardelli fa aumentare i tempi di viaggio per navi e petroliere di 10-14 giorni. “I costi risultano raddoppiati rispetto a fine anno – ha detto – ma restano sotto livelli” che avevano raggiunto durante i lockdown imposti a motivo del Covid”. LEGGI TUTTO

  • in

    Borsa, rapporto capitalizzazione/PIL al 28,6%. Battuta d’arresto per delisting

    (Teleborsa) – Nel secondo semestre 2023 la capitalizzazione delle società di diritto italiano con azioni ammesse alle negoziazioni su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione italiani ha registrato un aumento del 6%, prevalentemente per effetto dell’andamento positivo del mercato. Il rapporto fra capitalizzazione e PIL è pari al 28,6% (sulla base dei dati preliminari Istat) dal 27,4% di fine giugno. Lo comunica CONSOB nell’ultimo Bollettino statistico.Il numero di società quotate italiane è passato da 419 a 428, per effetto degli ingressi su Euronext Growth Milan (EGM) (+10 società in entrata nel mercato nella seconda parte dell’anno 2023) e della riduzione di una sola unità su Vorvel. Viene sottolineato che il 2023 evidenzia una battuta d’arresto nella tendenza delle società italiane ad abbandonare la Borsa. Positivo (+3) il saldo tra entrate e uscite sul listino principale, Euronext Milan; a fronte di 9 new entry si registrano 6 delisting. Continua ad espandersi l’Egm con 33 nuovi ingressi nel 2023, che portano il totale a 198 società.Il controvalore degli scambi di azioni di società quotate italiane su mercati regolamentati e sistemi multilaterali di negoziazione italiani ed esteri ha registrato un aumento del 18% nel secondo semestre del 2023 rispetto al medesimo periodo del 2022. Il controvalore dei margini costituiti dagli aderenti al sistema di Cassa Compensazione e Garanzia, si è ridotto del 15% passando da 17,6 miliardi di euro di fine giugno a 15 miliardi di euro di fine anno. Il controvalore nozionale degli scambi di derivati azionari nel secondo semestre 2023 ha segnato un aumento del 10% rispetto all’analogo periodo del 2022. A fine anno 2023, il numero di posizioni aperte sui derivati risulta inferiore del 33,8% rispetto al dato di giugno 2023. Il controvalore degli scambi di covered warrant e certificate nel secondo semestre 2023 ha registrato un aumento del 38% rispetto al secondo semestre 2022 e tale rialzo ha riguardato principalmente i certificate su EuroTLX. Le posizioni nette corte su azioni quotate italiane sono diminuite rispetto a fine giugno 2023 e risultano pari allo 0,8% della capitalizzazione totale (0,9% a fine giugno 2023); per le società del settore finanziario tale dato risulta pari allo 0,6% della capitalizzazione di settore (0,9% a fine giugno 2023).Nel secondo semestre 2023 il controvalore degli scambi di titoli di Stato italiani sulle piattaforme di negoziazione italiane è cresciuto del 79% rispetto al secondo semestre 2022, mentre è rimasto pressoché costante il controvalore degli scambi di obbligazioni di emittenti italiani diverse dai titoli di Stato. Il controvalore degli scambi di ETF e strumenti finanziari derivati cartolarizzati (ETC/ETN) è risultato in calo (-20%), al contrario del controvalore degli scambi dei fondi comuni, in rialzo del 17%.(Foto: © Luca Ponti | 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Cina, PMI Caixin manifatturiero gennaio scende a 52,7 punti

    (Teleborsa) – All’inizio dell’anno l’attività del settore dei servizi cinesi ha continuato ad espandersi a un ritmo sostenuto. Ciò nonostante il tasso di aumento sia leggermente diminuito rispetto a dicembre e un notevole rallentamento nel tasso di crescita dei nuovi ordini. Secondo il sondaggio mensile di Caixin/S&P Global, il PMI manifatturiero è sceso a gennaio 2024 a quota 52,7 punti dai 52,9 precedenti, confermandosi quindi sopra la soglia critica dei 50 punti, tra fase di espansione (valori superiori ai 50 punti) e di contrazione (valori inferiori ai 50 punti. Gli analisti si aspettavano 53,0 punti.”L’indicatore è rimasto in territorio espansivo per 13 mesi consecutivi, indicando una ripresa sostenuta nel settore dei servizi”, ha commentato Wang Zhe, economista senior presso Caixin Insight Group.”La domanda e l’offerta hanno continuato ad espandersi a gennaio, rappresentate dalla crescita dell’attività commerciale e del totale dei nuovi ordini, che è arrivata al 13° mese consecutivo”, ha aggiunto.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO