Gennaio 2024

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    Intesa Sanpaolo sostiene il concerto inaugurale del World Economic Forum di Davos

    (Teleborsa) – “Ringrazio il World Economic Forum, Klaus e Hilde Schwab che ogni anno ci permettono di essere sponsor di questo concerto. È molto importante per noi di Intesa Sanpaolo, perché oltre a essere soltanto un forte creatore di valore del settore bancario siamo un importante operatore del sociale. Abbiamo deciso di impegnare 1,5 miliardi di euro in un programma ad alto impatto sociale per contrastare la povertà e per ridurre le disuguaglianze per essere la prima impact bank al mondo”. È quanto ha affermato ieri sera Carlo Messina, consigliere delegato e CEO Intesa Sanpaolo, introducendo il concerto inaugurale del World Economic Forum di Davos di cui la Banca è sponsor da diversi anni. “Gli investimenti che stiamo facendo in questo ambito – ha detto Messina – sono secondi solo ai nostri investimenti in tecnologia, intelligenza artificiale, banca digitale. Allo stesso tempo, grazie alle attività nel sociale diamo lavoro a persone che possono trovarsi in situazioni difficili a causa degli impatti sul lavoro dell’intelligenza artificiale: su centomila persone che lavorano in Intesa Sanpaolo, mille lavorano nel sociale. Ritengo che lavorare per la Corporate social responsibility e per chi ha bisogno possa essere una via anche per altre società che potrebbero così sviluppare tecnologia senza ridurre i livelli dell’occupazione. Per noi la cultura è importante, è un’area di investimento, abbiamo quattro musei in Italia, e questo spiega la nostra vicinanza al World Economic Forum che sta facendo un lavoro fantastico e siamo davvero orgogliosi di essere nuovamente sponsor di questo concerto”. LEGGI TUTTO

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    Azionario europeo debole, occhi a commenti BCE da Davos

    (Teleborsa) – Giornata negativa per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, con l’attenzione degli investitori che è rivolta alle nuove dichiarazioni di esponenti della BCE in arrivo da Davos; ieri le parole di Robert Holzmann hanno messo un freno alle aspettative riguardo un taglio dei tassi in tempi molto ravvicinati, mentre oggi Mario Centeno ha detto che la traiettoria dell’inflazione è molto positiva in questo momento e Francois Villeroy de Galhau ha affermato che la prossima mossa di Francoforte sarà un taglio, probabilmente quest’anno.Sul fronte macroeconomico, nessuna sorprese dalla lettura definitiva dell’inflazione in Germania e Italia per il mese di dicembre. Il morale degli investitori tedeschi è migliorato a gennaio, secondo l’istituto di ricerca economica Zew.Lieve calo dell’Euro / Dollaro USA, che scende a quota 1,089. L’Oro è in calo (-0,78%) e si attesta su 2.038,7 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua gli scambi, con un aumento dello 0,68%, a 73,11 dollari per barile.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +158 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 3,80%.Tra i mercati del Vecchio Continente si muove sotto la parità Francoforte, evidenziando un decremento dello 0,28%, contrazione moderata per Londra, che soffre un calo dello 0,25%, e trascurata Parigi, che resta incollata sui livelli della vigilia.Prevale la cautela a Piazza Affari, con il FTSE MIB che continua la seduta con un leggero calo dello 0,20%; sulla stessa linea, depressa il FTSE Italia All-Share, che scambia sotto i livelli della vigilia a 32.361 punti. In lieve ribasso il FTSE Italia Mid Cap (-0,23%); con analoga direzione, in frazionale calo il FTSE Italia Star (-0,47%).Tra i best performers di Milano, in evidenza Saipem (+2,22%), Banca MPS (+1,71%), Generali Assicurazioni (+1,11%) e Mediobanca (+0,67%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Amplifon, che ottiene -1,59%. Scivola DiaSorin, con un netto svantaggio dell’1,57%. Sottotono Stellantis che mostra una limatura dell’1,46%. Deludente Interpump, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Lottomatica Group (+3,59%), Saras (+3,55%), D’Amico (+2,85%) e Seco (+1,94%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su Fincantieri, che prosegue le contrattazioni a -3,70%. In rosso De’ Longhi, che evidenzia un deciso ribasso del 2,46%. Spicca la prestazione negativa di MARR, che scende dell’1,92%. Ferragamo scende dell’1,68%. LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs, utili in crescita nel 4° trimestre grazie a segmento Equities

