Gennaio 2024

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    Allianz Risk Barometer: il cyber è il principale rischio aziendale a livello globale per il 2024

    (Teleborsa) – I rischi informatici, come gli attacchi ransomware, le violazioni dei dati e le interruzioni dei sistemi informatici sono la principale preoccupazione per le aziende a livello globale nel 2024. Al secondo posto si colloca un pericolo strettamente collegato: l’interruzione dell’attività. Le catastrofi naturali (che salgono dal sesto al terzo posto rispetto all’anno precedente), gli incendi, le esplosioni (dal nono al sesto posto) e i rischi politici e violenza (dal decimo all’ottavo posto) registrano i maggiori aumenti nell’ultima classifica dei principali rischi aziendali a livello globale, basata sulle opinioni di oltre 3mila professionisti della gestione del rischio. Questo il quadro tracciato dall’Allianz Risk Barometer.”I rischi più importanti e quelli con la maggiore crescita nell’Allianz Risk Barometer di quest’anno – commenta Petros Papanikolaou, CEO di Allianz Commercial – riflettono le grandi problematiche che le aziende di tutto il mondo devono affrontare in questo momento storico: la digitalizzazione, il cambiamento climatico e l’incertezza dello scenario geopolitico. Molti di questi rischi già producono notevoli conseguenze: nel 2024 le condizioni meteorologiche estreme, gli attacchi ransomware e i conflitti regionali metteranno ulteriormente alla prova la resilienza delle supply chain e dei modelli aziendali. I broker e i clienti delle compagnie assicurative dovrebbero essere consapevoli di ciò e adeguare di conseguenza le loro coperture assicurative”.Le grandi aziende, le medie e le piccole imprese sono accomunate dalle stesse inquietudini in materia di rischi: preoccupazioni per i sistemi informatici, le interruzioni dell’attività e le catastrofi naturali. Tuttavia, si amplia il divario di resilienza tra le grandi e le piccole imprese, in quanto la consapevolezza del rischio tra le organizzazioni più grandi è cresciuta dopo la pandemia, con un notevole impulso a migliorare la resilienza, come attesta il report. Al contrario, le aziende più piccole spesso non hanno il tempo e le risorse per identificare e prepararsi efficacemente a una gamma più ampia di scenari di rischio e, di conseguenza, impiegano più tempo per far ripartire l’attività dopo un incidente imprevisto.La Top 10 dei rischi in Italia – In Italia i tre rischi principali sono: l’interruzione dell’attività (che passa dal secondo al primo posto rispetto all’anno precedente) a pari merito con i rischi informatici (che mantengono il primo posto) e i cambiamenti climatici che balzano dal quinto al terzo posto raccogliendo circa un terzo delle risposte. Al quarto posto troviamo le catastrofi naturali (in aumento dal settimo nel 2023), seguiti dai rischi politici e violenza (dall’ottavo al quinto posto) e dai cambiamenti nello scenario macroeconomico (dal quarto al sesto posto). A seguire nel ranking Top 10 in Italia, troviamo a pari merito al settimo posto tre categorie: la perdita di reputazione o del valore del brand, i cambiamenti nei mercati (dall’ottavo posto) e il rischio richiamo del prodotto dal mercato per problemi di gestione della qualità o difetti di serie. Chiude la graduatoria, al decimo posto, la crisi energetica in calo di 7 posizioni (dal terzo). “Gli eventi naturali che hanno colpito il Paese nel 2023 – spiega Marco Vincenzi, Regional Managing Director Southern Europe di Allianz