Gennaio 2024

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    USA, scorte ingrosso novembre -0,2% m/m, vendite invariate

    (Teleborsa) – Sono scese le scorte di magazzino negli Stati Uniti. Nel mese di novembre 2023, secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrata una flessione dello 0,2% a 896,2 miliardi di dollari rispetto al -0,2% delle attese degli analisti e del -0.4% del mese precedente. Su base annua si registra una diminuzione del 3%. Nello stesso periodo le vendite sono rimaste invariate su base mensile a 666,6 miliardi di dollari. Su anno si è registrato un incremento dello 0,5%.La ratio scorte/vendite è pari all’1,34 contro l’1,39 di un anno prima.(Foto: Photo by Hannes Egler on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    BCE, Schnabel: rischi per inflazione da tensioni geopolitiche, rimanere vigili

    (Teleborsa) – “L’inflazione si è attenuata, ma le pressioni sui prezzi di fondo rimangono elevate. I tassi ufficiali devono essere sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a garantire che l’inflazione ritorni in modo sostenibile al 2%. Un’economia in rallentamento è parte della trasmissione della politica monetaria”. Lo ha affermato Isabel Schnabel, che fa parte dell’Executive Board della BCE, durante un Q&A su X (ex Twitter).”Le nostre proiezioni prevedono che l’inflazione raggiunga il nostro obiettivo del 2% nel 2025 – ha spiegato – Siamo quindi sulla strada giusta. Le tensioni geopolitiche rappresentano uno dei rischi al rialzo per l’inflazione in quanto potrebbero far salire i prezzi dell’energia o i costi di trasporto. Ecco perché dobbiamo rimanere vigili”.Secondo Schnabel, “indicatori cruciali per le prospettive dell’inflazione di fondo sono l’andamento dei salari, dei profitti e della produttività. A causa del previsto allentamento della politica monetaria, recentemente le condizioni finanziarie si sono allentate anziché inasprite”.L’economista ha spiegato che “gli acquisti di titoli di Stato possono rappresentare un utile strumento di politica monetaria per raggiungere la stabilità dei prezzi quando i tassi ufficiali sono vicini al loro limite inferiore effettivo o per proteggere la trasmissione della politica monetaria. Nel marzo 2023 abbiamo iniziato a ridurre le nostre partecipazioni obbligazionarie”.A Schnabel sono arrivate le domande più disparate, alcune su crypto e valute digitali. “È molto improbabile che la BCE acquisterà mai Bitcoin”, ha detto a una domanda sul tema. “Una valuta digitale della banca centrale fornisce denaro pubblico – come il contante – ma in forma digitale. La possibilità di scambiare denaro privato – come i depositi bancari – in denaro pubblico in qualsiasi momento rafforza la fiducia nella valuta”, detto in un altro post.Il TPI, il cosiddetto scudo anti spread, “può essere attivato solo per contrastare dinamiche di mercato ingiustificate e disordinate che rappresentano una minaccia per la trasmissione della politica monetaria nell’area dell’euro” e “l’ammissibilità richiede che i paesi perseguano politiche fiscali e macroeconomiche solide e sostenibili”. LEGGI TUTTO

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    Borsa di New York poco mossa in attesa di inflazione e trimestrali