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha riportato ricavi netti di 46,25 miliardi di dollari (-2%) e utili netti di 8,52 miliardi di dollari (-24%) per l’anno terminato il 31 dicembre 2023, con ricavi netti di 11,32 miliardi di dollari (+7%) e utili netti sono stati di 2,01 miliardi di dollari (+51%) nel quarto trimestre.L’utile per azione ordinaria (EPS) è stato di 22,87 dollari per il 2023 e di 5,48 dollari per il quarto trimestre del 2023. Il return on common equity (ROE) è stato del 7,5% per il 2023 e il ROE annualizzato è stato del 7,1% per il quarto trimestre.”Questo è stato un anno di esecuzione per Goldman Sachs – ha commentato il CEO David Solomon – Con tutto ciò che abbiamo ottenuto nel 2023, abbinato alla nostra strategia chiara e semplificata, disponiamo di una piattaforma molto più forte per il 2024. I nostri obiettivi strategici sottolineano il nostro incessante impegno a servire i nostri clienti con eccellenza, rafforzare ulteriormente la nostra clientela leader e continuare a fornire risultati per gli azionisti”.Elementi selezionati relativi all’attuazione del ristretto focus strategico di Goldman Sachs, oltre al contributo per la ricostituzione del fondo della FDIC (collegata alle crisi bancarie della scorsa primavera), hanno influenzato i risultati per l’intero anno e il quarto trimestre. Per il 2023, queste voci hanno ridotto gli utili netti di 2,8 miliardi di dollari, l’EPS di 8,04 dollari e il ROE di 2,6 punti percentuali. Per il quarto trimestre, queste voci hanno ridotto gli utili netti di 283 milioni di dollari, l’EPS di 0,83 dollari e il ROE annualizzato di 1 punto percentuale.L’accantonamento per perdite su crediti è stato di 1,03 miliardi di dollari per il 2023, rispetto a 2,72 miliardi di dollari per il 2022.I ricavi netti nella divisione Global Banking & Markets sono stati di 6,35 miliardi di dollari, il 3% in meno rispetto al quarto trimestre del 2022. All’interno di essa, i ricavi netti in FICC sono stati di 2,03 miliardi di dollari, il 24% in meno, mentre i ricavi netti in Equities sono stati di 2,61 miliardi di dollari, il 26% in più.I ricavi netti nella divisione Asset & Wealth Management sono stati di 4,39 miliardi di dollari, superiore del 23% rispetto al quarto trimestre del 2022. LEGGI TUTTO

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    Mediobanca Premier punta a 50 miliardi di euro di masse entro il 2026

    (Teleborsa) – Mediobanca ha lanciato oggi Mediobanca Premier, la banca specializzata nella gestione del risparmio e degli investimenti delle famiglie italiane. Il rebranding di CheBanca! si inserisce all’interno del Piano Strategico 2023-26 “One Brand – One Culture”, che vede come obiettivo prioritario lo sviluppo della divisione Wealth Management.Mediobanca Premier, che ha l’ambizione di diventare leader nella fascia medio-alta del mercato, svilupperà un’offerta di consulenza, gestione e protezione dei patrimoni avvalendosi di prodotti di Asset Management e – tratto distintivo sul mercato – dell’offerta unica di prodotti di Capital Market e di Corporate & Investment Banking di Mediobanca. Un’interazione che consentirà di ampliare e rinnovare l’offerta di prodotti e servizi rispondendo ai bisogni finanziari di una clientela con esigenze più evolute. La crescita di Mediobanca Premier darà un impulso allo sviluppo della divisione Wealth Management, di cui fanno parte anche le reti Private (Mediobanca Private Banking in Italia e CMB nel Principato di Monaco) e le fabbriche prodotto, raccolte in Mediobanca Asset Management (Mediobanca Sgr in Italia, Polus Capital Management per il credito illiquido e Ram Active Investment per i fondi equity sistematici). Il Wealth Management, sotto la responsabilità del direttore generale Francesco Saverio Vinci, diventerà entro il 2026 primo contributore per commissioni e secondo in termini di ricavi, con elevati livelli di redditività.Mediobanca Premier farà leva sulle competenze dei circa 1.100 professionisti (equamente divisi tra banker e consulenti finanziari) presenti sul territorio nazionale attraverso circa 200 punti vendita, tra filiali e uffici di consulenza finanziaria. Il rinnovamento dell’offerta e l’utilizzo di un nuovo brand farà da volano a un piano di reclutamento che porterà nell’arco del piano 23-26 le reti di vendita di Mediobanca Premier a crescere da 1.100 a 1.350 professionisti. Tale incremento supporterà l’obiettivo di aumentare del 25% le masse totali: da 39 a 50 miliardi di euro entro la fine del Piano al 2026.”Mediobanca Premier continuerà a gestire i 40 miliardi di euro di raccolta della clientela che ci ha dato fiducia in questi anni e si svilupperà con l’obiettivo di diventare uno dei player più importanti nel segmento Premier, per la gestione di patrimoni sino a 5 milioni di euro – dichiara Lorenzo Bassani, Direttore Generale di Mediobanca Premier – Rafforzare le sinergie con tutte le società del Gruppo, e in particolare con il Corporate & Investment Banking, significa per noi diventare un interlocutore d’eccellenza non solo per il risparmio delle famiglie, ma anche per quello di professionisti e imprenditori”. LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs crede alla disinflazione: i tagli ai tassi stanno arrivando