Commercial – hanno sicuramente trovato riscontro nelle risposte degli intervistati. In continuità con le precedenti edizioni hanno mantenuto le prime due posizioni interruzione dell’attività e rischi informatici, ma scalano la classifica cambiamento climatico e catastrofi naturali. Dobbiamo essere pronti e supportare le preoccupazioni dei nostri clienti ed intermediari in questo ambito”.Tendenze che guidano le attività informatiche nel 2024 – I rischi informatici (36% delle risposte complessive) sono il rischio più importante a livello globale per il terzo anno consecutivo e per la prima volta con un netto margine (5 punti percentuali). Rappresentano il pericolo principale in 17 paesi, tra cui Australia, Francia, Germania, India, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. La violazione dei dati è considerata la minaccia informatica più allarmante per gli intervistati dell’Allianz Risk Barometer (59%), seguita dagli attacchi alle infrastrutture critiche e ai beni fisici (53%). Il recente aumento degli attacchi ransomware (il 2023 ha visto una preoccupante recrudescenza dell’attività, con un aumento delle richieste di risarcimento assicurativo di oltre il 50% rispetto al 2022) li colloca al terzo posto (53%). “I criminali informatici – sottolinea Scott Sayce, Global Head of Cyber di Allianz Commercial – stanno esplorando modi per utilizzare nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale generativa (IA) per automatizzare e accelerare gli attacchi, creando malware e phishing più efficaci. Si prevede anche che il crescente numero di incidenti causati da un inadeguato sistema di sicurezza informatica, in particolare nei dispositivi mobili, la mancanza di milioni di professionisti della sicurezza informatica e la minaccia che incombe sulle aziende più piccole a causa della loro dipendenza dall’esternalizzazione dell’IT saranno i fattori che guideranno le attività informatiche nel 2024”.Interruzione dell’attività e catastrofi naturali – Nonostante il ridimensionamento delle interruzioni alle catene di approvvigionamento post-pandemia nel 2023, nell’Allianz Risk Barometer 2024 l’interruzione dell’attività (31%) mantiene la sua posizione al secondo posto nel ranking globale. Questo risultato riflette il livello di interconnessione in un contesto economico globale sempre più volatile, nonché la forte dipendenza dalle supply chain per prodotti o servizi critici. Il miglioramento della gestione della continuità operativa, l’identificazione dei colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento e la ricerca di fornitori alternativi continuano a essere priorità fondamentali nella gestione dei rischi per le aziende nel 2024. Le catastrofi naturali (26%) registrano uno dei maggiori incrementi, con un aumento di tre posizioni che le colloca al terzo posto. Il 2023 è stato un anno record su diversi fronti. Si è trattato dell’anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni, mentre le perdite assicurate hanno superato i 100 miliardi di dollari per il quarto anno consecutivo a causa dei danni più elevati mai registrati, pari a 60 miliardi di dollari, causati da violenti temporali. A livello mondiale, le catastrofi naturali sono il rischio numero uno in Croazia, Grecia, Hong Kong, Ungheria, Malesia, Messico, Marocco, Slovenia e Thailandia, e molti di questi paesi hanno subito alcuni degli eventi più rilevanti del 2023. In Grecia, nel mese di agosto, si è verificato un incendio vicino alla città di Alexandroupolis che è stato il più