Gennaio 2024

Monthly Archives

More stories

  • in

    Abercrombie & Fitch alza le stime, titolo in rally

    (Teleborsa) – Protagonista Abercrombie & Fitch, che mostra un’ottima performance, con un rialzo del 7,55%.A fare da assist alle azioni contribuisce la revisione al rialzo delle stime per l’esercizio fiscale 2023 decisa dal gruppo di abbigliamento. Il giro d’affari è atteso ora in crescita tra il 14% ed il 15% contro l’incremento del 12-14% indicato nella precedente guidance.L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista della società americana dell’abbigliamento giovanile più pronunciata rispetto all’andamento dell’S&P-500. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato. LEGGI TUTTO

  • in

    Uncem, progetto europeo per migliorare uso acqua in agricoltura

    (Teleborsa) – L’Uncem del Piemonte partecipa al progetto europeo “MountResilience” nell’ambito del programma Horizon. Il progetto, che avrà una durata di 54 mesi e un valore di 18 milioni di euro, vede la partecipazione di 46 partner – tra i quali la Regione Piemonte – di 13 Paesi europei, che insieme proporranno politiche e strumenti di adattamento al cambiamento climatico. Saranno sperimentate soluzioni tecnologiche in due diversi territori piemontesi: il primo a vocazione risicola, in collaborazione con la Coutenza Canali Cavour, il secondo frutticolo in collaborazione con il Consorzio del Pesio. Il Piemonte infatti sarà protagonista insieme all’Università di Torino e il Politecnico di Torino di questa iniziativa pilota per elaborare strumenti di monitoraggio delle risorse idriche disponibili per l’agricoltura al fine di ottimizzare questa risorsa per l’irrigazione delle colture. LEGGI TUTTO

  • in

    Crolla Boeing dopo nuovo stop 737 Max

    (Teleborsa) – A picco Boeing, che presenta un pessimo -9,06%.A pesare sulle azoni della compagnia aerea è la notizia di un nuovo stop del velivolo 737 Max dopo l’incidente dell’Alaska Airlines.Lo scenario su base settimanale del colosso dell’aereonautica rileva un allentamento della curva rispetto alla forza espressa dal Dow Jones. Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori. LEGGI TUTTO

  • in

    Erion WEEE: -6% di RAEE domestici gestiti nel 2023

    (Teleborsa) – Nel 2023 Erion WEEE – Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche domestiche – ha gestito su tutto il territorio nazionale circa 232mila tonnellate di RAEE, in diminuzione del 6% rispetto al 2022 (246mila tonnellate), un calo pari a due volte il peso della Torre Eiffel. I risultati si confermano in linea con la raccolta a livello nazionale, che vede l’Italia ancora troppo distante dai target di raccolta indicati dall’Unione europea (circa 6 kg per abitante a fronte di un obiettivo pari a oltre 11 kg). Per quanto concerne il Consorzio – che gestisce oltre il 60% dei RAEE domestici in Italia – la flessione riguarda soprattutto il Raggruppamento R3 (Tv e monitor) che, dopo la crescita esponenziale del 2021 dovuta all’effetto del “bonus rottamazione Tv”, prosegue nella sua parabola discendente segnando un -31% rispetto al 2022. LEGGI TUTTO

  • in

    Wall Street apre prudente la settimana dell’inflazione

    (Teleborsa) – Apertura cauta per la borsa di Wall Street nella settimana dedicata all’inflazione americana, in programma giovedì, seguita dai prezzi alla produzione attesi venerdì. Dati che serviranno alla Federal Reserve per valutare per quanto tempo portare avanti una politica restrittiva, dopo l’ultimo rapporto sull’occupazione, più forte del previsto. Sempre venerdì, 12 gennaio, partirà una nuova stagione di trimestrali, con in calendario i conti dei colossi bancari: Citigroup, Unitedhealth, Wells Fargo, J.P. Morgan Chase, Bank Of America, Citigroup, Blackrock e The Bank Of New York Mellon. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones sta lasciando sul parterre lo 0,37%, mentre, al contrario, l’S&P-500 fa un piccolo salto in avanti dello 0,23%, portandosi a 4.708 punti. Guadagni frazionali per il Nasdaq 100 (+0,57%); sulla stessa linea, in moderato rialzo l’S&P 100 (+0,27%). LEGGI TUTTO

  • in

    Batterie, ok UE ad aiuto tedesco da 900 milioni per evitare che Northvolt vada in USA

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato una misura tedesca da 902 milioni di euro per sostenere Northvolt, società svedese, nella costruzione di un impianto per la produzione di batterie per veicoli elettrici per favorire la transizione verso un’economia a zero emissioni. L’aiuto è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo per la crisi e la transizione sugli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione per sostenere misure in settori fondamentali per accelerare la transizione verde e ridurre la dipendenza dai combustibili.L’impianto avrà una capacità annua di 60 GWh. Ciò si traduce in da 800.000 a 1 milione di veicoli elettrici all’anno, a seconda delle dimensioni della batteria. L’impianto inizierà a produrre nel 2026 e raggiungerà la piena capacità produttiva nel 2029.Secondo la misura, l’aiuto assumerà la forma di una sovvenzione diretta di 700 milioni di euro e di una garanzia di 202 milioni di euro. Senza l’aiuto, la Northvolt installerebbe lo stabilimento negli Stati Uniti, dove il sostegno è stato offerto nell’ambito dell’Inflation Reduction Act, secondo una nota della Commissione UE.”Questa misura tedesca da 902 milioni di euro è il primo aiuto individuale approvato per evitare che un investimento venga distolto dall’Europa, nell’ambito della nuova possibilità offerta dal quadro temporaneo di crisi e transizione dal marzo 2023″, ha commentato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione UE e responsabile della politica di concorrenza. “Permette alla Germania di sostenere la costruzione dell’impianto di produzione di Northvolt impianto di batterie per veicoli elettrici – ha aggiunto – Si tratta di un passo importante per l’elettrificazione dei trasporti in Europa, preservando al tempo stesso la parità di condizioni nel mercato unico”. LEGGI TUTTO