    (Teleborsa) – L’inflazione core globale, tra i paesi del G10 escluso il Giappone e i paesi emergenti che per primi hanno alzato i tassi, è salita a un tasso annualizzato a un mese del 2,6% a dicembre dal livello minimo dell’1,2% di novembre. Ciò ha innescato una rinnovata serie di preoccupazioni sul fatto che la disinflazione del 2023 potrebbe non durare, con alcuni che sostengono che sia dovuta a un miglioramento una tantum dell’offerta di beni – e quindi a un calo una tantum del livello dei prezzi dei beni – insieme a una situazione di radicata inflazione dei servizi. “Continuiamo ad avere una visione più ottimistica”, sostiene invece Goldman Sachs, in una nota firmata da Jan Hatzius, Chief Economist e Head of Global Investment Research”In primo luogo, la tendenza è ancora in miglioramento, poiché il tasso annualizzato a 3 mesi è sceso ulteriormente a circa il 2,0% a dicembre – scrive l’esperto – In secondo luogo, l’aggiustamento dei prezzi dei beni primari è lungi dall’essere completo: ad esempio, le auto usate statunitensi hanno ridotto solo il 31% dell’aumento dei prezzi legato al Covid. In terzo luogo, ci aspettiamo che sia l’inflazione dei servizi che la crescita dei salari continuino a rallentare gradualmente in una risposta ritardata al miglioramento dell’equilibrio tra domanda e offerta nell’economia globale”.Per quanto riguarda gli USA, Goldman Sachs si aspetta “solo” 5 tagli quest’anno, al di sotto dei 6-7 tagli ora scontati nei prezzi di mercato, e ritiene bassa la possibilità di decisioni da 50 punti base. Se la banca d’affari ha ragione nel ritenere che il PIL statunitense crescerà del 2,3% (rispetto al consensus Bloomberg dell’1,3%) e che il rischio di recessione è solo del 15% (rispetto al consensus Bloomberg del 50%), una serie di tagli graduali di aggiustamento è più probabile di un campagna di allentamento aggressivo.Con riguarda all’Eurozona, viene affermato che sia l’inflazione che l’attività segnalano che “sono necessari tagli dei tassi per riequilibrare i rischi per il mandato della BCE”. La previsione di base prevede quindi una serie di tagli da 25 punti base a partire da aprile, ma non viene escluso un inizio anticipato e viene indicata una probabilità del 30% di tagli più aggressivi da 50 punti base.Per quanto riguarda il Regno Unito, Goldman Sachs si aspetta una serie di tagli di 25 punti base da parte della Bank of England a partire da maggio, che riporteranno il tasso bancario al 3% nel 2025, ma anche in questo caso i rischi sono inclinati verso il lato accomodante sia in termini di punto di partenza che di velocità del processo. LEGGI TUTTO

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    Mutui, primo dietrofront tassi: a dicembre tornano a scendere