esteso mai registrato nell’UE. Al contempo, alcune forti inondazioni in Slovenia hanno provocato uno degli eventi più gravi nella supply chain, causando ritardi nella produzione e carenze di componenti per le case automobilistiche europee. Differenze regionali. Rischi in aumento e in diminuzione – A livello globale, il cambiamento climatico (18%) non assume una rilevanza maggiore rispetto all’anno precedente, collocandosi al settimo posto, ma è tra i primi tre rischi aziendali in Italia – colpita dall’alluvione in Emilia-Romagna e dalle grandinate record nelle regioni del Nord – in Grecia, Turchia, Brasile e Messico. I danni fisici ai beni aziendali causati da eventi meteorologici estremi più frequenti e gravi sono una minaccia fondamentale. I settori dei servizi di pubblica utilità, dell’energia e dell’industria sono tra i più esposti. Inoltre, si prevede che i rischi di transizione a un’economia a zero emissioni e i rischi di responsabilità civile aumenteranno in futuro, poiché, per trasformare i loro modelli di business, le aziende investono in nuove tecnologie a basse emissioni di carbonio, in gran parte non collaudate. Alla luce dei conflitti in corso in Medio Oriente, in Ucraina e delle tensioni tra Cina e Stati Uniti, non sorprende che rischi politici e violenza (14%) siano saliti dalla decima all’ottava posizione. Il 2024 sarà un anno caratterizzato da elezioni molto importanti: ben il 50% della popolazione mondiale sarà chiamata alle urne in paesi come l’India, la Russia, gli Stati Uniti e il Regno Unito. L’insoddisfazione per i potenziali risultati, unita all’incertezza economica generale, all’alto costo della vita e alla crescente disinformazione alimentata dai social media, fa sì che la polarizzazione della società sia destinata ad aumentare, scatenando ulteriori conflitti sociali in molti paesi. Tuttavia, tra gli intervistati dell’Allianz Risk Barometer emerge la speranza che nel 2024 si possa assistere a un progressivo assestamento della forte instabilità economica verificatasi dallo shock della pandemia, con il risultato che gli Sviluppi macroeconomici (19%) sono scesi dal terzo al quinto posto. Tuttavia, secondo Allianz Research, le prospettive di crescita economica nel 2024 rimangono deboli: poco più del 2% a livello globale.”Questa crescita poco brillante deve considerarsi un male necessario: gli alti tassi di inflazione – afferma Ludovic Subran, Chief Economist di Allianz – saranno finalmente un ricordo del passato e ciò darà alle banche centrali un certo margine di manovra; è probabile che i tassi di interesse scendano nella seconda metà dell’anno e non più tardi, perché non ci si può aspettare uno stimolo dalle politiche di bilancio. Occorrerà seguire con attenzione il numero considerevole di elezioni nel 2024, i cui risultati potrebbero generare ulteriori sconvolgimenti”.In un contesto globale, la carenza di forza lavoro qualificata (12%) è vista come un rischio minore rispetto al 2023 scendendo dall’ottava alla decima posizione. Tuttavia, le imprese dell’Europa Centrale e Orientale, del Regno Unito e dell’Australia la ritengono uno dei cinque principali rischi aziendali. Dato che in molti Paesi del mondo la disoccupazione è ancora ai minimi storici, le aziende ricercano più posizioni lavorative di quante siano le persone disponibili sul mercato del lavoro. I profili più difficili da trovare sono gli esperti di informatica o di dati, un problema particolarmente rilevante nella lotta contro la criminalità informatica. LEGGI TUTTO

