Gennaio 2024

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    INWIT, buyback per oltre 3,3 milioni di euro

    (Teleborsa) – INWIT, nell’ambito della prima tranche di riacquisto di azioni proprie, ha comunicato di aver acquistato tra il 22 e il 26 gennaio 2024, complessivamente 297.888 azioni ordinarie al prezzo medio unitario di 11,0893 euro, per un controvalore pari a 3.303.383,54 euro.Al 26 gennaio, considerando le azioni proprie già in portafoglio, Infrastrutture Wireless Italiane detiene 13.283.402 azioni proprie pari a circa l’1,38% del capitale sociale.A Milano, oggi, performance infelice per la società italiana che opera nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche che chiude la giornata del 29 gennaio con una variazione percentuale negativa dell’1,41% rispetto alla seduta precedente. LEGGI TUTTO

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    Mef, Giorgetti: “È tornata la fiducia di risparmiatori e osservatori internazionali”

    (Teleborsa) – “Il governo ha lavorato intensamente ai decreti di attuazione della riforma fiscale in coerenza con le misure e gli orientamenti contenuti nella manovra di bilancio per il triennio 2024/2026. Una manovra responsabile finalizzata a favorire crescita e occupazione con interventi mirati e selettivi a sostegno delle famiglie e dei lavoratori a basso reddito, tenendo conto dei vincoli di finanza pubblica e del contesto internazionale complesso con tante incertezze geopolitiche in atto. Nonostante queste difficoltà, è maturata la fiducia da parte dei risparmiatori italiani che sono tornati a sottoscrivere i titoli di Stato e la fiducia degli osservatori internazionali testimoniata dai giudizi positivi delle agenzie di rating”. È quanto ha dichiarato Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle Finanze, nel corso del VII Forum nazionale dei commercialisti e degli esperti contabili “La riforma del fisco e la legge di bilancio 2024”, promosso da Italia Oggi con il patrocinio della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.Un aggiornamento sullo stato di avanzamento del Pnrr è stato illustrato da Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei. “Mi piace sottolineare che a giugno 2026 dovranno essere completati tutti gli interventi previsti all’interno del Piano. Una grande sfida, una grande opportunità dell’Italia e dell’Europa e per coglierla al meglio – ha detto Fitto – serve uno sforzo collettivo dell’intero sistema paese. La definizione per incassare la sesta e la settima rata del Piano sono i due obiettivi del 2024. A tal fine la scelta di una nuova governance ha rappresentato una novità assoluta e positiva e lo dimostra il fatto che l’Italia è l’unico paese europeo che ha ottenuto il pagamento della quarta rata e ha richiesto il pagamento della quinta”. Delle novità legate alla riforma del fisco ha parlato Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle finanze. “I professionisti rappresentano la cinghia di trasmissione nel rapporto tra fisco e contribuente. Hanno un ruolo determinante sia per il concordato preventivo che per la cooperative compliance, ma anche – sottolinea Leo – per coloro che non rientrano in quest’ultima fattispecie. La cooperative compliance richiederà certificazione del rischio fiscale e del tax control framework. Nella mappatura e monitoraggio si dovrà tener conto di principi contabili nazionali e internazionali. Materia scivolosa, e chi meglio dei dottori commercialisti può svolgere questo ruolo? Per ciò che attiene il concordato, i professionisti riusciranno a dare elementi valutativi importanti per un fisco che vuole dialogare. Il mondo dei soggetti che possono aderire al concordato conta circa 4,2 milioni di contribuenti divisi in due aree: i forfettari (1,7 ml) e i soggetti isa (circa 2,5 ml). Tra questi ultimi circa 1,4 ml non raggiungono il coefficiente 8 e in passato gli accertamenti sono stati circa l’1% perché l’Agenzia delle Entrate aveva carenza di organico che abbiamo iniziato a colmare con le prime 3mila unità assunte alle quali se ne aggiungeranno altre 1500. Lo scopo è quello di portare gradualmente questi soggetti a pagare le imposte”. Il punto sul patrimonio immobiliare dello Stato è stato illustrato da Lucia Albano (sottosegretario al Mef): “Abbiamo istituito una cabina di regia per gestire al meglio la valorizzazione e la dismissione del patrimonio immobiliare pubblico che attualmente ammonta a circa 100 miliardi di euro senza