    (Teleborsa) – Nell’ultimo mese dell’anno il tasso sui nuovi mutui erogati dalle banche in Italia alle famiglie è diminuito al 4,42%, dal 4,50% del mese precedente. Lo riporta l’ ABI nel suo Rapporto mensile segnalando che si tratta del primo calo dopo 24 mesi di rialzi. Il tasso sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è invece ulteriormente aumentato, al 5,69% dicembre dal 5,59% novembre. A dicembre il tasso medio sul totale dei prestiti è stato pari al 4,76%, un livello stabile rispetto al mese precedente..Dal rapporto emerge che continua a calare il volume del credito bancario in Italia, ma la dinamica di questa contrazione si è leggermente attenuata: a dicembre i prestiti e imprese famiglie risultano del 2,2% inferiori rispetto allo stesso mese di un anno prima, una flessione inferiore rispetto al meno 3% registrato a novembre, riporta l’Abi precisando che a novembre i prestiti alle imprese erano risultati in calo del 4,8% su base annua, quelli alle famiglie dell’1,2%.Secondo l’associazione bancaria “il calo dei volumi di credito è coerente con il rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti”. Il tutto a riflette l’aggressiva stretta monetaria effettuata dalla Bce nei mesi scorsi, con un rialzo complessivo dei tassi di riferimento pari a 4,50 punti percentuali.In lieve aumento le sofferenze nette sui prestiti delle banche in Italia, cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati dagli istituti con risorse proprie: a novembre si sono attestate a 17,7 miliardi di euro, da 17,5 miliardi di un mese prima. Il dato, riferito dall’Abi nel suo Rapporto mensile resta comunque un valore molto contenuto e ben lontano dal record di 88,8 miliardi toccati nel novembre novembre 2015. Il rapporto delle sofferenze nette rispetto agli impieghi totali si è attestato all’1,05%, un centesimo di punto in più rispetto a ottobre. Nel novembre del 2015 questa voce aveva toccato il 4,89%, ricorda l’associazione bancaria.Prosegue in Italia la dinamica divergente tra raccolta diretta delle banche, che cala, e raccolta indiretta, tramite obbligazioni e investimenti, invece in rialzo. LEGGI TUTTO

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    Cofle, Dario Frigerio nuovo Direttore della Divisione OEM

    (Teleborsa) – Cofle, gruppo quotato su Euronext Growth Milan e attivo nel settore dei sistemi di comando e control cables per il settore off-road vehicles, ha annunciato la nomina di Dario Frigerio quale Direttore della Divisione OEM (sistemi e cavi di controllo originali). Frigerio, 37 anni, è entrato a far parte di Cofle nel 2018 come Technical Sales Manager. Dopo essersi laureato in Ingegneria Chimica al Politecnico di Milano, ha ricoperto ruoli chiave in diverse aziende (ECISGROUP, ABB, Freudenberg Home and Cleaning Solutions).”Questa nomina rappresenta un passo importante nel processo di rinnovamento e riorganizzazione di Cofle, rafforzando il nostro impegno verso un futuro basato su competenza, motivazione e crescita interna – ha commentato l’AD Walter Barbieri – Desidero anche esprimere il mio sincero ringraziamento a Gianni Crespi per il suo prezioso lavoro come Direttore OEM. Il suo impegno e la sua dedizione hanno avuto un impatto significativo e duraturo sia sulla nostra Divisione che sull’azienda nel suo complesso”. LEGGI TUTTO

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    Servizi Italia, CdA apprezza incremento corrispettivo OPA

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Servizi Italia, quotata su Euronext STAR Milan e leader nel settore dei servizi integrati di noleggio, lavaggio e sterilizzazione di materiali tessili e strumentario chirurgico per le strutture ospedaliere, ha approvato l’aggiornamento del comunicato dell’emittente relativo all’offerta pubblica di acquisto (OPA) in corso.Il CdA ha preso favorevolmente atto di quanto rappresentato dall’offerente nel comunicato di modifica dell’offerta, “esprimendo il proprio apprezzamento” per la scelta di tenere conto delle osservazioni e valutazioni formulate dal board nel comunicato dell’emittente, avuto riguardo al parere degli amministratori indipendenti e alla fairness opinion dell’esperto indipendente Equita SIM, incrementando il corrispettivo ad un valore pari a 1,92 euro, ricompreso all’interno del range di congruità finanziaria determinato dall’esperto indipendente.Il consiglio di amministrazione ha ritenuto che il nuovo corrispettivo sia congruo dal punto di vista finanziario. LEGGI TUTTO