Gennaio 2024

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    PharmaNutra, ricavi superano 100 milioni di euro nel 2023

    (Teleborsa) – PharmaNutra, azienda quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore degli integratori di minerali e dei dispositivi medici per muscoli e articolazioni, ha registrato ricavi netti consolidati del 2023 pari a 100,2 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2022 di 17,5 milioni (+21,1%).I ricavi realizzati sul mercato italiano, pari a circa 68 milioni (59,2 nel 2022) evidenziano un incremento del 14,7%, con una incidenza sui ricavi complessivi del 68% circa rispetto al 72% dell’esercizio precedente. I ricavi derivanti dalle vendite sui mercati esteri ammontano a 32,2 milioni, in crescita del 37%, con un’incidenza sul fatturato complessivo che passa dal 28% del 2022 al 32% del 2023.”Raggiungere i 100 milioni di euro di fatturato è un risultato eccellente che anni fa vedevamo come qualcosa di estremamente ambizioso, in perfetta linea con il nostro modo di lavorare che fin dalle origini è stato caratterizzato da ambizione, passione e intuito – ha commentato il vicepresidente Roberto Lacorte – Per PharmaNutra non si tratta di un traguardo, ma di un passaggio intermedio molto importante, da celebrare, che ci rende un punto di riferimento nell’ambito dell’imprenditoria e che vale molto in termini sia emozionali che concreti, perché significa entrare in una nuova dimensione, sempre più rilevante”. LEGGI TUTTO

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    Safilo rinnova in anticipo accordo di licenza con Hugo Boss fino al 2030

    (Teleborsa) – Safilo, gruppo attivo nell’eyewear e quotato su Euronext Milan, e Hugo Boss, azienda fashion tedesca, hanno annunciato il rinnovo anticipato del loro accordo di licenza per l’eyewear delle collezioni Hugo e Boss fino a dicembre 2030.”Siamo entusiasti di rinnovare anticipatamente la nostra collaborazione con Hugo Boss, un partner estremamente importante, che rappresenta un asset particolarmente rilevante del portafoglio Safilo – ha dichiarato l’AD Angelo Trocchia – Sono quindi lieto che tra pochi anni potremo inoltre celebrare il 20° anniversario della nostra partnership iniziata nel 2006. L’importante lavoro di rebranding compiuto negli ultimi due anni su Boss e Hugo è stato da noi pienamente integrato nelle collezioni eyewear, ponendo le basi per ulteriori successi nei nostri mercati e canali di distribuzione”.La strategia condivisa – si legge in una nota – è quella di continuare a conquistare quote di mercato con l’eyewear Boss attraverso un’offerta di prodotti unica e accattivante, con lo sviluppo di modelli iconici immediatamente riconoscibili dal consumatore. Hugo, che rappresenta una quota considerevole del business eyewear di Hugo Boss, continuerà inoltre a espandere la propria presenza tra la Generazione Z, supportato da una proposta di prodotto distintiva e da una coerente strategia di vendita. LEGGI TUTTO

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    OPA Servizi Italia, adesioni al 25% in penultimo giorno

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria sulle azioni Servizi Italia, quotata su Euronext STAR Milan e leader nel settore dei servizi integrati di noleggio, lavaggio e sterilizzazione di materiali tessili e strumentario chirurgico per le strutture ospedaliere, risulta che oggi, 11 gennaio 2024, sono state presentate 246.767 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesione sono a quota 2.932.590, pari al 25,895% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 18 dicembre 2023 e terminerà domani, 12 gennaio 2024. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Servizi Italia acquistate sul mercato nei giorni 11 e 12 gennaio 2024 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Toscana Aeroporti, 8,2 milioni di passeggeri nel 2023. Quasi recuperato pre-Covid