contare i terreni e i boschi, in modo da impattare positivamente sul debito pubblico. Il mattone di Stato costituisce una straordinaria opportunità anche dal punto di vista sociale. Il governo ha messo in campo una riforma importante che punta sul social housing e sugli studentati, vere emergenze per il nostro Paese”.Ottimismo sul concordato preventivo è stato espresso da Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione Attività produttive della Camera. “Il concordato preventivo – ha detto Gusmeroli – è stato avviato togliendo la barriera della pagella Isa 8 in modo da renderlo più appetibile. Siamo di fronte a un grande processo di semplificazione e di emersione del sommerso che porterà a un riequilibrio del rapporto cittadino-fisco e ad un alleggerimento della pressione fiscale”.Di lotta all’evasione fiscale ha parlato Massimo Garavaglia, presidente della Commissione Finanze a palazzo Madama. “Combattere l’evasione fiscale, l’elusione e l’omessa fatturazione – ha affermato Garavaglia – rappresenta una priorità per questo governo. Siamo passati dai 120 mld stimati degli scorsi anni, sottratti alle casse dello Stato dagli evasori, agli 85miliardi di oggi. Principalmente grazie all’introduzione della fatturazione elettronica”.”Sul fronte dell’attuazione della riforma fiscale e della cooperative compliance che è uno dei temi della delega fiscale, – ha sottolineato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate – stiamo lavorando per la massima resa di un istituto reso operativo a suo tempo applicando le norme senza che ci fossero best practice cui fare riferimento. L’appeal di quell’istituto è andato crescendo fino a raggiungere al 31 dicembre scorso 111 soggetti ammessi che garantisce una collaborazione trasparente con il fisco attraverso una interlocuzione costante e preventiva. Valutando congiuntamente le situazioni che potenzialmente generino rischi fiscali. Nel periodo 2016/2021 la differenza tra le somme attese e quelle effettivamente entrate nelle casse dell’erario si è ridotta di circa 24mld dimezzando l’evasione dell’iva da 35 a 18 mld”.Roberto Alesse, direttore dell’Agenzia delle Dogane, ha parlato della nascita di un’unica autorità doganale europea che “sarà una svolta per avere una ‘centrale dei rischi’ per neutralizzare le merci illegali e per impedire che merci contraffatte continuino a dar vita a forme di concorrenza sleale. Un sistema doganale unico a livello europeo significa difendere l’intero sistema economico da attacchi esterni in tempi di diffusione selvaggia del commercio elettronico”.Le priorità nella repressione e prevenzione dell’evasione fiscale sono state illustrate da Marco Thione, capo ufficio tutela entrate Comando generale Guardia di Finanza. “In merito alle direttive operative del 2024, sul fronte della repressione – ha detto Thione – agiremo prevalentemente con attività di contrasto alle frodi fiscali realizzate attraverso false fatturazioni o in materia di bonus agevolativi, contrasto al sommerso delle aziende, evasione fiscale digitale figlia del commercio elettronico, dove abbiamo ottenuto importanti risultati contro evasione dell’iva, contrasto alla grande evasione fiscale internazionale. Altrettanto importante sarà l’attività di prevenzione dei reati per la quale nel 2024 daremo supporto alla compliance per prevenire i reati cogliendo a pieno lo spirito della riforma fiscale in atto”.”Sono fiducioso – ha sostenuto Elbano de Nuccio, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti – che con il dialogo tra professionisti e il governo riusciremo a superare le criticità, alla luce anche della portata innovativa della riforma fiscale nel quale svolgeremo un ruolo sempre più importante grazie anche al riconoscimento, per la prima volta, di una esclusiva alla nostra professione”. LEGGI TUTTO

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    Recordati, informativa sul buyback

    (Teleborsa) – Recordati, nell’ambito del programma di acquisto di azioni proprie, ha reso noto di aver acquistato, dal 22 al 26 gennaio 2024, complessivamente 4.521 azioni proprie, al prezzo medio ponderato di 49,6388 euro.Al 26 gennaio, Recordati deteneva 2.903.966 azioni proprie pari all’1,389% del capitale sociale.A Milano, oggi, frazionale ribasso per il Gruppo farmaceutico, che chiude gli scambi con una perdita dello 0,51%. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis ampiamente sopra ai requisiti di capitale indicati da Bankitalia