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    Caute le Borse europee, Milano inclusa

    (Teleborsa) – Si chiude all’insegna della prudenza la seduta delle principali borse europee. Anche la borsa di Milano si allinea alla cautela che regna in Europa, e termina sulla linea di parità. Sul mercato USA, prevalgono le vendite per l’S&P-500. Il focus degli investitori si concentra sui tassi di interesse e sulle prossime mosse delle banche centrali. Domani è previsto l’intervento della presidente della BCE, Christine Lagarde, al Forum di Davos, nel giorno in cui l’Eurostat riporterà i dati definitivi dell’inflazione dell’area valutaria, del mese di dicembre. Il consiglio direttivo della Banca centrale europea tornerà a riunirsi giovedì 25 gennaio. Quanto alla Federal Reserve, il prossimo direttorio della banca centrale americana, il Fomc, si svolgerà martedì 30 e mercoledì 31 gennaio. Sul mercato valutario, prevale la cautela sull’Euro / Dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,62%. Scambia in retromarcia l’oro, che scivola a 2.034,5 dollari l’oncia. Lieve aumento del petrolio (Light Sweet Crude Oil) che sale a 72,9 dollari per barile.Piccolo passo verso l’alto dello spread, che raggiunge quota +160 punti base, mostrando un aumento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari al 3,82%.Tra i mercati del Vecchio Continente giornata fiacca per Francoforte, che segna un calo dello 0,30%, piccola perdita per Londra, che scambia con un -0,48%, e sostanzialmente invariato Parigi, che riporta un moderato -0,18%. Chiusura sulla parità per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB che si attesta a 30.338 punti; sulla stessa linea, rimane ai nastri di partenza il FTSE Italia All-Share (Piazza Affari), che si ferma a 32.441 punti, in prossimità dei livelli precedenti.A Piazza Affari risulta che il controvalore degli scambi nell’ultima è stato pari a 2,11 miliardi di euro, con un incremento di ben 409,4 milioni di euro, pari al 24,04% rispetto ai precedenti 1,7 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,44 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,52 miliardi di azioni del 16/01/2024.Tra i best performers di Milano, in evidenza Mediobanca (+2,40%), Ferrari (+1,85%), Saipem (+1,73%) e Generali Assicurazioni (+1,31%).Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Amplifon, che ha terminato le contrattazioni a -3,11%.Preda dei venditori Interpump, con un decremento dell’1,94%.Si concentrano le vendite su Moncler, che soffre un calo dell’1,68%.Tentenna Inwit, che cede l’1,26%.Tra i migliori titoli del FTSE MidCap, Saras (+5,37%), Lottomatica Group (+4,44%), D’Amico (+3,28%) e Mondadori (+2,69%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Ferragamo, che ha archiviato la seduta a -3,37%.Vendite su MARR, che registra un ribasso del 3,14%.Seduta negativa per Fincantieri, che mostra una perdita del 3,00%.Sotto pressione Rai Way, che accusa un calo del 2,29%. LEGGI TUTTO