    (Teleborsa) – Seduta poco mossa per Wall Street, in un clima improntato alla cautela per l’attesa dei nuovi dati sull’inflazione statunitense e per l’avvio ufficiale della stagione dei risultati societari, dalla quale trarre importanti indicazioni sulle prospettive di crescita degli utili aziendali.Sul primo fronte, domani alle 14.30 italiane il Bureau of Labour Statistics statunitense diffonderà l’indice dei prezzi al consumo per il mese di dicembre. È atteso un +0,2% su mese (dopo il +0,1% di novembre) e un +3,2% su base annuale (dopo il +3,1% del mese precedente).Il dato dell’inflazione influenzerà le aspettative degli operatori sul primo taglio ai tassi di interesse da parte delle Federal Reserve. Secondo il FedWatch Tool del CME, gli operatori vedono una probabilità del 69% per un taglio di almeno 25 punti base a marzo, in leggero calo rispetto al 71% di una settimana fa.Per quanto riguarda la stagione delle trimestrali, come al solito si inizia con i colossi finanziari: venerdì pubblicheranno i dati, tra gli altri, Bank of America, BlackRock, Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo.Focus sul mondo crypto (e su alcuni titoli ad esso collegati come Coinbase), dopo che ieri sera è stato diffusa l’informazione che la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti aveva approvato gli exchange traded fund spot-Bitcoin, una mossa attesa con impazienza dall’industria delle criptovalute. La SEC ha affermato che qualcuno ha effettuato un breve accesso al suo account X e ha pubblicato un falso messaggio.Guardando ai principali indici di Wall Street, il Dow Jones sale dello 0,29% a 37.635 punti; sulla stessa linea, lieve aumento per l’S&P-500, che si porta a 4.767 punti. Consolida i livelli della vigilia il Nasdaq 100 (+0,17%); in frazionale progresso l’S&P 100 (+0,29%). LEGGI TUTTO

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    Bending Spoons acquisisce le attività digitali di Mosaic Group

    (Teleborsa) – Bending Spoons, azienda italiana che è diventata uno dei leader globali nello sviluppo e commercializzazione di app per smartphone, ha siglato un accordo per acquisire le attività digitali di Mosaic Group, controllata di software mobile del gruppo statunitense IAC. Secondo i termini dell’accordo, Bending Spoons acquisirà le risorse di Mosaic Group, inclusa la sua suite di prodotti digitali che contiene popolari app mobili come Clime, Robokiller e iTranslate, nonché la sua proprietà intellettuale.”Non vediamo l’ora di accogliere la raccolta di app Mosaic nel portafoglio di Bending Spoons e ci impegniamo a garantire che i prodotti continuino ad avere successo negli anni a venire”, ha commentato il CEO di Bending Spoons, Luca Ferrari. La transazione dovrebbe concludersi nel primo trimestre del 2024.Mosaic è stata valutata più di 100 milioni di dollari nella transazione, ha scritto Bloomberg, citando una fonte a conoscenza della situazione. Inoltre, nessuno dei 330 dipendenti di Mosaic entrerà a far parte della nuova società.(Foto: Sigmund su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    MDD, nel 2023 fatturato record di 25 miliardi per i prodotti a marca del distributore