    (Teleborsa) – Banca Ifis, gruppo attivo nello specialty finance e quotato su Euronext STAR Milan, ha ricevuto dalla Banca d’Italia la notifica di conclusione del periodico processo di revisione prudenziale (SREP decision) condotto sul Gruppo. La Banca d’Italia ha individuato per il 2024 i seguenti requisiti di capitale (pari alla somma di Overall Capital Requirement e Pillar 2 Guidance) su base consolidata: Common Equity Tier 1 ratio: 9,00%; Tier 1 ratio: 10,90%; Total capital ratio: 13,30%.I requisiti di capitale sopra riportati includono la componente Target della Pillar 2 Guidance pari all’1,00%. Il Gruppo Banca Ifis supera ampiamente i requisiti di capitale, avendo al 30 settembre 2023 i seguenti coefficienti patrimoniali: Common Equity Tier 1 ratio: 15,53%; Tier 1 ratio: 15,54%; Total capital ratio: 18,42%.Rispetto ai requisiti SREP in termini di CET1, Banca Ifis presenta “un buffer tra i più ampi del sistema bancario italiano”, pari a 653 punti base, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    Openjobmetis, l’Antitrust approva l’acquisizione di Just On Business

    (Teleborsa) – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha deliberato di non avviare l’istruttoria con riguardo all’operazione che ha ad oggetto l’acquisizione dell’intero capitale sociale e, quindi, del controllo esclusivo di Just On Business (JOB) da parte di Openjobmetis (OPJM), agenzia per il lavoro quotata su Euronext STAR Milan.L’Antitrust osserva che, sotto il profilo merceologico, l’operazione interessa il mercato dell’offerta di servizi di lavoro temporaneo (lavoro interinale), in cui sia l’acquirente che l’acquisita realizzano oltre il 90% del proprio fatturato nazionale. Vengono evidenziate le quote modeste detenute dalla target in tutti mercati in cui è presente e della circostanza che, in tali mercati, le quote post-merger saranno ampiamente inferiori al 15%.Inoltre, nel mercato nazionale della somministrazione di lavoro temporaneo JOB detiene una quota inferiore all’1%, mentre la quota di OPJM è pari all’1-5%. In tale mercato sono attivi vari operatori concorrenti, quali Adecco, Randstad, GI Group, Manpower, con quote di mercato individuali significativamente superiori a quelle delle parti e, cumulativamente, prossime al 50%.In definitiva, si legge nel provvedimento dell’AGCM, l’operazione in esame “non appare nel suo complesso suscettibile di determinare effetti pregiudizievoli per la concorrenza, non determinando modifiche sostanziali nei mercati interessati”. LEGGI TUTTO

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    Ue, Horizon 2020: in 7 anni finanziati più di 35mila progetti

    (Teleborsa) – “Horizon 2020, il programma di ricerca e innovazione dell’UE per il periodo 2014-2020, con un bilancio di quasi 80 miliardi di euro, ha fornito un importante contributo alla costruzione di una società e di un’economia dell’UE radicate nella conoscenza e nell’innovazione e ha apportato benefici agli europei ben al di là di quanto avrebbe potuto essere realizzato a livello nazionale o regionale”. È quanto si legge in una nota diffusa dalla Commissione europea.Consentire una risposta rapida alle epidemie di COVID-19, Ebola e Zika e dare un contributo decisivo alla scienza del clima sono solo alcuni esempi dell’impatto tangibile di Orizzonte 2020. Ogni euro di costi connessi al programma apporterà, in ultima analisi, cinque euro di benefici ai cittadini dell’UE entro il 2040, dimostrando l’elevato rapporto qualità/prezzo degli investimenti nella ricerca e nell’innovazione per la società europea. Queste sono alcune delle principali conclusioni della valutazione ex post di Orizzonte 2020 pubblicata oggi.Horizon ha finanziato oltre 35.000 progetti nell’arco di sette anni e gli inviti a presentare proposte hanno attirato oltre un milione di candidature individuali provenienti da 177 paesi. Il programma ha svolto un ruolo cruciale nella lotta ai cambiamenti climatici e ha investito il 64,4 % del suo bilancio nello sviluppo sostenibile. Orizzonte 2020, insieme al suo predecessore 7º PQ, è il secondo fornitore mondiale di scienze climatiche.Il programma ha finanziato soluzioni concrete in vari settori, quali nuovi trasporti alimentati a idrogeno, vaccini a mRNA, fotonica e micro e nanoelettronica. Quasi 4.000 brevetti e marchi sono stati ottenuti grazie ai finanziamenti di Orizzonte 2020. Il Consiglio europeo per l’innovazione si è pronunciato per il suo sostegno senza precedenti alle innovazioni tecnologiche potenzialmente innovative e alle imprese ad elevatissimo contenuto tecnologico.Horizon 2020 ha alimentato un notevole aumento del 20% dell’occupazione e un aumento del 30 % del fatturato e delle attività totali per le imprese partecipanti rispetto a quelle che non hanno avuto successo nonostante l’elevata qualità delle domande. A lungo termine, si stima che il programma contribuisca in media a un aumento annuo di 15.9 miliardi di EUR al PIL dell’UE, per un totale di 429 miliardi di EUR nel periodo 2014-2040.Horizion 2020 ha inoltre sostenuto i 33 vincitori del premio Nobel, è stato inoltre fondamentale per diversificare e migliorare le competenze e le conoscenze dei ricercatori e ha sostenuto la mobilità di quasi 50.000 ricercatori in tutti i settori e paesi. Inoltre, il programma ha consentito all’UE di sviluppare e migliorare le infrastrutture di ricerca su larga scala a livello sia europeo che mondiale: oltre 24.000 ricercatori e organizzazioni hanno avuto accesso a tali infrastrutture, ampliando le opportunità di lavoro collaborativo e i progressi scientifici. LEGGI TUTTO