    (Teleborsa) – Toscana Aeroporti, società quotata su Euronext Milan che gestisce gli aeroporti di Firenze e di Pisa, ha comunicato che nel 2023 sono stati 8.187.603 i passeggeri complessivamente transitati dal Sistema Aeroportuale Toscano, in crescita del +21,8% sul 2022 e in recupero del 99,1% sui livelli di traffico record pre-covid del 2019.In aumento sul 2022 sia i movimenti aerei (+13,1%) che il load factor (+3,6 punti percentuali) passato dall’80,1% del 2022 all’83,7%. Nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre 2023 sono stati registrati i rispettivi record storici di traffico mensile. Con 947.497 passeggeri il mese di luglio 2023 è il miglior mese di sempre nella storia del Sistema Aeroportuale Toscano.Aeroporto Galileo Galilei di PisaSono 5.109.682 i passeggeri transitati dall’aeroporto di Pisa nel 2023, in aumento del +13,7% sul 2022 e in recupero del 94,8% sull’anno pre-covid del 2019. La crescita del traffico consuntivata nel 2023 trova riscontro nel positivo andamento dei movimenti dei voli totali (+5,9%) e del load factor pari all’86,3% (+4,7 p.p.). Nel 2023 si registra una crescita della componente internazionale del traffico passeggeri (+23,3% sul 2022) e una flessione del mercato nazionale (-8,7%) in un contesto dove il traffico internazionale rappresenta il 74,4% del traffico totale. Nella classifica delle destinazioni maggiormente gettonate nel 2023 troviamo Londra e Tirana a livello internazionale seguite dalle mete nazionali di Palermo e Catania.Aeroporto Amerigo Vespucci di FirenzeRecord di sempre per l’aeroporto di Firenze nel 2023 che supera per la prima volta la soglia dei 3 milioni di passeggeri. Con 3.077.921 passeggeri transitati, infatti, lo scalo fiorentino registra una crescita del +38,1% sul 2022 e del +7,1% sull’anno pre-covid del 2019. La variazione positiva sul 2022 è stata sostenuta sia dall’andamento dei movimenti dei voli totali (+21,8%) che dal load factor pari al 79,8% (+2,4 p.p.). Il 2023 è stato caratterizzato dalla crescita sia del traffico passeggeri nazionale (+170,2%) e sia del traffico internazionale (+28,2%) in un contesto dove il peso della componente internazionale rappresenta l’85,9% del traffico totale. Il mercato internazionale ricopre le prime cinque destinazioni preferite nel 2023 dai passeggeri dell’aeroporto di Firenze con nel dettaglio Parigi, Londra, Amsterdam, Barcellona e Zurigo. LEGGI TUTTO

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    Le Borse europee peggiorano nel pomeriggio e chiudono in rosso