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    Vicenzaoro January, IEG. “Vivaio per i giovani talenti del gioiello”

    (Teleborsa) – Due curatori d’eccezione come Alessia Crivelli e Alessio Boschi per il nuovo progetto “The8″, lo sguardo degli allievi di IED di Roma e Torino, il concorso voluto da Labigem nel 2023, le occasioni di formazione nel calendario di VIOFF. Vicenzaoro presenta le iniziative per legare formazione e industry, con la missione di scoprire e dare una vetrina internazionale ai nuovi talenti del gioiello.”THE 8”, DUE CURATORI PER QUATTRO DESIGNER EMERGENTI – Quattro giovani designer emergenti a Vicenzaoro esporranno nella Design Room (Hall 7). È il progetto che Vicenzaoro ha chiamato “The 8”. Progetto di mecenatismo e di rigenerazione per il design del gioiello per legare formazione e industry del gioiello, creato da IEG assieme alla direttrice generale della valenzana Crivelli e presidente della fondazione “Mani intelligenti” e al designer di gioielli fondatore e direttore creativo dell’omonimo marchio con sede in Tailandia. Igor Quagliata, 26 anni, diploma allo IED di Roma, compone superfici colorate in titanio che, tra pieni e vuoti, abbracciano pietre preziose e combinazioni di oro a contrasto, per un look contemporaneo di gioielli moderni e genderless. L’iraniana Roshanak Payrovi dopo il master in Design del gioiello ad Arezzo, ha approfondito la tecnica del micromosaico al punto da farne la sua cifra stilistica nel gioiello. Antonia Ascolillo, 24 anni, allieva allo IED di Roma e vincitrice della Digital Jewlery Week (evento nel metaverso riservato ai designer under 35 e promosso, tra gli altri, da Vicenzaoro) sperimenta texture e rivestimenti metallici di superfici organiche ispirate ai tessuti cellulari. Juan Sebastian Plah Galindo, colombiano di 22 anni, con radici ora a Milano e vincitore nel 2022 della Digital Jewelry Week, traduce il movimento della danza in forme, colori e vari elementi della sua amata Cartagena de Indias. “The8” coinvolgerà ogni anno tutte le scuole professionali, università o master di Design del Gioiello, che presenteranno studenti e progetti più interessanti. Risultati comunicati nell’edizione di settembre del salone di IEG per avviare il processo di sponsorizzazione e di valorizzazione dei partecipanti selezionati. Infine, vetrina a gennaio. LE TENDENZE DI DOMANI NEGLI OCCHI DEGLI STUDENTI IED DI ROMA E TORINO – Le tendenze viste con gli occhi di chi si prepara a crearle. Il gioiello del futuro è un osservatorio di ricerca interdisciplinare curato dagli studenti del terzo anno di design del gioiello di IED Roma, coordinato da Barbara Brocchi con la collaborazione di Crivelli. Le curatrici hanno scelto di privilegiare la narrazione del punto di vista degli studenti attraverso arte, architettura, cultura, AI, tecnologia contemporanea, lasciando emergere una loro personale visione del futuro del gioiello. Iniziato lo scorso anno, il progetto proseguirà fino a Vicenzaoro September 2024. Sesta edizione per Inspiration Boards, il progetto formativo con la regia di Laura Inghirami che coinvolge gli studenti del corso in Design del Gioiello di IED Torino alla ricerca di nuovi trend tra i padiglioni di Vicenzaoro, con una pagina dedicata nel sito di VO e un profilo Instagram (@vo.inspiration). MISURARSI CON IL MITO, PREMIAZIONI DEL “GIOIELLO DEL FARAONE” – Labigem, Laboratorio Italiano di Gemmologia, lo scorso anno ha indetto un concorso rivolto agli under 35, rivolto agli studenti di più di 25 istituti. Compito: ispirarsi al tesoro di Tutankhamon in occasione del centenario della scoperta. Dei 125 lavori, ne sono stati selezionati otto. Labigem, assieme ai suoi partner istituzionali, tra cui il Museo del Gioiello di Vicenza e il Museo Egizio di Torino, premierà i vincitori lunedì 22 gennaio nell’Educational Hub (Hall 8) di Vicenzaoro. LA FORMAZIONE SI FA IN CITTÀ CON IL VIOFF: IL FUORI SALONE DI VICENZAORO – Talk e gara di design, la formazione dei giovani passa anche per gli eventi in città del calendario di VIOFF, il “fuori salone” di Vicenzaoro. Due gli appuntamenti rivolti ai giovani: il 19 gennaio i Golden Talk (ore 9 al Teatro San Marco, Contrà S. Francesco, 76), dedicati alle scuole secondarie di primo e secondo grado di Vicenza e provincia, a cura dei più importanti rappresentanti delle aziende orafe nazionali. Dal 16 al 21 gennaio, si svolge il Progold 3D Design Contest in centro storico a Vicenza: mostra en plein air con gli sketch di gioielli prodotti da studenti dei più importanti istituti di design nazionali e internazionali. I totem hanno QR CODE per votare il gioiello preferito, premiazione domenica 21 in Fiera. Anche il Museo del Gioiello, in Basilica palladiana, nei giorni di fiera ospiterà alcune iniziative di VIOFF, oltre alla mostra “Gioielli Italiani” e il suo programma di laboratori per famiglie.CONCORSO PREMIO “MAURO BASCHIROTTO” PER LA RICERCA SCIENTIFICA – Saranno un centinaio i ragazzi in visita lunedì 22 a Vicenzaoro, per il concorso di design promosso dalla vicentina Associazione Malattie Rare “Mauro Baschirotto” Onlus, che da più di un decennio premia ricercatori internazionali con un anello ispirato alla doppia elica del DNA. Premiazione, lunedì in Fiera. Per la prima volta, gli studenti troveranno in Fiera un DESK di accoglienza dedicato (Ingresso Ovest 3). Sono 17 gli istituti in arrivo da tutta Italia, oltre che da Francia, Spagna, e Germania: per un totale di oltre 500 iscritti tra studenti e accompagnatori. LEGGI TUTTO