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    Intred acquista Connecting per continuare a crescere in Lombardia

    (Teleborsa) – Intred, operatore di telecomunicazioni quotato su Euronext Growth Milan, ha sottoscritto un accordo vincolante con Aliedo, in qualità di venditore, avente ad oggetto l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Connecting Italia, società con sede legale a Milano che svolge attività di sviluppo, produzione, commercio, offerta, fornitura e manutenzione dei servizi di telecomunicazione e, in particolare, servizi di telefonia e trasmissione dati a banda larga.Connecting, fondata nel 2012, è un operatore TLC attivo in Lombardia specializzato nella fornitura di connettività in banda larga e ultra-larga, telefonia fissa, e vari servizi digitali a circa 2.000 clienti business. Nel 2022 ha conseguito ricavi pari a 2,5 milioni di euro, un EBITDA pari a 0,28 milioni (EBITDA margin all’11%), e una Posizione Finanziaria Netta (debito) pari a 0,5 milioni. Le attese per il 2023 sono per il conseguimento di ricavi superiori a 3 milioni e un EBITDA riferito al perimetro di acquisizione superiore al 20%.”Questa nuova acquisizione si inserisce nell’ampio piano di sviluppo e consolidamento dell’attività di Intred sul territorio lombardo, rappresentando un importante tassello nella strategia di crescita che prevede un piano di espansione per linee esterne e una diversificazione ed ampliamento dell’offerta commerciale – Daniele Peli, co-founder e AD – Con l’acquisizione di Connecting intendiamo replicare il successo avuto con l’integrazione di Qcom, avvenuta nel 2020, aumentando la dimensione del nostro business e migliorando al contempo la marginalità della società acquisita grazie alla migrazione progressiva della clientela sulla infrastruttura proprietaria”.L’operazione prevede l’acquisto da parte di Intred del 100% del capitale sociale di Connecting per un corrispettivo composto da una componente fissa, pari a 3,6 milioni di euro, soggetta ad aggiustamento sulla base della posizione finanziaria netta di Connecting alla data di esecuzione; e da una componente variabile ed eventuale, pari a un importo massimo complessivo di 400 mila euro, che maturerà in favore di Aliedo al raggiungimento di determinati obiettivi di EBITDA e fatturato.L’operazione verrà finanziata dalla società interamente con mezzi propri. Il closing dovrebbe essere perfezionato indicativamente entro la fine del mese di aprile. LEGGI TUTTO

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    Ivass, Unc: dati preoccupanti, serve maggiore concorrenza tra imprese vigilate

    (Teleborsa) – Secondo l’Ivass, a fronte di un premio medio per polizza al netto della fiscalità nel 2022 pari a 303 euro, per le sole imprese SEE il premio è pari a 271 euro. “Dati preoccupanti. Questo divario dimostra che i premi possono diminuire e che serve maggiore concorrenza tra le imprese vigilate” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Allarmante, poi, l’incremento a 312 euro nel primo semestre 2023, considerato che dopo luglio 2023 si sono registrati di mese in mese rialzi sempre maggiori, arrivando, sempre a novembre, sempre secondo i dati Ivass, al +7,8% annuo. Insomma, una situazione che rispetto all’analisi di oggi risulta già peggiorata” conclude Dona.(Foto: kalhh / Pixabay ) LEGGI TUTTO