    (Teleborsa) – Seduta negativa per le Borse europee, che peggiorano nel pomeriggio in tandem con l’andamento in rosso di Wall Street, dopo che i dati sull’inflazione statunitense più elevati delle attese hanno smorzato le aspettative di un inizio anticipato dei tagli dei tassi di interesse da parte della Fed. In particolare, i prezzi al consumo USA sono aumentati del 3,4% a dicembre 2023 su base annua (rispetto all’aumento del 3,2% previsto dagli analisti) e del 3,9% su base annua per quanti riguarda l’indice core (rispetto alle aspettative di un aumento del 3,8%).Sempre sul fronte macroeconomico, stamattina la produzione industriale italiana ha sorpreso ampiamente al ribasso a novembre 2023, calando di -1,5% su base mensile e -3,1% su base annuale.Seduta in frazionale ribasso per l’Euro / Dollaro USA, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,25%. Lieve calo dell’oro, che scende a 2.014,7 dollari l’oncia. Deciso rialzo del petrolio (Light Sweet Crude Oil) (+3,22%), che raggiunge 73,67 dollari per barile.Retrocede di poco lo spread, che raggiunge quota +160 punti base, mostrando un piccolo calo di 2 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,81%.Nello scenario borsistico europeo sotto pressione Francoforte, che accusa un calo dello 0,86%, scivola Londra, con un netto svantaggio dello 0,98%, e si muove sotto la parità Parigi, evidenziando un decremento dello 0,52%.Il listino milanese archivia la seduta poco sotto la parità, con il FTSE MIB che lima lo 0,66%; sulla stessa linea, depressa nel finale il FTSE Italia All-Share, che chiude sotto i livelli della vigilia a 32.336 punti. Leggermente negativo il FTSE Italia Mid Cap (-0,66%); come pure, in lieve ribasso il FTSE Italia Star (-0,33%).Al termine della seduta della Borsa di Milano, risulta che il controvalore degli scambi nella seduta dell’11/01/2024 è stato pari a 2,26 miliardi di euro, in rialzo del 10,92% rispetto ai precedenti 2,04 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,54 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,54 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza Iveco (+5,89%), Pirelli (+2,82%), Brunello Cucinelli (+2,19%) e Leonardo (+1,95%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Banca MPS, che ha archiviato la seduta a -4,47%. In rosso Azimut, che evidenzia un deciso ribasso del 2,90%. Spicca la prestazione negativa di A2A, che scende del 2,87%. Saipem scende del 2,56%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Saras (+2,25%), GVS (+1,87%), MARR (+1,58%) e Reply (+1,52%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su D’Amico, che ha archiviato la seduta a -4,10%. In apnea Ariston Holding, che arretra del 3,95%. Calo deciso per LU-VE Group, che segna un -3,66%. Sotto pressione Fincantieri, con un forte ribasso del 3,14%. LEGGI TUTTO

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    Equita fa il punto sulle privatizzazioni: possibile collocamento per Eni e OPV per Poste

    (Teleborsa) – Con la presentazione della Legge di Bilancio 2024, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha delineato l’intenzione del Governo di realizzare nei prossimi tre anni privatizzazioni pari all’1% del PIL (circa 20 miliardi di euro), un passo considerato importante dall’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) per garantire la convergenza del rapporto debito/PIL verso gli obiettivi di finanza pubblica. Lo ricorda Equita nel suo outlook per il 2024, cercando di delineare i possibili candidati a partecipare al programma di privatizzazioni, che è già partito con la cessione tramite ABB del 25% di Banca Monte dei Paschi di Siena per un valore di circa 0,9 miliardi di euro.Escludendo per il momento le dismissioni del patrimonio immobiliare dello Stato, stimate da alcune fonti in oltre 300 miliardi di euro, il MEF detiene attualmente, direttamente o tramite Cassa Depositi e Prestiti, partecipazioni in società quotate per oltre 66,5 miliardi di euro. Secondo recenti fonti di stampa, tra le società interessate dalle privatizzazioni ci sarebbero attualmente Eni, Poste Italiane, Ferrovie dello Stato, Rai Way e Rai.Secondo il ministro Giorgetti “ci sono diversi dossier sulle privatizzazioni, alcuni come Ferrovie necessitano di scelte legislative e adeguamenti normativi, mentre altri come Poste o RaiWay potrebbero essere più facili da gestire”. Per quanto riguarda MPS, il Ministro è fiducioso che “una soluzione capace di ridefinire il sistema bancario in una prospettiva policentrica potrebbe concretizzarsi nel 2024”.Nel dettaglio, Eni sta attualmente accelerando il piano di buy-back, aprendo potenzialmente la strada ad una riduzione della quota dello Stato nel gruppo energetico. Equita prevede che il riacquisto di Eni porterà la quota complessiva dello Stato sopra il 34%. Ai prezzi attuali di mercato, il 4% dell’Eni vale circa 2 miliardi di euro.Contestualmente il MEF potrebbe procedere alla cessione di parte della propria partecipazione in Poste (29,3%), con un introito stimato in circa 3,8 miliardi di euro. Secondo i giornali, tra le opzioni al vaglio ci sarebbe la possibilità di annunciare la vendita in concomitanza con il nuovo piano industriale della società previsto per il 20 marzo 2024, data in cui verranno presentati i risultati FY23, e probabilmente anche la politica dei dividendi della società sarà rivista al rialzo.L’attenzione del mercato è puntata anche sulla possibile cessione del 40% di Ferrovie dello Stato, con una valutazione stimata tra 4,5-5 miliardi di euro.Per quanto riguarda Eni, Equita considera l’ipotesi di un collocamento come uno scenario “praticabile”, che possa “essere assorbito dal titolo senza eccessive pressioni”. Per Poste Italiane, considerata l’entità dell’offerta, è “probabile che il Governo non scelga, come ha fatto per MPS, lo strumento ABB, ma piuttosto un’offerta pubblica, aperta sia agli investitori istituzionali che al retail e ai dipendenti”.Da segnalare che tra le altre partecipazioni direttamente possedute dal MEF figurano il 53,3% di ENAV (pari a 1 miliardo di euro), il 14,1% di STM (5,7 miliardi di euro), il 30,2% di Leonardo (2,4 miliardi di euro), il 23,6% di Enel (15,8 miliardi di euro) e il 39,2% di MPS (1,6 miliardi di euro).Per quanto riguarda ENAV, Equita ritiene “improbabile un’eventuale cessione” data la natura dell’asset e il limitato ricavo che si otterrebbe eventualmente. STM e Leonardo devono invece, in linea di principio, essere escluse data la natura strategica delle due partecipazioni, unitamente alle difficoltà pratiche nel cedere la partecipazione in STM, detenuta attraverso una JV con il Governo francese. LEGGI TUTTO