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    Export italiano in USA: le previsioni per il 2024

    (Teleborsa) – Dati incoraggianti e superiori alle stime arrivano dal nuovo rapporto sull’occupazione USA: 216mila posti di lavoro creati rispetto a novembre (gli analisti si aspettavano un aumento pari a 170mila ) e tasso di disoccupazione stabile al 3,7%, un valore importante che ha determinato il successo dell’economia americana per tutto il 2023, con risvolti positivi soprattutto per l’export italiano. Nel 2022 l’America è riuscita ad aumentare i tassi di interesse, ridurre l’inflazione e, contemporaneamente, scongiurare la recessione. Questo lo scenario tracciato dall’osservatorio di ExportUSA. Si prevede un soft landing, un atterraggio morbido. “Si prevede – precisa Lucio Miranda, presidente di ExportUSA – un raffreddamento dell’economia americana e dell’inflazione, ma senza eccessive ripercussioni per l’occupazione. Secondo il nostro osservatorio, inoltre, le proiezioni al 2024 dovrebbero portare a risvolti ancor più positivi”. Mentre tutto il 2023 è stato caratterizzato dalla lotta all’inflazione – che si è conclusa con l’importante decisione da parte della FED di non alzare i tassi di interesse, ma al contrario di cominciare a tagliarli nel corso del 2024 – per il nuovo anno, sia la Federal Reserve sia il mercato stanno mantenendo un atteggiamento positivo, di chi sa di aver vinto la battaglia. Tutti buoni segnali, quindi, che porteranno a nuovi traguardi importanti per l’economia USA e per le esportazioni italiane negli States.”Alla base del soft landing – aggiunge Miranda – vi è la dicotomia tra una politica di matrice espansiva attuata dall’amministrazione Biden con l’IRA, e la politica monetaria restrittiva adottata invece dalla FED che, a partire dal 2022, ha incrementato i tassi di interesse fino al 5.5%. In assenza di una politica di bilancio di stampo Keynesiano come quella intrapresa dalla Casa Bianca, le decisioni di Powell avrebbero inciso negativamente sull’occupazione; fortunatamente le due posizioni hanno mantenuto la situazione in equilibrio”. L’inflazione dell’ultimo triennio è molto diversa se rapportata ai fenomeni del passato: l’aumento dei prezzi è stato provocato in gran parte dallo scardinamento delle linee di approvvigionamento a seguito della pandemia ed è legato più all’offerta che non alla domanda. ” La causa scatenante – precisa ancora Miranda – è stata la crisi delle catene di approvvigionamento che ha determinato un’impennata dei costi. Con la normalizzazione post Covid-19, l’inflazione è scesa e le ripercussioni sono quelle che stiamo vedendo ora”.Le elezioni americane: il punto di ExportUSA. In questo contesto incideranno le presidenziali del prossimo novembre: la vittoria di Biden confermerebbe un disgelo nelle relazioni commerciali Euro-Atlantiche grazie all’eliminazione dei dazi punitivi già inaugurati da Trump a inizio mandato, in particolare su acciaio e alluminio. Dal punto di vista della tassazione, Biden non riuscirebbe ad aumentare le tasse: il leader democratico non disporrebbe, infatti, del consenso necessario all’interno di Congresso e Senato. A livello geopolitico, invece, la politica di riorientamento della supply chain continuerebbe a tenere lontana la Cina (sia attraverso i controlli all’esportazione, sia sugli investimenti diretti), prediligendo così l’Europa come alleato affidabile. Qualora fosse Trump ad aggiudicarsi la Casa Bianca, invece, le relazioni commerciali con l’Europa potrebbero raffreddarsi: l’ex Presidente sta già manifestando l’intenzione di ripristinare i dazi punitivi di acciaio e alluminio. Tuttavia, le esportazioni italiane non subirebbero contraccolpi eccessivi, in quanto si tratta di categorie merceologiche secondarie per il nostro export. Sebbene il Tycoon punti ad un abbassamento delle tasse, anche lui non godrebbe del supporto necessario all’Interno del Congresso e del Senato. Per quanto riguarda le relazioni con la Cina, la situazione resterebbe invariata. “Indipendentemente dallo scenario che si configurerà – conclude Miranda – l’export italiano è salvo: i nostri macchinari e i beni industriali e strumentali continueranno ad essere indispensabili per la ricostruzione dell’economia americana”. LEGGI TUTTO

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    Applied Digital lancia profit warning, titolo crolla

    (Teleborsa) – Crolla al Nasdaq il titolo Applied Digital, che esibisce una perdita secca del 21,36% sui valori precedenti.A pesare sulle azioni, contribuisce la notizia diffusa dal fornitore di servizi di data center di lanciare un profit warning, citando ricavi al di sotto delle attese, nel secondo trimestre. Nel dettaglio, i ricavi sono stati pari a 42,2 milioni di dollari, nel trimestre terminato il 30 novembre, inferiori ai 57,3 milioni stimati dagli analisti. Lo scenario su base settimanale di Applied Digital rileva un allentamento della curva rispetto alla forza espressa dal Nasdaq 100. Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori.Il panorama di medio periodo conferma la tendenza rialzista di Applied Digital. Tuttavia, l’esame della curva a breve, evidenzia un rallentamento della fase positiva al test della resistenza 6,27 USD, con il supporto più immediato individuato in area 5,58. All’orizzonte è prevista un’evoluzione negativa nel breve termine verso il bottom identificato a quota 5,27. LEGGI TUTTO

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    Wall Street debole, trimestrali tra luci e ombre