    (Teleborsa) – Con un fatturato complessivo record di 25,4 miliardi di euro nel 2023, i prodotti a marca del distributore (MDD) rappresentano oggi il 31,5% dell’intero giro d’affari del mercato della Distribuzione Moderna in Italia, compresi i Discount (nel 2019 era al 28,3%), affermandosi come strumento fondamentale delle imprese della distribuzione moderna per sostenere il potere di acquisto delle famiglie, offrendo qualità e convenienza. I dati sono pubblicati nell’analisi “Marca del Distributore e Made in Italy: il ruolo della Distribuzione Moderna” realizzata da The European House – Ambrosetti per ADM – Associazione Distribuzione Moderna, che sarà presentata durante il convegno inaugurale di Marca by BolognaFiere 2024 in programma il prossimo 16 gennaio e che, per la prima volta, prende in considerazione anche il segmento discount. “La Distribuzione Moderna ha contribuito anche quest’anno in maniera significativa e con grande senso di responsabilità a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, contenendo la spinta inflattiva e sostenendo soprattutto le fasce di reddito più basse, che soffrono in maniera particolare l’aumento dei prezzi al consumo – ha commentato Mauro Lusetti, presidente ADM –. L’impegno delle nostre aziende ha limitato l’aumento del prezzo medio di vendita, assorbendo parte dei rincari ricevuti sui prodotti del largo consumo dell’industria di marca. Da gennaio 2019 la Distribuzione Moderna ha registrato aumenti inferiori dei prezzi di vendita di 6 punti percentuali rispetto all’industria di marca. I prodotti a Marca del Distributore, garantendo un’offerta che coniuga qualità e convenienza, si sono dimostrati uno strumento efficace e molto apprezzato dagli italiani nel contrastare l’aumento dei prezzi. Il settore distributivo si conferma come un asset strategico dell’economia del Paese, sia per il valore aggiunto che riesce a generare sia per il contributo all’occupazione e il sostegno alle filiere del Made in Italy”.”Oltre l’80% dei consumi alimentari degli italiani passa dalla Distribuzione Moderna – ha commentato Valerio De Molli, managing partner e CEO, The European House – Ambrosetti – che genera occupazione per oltre 438 mila persone. Si è appena chiuso un 2023 complesso, che ha visto una riduzione dei volumi di vendita in tutti i canali distributivi, dal discount ai supermercati fino al piccolo servizio, dovuta alla pressione dell’inflazione sulle famiglie con effetti asimmetrici: la spesa incomprimibile pesa 21 punti percentuale in più sul bilancio familiare del quintile più povero. In un contesto in cui i consumi alimentari sono già immobili da oltre un decennio, è necessario un cambio di rotta per salvaguardare i consumi, alimentari e non, che generano il 60% del PIL italiano”.L’INTERO SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE SOSTENUTO DALLA CRESCITA DEI VOLUMI DELLA MDD – A fronte di una flessione dei volumi superiore a 1 miliardo di euro (a valori costanti) nei canali della Distribuzione Moderna e del Discount nel 2023, la Marca del Distributore si afferma come unico canale in crescita sostenendo l’intero settore del retail alimentare: +332 milioni di euro anche nell’ultimo anno. Secondo i calcoli realizzati da The European House – Ambrosetti per ADM in occasione di “Marca by Bolognafiere 2024”, la Distribuzione Moderna è l’attivatore di una filiera lunga e articolata e, con 15 settori e 37 sotto-settori coinvolti, abilita la creazione di circa il 12% dell’intero PIL italiano, oltre 200 miliardi di euro: dai 30 miliardi generati direttamente dalla Distribuzione Moderna, se ne sviluppano ulteriori 178 dalle filiere attivate a monte tra componenti industriali attive, settore agroalimentare e intermediazione. LA MDD PROTAGONISTA A “MARCA BY BOLOGNAFIERE 2024” IL 16 E 17 GENNAIO – Il ruolo della Marca del Distributore e della Distribuzione Moderna nel sistema Paese e nel sostegno al Made in Italy verrà discusso il prossimo 16 gennaio al convegno di apertura di Marca by BolognaFiere 2024, manifestazione realizzata in collaborazione con ADM – Associazione Distribuzione Moderna. LEGGI TUTTO

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    S&P, per Italia 2024 sarà anno di transizione. Spread stabile e BTP al 4,7%

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ritiene che il 2024 sarà per l’Italia “un anno di transizione”, con la ripresa del reddito reale che è in ritardo rispetto al resto della zona euro, ma sta recuperando il ritardo con la disinflazione che aiuterà quest’anno e oltre, e un mercato del lavoro che è strutturalmente migliorato, anche se il divario di produttività si sta riducendo di poco. È quanto emerso alla 2024 Italy Annual Press Conference, in cui gli economisti e analisti dell’agenzia di rating hanno spiegato le loro previsioni per l’anno in corso.La crescita del PIL è attesa dello 0,6% (per poi salire all’1,2% nel 2025), mentre sul fronte dei titoli di Stato lo spread sarà “sostanzialmente stabile”, con il rendimento del BTP decennale che in media si posizionerà al 4,7%, secondo Sylvain Broyer, Chief Economist EMEA di S&P Global Ratings. A oggi le previsioni di crescita di S&P sull’Italia sono superiori a quelli della Germania (+0,5%) ma inferiori alla crescita stimata per l’eurozona (+0,8%) per l’anno in corso.La stabilità dello spread ha “molte ragioni”, ha detto, “a partire dai fondamentali economici” dell’Italia, con una situazione che è “molto differente rispetto a 10 anni fa”. Tra i fattori citati da Broyer ci sono anche lo stimolo per la crescita derivante dai fondi UE e il TPI (Transmission Protection Instrument) della BCE, il cosiddetto scudo anti-spread varato nel luglio 2022 e ancora mai utilizzato.Con gli investimenti privati in calo, per effetto del venir meno dei bonus che hanno spinto il settore immobiliare, “sarà cruciale che gli investimenti pubblici accelerino” attraverso il PNRR, ha detto Broyer. “L’implementazione è stata lenta anche in Italia” dove “meno di un quarto delle risorse accordate sono state usate nel 2021 e 2022 – ha ricordato – Per poter utilizzare tutti i fondi il governo italiano deve spendere lo 0,6-0,7% del PIL all’anno fino al 2026”. Si tratta di “un obiettivo ambizioso se si considera che i tassi di assorbimento dei fondi europei da parte dell’Italia storicamente sono leggermente inferiori al 40%” e che “per il 2024 la Commissione UE ha previsto un aumento degli investimenti pubblici in Italia dello 0,5% del PIL che è un aumento molto forte aumento ma ancora non sufficiente ad assorbire tutti i fondi europei”.Sul fronte corporate, S&P afferma che i ricavi delle aziende italiane del periodo 2023-2024 riflettono moderati aumenti dei prezzi prima dell’inflazione dei costi e un calo dei volumi dovuto alla debolezza dell’economia, e che la crescita dei ricavi delle aziende italiane nel 2023-2024 è in gran parte allineata a quella dei paesi comparabili europei.I margini EBITDA dovrebbero recuperare modestamente dopo il calo registrato nel 2022, quando la crescita dei ricavi legata all’inflazione ha superato la crescita dell’EBITDA. L’EBITDA delle aziende italiane è migliorato rispetto ai livelli pre-pandemia e ha beneficiato di un aumento dell’inflazione, come le aziende dei paesi comparabili. LEGGI TUTTO