  • in

    Disuguaglianza, Banca d’Italia: in Italia il 5% delle famiglie più ricche possiede il 46% della ricchezza

    (Teleborsa) – In base ai primi risultati delle nuove statistiche sperimentali trimestrali dei conti distributivi sulla ricchezza (Distributional Wealth Accounts, Dwa) condotte dalla Banca Centrale Europea ed elaborate per l’Italia dalla Banca d’Italia, nel Paese i principali indici di disuguaglianza sono rimasti sostanzialmente stabili tra il 2017 e il 2022, dopo essere aumentati tra il 2010 e il 2016, mentre la concentrazione della ricchezza risulta inferiore a quella media dell’area dell’euro, come avviene in Francia, mentre in Germania risulta più pronunciata. In Italia il 5% delle famiglie italiane più ricche possiede circa il 46% della ricchezza netta totale. La composizione del portafoglio è molto eterogenea tra famiglie: in Italia quelle meno abbienti detengono principalmente abitazioni e depositi mentre quelle più ricche diversificano maggiormente. In particolare lo studio elaborato dalla Banca d’Italia evidenzia come quest’ultime detengano anche quote significative di azioni, partecipazioni e attività reali destinate alla produzione e di altri strumenti finanziari complessi. Per quel che riguarda il resto d’Europa invece, la BCE ha rilevato che i primi dati mostrano che la ricchezza netta delle famiglie è aumentata del 29% negli ultimi cinque anni (ovvero circa 13.700 miliardi di euro), prevalentemente sulla spinta degli aumenti dei prezzi degli immobili, con la casa che costituisce una componente molto rilevante sulla ricchezza delle famiglie. Nello stesso periodo gli indicatori sulla disuguaglianza sono leggermente calati, ad esempio guardando il divario di ricchezza tra il 5% di famiglie più ricche e il 50% delle famiglie nella fascia più bassa di ricchezza. LEGGI TUTTO

  • in

    Italia, Goldman Sachs non vede problemi su debito sovrano nel 2024

    (Teleborsa) – Goldman Sachs non è preoccupata dalla possibilità di tensioni sul debito italiano nel 2024. “Vediamo una serie di fattori di supporto che dovrebbero contenere i rischi di frammentazione nel 2024 e quest’anno ci aspettiamo che lo spread BTP-Bund sia sostanzialmente stabile”, si legge in una ricerca titolata “10 Questions for 2024”, in cui gli analisti della banca d’affari statunitense cercano di rispondere a una serie di quesiti caldi sul Vecchio Continente. In primo luogo, Goldman evidenzia che i tassi di interesse sono scesi drasticamente in quanto l’inflazione si è raffreddata nelle ultime settimane e le aspettative della BCE si sono spostate verso i tagli, con il rendimento dei BTP a 10 anni che è sceso dal 5% di ottobre al 3,8% attuale. Questo calo dei rendimenti “ha importanti implicazioni per le prospettive di sostenibilità del debito, limitando la pressione al rialzo sul rapporto debito/PIL nei prossimi anni”, viene sottolineato.In secondo luogo, il contesto fiscale dell’UE “resta favorevole”. L’accordo sulle regole fiscali rivedute dell’UE evita pressioni per un forte consolidamento e concede all’Italia il tempo di adeguare gradualmente la propria politica fiscale. Inoltre, l’Italia è destinata a ricevere 15 miliardi di euro (o lo 0,8% del PIL) in sovvenzioni dal Recovery Fund nel 2024.In terzo luogo, a dicembre la BCE ha deciso di mantenere i reinvestimenti in PEPP per tutto il 2024, interamente nel primo semestre e parzialmente nel secondo semestre. Sebbene la decisione sul PEPP sia arrivata leggermente prima del previsto, prevede anche un processo di tapering più lento e la BCE continuerà ad applicare flessibilità nel reinvestire i rimborsi durante tutto l’anno.”Sebbene queste considerazioni dovrebbero contribuire a contenere le preoccupazioni sul debito sovrano nel 2024, il panorama fiscale più ampio dell’Italia rimane difficile a causa dell’elevato debito, del rallentamento della crescita nominale, degli elevati tassi di interesse a lungo termine e degli elevati deficit – si legge nella ricerca – Ci aspettiamo quindi che il rapporto debito/PIL si muova lateralmente intorno al 140% nei prossimi anni e, nonostante i recenti miglioramenti, vediamo davanti a noi un percorso fiscale ristretto”. LEGGI TUTTO