    (Teleborsa) – Partenza sottotono per la borsa di Wall Street che riapre i battenti oggi dopo la pausa di ieri per il Martin Luther King Day, Si riparte con le trimestrali, stagione avviata venerdì scorso con le banche ancora protagoniste che hanno pubblicato numeri in chiaro scuro. Gli ultimi diffusi, sono quelli di Goldman Sachs e Morgan Stanley: il primo ha chiuso il quarto trimestre con un utile per oltre 2 miliardi di dollari e sopra le attese; il secondo ha chiuso il periodo con un profitto in calo e sotto le attese, ma con ricavi superiori alle stime. Gli investitori restano in attesa delle indicazioni che arriveranno dal fronte macroeconomico propedeutiche alle prossime mosse della Federal Reserve, sui tassi d’interesse. Al momento, gli addetti ai lavori puntano ancora con decisione sul un primo taglio dei tassi, già a marzo. Intanto, l’indice Empire State, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera nell’area di New York, è crollato a gennaio per il secondo mese consecutivo.Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones sta lasciando sul parterre lo 0,40%; sulla stessa linea, l’S&P-500 ha un andamento depresso e scambia sotto i livelli della vigilia a 4.767 punti. In frazionale calo il Nasdaq 100 (-0,24%); con analoga direzione, poco sotto la parità l’S&P 100 (-0,24%). LEGGI TUTTO

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    Goldman Sachs supera target di raccolta per Alternatives con un anno di anticipo

    (Teleborsa) – Goldman Sachs ha superato il suo target di raccolta per gli Alternatives con un anno di anticipo, raccogliendo 251 miliardi di dollari dalla fine del 2019 rispetto a un obiettivo di 225 miliardi di dollari. È quanto emerge dalla presentazione della trimestrale al 31 dicembre 2023, che ha visto un aumento del 51% degli utili negli ultimi tre mesi dell’anno.Oggi Goldman Sachs detiene oltre 450 miliardi di dollari di asset alternativi, con un’offerta scalabile nei settori del private credit, del private equity, delle infrastrutture, del real estate, degli investimenti sostenibili, dei secondari, delle partecipazioni alternative e della selezione di gestori terzi.Un dato sottolineato dalla banca d’affari è che, dei 250 miliardi di dollari raccolti dalla fine del 2019, circa il 40% è stato raccolto attraverso il canale Ultra High Net Worth. Goldman Sachs ha un’attività di Private Wealth Management da oltre 1.000 miliardi di dollari focalizzata esclusivamente sullo spazio Ultra High Net Worth, con 16.000 clienti. “Il contesto nel 2024 rimane incerto, ma siamo fiduciosi nello stato delle nostre società in portafoglio e rimaniamo fermamente concentrati sui principi fondamentali della creazione di valore, della buona gestione e della ponderazione delle exit-opportunity”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Turi (commercialisti): “A Napoli focus sulla Riforma Vietti”

    (Teleborsa) – “La riforma Vietti del 2003 è senza dubbio tra le trasformazioni giurisprudenziali più importanti del nostro Paese, in grado di tracciare con straordinaria lungimiranza le linee guida del diritto societario abbracciando tutti gli aspetti salienti in modo estremamente innovativo. Avere l’opportunità di discuterne con lo stesso Michele Vietti a Palazzo Calabritto è una opportunità per acquisire elementi preziosi nell’ambito dell’attività professionale”. È quanto ha affermato Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, annunciando il forum “Le società di capitali a vent’anni dalla riforma Vietti” del prossimo giovedì 18 gennaio a partire dalle ore 15 presso la sede dell’Odcec Napoli in piazza dei Martiri, che vedrà la partecipazione di Michele Vietti, professore straordinario dell’Università Lumsa di Roma. All’incontro, moderato da Nicola Rocco di Torrepadula (ordinario dell’Università di Salerno), interverranno Fabio Cecere e Roberto Coscia (consiglieri delegati dell’Odcec Napoli), Francesca Marra Buonocore (presidente della Commissione diritto societario.Le relazioni saranno affidate a Massimo De Andreis (direttore generale di SRM e Presidente dell’Associazione italiana economisti d’impresa), Stanislao De Matteis (sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione), Luigi Abete (consigliere Ia Sezione Civile Corte di Cassazione), Amedeo Bassi (Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Napoli) e Carlo Fiorentino (vice presidente Commissione diritto societario Odcec Napoli). LEGGI TUTTO