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    Popolare di Sondrio, avviata procedura per presentazione della lista del CdA

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Banca Popolare di Sondrio ha approvato la procedura per la presentazione all’assemblea dei soci di una lista di candidati da parte del consiglio di amministrazione. La prossima assemblea è chiamata al rinnovo di 5 dei 15 amministratori in carica.Inoltre, il CdA ha scelto la società Egon Zehnder come head hunter per supportare gli Organi sociali nella ricerca e selezione di candidati.Ora la procedura prevede la definizione dei criteri selettivi (nel mese di gennaio), la ricerca dei candidati e analisi della long list (nella prima parte di febbraio), colloqui e definizione della short list (tra la seconda parte di febbraio e la prima parte di marzo) e l’approvazione e pubblicazione della lista del CdA (nella seconda parte di marzo). LEGGI TUTTO

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    Generali diventa azionista al 100% della compagnia Danni in Cina

    (Teleborsa) – Generali ha firmato un accordo per l’acquisizione del 51% di Generali China Insurance Company Limited (GCI) per un corrispettivo di circa 99 milioni di euro. Al closing, Generali diventerà azionista al 100% di GCI. L’accordo fa seguito al processo di gara pubblica avviato da CNPC Capital, come annunciato sul China Beijing Equity Exchange il 2 novembre 2023. Il perfezionamento della transazione è soggetto alle approvazioni regolamentari. L’impatto stimato sul Solvency Ratio di Generali è pari a circa -1 p.p.L’acquisizione rappresenta un investimento strategico a lungo termine per sviluppare in Cina un business Danni interamente di proprietà, consentendo a Generali di rafforzarsi con una quota sempre maggiore nel crescente mercato cinese. A chiusura dell’operazione, Generali diventerà il primo operatore straniero ad acquisire la partecipazione di controllo di una compagnia Danni da un unico ente statale in Cina, esclusivamente attraverso una procedura di asta pubblica obbligatoria.”L’acquisizione è pienamente in linea con il piano strategico del Gruppo, che mira a rafforzare la nostra presenza nei principali mercati asiatici – ha commentato Jaime Anchústegui, CEO International di Generali – Diventare l’azionista unico di GCI ci consentirà di espandere ulteriormente la nostra offerta, la nostra presenza e la rete di distribuzione”.Generali e CNPC Capital rimarranno partner delle joint-venture Generali China Life Insurance Company Limited – la compagnia attiva nel segmento Vita creata nel 2002, che nel 2022 ha registrato oltre 3 miliardi di euro di premi – e Generali China Asset Management Company. LEGGI TUTTO