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    Italia, Intesa: l’industria è tornata a frenare il PIL a fine 2023

    (Teleborsa) – La produzione industriale italiana ha sorpreso ampiamente al ribasso a novembre, calando di -1,5% m/m e -3,1% a/a, con l’industria che “è tornata a frenare il PIL a fine 2023, il che segnala rischi al ribasso sulla nostra stima di una stagnazione dell’attività economica nel 4° trimestre dello scorso anno”. Lo afferma la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, aggiungendo che “i rischi sulla nostra previsione di un PIL italiano in crescita di 0,7% nel 2024 appaiono oggi orientati al ribasso”.L’output risulta ora più basso di ben -5,2% rispetto a febbraio 2022 (prima della guerra in Ucraina) e di -2,6% rispetto a febbraio 2020 (prima dello shock pandemico).L’analisi di Intesa, firmata dall’economista Paolo Mameli, evidenzia che gli unici settori in crescita sono quelli che ancora godono della spinta derivante dalla “normalizzazione” post-pandemica dal lato dell’offerta (farmaceutico e mezzi di trasporto), mentre sia i comparti più legati alla domanda che, soprattutto, quelli energivori, restano in ampia contrazione.A meno di un vigoroso rimbalzo a dicembre, la produzione industriale è in rotta per una ampia contrazione nell’ultimo trimestre del 2023 (-1,1% t/t), dopo che nei tre mesi precedenti si era interrotto il trend di caduta che era iniziato nell’estate del 2022.”Peraltro, la contrazione nell’industria in senso stretto potrebbe essere compensata da un contributo positivo delle costruzioni vista la corsa al completamento dei lavori legati al Superbonus – si legge nella ricerca – anche le evidenze aneddotiche legate all’attività nei servizi turistici nella stagione natalizia appaiono incoraggianti”. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi gas ultima settimana -140 BCF

    (Teleborsa) – Diminuiscono gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 5 gennaio 2024 sono risultati in calo di 140 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (-119 BCF). La settimana prima si era registrato un decremento di 14 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.336 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 15% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.900) e in crescita del 11,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 2.988 BCF. LEGGI TUTTO